AFEFOBIA /pjm+myg/

By mlsere05

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Yoonmin. Jimin: ragazzo timido con una paura particolare chiamata afefobia, cioè la paura di essere toccato... More

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 10
Chapter 9
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16
NON È UN CAPITOLO
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19
Chapter 20
Avviso⚠️
Chapter 21
AUGURI JIMIN!
Chapter 22
Chapter 23
chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30 (fine)
4kkk🥳
avviso

Chapter 27

454 19 14
By mlsere05

Sono tutti seduti nel salotto di Jimin e i 3 ragazzi sono pronti ad ascoltare ciò che i due devono dirgli.

Non si aspettavano di certo di finire a casa di un ragazzo appena conosciuto e con cui avevano avuto un inconveniente, ma è andata così.

Non lo conoscono, ma dato che si sono seduti accanto a lui al bar e si sono presentati, si sentono in dovere di capire il perché di quella reazione anche perché in parte è colpa loro. Jungkook già lo conosce e a quanto pare conosce anche il suo problema, gli sembra strano che il loro amico non gli abbia raccontato nulla.

J-hope da quando è successo quel che è successo, si è sentito tanto in colpa e Jimin se ne è accorto.

Vorrebbe rassicurarlo e dirgli che non è stata colpa sua e che lui è solo un mostro.
Che sarebbe stato meglio se non lo avesse conosciuto.

Il silenzio piombato nella stanza, un silenzio pieno di tensione, viene interrotto da Tae che chiede ai ragazzi se vogliono qualcosa. Può sembrare strano dal momento che è casa di Jimin, ma date le sue condizioni Tae ha deciso di fare la sua parte.

Tutti gli rendono le cose più facili, facendo semplicemente cenno di no con la testa.

Nam è il secondo a parlare: "Allora, cosa dovete dirci?"-sembra impaziente il ragazzo, come è anche giusto che sia.

Jimin si passa una mano tra i capelli con fare nervoso e il suo pensiero in quel momento di alta tensione va a Yoongi; vorrebbe essere lì accanto a lui in quel momento e non nel soggiorno di casa sua a spiegare a dei ragazzi, amici del ragazzo del suo migliore amico, tutti i suoi vari problemi che non interessano a nessuno. Anche perché lui si definisce solo un mostro e non una persona a cui prestare attenzione.

Certo, ha trovato Tae il quale è stato un forte punto di riferimento nella sua vita, ma si sente in colpa per lui,ad aver trovato una persona "anormale", come si definisce lui, anche se per il suo amico non è assolutamente così, anzi.

"Si, allora..."-inizia Tae, facendo un lungo discorso, in cui racconta il modo in cui si sono incontrati -" ...e alla fine ho scoperto che lui è afefobico: ha paura di essere toccato, non riesce a sopportare il contatto fisico con le persone; a dire la verità, non l'ho mai detto a Jimin, ma questo all'inizio mi ha segnato molto, non poter comunque abbracciare il mio migliore amico, la parte più importante della mia vita,una persona magnifica che ho conosciuto per caso e ringrazio il fato che ha fatto si che questo accadesse. Poi, con il passare dei mesi e degli anni, in cui comunque ha sempre provato ad avere un contatto con me, ho capito che in un rapporto che sia d'amore o di amicizia, la cosa più importante non è la presenza fisica ma la presenza mentale, essere connessi l'uno con l'altro, capirci con uno sguardo, questo è quello che ci ha tenuti legati per tutto questo tempo.."- questo discorso ha scosso l'animo di tutti i ragazzi: c'è chi si asciuga una lacrima con la manica della maglia, chi invece si asciuga con la manica del suo amico e chi appunto deve offrirsi come fazzoletto.

La storia dei due ragazzi ha fatto commuovere persino Jungkook che già ne era a conoscenza.

Potrebbe sembrare una cosa così, niente di che, ed invece è molto ma molto importante, soprattutto se si parla di un rapporto comunque d'amore tra due persone.

"Devo dire che questa storia mi ha toccato molto, a me sono sempre piaciute queste tipo di amicizie, in cui due persone ci sono sempre l'una per l'altra nonostante le mille difficoltà e i litigi che molto spesso ci sono, ma è anche normale. Se fossimo tutti uguali sarebbe un mondo di marionette"-commenta Namjoon, ricevendo in risposta un semplice cenno del capo dai suoi due amici che sono d'accordo con lui.

"Ci tengo a precisare che magnifica persona è Tae, ora posso sembrare ripetitivo, ma mi è sempre stato accanto nonostante io mi allontanavo quando voleva un abbraccio o quando, dopo un attacco di panico scappavo, perché si, all'inizio, quando ancora non ci conoscevamo molto bene, scappavo dopo aver avuto un un'attacco di panico, come quello di oggi al bar, e anche peggio. Scappavo perché mi vergognavo, non potevo sapere cosa pensava lui di me, poi però, conoscendolo ho capito che non c'era niente di cui preoccuparsi avendo un amico fantastico accanto"-finisce il tutto con una lacrima che cade sulle sue guance paffute e Tae che se ne accorge e la asciuga con il dito, toccando il suo viso.

Jin arriccia la fronte e sembra perplesso: :Scusate, ma non l'hai appena toccato?"-chiede a Tae che sorride soltanto.

"Bhe, in questi ultimi giorni ci sono stati dei miglioramenti da parte sua: ha abbracciato i suoi genitori, me e il suo ragazzo. Penso abbia fatto un po' fatica, ma l'ha fatto per iniziare a prendere una strada in cui migliorerà camminando sempre in avanti. Ci saranno degli ostacoli, non sarà sempre tutto in salita, ma sono sicura che tu li supererai perché sei forte"-termina il suo discorso parlando a Jimin e regalandogli uno dei suoi bellissimi sorrisi quadrati.

Jungkook più lo guarda e più se ne innamora, è una persona fantastica ed è felice di averlo conosciuto e di essere diventato il suo ragazzo.

Tae punta lo sguardo su Jungkook e lo becca in flagrante a fissarlo, così rimane anche lui con lo sguardo puntato sul suo ragazzo mettendolo in imbarazzo e facendogli distogliere lo sguardo.

Jimin parla rompendo il silenzio che si era venuto a creare invitando i ragazzi a rimanere a pranzo, così per conoscersi meglio e magari discutere su quanto è stato detto poco fa. I ragazzi accettano l'invito e iniziano a parlare del più e del meno.

Oggi i genitori di Jimin non ci saranno perciò dovrà mettersi lui ai fornelli e cucinare per tutti ovviamente con l'aiuto di qualcuno.

"Chi è bravo a cucinare?"-domanda Jimin, interrompendo le chiacchiere a tavolino.

Jin risponde subito alzandosi in piedi e avvicinandosi a Jimin per andare in cucina.

Jimin si sposta prontamente per scansarlo e Jin lo guarda ,capendo come si sente.

Lui è un po' la mamma di tutti, si prende cura degli altri e offre amore a chiunque ne abbia bisogno.
E Jin ha capito che Jimin è un ragazzo affettuoso e che necessita di tanto amore.

Jimin si dirige in cucina seguito a ruota da Jin che gli sta a debita distanza.

Non vuole causare problemi, vuole solo essergli d'aiuto.

"Che cuciniamo?"-domanda Jin, appoggiandosi al bancone della cucina.

Jimin lo guarda e gli viene da ridere, non sa neanche perché. Gli è sembrato per un momento sua madre quando gli chiede cosa vuole da mangiare.

Il ragazzo lo guarda con il sopracciglio alzato e si rimette in piedi guardando Jin.

Prima che possa dire qualcosa Jimin lo precede parlando: "i miei piatti preferiti sono kimchi e Tteokbokki"

Verso l'ora di pranzo, quando tutti si siedono a tavola, trovano sul tavolo i piatti nominati prima dal ragazzo e Tae sorride vedendo quanto è felice Jimin di mangiarli.

Anche se d'altra parte Jimin non fa che pensare a Yoongi, al fatto che sia solo in quel letto d'ospedale,ma cerca di non pensarci almeno non davanti ai ragazzi e inizia a mangiare seguito a ruota da tutti.

Poi nel tardo pomeriggio a Tae viene l'idea di uscire a fare una passeggiata tutti insieme e magari fermarsi a mangiare una pizza per cena.
Jimin si avvicina a lui e gli dice: "Tae, io devo andare da Yoongi". "Non preoccuparti, l'ho detto apposta. Appena finiamo la pizza ti accompagnamo noi"-gli risponde sorridendogli e mettendogli un braccio intorno alle spalle, uscendo da casa di Jimin.

Mentre camminano Tae si allontana da Jimin e va vicino Jungkook prendendogli la mano.
Jimin sorride vedendo la scena ma si rattrista pensando che potrebbero esserci lui e Yoongi al loro posto, ma per colpa sua il suo ragazzo si trova in ospedale in fin di vita.

J-hope, che aveva visto il ragazzo rabbuiarsi, si avvicina, stavolta mantenendo le giuste distanze e cerca di fargli tirare su il morale, ricevendo un sorriso ad una battuta stupida sul suo migliore amico e il suo ragazzo, Jungkook.

Jimin era felice che Tae avesse trovato finalmente la sua persona speciale, ma era anche triste perché non sarebbe stato tutto come prima.
Non ci sarebbero stati solo loro due, ma è meglio così, pensa Jimin.

Nel frattempo sono arrivati alla pizzeria e stanno aspettando che arrivino le pizze ordinate.

Jimin vuole velocemente finire la sua per poi poter correre in ospedale e stare accanto a Yoongi, vederlo, proteggerlo da tutto e da tutti.

La pizza ci mette poco ad arrivare e in meno di dieci minuti Jimin la finisce e si alza per andare a pagare la sua parte ma Namjoon dice di fermarsi e che avrebbe pagato lui per tutti.

In coro ringraziano Nam che sorride a trentadue denti e si dirige verso la porta seguito degli altri.

"Dobbiamo accompagnare Jimin in ospedale"-dice Tae, facendo preoccupare tutti.

"Perché? Stai male?"-chiede infatti Jin avvicinandosi a Jimin che scuote il capo decidendo di parlare.

"No, io sto bene. Ma per colpa mia il mio ragazzo è in c-coma e voglio andare da lui"-il suo sguardo è diventato triste e cupo e a Jin dispiace vederlo così.

"Cosa gli è successo? Perché dici che è per colpa tua?"-gli domanda allora Namjoon, curioso di sapere perché si incolpa di aver mandato il suo ragazzo in coma.

"B-bhe e-ecco.."-Tae vedendo Jimin in difficoltà decide di intervenire per aiutarlo: "C'è questo ragazzo, che è un ex-amico di Yoongi e ha violentato Jimin..."-anche per Tae è difficile spiegarlo, Jimin aveva passato tutto questo da solo e ogni volta che ritira fuori questo argomento vorrebbe solo andare da Kai e mandarlo in ospedale a suon di cazzotti-" pochi giorni fa si è presentato a casa mia e mi ha chiuso nel seminterrato, poi ha rapito Jimin e lo ha chiuso nella stessa stanza con me"-jungkook solo a pensare a Tae in quella situazione stringe i pugni per calmarsi e per fortuna Tae non se ne accorge e procede nel racconto.

"Yoongi è venuto a casa mia e Kai l'ha accoltellato.."-jimin si allontana, non riesce più ad ascoltare quella cosa, ripensa a quella scena e dei brividi gli salgono lungo la schiena.

Jungkook va da lui e dice di non preoccuparsi, che hanno capito e che ora possono portarlo in ospedale.

Arrivati davanti all'ospedale, Tae va vicino Jimin che stava per entrare e gli chiede: "sicuro di voler rimanere da solo? Non voglio che ti accada qualcosa..."-Tae non è assolutamente d'accordo di lasciarlo da solo ma Jimin gli risponde di non preoccuparsi e che se la sarebbe cavata.
Tae quindi lo abbraccia e gli dice di fare attenzione, gli altri lo salutano sventolando la mano in aria e poi si dividono.


Ciauuu, sono tornata^-^
Spero che il capitolo vi piaccia e soprattutto che la storia vi piaccia🥰

In collaborazione con: kim_marty_94

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