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Una merda. Yoongi si sentiva una merda. Ad aver anche solo pensato di riuscire ad avere una relazione tranquilla con qualcuno, ma quanto pare si sbagliava. Jimin cercava solo conforto e un amico vicino e lui ci era cascato in pieno.
Yoongi aveva incominciato a bere e a bere. Parlando con Jackson che si era preoccupato dello stato d'animo del ragazzo, che era arrivato a vomitare nel bagno del locale con il ragazzo che cerva di fargli della pacche leggere sulla schiena.
Aveva capito perfettamente che provasse qualcosa per il capo, lo vedeva come lo guardava e come biasimarlo, nessuno dei due erano brutti. L'assistente decise di sedersi accanto alla tazza, in caso gli venga da vomitare ancora mentre Jackson si era alzato e si era appoggiato allo stipite della porta, ancora chiusa.
< Ti piace non è così? > < ormai...non è più importante.> < non dire così...> < e cosa dovrei pensare? Si stavano limonando di fronte ai miei occhi.> sospirò per poi appoggiare la testa al muro guardando in alto verso la luce.
< Yoongi lo conosco Jimin...non ha mai guardato nessuno come guarda te...> < si ma nonostante ciò sta continuando a limonarsi il tuo capo, senza offesa.> ridacchiò < nessuna offesa.>
Decise di sedersi insieme a lui < senti.. non so perché lo ha fatto.. ma so che non è tutto finito per te ok? Hai il mio numero scrivimi che magari possiamo parlarne a mente lucida.> Yoongi annuì per poi alzarsi e sostenuto da Jackson tornare in sala non trovando nessuno dei due là.
Ormai aveva capito che Jimin e Chaneyol se n'erano andati, e dio sa dove e sa che cosa stessero facendo. E non aveva decisamente voglia visto che erano andati via con la macchina del rosa, palesemente diretti all'appartamento.
Il suo amico si era offerto di portarlo al proprio appartamento, viveva con il suo ragazzo, che attualmente era in un viaggio di lavoro proprio come l'assistente e quindi in casa oltre Jackson non c'era nessuno.
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L'appartamento era grande, molto grande, quasi come la casa di Park a Seoul. Decise di sedersi sul divano portandosi le mani al volto e massaggiandosi la fronte.
Jackson decise di sedersi accanto a lui massaggiandogli la schiena, si capiva che fosse incazzato e deluso anche lui stesso in passato ha vissuto la stessa scena con proprio il suo capo.
Yoongi decise di dormire sul divano, di certo non avrebbe condiviso il letto con Jackson, ancora solo un conoscente e amico. Ma già gli faceva piacere aver trovato un piccolo punto di sollievo anche in America, trovando un amico della sua città natale a cui tanto teneva.
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La mattina era arrivata, i due assistenti erano andati a fare colazione insieme alla Starbucks in centro, passeggiando tra la folla e la brezza leggera mattiniera.
Yoongi si sentiva meglio dopo aver parlato un po' con l'altro assistente, si erano scambiati ricordi, battute e altre questioni amichevoli sul lavoro pensando solo a rilassarsi visto che nessuno dei due aveva impegni fino al pomeriggio.
Cercava di prepararsi psicologicamente e mentalmente a vedere Jimin il pomeriggio, con le milioni di interviste che gli aspettavano. E stava cercando di non fare una scenata ed essere licenziato di tronco.
E il suo amico lo aveva aiutato parecchio, gli aveva detto della sua esperienza passata con il capo e gli aveva anche spiegato che fa così con tutti. Si porta i CEO di molte aziende a letto per convincerli di avere dei contratti sconvenienti e di far crescere la sua azienda.
Lo aveva fatto anche con Jackson, per puro sfizio era andato a letto con l'assistente e gli aveva ordinato di tenere chiusa la bocca per un possibile scandalo. E aveva continuato e continuato fino a quando Jackson non lo aveva denunciato e da quel momento Chaneyol si era fermato.
Amava prendere in giro le persone, e sfruttarle a suo proprio piacimento solo per ottenere quello che voleva, soldi.
E apparentemente ci era riuscito anche con Jimin, che si era tranquillamente fatto abbindolare dal fascino del ragazzo portandoselo a letto. E Yoongi era parecchio sorpreso dal menefreghismo sulla sua immagine e ai media che avrebbe dato, baciandolo in pubblico.
Ma al momento non gli interessava, ormai si era fatta ora di pranzo e doveva tornate, purtroppo, al suo appartamento. Non gli andava giù quello che aveva visto, si era fatto fregare silenziosamente, perché Jimin non sapeva dei sentimenti che l'assistente gli riservava.
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Chiuse la porta e posò la borsa e il cappotto sull'attaccapanni pregando in dieci lingue diverse di non trovarli ancora sul fatto. Camminò per casa sentendo solo silenzio e non trovò nessuno.
Sospirò sollevato, non aveva proprio voglia di parlare con Jimin, era particolarmente ferito e si sarebbe fermato ad ignorarlo o trattarlo con particolare freddezza, ed era sicuro che il capo non avrebbe capito il suo comportamento ancora non a conoscenza della sua cotta.
Accese i fornelli per poi incominciare a cuocersi una svizzera e scaldare del pane per farsi un semplice hamburger e dell'insalata, aveva fatto una buona colazione con il suo amico.
Mentre scaldava il tutto si appoggiò al piano e controllò le notifiche del telefono, che aveva ignorato tutta la mattina, trovandosi un centinaio di chiamata da Jungkook, Taehyung e Jimin.
Richiamò il suo migliore amico abbastanza confuso, che cazzo è successo? < DIO YOONGI STAI BENE? > < eh? Io sto benissimo perché?> < E' TUTTA LA NOTTE CHE TI CHIAMIAMO SANTO, DOVE SEI STATO? > < dall'assistente di Chanyeol.> < perché?>.
Prese un lungo sospiro per poi massaggiarsi la testa < ieri Jimin ha limonato quel tipo davanti ai miei occhi per un'ora e poi se n'è andato con lui con la macchina e io e Jackson ci siamo ritrovati da soli al locale.> < cazzo....Jimin ci ha chiamato per tutta la notte.> < non mi interessa più.. tanto lo vedo dopo purtroppo.>
< Hey Yoongi > < dimmi kookie > < ma sei geloso?> < SI CHE SONO GELOSO OK? > < WOAH woah Calma.. perché sei geloso? > si morse il labbro controllando la svizzera che si stava cuocendo < perché mi piace.> < ahh lo sapevo.> < che caz- vabbè senti ora vado. Ti chiamo dopo il servizio > <mhm.> Chiamata terminata.
Prese il suo panino mettendo le salse, formaggio e del bacon appena pronto, sedendosi sulla penisola a mangiare davanti alla TV, pensando effettivamente come mai lo avesse cercato quella notte. Infondo era " impegnato " con Jackson.
Sentì la porta sbattere e alzò lo sguardo, per poi sentire il rumore di passi correre sul corridoio < YOONGI > sospirò < dimmi.> < SANTO MENOMALE CHE SEI QUA.> si accasciò a terra e solo a quel punto notò che stava effettivamente piangendo.
< Non eri da Jackson > gli mandò la frecciatina < che? > < non eri andato a scopare con lui qui? > < che cazzo dici.> < ci hai limonato tutta la sera.> mugugnò infastidito per poi appoggiare il piatto ormai vuoto sul lavandino.
< Che cazzo dici Yoongi? > si massaggiò la fronte per poi girarsi < senti. Non mi va di discuterne ora, eri sobrio non avevi neanche bevuto, sono tornato e ti ho visto limonarci e poi sei sparito chissà dove.> il ragazzo si fermò di colpo per poi sgranare gli occhi.
< b-beh...> < beh? > < h-ho mentito...> < quale delle tante volte?> < avevo bevuto ieri testa di cazzo non hai visto tutte le birre che ho preso? > < Jimin sei astemio > < lo so. Ma ieri mi sentivo male per una cosa e ho incominciato a bere...> < non so se crederti ma vi stavate mangiando la faccia >.
Jimin fece una faccia disgustata per poi cercare di ricordarsi < io non me lo ricordo...forse...cazzo ancora.> Yoongi alzò un sopracciglio. Lo prese per mano mentre con l'altra chiamava l'assistente del capo.
Si sederono sul letto < S-signor Park? > Yoongi rispose prima di Jimin < tranquillo jacky sono io Yoongi > < ooh ciao Yoon che è successo? > il capo roteò gli occhi per poi continuare < Jackson per caso il tuo capo ha parlato con un certo Sehun?>.
Ci fu un momento di pausa qualche secondo in cui si sentiva un leggero " mhhh" da parte del ragazzo che stava chiaramente pensando < AH! SI! La settimana scorsa era venuto qui.> Jimin strofinò le mani sulla faccia per poi appoggiarsi al letto. < cazzo è mio padre > < oh.> rispose il ragazzo al telefono chiaramente confuso.
< Non dirmi che-> si girò Yoongi realizzando il primo pensiero di Jimin > < si Yoongi. Mio babbo vuole farmi saltare l'immagine. Lo ha pagato per farmi baciare in pubblico.> < merda.>
Spense la chiamata di Jackson promettendo di spiegargli tutto dopo per poi guardare il capo che aveva la testa sulle ginocchia, chiuso su sé stesso.
< Vuole far vedere al pubblico che sei gay? > < mhm > lagnò sconsolato, guardando sempre le sue ginocchia, non ne poteva più dei tentativi di suo padre per abbattere il piedistallo che si era creato, e le sue mosse erano diventate ancora più subdole.
< Ma avevi bevuto? Sei certo? > < mi ricordo di aver preso acqua, poi mi ha chiesto delle birre da condividere e che ne potevo prendere solo una per festeggiare > < mhm, poi? > ragionò Yoongi, già capendo dove andasse a parare < sono tornato con le birre e niente mi sono seduto ho bevuto l'acqua e un goccio di birra..>
L'assistente sospirò e urlò " cazzo " tanto da far spaventare Jimin, aveva capito che il coglione di sicuro gli avrà messo dell'ecstacy nell'acqua, per avvicinarlo.
< Jimin cosa ti senti ora > < mi sento un po'... spossato? E mi fa male la testa e-> < cazzo ti ha dato dell'ecstacy.> realizzò e spalancò gli occhi alzandosi di scatto cominciando a piangere maledicendo suo babbo.
Te la farò pagare, fosse l'ultima cosa che farò.
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-MinjieCake