MAYBE YOU

By crystal_blue00

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𝑇𝐻𝐸 "π‘Œπ‘‚π‘ˆ" 𝑆𝐸𝑅𝐼𝐸𝑆 #1 Blaire ha perso tutto e si trova bloccata in un limbo di dolore da cui uscir... More

Capitolo primo *Blaire*
Capitolo secondo *Boyd*
Capitolo terzo *Blaire*
Capitolo quarto *Boyd*
Capitolo quinto *Blaire*
Capitolo sesto *Blaire*
Capitolo settimo *Boyd*
Capitolo ottavo *Blaire*
Capitolo nono *Boyd*
Capitolo decimo *Blaire*
Capitolo undicesimo *Boyd*
Capitolo dodicesimo *Blaire*
Capitolo tredicesimo *Blaire*
Capitolo quattordicesimo *Boyd*
Capitolo quindicesimo *Blaire*
Capitolo sedicesimo *Boyd*
Capitolo diciassettesimo *Blaire*
Capitolo diciottesimo *Blaire*
Capitolo diciannovesimo *Boyd*
Capitolo ventesimo *Blaire*
Capitolo ventunesimo *Boyd*
Capitolo ventiduesimo *Blaire*
Capitolo ventitreesimo *Blaire*
Capitolo ventiquattresimo *Boyd*
Capitolo venticinquesimo *Blaire
Capitolo ventiseiesimo *Boyd*
Capitolo ventisettesimo *Boyd*
Capitolo ventottesimo *Blaire*
Capitolo ventinovesimo *Blaire*
Capitolo trentesimo *Boyd*
Capitolo trentunesimo *Blaire*
Capitolo trentaduesimo *Blaire*
Epilogo *Boyd*

Capitolo trentatreesimo *Blaire*

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By crystal_blue00

Boyd mi sollevò in aria, volteggiò tenendomi sollevata e poi mi rimise a terra, lasciando che concludessi da sola i movimenti finali della nostra coreografia.

Era già buio fuori dalle finestre della grande sala prove, ma ormai tardare fino alla chiusura dell'accademia era diventata un'abitudine per me e Boyd.

Lavoravamo duramente per la competizione, più duramente di come mi ricordassi di aver mai fatto in tutta la mia vita, ma eravamo entrambi abbastanza fiduciosi sulle nostre possibilità di vittoria.

A volte mi sentivo una bambina mentre fantasticavo sul futuro: mi immaginavo alla Juilliard school, la scuola di danza dei miei sogni, a lavorare con i personaggi che avevo ammirato per tutta la mia vita, a provare i passi nei grandi teatri, a dedicare la vita alla mia più grande passione.

Immaginavo me e Boyd a viaggiare insieme in emozionanti turnèe in giro per il mondo, primi ballerini di spettacoli di fama internazionale.

Come per riportarmi alla realtà, Boyd si avviò al lettore dvd e spense la nostra traccia musicale, tornando verso di me con un sorriso.

"Abbiamo finito per oggi, capo?" mi chiese, venendo ad avvolgermi le braccia in vita.

"Si, direi che possiamo dichiarare ufficialmente concluso l'allenamento"

"Gesù, pensavo non sarebbe mai giunto questo momento!" scherzò lui ed io alzai gli occhi al cielo.

"Smettila, mi fai sembrare una tiranna!" risi, spingendolo sui pettorali sodi.

"Sei la mia tiranna preferita"

Si chinò a baciarmi a stampo e mi fece l'occhiolino, facendomi ridere di nuovo.

"Anche l'unica, spero!" 

"L'unica e la sola, amore. Cambiati pure con calma, io ti aspetto in macchina e quando sei pronta raggiungiamo gli altri al Blue Grey"

Quella sera avevamo appuntamento con tutto il nostro gruppo di amici al locale dove lavorava Selina, il Blue Grey, per festeggiare insieme la nostra ultima sera prima della competizione.

Annuii verso il mio ragazzo e gli lanciai un ultimo sguardo prima che uscisse dalla palestra, poi mi diressi verso gli spogliatoi.

Una volta dentro, mi tolsi in fretta il body e mi buttai sotto la doccia, lasciando che l'acqua calda scorresse sui miei muscoli doloranti e contratti. Risciacquata dal sapone, afferrai il mio asciugamano e uscii dal piatto della doccia.

Infilai il top celeste e i jeans scuri che mi ero portata e mi diedi una leggera passata di trucco.

Per una sera volevo curare un po' di più il mio aspetto ed essere carina, perché ero felice di uscire con i miei amici: da quando io e Boyd eravamo tornati insieme, ci eravamo molto uniti come gruppo. 

Decisi di raccogliere i capelli in una coda alta, poi uscii dallo spogliatoio.

Stavo percorrendo il corridoio diretta verso il parcheggio, quando di colpo una musichetta bizzarra iniziò ad aleggiare intorno a me, rompendo il silenzio che avvolgeva tutta l'accademia.

A dirla tutta, la faccenda era parecchio inquietante: ero sola in un'enorme accademia buia e la musica in sottofondo trasmetteva un'atmosfera degna da film dell'orrore.

Mi immaginavo già squartata e nascosta in un sacco dell'immondizia, quando vidi che la melodia proveniva da un'aula vuota, con solo una sedia al centro.

Incuriosita entrai nella stanza e vidi che sul muro era proiettato uno sfondo nero con la scritta: 

'Per Blaire. Siediti e guarda'

Perplessa e ancora leggermente spaventata, mi sedetti e sul muro cominciarono a scorrere delle immagini che mi riguardavano: io e David da piccoli sulla spiaggia, io e la mamma il mio primo giorno delle elementari, papà che mi lanciava in aria mentre io ridevo... e poi Claire.

Claire mentre mi teneva in braccio, Claire che si tuffava insieme a me, Claire che teneva per mano me e mio fratello...

Senza che me ne accorgessi, le lacrime iniziarono a scorrermi sulle guance: quelle immagini scaturivano ricordi lontani che erano dolci e amari allo stesso tempo.

Evocavano la mia famiglia distrutta, polverizzata.

La mia bellissima famiglia che non c'era più.

Mio padre e mio fratello erano morti, mia madre era poco più di un vegetale, l'unica che mi era rimasta era Claire, la presenza fissa della mia vita.

C'era sempre stata, nel bene e nel male, e solo in quel momento mi resi conto che il mio trattamento di freddezza nei suoi confronti era ingiusto.

Lei mi amava, mi aveva amato fin da quando ero venuta al mondo, se aveva fatto ciò che mi aveva così profondamente ferito, doveva essere solamente per il mio bene e per il grande affetto che nutriva per me.

Le foto finirono di scorrere e sul muro apparve una lettera, scritta a computer:

'Bambina mia, ho dovuto ricorrere a questa bizzarra situazione perché in questi ultimi tempi mi è impossibile avvicinarti. Ti senti ferita e lo capisco, ma questa tua freddezza mi sta uccidendo. Sai che ti ho sempre amata come una figlia e giuro che se potessi tornare indietro nel tempo lo farei.

Ho fatto ciò che ho fatto perché la reputavo la scelta migliore, per te e per il tuo futuro, ma ho capito di aver sbagliato a tenerti all'oscuro. Ti prego, perdonami.

Tu sei la mia famiglia, l'unico pezzo del mio cuore che rimane intatto e sai che per te mi butterei nel fuoco non una, ma mille volte.

Ti voglio un bene che nemmeno immagini e se avrai bisogno di me non mi tirerò mai indietro, ci sarò sempre.

Torna al mio fianco, ho bisogno della mia bambina, della gioia che porti nella mia vita, dei tuoi sorrisi e della tua bontà d'animo.

Per sempre tua,

Claire.'

Non appena finii di leggere, scoppiai nuovamente a piangere ed improvvisamente le luci della stanza si accesero, lasciandomi intravedere Claire appoggiata allo stipite della porta, anche lei in lacrime.

Senza pensarci due volte, mi alzai di scatto dalla sedia e corsi ad abbracciarla, stringendola a me più forte che potevo.

Il suo profumo di rosa e bucato, la sensazione dei suoi morbidi ricci premuti sulla mia guancia, mi davano una sensazione familiare che mi riempii il cuore.

Lei ricambiò la mia stretta e continuò a tirare su con il naso.

"Bambina mia... quanto mi sei mancata"

"Claire, mi dispiace tanto. Sono stata una stupida, tu l'hai fatto per il mio bene, avrei dovuto capirlo..." singhiozzai io, ma lei si staccò giusto il tempo per prendermi il viso tra le mani.

"Io ho sbagliato, ma ora basta parlarne. L'importante è che siamo tornate quelle di prima, niente più lacrime!" rise, asciugandomi dolcemente le guance.

"Ti voglio bene fino alla luna e ritorno, Claire. Sappi che quando mi sposerò, voglio che sia tu ad accompagnarmi all'altare"

"Così mi fai piangere di nuovo, tesoro mio! Certo, certo, sarà una gioia immensa!"

Ci riabbracciammo e ci tenemmo strette fino a quando non sentimmo un rumore di passi alle nostre spalle.

Mi voltai e vidi Boyd appoggiato ad un muro poco distante da noi, con un bellissimo sorriso in volto.

Gli corsi incontro e lui mi prese al volo, lasciando che gli avvolgessi le gambe intorno alla vita. 

Lo baciai e lui ricambiò tenendomi stretta.

"Tu lo sapevi, vero?" gli chiesi, accarezzandogli la mascella pronunciata.

"Si, ho aiutato Claire ad organizzare tutto a tua insaputa. Voglio che tu sia felice"

"Con te sono più felice di quello che avrei mai potuto immaginare" risposi, chinandomi a baciargli una guancia.

"Ti amo, fragolina"

"Ti amo" risposi a mia volta.

"Come siete belli, ragazzi miei! Sono così felice quando vi vedo insieme!" esclamò Claire, venendo verso di noi con un sorriso luminoso.

Boyd mi rimise giù e mi strinse al suo fianco, io sorrisi.

"Grazie, Claire. Senza di te non avrei avuto niente" disse lui, guardandomi.

"Oh, venite qui. Abbracciatemi"

Ci stringemmo tutti e due a lei e in quel momento rischiai che il cuore mi scoppiasse dal senso di completezza che provai.

"E mi raccomando, domani non vi voglio vedere a scuola, è chiaro? Rilassatevi e basta, voglio i miei due futuri campioni super pronti per la competizione di domani sera!" esclamò.

"Sarà fatto, capo" rispose Boyd.

Andai a salutare Claire e l'abbracciai forte ancora una volta prima che io e Boyd uscissimo nel parcheggio, diretti alla macchina.

Probabilmente avremmo fatto tardi all'appuntamento con i nostri amici, ma non potevo dire che non ne era valsa la pena.

Mentre ci dirigevamo alla macchina, Boyd mi fece fare una giravolta e poi mi attirò a lui, bloccandomi contro il suo petto. 

Mi spostò alcune ciocche di capelli dal viso e me le mise dietro le orecchie, osservandomi attentamente.

"Che succede?" gli chiesi con un sorriso.

"Sei serena adesso?"

"Ma certo, sono con te"

"Intendo dire... non hai altri tormenti? Quello che voglio sentirti dire è che non hai più pesi sul cuore, che sei felice e basta. Voglio questo per te, nient'altro"

Pensai per un secondo alle sue parole e mi resi conto che di pesi sul cuore ne avrei avuti per tutta la vita: la morte di David e mio padre, la malattia di mia madre, gli arresti domiciliari di Derek che di lì a poco sarebbero terminati...

Eppure ero felice.

Non avrei cambiato nulla, forse per la prima volta nella mia vita ero semplicemente felice di essere Blaire Cannon.

"Di tormenti ne avrò sempre, ma sai che ti dico? Non m'importa. Sto bene così, anzi, non sono mai stata meglio. Ho te, la danza, i miei amici... ho tutto. Non voglio nient'altro se non la consapevolezza di un futuro al tuo fianco"

Boyd rimase per un attimo sospeso su di me con un sorriso appena accennato, poi si chinò e unì le nostre labbra in un bacio mozzafiato, tenendomi il viso tra le mani.

Si staccò e, accarezzandomi le guance con i pollici, mi fissò a lungo prima di parlare:

"Mia. Per sempre"

Lo pronunciò come una promessa, l'unica promessa che mi interessava sentire.



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