ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ

By blxetae

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Jeon Jungkook, ragazzo 17enne che crede ben poco nel cosiddetto "amore a prima vista", ne verrà irrimediabilm... More

1. Chiamata
2. Il biondo
3. Di troppo
4. Ricordi
5. Sospetti
6. Casa Jeon
7. Prendersi cura
8. Gradevole
9. Fratellanza
10. Decisioni avventate
11. Sentimenti stupidi
12. So cosa vuol dire
13. Buio
14. Kim Yugyeom
15. Discussione
16. Voglio provarci
17. Realizzazione
18. Cedere alle tentazioni
19. Infermeria
20. In trappola
21. Dove sei?
22. Appartenenza
23. Speranza
24. Voglia di distrarsi
25. Assenza di pietà
26. Saper porre fine
27. Spiraglio di luce
28. Fragile
29. Eomma e appa
30. Incubi e rimedi
31. Perdono
32. Ritorno alla normalità
33. Primo appuntamento [pt.1]
34. Primo appuntamento [pt.2]
35. Il nuovo studente
36. Lasciare il segno
37. Parte della famiglia
38. Gelosia
39. A modo nostro
40. Niente è come noi
41. A cuore aperto
42. Nonostante tutto
43. Ritornare a sorridere
44. Rapido ed indolore
45. Il saggio hyung
46. Solo per stanotte
48. Complicità
49. Un'amore ufficiale

47. Grazie di amarmi

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By blxetae


Sbatto le palpebre ancora una volta per essere del tutto certo che quello che sto vedendo non sia frutto della mia mente malata e quando ancora una volta mi ritrovo a pochi metri di distanza Jungkook, il mio Jungkook, con gli occhi lucidi e le labbra tremanti un vuoto infinito nello stomaco mi rende difficile respirare.

Non può aver visto tutto, non può avermi visto mentre mi limonavo Minho in un momento di debolezza mentale e fisica, non è così che avrei voluto rincontrarlo né tantomeno mostrargli una scena così raccapricciante.

Potrebbe aver frainteso tutto, anzi, sicuramente avrà frainteso tutto!

Devo spiegargli come stanno davvero le cose, devo scusarmi e convincerlo che io non provo nulla per Minho, perché è esattamente così: io amo solo ed esclusivamente Jungkook e potrei starlo per perdere proprio adesso per la cazzata enorme che ho fatto.



Non appena lo vedo versare la prima lacrima e girarsi per andarsene, spintono lontano da me Minho e corro dietro il ragazzo che amo, che adesso è quasi praticamente arrivato all'uscita del locale. Accelero ancora il passo, che da una camminata veloce diventa una vera e propria corsa, una corsa contro il tempo.

«Jungkook! Jungkook, fermati!» gli urlo dietro senza successo, vengo totalmente ignorato e seppur la cosa mi faccia male non posso fare a meno di pensare che me lo sono meritato.

Continuo a farmi largo tra la gente a forza di spintonate e con la paura nel cuore che possa perderlo di vista e quindi lasciar scappare l'amore della mia vita sotto il mio naso, non mi do per vinto e raccolgo tutta la mia agilità e velocità per seguirlo e, una volta fuori dal locale, raggiungerlo.

«Ti prego Kookie! Fammi spiegare!»

«Non c'è nulla da spiegare: l'hai baciato! Hai baciato Minho, Tae!» si volta lacrimante e rosso dalla rabbia, ci troviamo a meno di un metro di distanza e riesco a vedere chiaramente, sotto la fioca luce della luna, quanto il suo volto perfetto sia rovinato dalle continue lacrime e dalle occhiaie.

Mi fa male il cuore a vederlo stare così male e, ahimè, questa volta la colpa non è nient'altro che mia.
Se non avessi ceduto alla folle richiesta di Minho a quest'ora non solo non mi sentirei in colpa, ma avrei risparmiato a Jungkook di vedermi in uno stato così pietoso.

Mi faccio pena da solo per come mi sono comportato, sono solo un debole se un po' di alcol mi porta a compiere tali pazzie.

Ho una voglia di azzerare la distanza che ci separa e stringerlo forte tra le mie braccia enorme, ma sono sicuro che se anche solo compiessi un passo falso rischierei di farlo scappare e buttare all'aria ogni cosa per un po' di impazienza mancata. Devo essere cauto e sincero, delle semplici scuse non basteranno mai: devo aprirgli il mio cuore e sperare che voglia perdonarmi perché, esattamente come faccio io, mi ama.

Prendo un lungo respiro e cerco di avanzare in sua direzione, ottenendo ovviamente altra distanza da parte sua.

Certo, non mi aspettavo che mi corresse incontro a braccia aperte, ma vederlo allontanarsi con sguardo deluso e ferito da me è peggio di una coltellata in pieno petto. Lui che da sempre mi ha considerato un rifugio, un luogo sicuro dove stare ed essere se stesso senza aver paura di essere giudicato, io che ero il suo posto sicuro sono ora qualcosa da cui lui debba ripararsi, io che prima lo rendevo felice ora l'ho ferito più di tutti.

«Amore parliamo, ti prego» lo supplico notando dietro tutte le emozioni contrastanti nei suoi rubini scuri una scintilla di dispiacere.

Spero con tutto il cuore che voglia perdonarmi, non so cosa farei senza di lui. Un conto è non stare con lui perché è lui a volerlo, ma non poter stare al suo fianco perché sono un deficiente è tutto un altro discorso.

«Perché mai dovrei parlare con te, eh? Non appena ne hai avuta l'occasione sei andato in discoteca a limonarti Minho! Mi spieghi perché l'hai fatto?» ricomincia nuovamente a singhiozzare, spezzando il mio cuore in tanti pezzettini «Credevo mi amassi...» si asciuga le lacrime con l'avambraccio, e giuro di non aver mai assistito a scena peggiore in vita mia.

Una persona così speciale non può stare male per colpa mia, sono un mostro....

«Io ti amo, Kook! Ti amavo prima della rottura e ti amo anche adesso, non ho mai smesso, piccolo» tento di avvicinarmi di nuovo riuscendo 'sta volta a diminuire lo spazio a separarci. Alza subito lo sguardo, travolto dalle lacrime mi indica e con disprezzo mai visto prima si avvicina a grandi passi, arrivando a toccarmi il petto.

È brutto da dire ma anche questo semplice contatto con lui mi rende felice...

«Sei solo un bugiardo, uno stupido, egoista, testardo, bellissimo bugiardo Kim Taehyung! E seppur dovrei avercela con te a morte non ce la faccio! Non ce la faccio a credere che non mi ami dopo tutto l'amore che mi hai dato, ma cazzo se ti odio per aver baciato quel coglione!» mi urla contro prendendo a battere dei forti pugni sul mio petto, che seppur mi facciano male incasso in silenzio in attesa che si sfoghi per bene, in modo da poter poi parlare civilmente dopo.

«Ti odio, ti odio, ti odio!»

«Io ti amo invece» lo interrompo notando bene come i suoi occhi si sgranano e si riempiono nuovamente di lacrimoni che gli colano per tutto il viso.

È bellissimo anche adesso cazzo.

«Se mi amassi almeno un po' non mi avresti cornuto così!»

«È proprio perché ti amo che sono giorni che sto' uno schifo! Senza un tuo messaggio o chiamata mi sono sentito messo da parte, abbandonato a me stesso e l'unica persona ad essermi stata vicina è stato proprio Minho!» apre bocca per parlare ma lo prevedo senza dargli il tempo di interrompermi «È stato lui stasera che ha voluto portarmi qui per farmi distrarre un po', da amico si è preoccupato per me e ha cercato di tirarmi su il morale, riuscendoci»

«Dopo che te lo sei toccato e baciato vorrei vedere se non ti ha fatto stare meglio» incrocia le braccia sprezzando con veleno quelle parole, mi ferisce profondamente che lui, dopo tutto quello che ho fatto per lui e sto facendo, creda davvero che a me sia piaciuto o abbia minimamente voluto baciare il bruno.

Perché non riesce a capire che il mio cuore è solo suo e che lo sta distruggendo senza pietà?

«No, non mi ha fatto stare meglio, neanche un briciolo. Lui non è il magnifico ragazzo corvino che amo e che è sempre nei miei pensieri, lui non vale una minima parte di te» mi riavvicino «E mi ferisce che tu pensi queste cose dopo che ti ho sempre dimostrato il contrario»

«Perché l'hai baciato allora!? Dimmi perché cazzo l'hai baciato, Tae!»

«È lui che ha baciato me, tra l'alcol e lui che non mi lasciava andare non ho avuto scelta-»

«"Non ho avuto scelta" ma ti senti!? Credi che sia un deficiente, un babbeo, uno stupido forse!? Non dire che ha fatto tutto lui perché non ti credo!» mi interrompe nuovamente facendomi iniziare ad arrabbiare per davvero.

Vorrei solo poter avere con lui un discorso normale ed educato da persone mature e non infiammate dalla rabbia, chiedo tanto?
Non riesco a spiegargli come stanno le cose se non mi lascia parlare! Continua ad interrompermi e seppur odi quando succede sto cercando di stare tranquillo solo per lui, voglio però che come io lascio parlare lui, lui faccia lo stesso con me.


Comunicazione.

Se non c'è comunicazione come possiamo sperare di poter risolvere questo problema e tutti i successivi? La comunicazione è alla base di ogni relazione e se viene a mancare non si può sperare che quest'ultima duri a lungo. Bisogna parlare, confidarsi, appoggiarsi all'altro, bisogna restare uniti per affrontare a testa alta le difficoltà che ci remeranno contro.

«Lasciami parlare cazzo!» urlo per farmi prevalere ottenendo finalmente il tanto atteso silenzio, accompagnato dal volto stranito e corrucciato del minore «Ho alzato il gomito stasera e ho lasciato che Minho mi toccasse. Ho sbagliato, lo so, ma quello era l'ultimo dei miei pensieri. Avevo appena perso la prima persona che abbia mai davvero amato e avrei dovuto preoccuparmi che Minho mi volesse rubare un misero bacetto? Per me Minho e quel bacio non significano nulla, lui è solo un mio caro amico e quel bacio è stato solo un errore. Non si è avvicinato neanche lontanamente al più piccolo dei tuoi baci a stampo, delicati, pieni d'amore e che soprattutto sapevano di te. Le tue labbra, cazzo non c'è paragone! In quel bacio non ho provato un quarto delle emozioni che riesci a scatenarmi tu, quando mi baci il mio cuore sembra voler scoppiare e mi trema tutto il corpo, ogni volta mi sembra di esserne dipendente e mi chiedo se non sia effettivamente così, ogni volta che anche solo sfioro le tue labbra mi verrebbe voglia di non staccarmi mai più da esse» gli rivelo in tutta sincerità «Mi avrà anche baciato, ma per me non ha significato nulla, te lo giuro. Ed io non so più come farti capire che voglio solo te nella mia vita, te l'ho detto e dimostrato in ogni modo possibile, a questo punto sta' a te volerlo capire»

A malincuore mi giro, di ritorno alla mia auto a qualche minuto a piedi dal locale, e senza dire più nulla mi incammino, quasi del tutto sicuro che si sia davvero concluso tutto tra me e Jungkook. Non ha replicato o fatto nulla, mi ha lasciato andare senza intervenire e se è questo che vuole per me è ok, lo lascerò per sempre se non mi vuole più al suo fianco.

Trascino le mie gambe sull'asfalto troppo impegnato a contemplare il vuoto per camminare compostamente, già, il vuoto è l'unica cosa rimasta nel mio cuore. Jungkook vi è entrato e ha fatto razzia di esso per poi scappare via col bottino, lasciandomi solo con me stesso e senza più alcun sogno futuro da voler realizzare o per cui valga la pena fare sacrifici. Per lui sarei andato anche in capo al mondo, ma adesso non sono sicuro valga nemmeno più la pena di sognare certe cose, perché non appena la magia del sogno svanisce rimani con le mani vuote e un terribile senso di scomodità al petto.

Sognavo di potermi fidanzare ufficialmente con lui, una volta per tutte, sognavo di portarlo all'altare in un magnifico smoking nero a risaltargli le forme stupende donatagli con tanta generosità da madre natura, sognavo di avere una famiglia con lui e di passare tutta la vita al suo fianco.

Ogni volta che ci vedevamo e passavamo del tempo assieme questo grande sogno veniva riempito da un altro minuscolo tassello e vedere che presto tutto sarà spazzato via mi fa piangere il cuore.

Ci siamo incontrati per caso, ma è stato il caso più bello della mia vita. È entrato nella mia vita in poco tempo ed è riuscito a prendere un posto che credevo nessuno avrebbe mai occupato, pensavo che mai nessuno sarebbe stato in grado di farmi perdere la testa in così poco tempo ma a quanto pare non avevo ancora incontrato Jeon Jungkook, un ragazzo dal cuore d'oro che non ha fatto altro che migliorarmi la vita giorno dopo giorno con la sua sola presenza.

Mi sono lasciato scappare la mia felicità e non me lo perdonerò mai.




Dopo quella che mi è parsa un'eternità arrivo alla mia automobile e vi appoggio sopra la fronte lasciando uscire tutte le lacrime che per mostrami forte ho trattenuto con non poca difficoltà.

Inizia a tirare aria e stare appoggiato alla fredda superficie della vettura con solo una leggera camicia sudata a coprirmi non è proprio il massimo per la mia salute.

Se solo me ne importasse ancora qualcosa...almeno se mi prendo la febbre ho una scusa per stare a casa da lavoro.

Continuo a tremare e imprecare interiormente finché non sento qualcosa di caldo essere appoggiato sulle mie spalle, ora non più così al freddo. Lentamente mi giro e incrocio due occhi squadrarmi dalla testa ai piedi prima che il loro proprietario emetta un sospiro.

«Torna a casa o ti prenderai un malanno» mi sistema meglio quello che ho capito essere il suo bomber sulle spalle, scuoto la testa e la riporto dov'era posta prima del suo arrivo.

«Tanto meglio»

Neanche il tempo di dirlo che mi arriva una manata sul retro del collo che mi fa sobbalzare per il dolore.

«Non pensarlo nemmeno, forza, vai a casa che è tardi» insiste.

«Casa? Non credo di averne più una..»

«C-cosa?» chiede confuso voltandomi verso di se.

Ogni volta che lo vedo il mio cuore fa le capriole, aish l'effetto che mi fa...

«Una casa non è il tetto che ti copre la testa, la casa è ciò che ti fa sentire felice e al sicuro. Io la mia di casa l'ho persa proprio stasera»

«Non mi hai perso» mi corregge facendo riaccendere quel piccolo fuocherello di speranza che sempre di più si stava spegnendo.

Non posso credere a ciò che le mie orecchie hanno sentito, ditemi che non è uno scherzo o potrei svenire seduta stante!

Alzo subito gli occhi, diventati grandi quanto due palline da tennis, e non appena incrocio i suoi una risata cristallina fuoriesce da quelle labbra perfette e mi scalda il cuore.

È sempre bellissimo, ma quando sorride diventa celestiale, una visione mozzafiato nel puro senso della parola.

«D-Davvero?» chiedo nuovamente per esserne certo e quando lo scorgo annuire in risposta non riesco a trattenere un sorriso a trentadue denti.

«Sai, non sei l'unico ad aver passato questi ultimi giorni nel peggiore dei modi e posso dire di aver riflettuto molto su come si è svolta finora la mia vita. Ho rimpianto molte cose, ne ho sofferte altrettante, ma di una cosa sono sicuro: tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata» spiega tutto rosso in viso, facendolo apparire ancora più tenero e perfetto di quanto non sia già «Ammetto che quando vi ho visti poco fa in quella situazione ho davvero pensato per un attimo che non te ne sia fregato nulla di me in tutto questo tempo, ma subito dopo ho scacciato l'idea. L'ho visto e me lo stai mostrando adesso per l'ennesima volta quanto tu tenga a me e sarei solo uno stupido se decidessi di non perdonarti» si avvicina fino a prendermi le mie mani fredde nelle sue «Ti amo Taehyung, adesso e per sempre»

È lì non mi trattengo più.
Appoggio le mani sulle sue guance e porto il suo viso a contatto col mio, più precisamente porto a contatto le nostre labbra in un bacio bisognoso, bisognoso di mostrare all'altro quanto sia forte l'amore che ci lega difronte a tutto, un bacio che ci scaldi il cuore e riempia la testa dell'uno con l'immagine dell'altro.

Le sue dolci labbra, quanto cavolo mi sono mancate.

Gli accarezzo con gentilezza le guance rosee e quasi non mi sento al settimo cielo quando, con tutta la naturalezza di questo mondo, porta le sue braccia al mio collo e accarezza i miei capelli.

Questo non è un bacio volgare, non è uno di quelli dettati dagli ormoni, ma solo dalla bramosia di volerci e amarci l'un l'altro. Per noi l'importante è assaporarci con dolcezza, amore e sentimento, perché ci siamo voluti, ci siamo innamorati ed ora ci siamo ritrovati definitamente.

Non importa di quel che è stato, ora siamo di nuovo insieme più forti che mai e nulla ci farà cadere questa volta, fosse l'ultima cosa che dico.

Ci stacchiamo a corto di ossigeno ma con un sorriso pieno sul volto, mi erano mancati questi momenti solo nostri di pura tenerezza, mi era mancato stringerlo a me e saperlo mio.

Appoggio la fronte contro la sua e gli lascio un piccolo bacio sul naso che fa successivamente sfregare al mio in un gesto di una dolcezza infinita, perché lui è così: è un ragazzo puro e gentile e mentirei se dicessi che non amo alla follia questo suo lato timido che tira fuori ogni qualvolta gli rivolgo delle attenzioni inaspettate.
Mi piace dimostrargli il mio amore per lui anche con piccoli gesti e so che lui adora riceverli tanto quanto io amo esternarli.

«Ti amo anch'io Jungkook e proprio per questo ho bisogno che tu mi ascolti attentamente adesso» gli afferro piano le sue piccole mani nelle mie mentre con un pizzico di preoccupazione annuisce pronto ad ascoltarmi.

Ok, è il momento.

«Jeon Jungkook» mi avvicino maggiormente a lui annullando quasi del tutto le distanze che dividono le nostre labbra «voglio dimostrarti quanto tu valga per me, perciò....» prendo un grosso respiro «vuoi essere il mio ragazzo?» concludo baciandogli le mani mentre aspetto con ansia una sua risposta.

Sono teso come una corda di violino, non so cosa farei se dovesse rifiutarmi, probabilmente non avrei più un motivo per sorridere e sicuramente la mia vita diventerebbe spoglia e priva di felicità.

Ci mette qualche secondo a metabolizzare la domanda, dopo i quali si copre la bocca e pian piano piccole gocce salate lasciano i suoi occhi cristallini e bellissimi. I singhiozzi sono appena udibili ma io sono già più che nel panico.

Non mi vuole? Perché sta piangendo?
Cazzo che ansia.

«Hey» lo circondo con le mie braccia per confortarlo e fargli sentire il mio sostegno qualunque sia la sua risposta: essa non condizionerà certamente ciò che provo per lui, voglio che sia il più sincero possibile con me, nel bene e nel male. Preferisco ricevere la dura verità spiaccicata in faccia che illudermi per poi scoprire che era tutta una bugia, ma Kookie è sempre sincero con me e non devo temere che mi menta «Prenditi tutto il tempo di cui ha bisogno, piccolo. Se non vuoi non sei obbligato a-»

«Non dire cavolate!» mi spintona via da se e prende tra le mani le mie guance «Hai davvero pensato che avessi pure bisogno di pensarci? Sì cavolo, sì che voglio essere il tuo ragazzo!» detto ciò non mi da' nemmeno il tempo di esultare che mi salta in braccio e mi bacia, tanto profondamente da risvegliare le farfalle che nel mio stomaco si erano finalmente placate.

Muove le labbra sulle mie con desiderio mentre lo stringo forte tra le mie braccia per avere l'ennesima conferma che lui è effettivamente qui con me e che questo non sia solo uno dei sogni che non mi hanno lasciato tregua in questo ultimo periodo.

Temevo terribilmente la sua reazione, avevo paura mi mandasse a quel paese dopo quello che è successo con Minho e invece ha saputo mettere da parte la gelosia e mi ha perdonato.
Giorno dopo giorno capisco quanto Jungkook sia prezioso e giorno dopo giorno mi ripeto di essere il ragazzo più fortunato al mondo ad averlo conosciuto e di averlo ora come fidanzato.

Quasi non mi sembra vero che finalmente stiamo insieme.

«Grazie per avermi perdonato» lo ringrazio nuovamente tenendolo per la vita, ancora a contatto ravvicinato col suo volto angelico, la sua pelle bianca come il latte risplende sotto la soffusa luce della luna che mi permette di ammirare l'opera d'arte che tra tutte preferisco, la stessa che è adesso difronte a me in tutta la sua bellezza.

«Grazie a te di amarmi, hyung»

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