The Omega's Crown|ᴋᴏᴏᴋᴛᴀᴇ

By Swetty_Kookie

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[ᴛʜᴇ ʟᴇɢᴇɴᴅ ᴏғ ʀᴇᴅ ᴛʀᴇᴀsᴜʀᴇ: ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ] [ᴜɴᴛɪʟ ᴛʜᴇ ᴇɴᴅ ᴏғ ᴛʜᴇ ᴡᴏʀʟᴅ: ɪɴ ᴄᴏʀsᴏ] Da generazioni ormai, nel pacif... More

The Legend of Red Treasure
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 24- prima parte
Capitolo 24- seconda parte
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31 [Fine Prima Parte]
Until The End Of The World
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47

Capitolo 23

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By Swetty_Kookie

Il viaggio era continuato per all'incirca quattro giorni e tre notti. Ad ogni risveglio il sole tiepido appena sorto riscaldava la loro pelle rigenerandoli, al contrario, dal freddo della notte.

C'era solo una piccola ma importante differenza da quando il sole era alto, rispetto a quando spariva per lasciare spazio alla notte: in quelle ore, in cui le stelle splendevano luminose nel cielo, quando ormai lo scoppiettio del fuoco diventava sempre meno rumoroso e con esso si aggiungeva il respiro pesante della ciurma dormiente, puntualmente il capitano della Esmavros abbandonava i suoi compagni di viaggio per recarsi al contrario dal ragazzo che, al mattino, doveva trattare come se nulla fosse se non – a quel punto – un oggetto di sua proprietà.

Scavalcò il tronco sul quale era rimasto seduto fino a quel momento e, accertandosi che nessuno sguardo indiscreto si accorgesse dei suoi spostamenti – stizzì le labbra quando vide il capitano Yun tranquillamente addormentato con le corde ai polsi e la bava alla bocca. E' quel vecchio dovrebbe proteggerti? Pensò ironicamente tra sé e sé con il pensiero già rivolto al principe dai capelli color oro – percorse i pochi metri di distanza che lo separavano dall'omega.

Quella notte si erano accampati vicino ad un ruscello e lo scorrere dell'acqua poco distante lasciava che i rumori paurosi e intimidatori, come i gufi tra gli alberi o i rami spezzati da qualche zampa di animale più pesante, andassero in secondo piano sovrastati invece da quello rilassante del ruscello.

Fu sorpreso infatti quando trovò il principe rilassato contro il tronco di un albero, guardando il fuocherello alimentato dai rami sottili che gli aveva procurato qualche ora prima, senza farsi beccare dalla ciurma.

Un po' tutto quello lo infastidiva, il non poter dimostrare apertamente a Taehyung che faceva sul serio, che le sue parole non fossero per l'appunto solo parole senza gesti che ne dimostrassero la veridicità, gli faceva stringere i pugni e mandare giù tutta la rabbia. La ciurma non avrebbe visto di buon occhio i loro sentimenti e, inoltre, mostrarli avrebbe reso solo meno stabile quello che si stava creando tra loro. Qualcosa di ancora troppo incerto, con troppe crepe profonde per essere anche solo sfiorato e troppo facile da frantumare.

Non aveva un nome e né era possibile classificarlo in qualche modo. Semplicemente finivano col fare ciò che l'istinto gli suggeriva. Da quel bacio dato due sere fa non c'era stato più alcun contatto fisico, ma in compenso l'omega gli permetteva di accarezzare le sue ciocche bionde quando stanco decideva di stendersi e rilassarsi sul terreno. La giaccia di pelle scura a riscaldargli le braccia e la sicurezza del suo odore a tenere lontane persone indiscrete.

Solo quando i loro occhi si incrociarono nel buio il pirata si riprese da tutti quei pensieri percorrendo gli ultimi passi che lo separavano dal biondo. Un mezzo sorriso lo accolse, mentre come ormai era solito fare, si sedette accanto a lui posando però prima la sua giacca sulle spalle del biondo.

«Perdonami per essere arrivato tardi, il liquore era finito e ci hanno messo più tempo ad addormentarsi.» piegò le gambe vicino al busto e posò gli avambracci sulle ginocchia, per poi posare la schiena sul tronco accanto a Taehyung.

Una piccola risatina uscì dalle labbra del biondo e subito dopo scosse la testa «Immaginavo, i vostri schiamazzi si sentivano fin qui.»

«Avresti dovuto vedere l'alfa Yun» ridacchiò ancora «rimane tanto sulle sue ma dopo due bicchierini era già partito dicendo cose senza senso. Mi sono davvero chiesto come uno come lui avrebbe mai potuto proteggerti, nel caso in cui avessi lasciato che dormisse qui con te.» il tono cambiò da divertito a malizioso, e si avvicinò di pochi centimetri con la spalla, andando a smuovere la postura composta del biondo che al contrario alzò gli occhi al cielo non riuscendo però a nascondere un mezzo ghigno divertito.

«E' un marinaio, non un soldato.» lo giustificò «E poi se solo mi dessi una spada potrei benissimo difendermi da solo, senza l'aiuto di nessuno.» sapeva di potersi vantare delle sue doti da spadaccino. Durante l'attacco da parte degli uomini di Jisoo nessuno, se non sé stesso, l'aveva difeso.

«Lo farò.» lo sorprese però con quella risposta così chiara e decisa, tanto che finì con lo sgranare gli occhi per guardare quelli dell'alfa sorpreso «Ti ho osservato, in realtà, prima che succedesse tutto questo.»

Sbatté più volte le palpebre e girò meglio il busto in direzione dell'alfa, aspettando che desse delle spiegazioni, con un sopracciglio alzato per la curiosità. Al contrario Jungkook quasi si pentì di essersi lasciato sfuggire quella informazione segreta, o che almeno lo era fino a qualche minuto fa.

«Prima che attaccassimo il veliero reale, ho mandato Hoseok a infiltrarsi nel regno per poter osservarti.» disse, aspettando qualche minuto prima di continuare attendendo una possibile reazione da parte dell'altro. Reazione che però non avvenne, e al contrario, scatenò solo ancora più curiosità nel biondo.

«Hoseok mi ha raccontato dei tuoi allenamenti e che in realtà, ciò che si diceva in giro sul principe omega del regno, fossero solo menzogne.» anche se l'aveva visto per davvero solo il giorno dell'attacco, il moro gli aveva raccontato di quanto in realtà quel principino fosse tenace, motivo per il quale fin dall'inizio gli era sembrato di conoscerlo bene. «L'unica cosa veritiera era su quanto quell'omega fosse bello...»

Abbassò il tono della voce e tentò di portare alcune ciocche bionde dietro l'orecchio dell'omega – un vizio che aveva iniziato a prendere da quando Taehyung gli aveva permesso di stargli vicino – che però subito si scostò con un leggero movimento, ridendo poi di conseguenza.

«Non credere di adularmi in questo modo dopo avermi confessato qualcosa del genere.» nonostante le parole il tono era leggero, come se non fosse davvero arrabbiato dalla sua confessione. Però quel sorriso morì molto presto sostituito da uno più triste, con occhi persi nel vuoto.

«Se mi hai fatto osservare, allora Hoseok ti avrà detto anche del generale Bogum.» ipotizzò, spostando poi lo sguardo negli occhi del corvino per trovarvi una risposta. Lo rendeva nervoso anche solo pensare all'evenienza che Jungkook potesse essere a conoscenza di ciò che gli era successo.

L'alfa sospirò e allungando una gamba per comodità guardò il cielo stellato prima di annuire. «So chi è e dalle informazioni di Hoseok so anche che ti girava intorno. All'inizio ho ipotizzato potesse essere il tuo compagno o una minaccia per la realizzazione del piano, ma più passava il tempo più ho capito di non dovermene preoccupare.» spiegò brevemente. Hoseok aveva osservato ciò che mostravano all'esterno e da quel che gli aveva raccontato, quel Bogum risultava essere una minaccia solo per Taehyung.

Quasi gli venne da ridere quando provò ancora quella sensazione di voler l'omega tutto per sé, nascosto da occhi che avrebbero potuto desiderarlo nello stesso modo in cui lo voleva lui, o molto peggio, e fremette quando la ragione lo colpì in pieno viso ricordandogli che non aveva alcun diritto di provare quelle emozioni per l'omega.

«Solo... questo?» chiese quasi sorpreso. Aveva tenuto nascosto ciò che era successo anni addietro, per cui nessuno – se non i diretti interessati – potevano sapere cosa fosse successo all'alba dei suoi quattordici anni nella sua camera da letto.

Tirò un sospiro di sollievo e si torturò le mani nervoso meditando se avvicinarsi ancor di più all'alfa per poter percepire il suo odore e poter tranquillizzarsi da quei ricordi che gli avevano fatto nascere nuovamente un magone in gola. Aveva paura di mette in mostra le sue emozioni ma il pirata gli aveva chiesto di fidarsi, di dargli un'altra opportunità, che quella volta davvero non l'avrebbe deluso, per cui si spostò di poco più vicino al suo fianco e lasciò che la testa cadesse sulla spalla possente dell'alfa.

«Dovrei sapere altro?» domandò lui, girandosi per quel che poteva, per osservare il profilo dall'alto del biondo, osservando come le sue ciglia lunghe si abbassassero e alzare in continuazione, forse prede della sonnolenza.

«Lui è l'unico motivo per cui non vorrei più tornare a palazzo...» confessò con un sospiro, chiudendo poi gli occhi per cercare di rilassarsi «ma da quando avete attaccato la nave reale non so più se sia sopravvissuto o meno.»

«Lui è la causa del tuo odio nei confronti degli alfa?» chiese intuitivamente. Oltre ad averlo fatto osservare, Hoseok era venuto a conoscenza di tutte le persone con cui l'omega era in contatto e delle quali poteva fidarsi, e se gli unici alfa ad avere un contatto con il biondo erano il re e quel generale, allora la sua domanda era fondata. E a renderla veritiera fu l'annuire dell'omega.

«E' la prima volta che lo dico a qualcuno.» dichiarò. Il cuore più leggero, nonostante non avesse precisato cosa quell'uomo avesse tentato di fargli, per aver confessato a qualcuno quel segreto che da anni costudiva.

«Stai iniziando a fidarti di me?» ridacchiò, volendo alleggerire la tensione e scacciare dalla mente del biondo quei brutti pensieri.

«E' sbagliato che io lo faccia?» in risposta però ricevette quel tono così calmo e al tempo stesso speranzoso. Le braccia dell'omega circondarono il suo braccio e il viso affondò così vicino al suo collo, tanto che poté sentire il cuore battere nella gola insieme al suo respiro che per un momento gli diede alla testa. «Non so cosa ci accadrà un domani e devo confessarti che ho paura di ciò che stiamo vivendo insieme, per questo non voglio pensarci ora.» lasciò che il silenzio riempisse l'ambiente.

«No.» riuscì solo a rispondere senza parole. Quella notte sarebbe rimasta nel suo cuore per sempre, così come quella calda sensazione di braccia attorno alla vita e di solletico sul collo causato dal respiro del biondo. Quella notte Taehyung gli aveva appena consegnato la chiave per aprire il suo cuore, affidandogliela e dandogli l'opportunità di scovare i suoi sentimenti e conservarla.

E per il tempo che gli rimaneva lui l'avrebbe custodita come se avesse appena conquistato il tesoro più prezioso dei mari.










Il chiacchiericcio della ciurma era tornato alle prime luci dell'alba a rompere il silenzio della natura notturna, così come i loro passi pesanti che sul terreno sembravano assomigliare al passo di un esercito.

Nella mente dell'omega alleggiavano solo gli ultimi momenti vissuti quella notte insieme all'alfa, che li aveva visti abbracciati l'uno all'altro per un tempo che non seppe definire. Sapeva solo che aveva aperto gli occhi infastidito dai raggi del sole e lui era lì, proprio nella stessa posizione con cui si era addormentato al suo fianco: la testa poggiata al ramo, gli occhi chiusi e il respiro leggero che fuoriusciva dalle labbra schiuse. La pelle nivea era illuminata dai raggi rossi del sole, rendendo la figura dell'alfa eterea.

Avrebbe tanto desiderato rimanere lì, per qualche minuto, a guardare quella bellezza rendendosi conto per la prima volta che quell'uomo, oltre ad essere forte e determinato, conservasse ancora qualche tratto infantile che, con il sole alto e i sensi svegli non mostrava nascondendole sotto sopracciglia corrugate e la mascella scolpita.

Purtroppo però il momento idilliaco terminò prima di quanto pensasse perché l'alfa aprì gli occhi di scatto e, come se in realtà non stesse davvero dormendo, fece scattare i suoi occhi da una parte all'altra – come se i suoi sensi l'avessero avvertito che qualcosa di anomalo stesse girando attorno a lui –, trovando però infine solo un paio di occhi ancora assonnati.

Si sorprese di sé stesso Taehyung, quando sentì dopo quel contatto visivo la voglia di premere le sue labbra su quelle del corvino. Era una sensazione nuova, strana, che mai aveva sperimentato prima di allora.

Voleva baciarlo e lasciarsi baciare come la prima notte che avevano passato insieme dopo essersi riappacificati. Nonostante quelle forti sensazioni l'avessero fatto sentire impotente, succube di quel piacere, voleva farlo ancora se si trattava del corvino.

Purtroppo però quella sensazione era svanita allo stesso modo in cui era nata, quando degli sbadigli iniziarono a causarne altri, portando così al risveglio graduale della ciurma. Ed allora tutto fu costretto a tornare alla triste realtà: Jungkook ebbe solo il tempo di lasciargli un leggero bacio sulla fronte, prima di alzarsi e lasciarlo solo per poter sbucare dai fitti alberi e far ritorno dai suoi compagni che, per fortuna, non si fecero alcune domande non notando nulla di sospetto.

E per l'ennesima volta si ritrovarono lontani: Taehyung alla fine del gruppo, accanto al capitano Yun e Jungkook in testa, affiancato da Hoseok, a guidare il gruppo.

«Dovremmo essere vicini.» si riscosse all'improvviso quando la voce del vecchio alfa entrò nei suoi pensieri, girandosi nella sua direzione con occhi spalancati e una faccia confusa. Era stato così preso dai suoi ricordi che non si era nemmeno accorto di cosa il vecchio Yun stesse parlando.

«Cosa?»

«Il villaggio di cui parlava il pirata Vostra Altezza.» gli fece cenno con il mento di osservare di fronte a sé e così fece. Da lontano poteva osservare benissimo come pian piano gli alberi iniziassero a diminuire, quasi fino a formare tra loro un sentiero che, in salita, portava alla vista dei primi tetti spioventi di legno, di quello che era chiaramente un villaggio.

Sgranò gli occhi e sforzandosi di percorrere gli ultimi passi, arrivò in cima a quella altura per poter finalmente vedere la popolazione di quel villaggio che, dagli strani abiti tutti colorati e non del tutto cuciti, di un colore di pelle differente l'uno dall'altro, così come i loro lineamenti, chiacchierare in armonia sotto un grande albero che sostava proprio nel centro e che sotto di esso ospitava una specie di bottega.

Attorno ad esso, andando oltre, si trovavano invece tende, case, vecchi fuochi ormai consumati del tutto e decorazioni tra un ramo di un albero e l'altro. Era tutto così diverso dall'ambiente in cui aveva vissuto fino ad ora che quasi gli venne voglia di staccarsi dal gruppo ed esplorare l'ambiente.

Istintivamente fece qualche passo, ammassandosi al resto della ciurma ormai ferma in gruppo difronte a quelle che non aveva visto fossero delle guardie.

Jungkook stava discutendo con una di esse, forse spiegando il motivo per il quale si trovassero in quel posto. I due sembravano restii – in effetti ospitare qualcuno di pericoloso come dei pirati in un villaggio con donne e bambini, non doveva essere semplice. La reputazione che essi avevano causava nella gente comune terrore – ma quando un «Lasciateli passare.» proveniente dall'interno del villaggio arrivò alle sue orecchie, le due guardie si spostarono lasciando posto ad un uomo anziano che si reggeva su un bastone dal pomello lucido.

Un sorriso che mostrò i denti ormai mancanti si formò attorno alla barba bianca e lunga, mentre il braccio libero si alzò per attirare a sé la figura del capitano Jungkook, il quale sorrise di rimando e si abbassò il minimo per poter essere all'altezza dell'anziano e ricambiare l'abbraccio.

«Jungkook-ah, ragazzo mio, sei cresciuto bene.» ridacchiò senza voce, pattando la schiena ampia dell'alfa.

«Invece tu sei messo peggio dell'ultima volta, vecchiaccio.» disse di rimando il pirata, causando la risata dell'anziano che Taehyung non riuscì bene a percepire. Il suo odore era debole e si confondeva facilmente in mezzo a tutta quella gente che, dietro di lui, guardava incuriosita la scena. C'erano alfa intenti nella costruzione di alcune case e delle mamme omega con attaccati al seno i loro pargoli. Alcuni anziani a giocare a qualcosa che Taehyung non aveva mai visto, sulle sedie poste fuori la bottega, e alcuni ragazzini a rincorrersi con dei rami secchi.

Sembravano creare una grande famiglia e la curiosità prese subito il sopravvento. Chi era quell'uomo per Jungkook e perché sembravano essere così legati.

«Mi serve un favore.» sentenziò dopo qualche altra battuta con tono serio, che fece ammutolire l'anziano il quale abbassò lo sguardo per poi annuire e fare un cenno alle sue guardie.

«Scortate gli ospiti nel villaggio, noi parleremo in privato.» di rivolse poi a Jungkook.

E mentre le stesse guardie di prima fecero cenno al resto della ciurma di seguili – Taehyung fece lo stesso a testa bassa, facendo solo quello che gli veniva detto di fare – il suo nome venne pronunciato da quella voce tanto che si chiese per un momento se non l'avesse immaginata.

Alzò lo sguardo verso Jungkook, mentre il resto della ciurma s'era ammutolita improvvisamente per sapere quale fosse il motivo di quel richiamo – d'altronde da quando erano tornati insieme sulle rive non si erano più parlati in pubblico, limitando le loro chiacchierate solo la notte –, che gli porse una mano come per invitarlo a seguirlo per poi voltarsi in direzione dell'anziano e dire un «Lui viene con noi.»

Boccheggiò per qualche secondo per poi allontanarsi stupito dal gruppo che aveva iniziato a mormorare qualche sentenza forse, per poi avvicinarsi all'alfa che gli afferrò la mano di scatto per poi voltarsi verso la ciurma «Voi seguite ciò che vi viene detto.» e puntare gli occhi subito dopo nei suoi «Sei coinvolto anche tu nel piano, vorrei la tua presenza e una tua opinione.»

Quella frase ebbe il potere di renderlo improvvisamente sensibile – il moro, forse anche inconsciamente, gli mostrava con quei piccoli gesti ciò che gli aveva chiesto: essere diverso dagli altri – e, lasciando che il cuore gli battesse forte nel petto, annuì per poi iniziare a seguire silenziosamente di due.

Entrarono proprio in quella bottega, che sembrava essere il fulcro vitale del villaggio, ma non si soffermarono a ciò che appariva – cioè un bancone con qualche sedia e bottiglie di liquori in esposizione –, bensì entrarono in una porta che nascondeva una scala a chiocciola e che a sua volta conduceva a quello che capì essere lo studio di quello che aveva capito fosse un vecchio alfa, anche se forse agli ultimi dei suoi anni.

«Era piuttosto sospetta la tua visita per essere una di cortesia.» disse andando ad accomodarsi dietro la scrivania ordinata, seguito da Jungkook che si sedette dalla parte opposta. Taehyung al contrario era rimasto incantato da quella stanza: appesi ai muri si trovavano vecchie cartine con sopra di esse tracciati con inchiostro dei percorsi che si concludevano in fine con un cerchio rosso. Quell'uomo doveva essere un vecchio pirata e a confermarglielo era il cappello e le sue vecchie vesti appese sul muro dietro la scrivania.

«Sai che sono stato in viaggio fino ad ora per cercare il tesoro rosso.»

«E dalla tua visita devo dedurre che...»

«Ci sono quasi.» concluse al suo posto, facendo sgranare gli occhi all'alfa che passò lo sguardo dal giovane pirata all'omega dietro di loro ancora intento a guardarsi attorno.

«Per quale ragione credi di essere sulla giusta strada.» quella compostezza, quel biondo lucido, i tratti così fini e quasi... regali. Lo sguardo diventò più serio negli occhi del giovane alfa, il quale abbassò lo sguardo quasi colpevole. Gli occhi di quell'uomo erano capaci di farlo sentire ancora un giovane ingenue esattamente come facevano quelli del suo mentore, nonché l'ex capitano della Esmavros. Non per nulla erano grandi amici e gli unici adulti a cui Jungkook avrebbe potuto affidare persino la sua stessa vita.

«Lui... è il principe del regno Daeson.» confessò facendo quasi venire un acciacco all'uomo che si portò una mano al petto con fare teatrale, mentre il biondo sentendosi nominare spostò lo sguardo curioso sui due.

«Sei per caso impazzito?!» urlò, nonostante il fiato non glie lo permettesse «Quindi dietro al suo rapimento c'eri tu...» quella frase fece scattare Taehyung il quale si avvicinò alla scrivania per potervi posare le mani e attirare l'attenzione dell'uomo.

«Come... come faceva a saperlo, la—»

«Dal regno è giunta voce del vostro rapimento, non si sanno bene i dettagli ma il re a messo in palio milioni di sacche di denaro per chi avesse anche solo dato informazioni in merito alla scomparsa di suo figlio.» quella notizia, nonostante cercasse di non darlo a vedere, lo rese euforico. Se suo padre, il re, sapeva che era stato rapito significava che il piano di Jungkook era poi andato a buon fine e che qualcuno doveva essere tornato a palazzo per farne notizia.

Suo padre lo stava cercando e ciò significava che aveva una speranza d'essere trovato e di tornare a casa.

«Non puoi dire nulla.» si alzò di scatto invece Jungkook, sprigionando fin da subito i suoi ferormoni da alfa facendo corrugare la fronte del biondo, il quale si sentì poi afferrato per il polso e portato indietro come se così facendo non volesse più che si intromettesse o che il vecchio alfa gli desse informazioni.

Solo per un secondo scorse nei suoi occhi un cenno di nervosismo ed allora si rese conto di quanto poco delicata fosse stata la sua felicità. Il corvino gli aveva confessato i suoi sentimenti, per lui quella non doveva essere una buona notizia perché ciò avrebbe significato un possibile fallimento e di conseguenza l'allontanamento del biondo.

Non ci aveva pensato a cosa sarebbe davvero potuto succedere nel caso in cui suo padre lo ritrovasse e lo riportasse a palazzo. Se avesse trovato la Esmavros non avrebbe perso tempo ad eliminarla e a far decapitare il capitano e, nonostante l'idea di tornare a casa lo allettasse, col tempo aveva iniziato ad apprezzare la compagnia del pirata e a provare qualcosa di più per lui, e di certo non voleva che finisse in quel modo.

Tutto sarebbe dovuto andare come avevano organizzato da tempo: lasciarsi una volta dopo aver trovato il tesoro. Le loro strade si sarebbero separate e ognuno sarebbe tornato a vivere la propria vita.

Gli angoli delle labbra si abbassarono inconsciamente a quella consapevolezza ma non ebbe nemmeno il tempo di notarlo che la voce di Jungkook attirò nuovamente la sua attenzione.

«So che il tuo villaggio può esistere solo grazie alle risorse del regno ed è questa la ragione per cui ti sto chiedendo il permesso, ma non puoi in nessuno modo fermarmi. Lui può portarmi dove da anni cerco d'arrivare.» dopo quella frase seguirono secondi di silenzio interrotti solo da un sospiro.

«Allora perché sei qui?»

«Ho bisogno di scorte e so che tu puoi riuscire a procurartene alcune per almeno un mese. Metà della mia ciurma mi aspetta alla fine della Yeol tra qualche giorno, così che potremmo continuare il viaggio.» spiegò brevemente.

«Sarà difficile da spiegare ai mercanti ma credo sia fattibile.» rifletté toccandosi il mento «Ci sarà bisogno di alcuni giorni però.» precisò.

«Lo so bene, per questo ti chiedo anche di ospitarci fino ad allora.» sospirò frustrato e al tempo stesso stanco. Tutta quella pressione che aveva intravisto nei suoi movimenti doveva renderlo ancora più stressato e se aggiungeva il carico di tensione di giorni precedenti, Taehyung immaginava l'alfa dovesse essere davvero stanco.

Inconsciamente si avvicinò a lui e, tenendo lontane le loro mani dallo sguardo dell'alfa, lasciò che le loro dita si intrecciassero come se così facendo volesse trasmettergli serenità.

«Ci sono alcune tende che è possibile allestire. Mentre per te la casa di mia moglie non dovrebbe essere un problema—»

«Siamo in due.» puntualizzò e di scatto i loro occhi si incrociarono «Ma sì, non è un problema.»

«Bene, lasciami firmare le carte per ottenere qualche cassa di scorta, tutto dovrebbe essere pronto entro due giorni. Del resto potete unirvi alla festa che terremo questa sera.»

-
Proprio come temevo ho finito le bozze, per cui non vi prometto l'aggiornamento settimanale  costante del lunedì

Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto💜

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