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By Hufflepuff-Moony

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By Hufflepuff-Moony


Mentre Dongju e Gunhak stavano approfondendo la loro conoscenza, dall'altra parte della foresta, dentro i confini della città, Keonhee girava per il paese tenendo stretto a sé il vaso del suo povero bonsai che per troppo tempo era stato lasciato solo.

"Certo che sei proprio un bel tipetto tu, eh?" pensò ridacchiando mentre accarezzava una fogliolina di quel piccolo essere vivente tra le sue braccia "Se ti dò troppe attenzioni ti ammali, se te ne dò poche ti ammali comunque...non so più cosa fare con te birbantello".

Era talmente immerso nei suoi pensieri riguardanti la piantina che non si accorse della folla che si accalcava alle porte della città, perdendosi così l'ingresso maestoso di alcuni cavalieri vestiti di tutto punto con spade e archi finemente decorati.

Il giovane ignorò tutto il trambusto attorno a sé dirigendosi velocemente verso il suo fornitore di fiducia, nonché grande amico storico.

<Yonghoon! Ho bisogno del tuo aiuto, oggi questo bonsai fa i capricci.> disse Keonhee con un broncio, chiedendosi perché mai quella stupida piantina si stesse ribellando a colui che l'aveva salvata dalla strada anni prima.

Il ragazzo corvino dietro il bancone sorrise divertito <Sei tu l'esperto di piante qui, io ti posso solo dare della terra oppure un vaso nuovo.> annunciò, conscio della propria incapacità in fatto di botanica al contrario dell'amico.

Il castano allora annuì <È esattamente ciò che mi serve!> esclamò convinto appoggiando con poca delicatezza il bonsai su un tavolino lì vicino.

Yonghoon lo guardò quasi spaventato da quel repentino cambio d'umore perché, nonostante fossero passati anni dal fiorire della loro amicizia, ancora era molto lontano dall'abituarsi totalmente al comportamento dell'altro.

<Hem...sì, d'accordo.> disse il corvino chinandosi e tirando fuori da uno scompartimento sotto il bancone il necessario per Keonhee, che prese il tutto sorridendo.

Yonghoon lo guardò attentamente <Cos'altro ti serve Keonhee? Di solito non lasci mai il negozio per una sola pianta.> disse studiando per bene l'amico.

Il castano si passò una mano tra i capelli <È così evidente?> chiese ridacchiando.

<No, è solo che ti conosco piuttosto bene.> rispose l'altro facendogli un occhiolino.

Keonhee allora sorrise <Hai indovinato caro mio. Ho bisogno di un paio di informazioni e so che da te sicuramente posso trovarle.> disse convinto. <Per caso conosci un certo Kim Youngjo? È un cacciatore, però mi servono più dettagli su di lui.> spiegò gesticolando come suo solito.

<Kim Youngjo dici? Ogni venerdì viene qui a comprare delle frecce insieme a un suo amico...ma perché ti interessa? Per caso ti piace?> domandò Yonghoon alzando ripetutamente le sopracciglia e causando una risata nell'altro.

<Ma che dici! Non interessa a me, ma a un mio amico> rispose Keonhee ridacchiando per quel malinteso. <Lo sai perfettamente che sto benissimo da solo> continuò deciso mentre il corvino alzava gli occhi al cielo.

Yonghoon allora prese un blocco di carta cominciando a scrivere le poche cose che sapeva del misterioso cacciatore, per poi porgerlo all'amico. <Keonhee stai attento mentre torni al tuo negozio, sono appena arrivate delle guardie che non promettono nulla di buono.> annunciò storcendo il naso.

<Ovvio che starò attento, non preoccuparti.> disse il castano raccattando tutte le sue cose <Non voglio mica finire nei casini con quelli lì.> borbottò mentre si avviava verso l'uscita <Alla prossima Yonghoon!> lo salutò facendo un cenno con la testa.

Il corvino ricambiò il saluto per poi mettersi a pulire il bancone con uno straccio, così da togliere i residui di terra lasciati da Keonhee. "Spero davvero che non finisca nei guai...potrebbe finire male, quelle guardie non sembrano in vena di scherzare..." pensò Yonghoon, sinceramente in pensiero per il proprio amico.

Ciò che non poteva minimamente immaginare era che Keonhee stava per commettere un enorme sbaglio dettato dalla sua ingenuità.

Infatti il ragazzo, che stava tranquillamente camminando mentre parlottava tra sé e sé, si ritrovò tra la folla scalpitante che lo sballottò ovunque, facendolo arrivare di fronte a quello che pareva essere il capo del gruppetto delle guardie.

Il castano cercò di farsi strada nuovamente tra la folla per poter tornare finalmente a casa, ma le persone non volevano proprio saperne di farlo passare, così sbuffò prima di guardare le guardie poco distanti da lui.

<Ehilà mi scusi, potrebbe gentilmente dire a queste persone di farmi passare? Devo tornare al lavoro.> disse educatamente a un cavaliere, ricevendo in cambio uno sguardo confuso.

<Stai parlando con me?> chiese la guardia con un sopracciglio alzato <Non ho tempo da perdere con voi popolani, vattene da un'altra parte.> continuò scuotendo una mano nella sua direzione per fargli capire che non voleva avere nulla a che fare con lui.

Keonhee sbattè le palpebre un paio di volte per processare il tutto per poi spalancare la bocca indignato <Io le chiedo gentilmente un favore e lei mi risponde così? Senta ma chi si crede di essere?> sputò infervorato mentre il bonsai si muoveva pericolosamente tra le sue braccia.

Tutto il trambusto attirò gli sguardi di alcune persone, tra cui quello di una guardia con dei capelli così chiari da sembrare bianchi. Quest'ultimo si diresse immediatamente verso di loro <KiJung cosa succede?> chiese guardando l'altro a cavallo mentre Keonhee faceva dei grossi respiri per cercare di calmarsi.

<Nulla generale Lee Seoho.> rispose a denti stretti dirigendo il cavallo lontano dal castano e dal biondo.

Keonhee allora fece un colpetto di tosse per attirare l'attenzione dell'altro <Come ho detto prima al suo collega io devo tornare a lavorare e tutta questa folla mi è d'intralcio. Se non la disturba potrebbe farmi passare?> ritentò, sperando di avere un riscontro positivo.

Seoho lo squadrò attentamente <Non sei stato avvisato che oggi ci sarebbe stata festa? Sei vestito come uno straccione e sei sporco di terra. Fosse per me potresti anche rimanere qui.> disse freddamente.

Il castano allora gonfiò le guance indispettito <Ma possibile che tutte voi guardie vi comportate come se foste i re del mondo? Un po' di umiltà non fa male. Comunque grazie, me la caverò da solo.> annunciò convinto incamminandosi verso casa, non calcolando che sarebbe dovuto passare accanto alla guardia che l'aveva appena insultato.

Mentre Keonhee stava borbottando tutto il suo dissenso, qualcuno dalla folla lo spinse facendolo finire malamente addosso a Seoho e facendolo sporcare di terra a causa del bonsai. Le guance del generale si tinsero di rosso a causa della rabbia mentre fissava con occhi glaciali il povero Keonhee che non si era minimamente accorto del disastro che aveva appena combinato.

<Ti rendi conto di cosa hai fatto?! Questa giacca mi è stata data dal re in persona! Non potresti ripagarmela nemmeno se vendessi il tuo stupido negozio!> ringhiò il biondo arrabbiato <Sei un incosciente che non riesce neanche a guardare dove cammina!> continuò assottigliando lo sguardo, mentre Keonhee lo osservava con la testa inclinata come un piccolo cucciolo curioso che si affaccia al mondo per la prima volta.

<Di sicuro non sei una viola...forse una sterlizia, oppure un amaryllis> borbottò il castano mentre osservava attentamente l'altro ragazzo, lasciandolo completamente spiazzato.

Seoho allora gli puntò un dito contro <Non stai ribattendo...? Neanche per difenderti? Ma come, non capisco...> disse scuotendo poco la testa incredulo <Ma poi che vuol dire quello che stai borbottando?> domandò, senza accorgersi però che Keonhee, approfittando della sua confusione interiore, si fosse appena mescolato alla folla diretto finalmente verso casa, lasciando a sé stesso un Seoho pieno di dubbi e domande.

---

Nel frattempo all'accampamento, sdraiato su una brandina, Youngjo ammirava un fiore che aveva raccolto prima di lasciare la radura dove aveva incontrato Hwanwoong.

Si rigirava tra le dita lo stelo ammirando la corolla di un rosso fiammeggiante. Aveva controllato in alcuni libri di botanica presenti all'accampamento, capendo che il fiore misterioso fosse un ibisco, non trovando però nessuna spiegazione per quanto riguardasse il suo significato.

Quindi si limitò semplicemente ad osservarlo.

"Penso di aver riflettuto abbastanza Hwanwoong, verrò presto a trovarti" pensò sorridendo mentre il sole tramontava lasciando spazio a un cielo stellato.




Angolo dell'autore:

Buongiorno carissimi!✨

Che ne pensate, vi è piaciuto il capitolo?

So di averci messo un po' di tempo, quindi spero che siate soddisfatti❤️

Grazie mille di aver letto, ci vediamo alla prossima!

Ps. Significato dei fiori citati nel capitolo:
- Viola= umiltà e modestia

- Sterlizia= nobiltà

- Amaryllis= eleganza e timidezza


- Ibisco= bellezza fugace, incanto di un istante, ideale per esprimere amore a prima vista nei confronti di una bellezza affascinante

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