ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ

By blxetae

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Jeon Jungkook, ragazzo 17enne che crede ben poco nel cosiddetto "amore a prima vista", ne verrà irrimediabilm... More

1. Chiamata
2. Il biondo
3. Di troppo
4. Ricordi
5. Sospetti
6. Casa Jeon
7. Prendersi cura
8. Gradevole
9. Fratellanza
10. Decisioni avventate
11. Sentimenti stupidi
12. So cosa vuol dire
13. Buio
14. Kim Yugyeom
15. Discussione
16. Voglio provarci
17. Realizzazione
18. Cedere alle tentazioni
19. Infermeria
20. In trappola
21. Dove sei?
22. Appartenenza
23. Speranza
24. Voglia di distrarsi
25. Assenza di pietà
26. Saper porre fine
27. Spiraglio di luce
28. Fragile
29. Eomma e appa
30. Incubi e rimedi
31. Perdono
32. Ritorno alla normalità
33. Primo appuntamento [pt.1]
34. Primo appuntamento [pt.2]
35. Il nuovo studente
36. Lasciare il segno
37. Parte della famiglia
38. Gelosia
39. A modo nostro
40. Niente è come noi
41. A cuore aperto
42. Nonostante tutto
43. Ritornare a sorridere
44. Rapido ed indolore
45. Il saggio hyung
47. Grazie di amarmi
48. Complicità
49. Un'amore ufficiale

46. Solo per stanotte

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By blxetae

Mi scuso in anticipo se il capitolo non è dei migliori ma in questo periodo ho avuto un po' di difficoltà a continuare la storia😅

Spero vi piaccia comunque❤️

Buona lettura!







Tae's pov

È già trascorsa una settimana da quando Jungkook ha diviso le nostre strade e mentirei se dicessi che non ho pensato a lui ogni secondo di ogni singolo giorno: l'interesse per qualunque cosa che non sia quell'adorabile sorriso da coniglietto è inesistente, il mio umore si può definire sotto terra accompagnato da cambi repentini di quest'ultimo che non fanno altro che rendermi più irritante e bipolare di quanto non sia già, per lo più la concentrazione scarseggia durante i miei shooting quotidiani e persino i miei colleghi sempre abbastanza riservati si sono resi conto che non sono più lo stesso e mi cercano di consolare come meglio possono.

In particolare Minho si è dimostrato davvero disponibile e interessato a sapere quale fosse il motivo del broncio perennemente presente sul mio "bellissimo faccino" –come lo chiama lui– , tant'è che una volta che ho esaurito la pazienza e ho ceduto raccontandogli tutto non ha esitato un attimo a consolarmi dicendomi che merito di meglio e che lui sarà sempre pronto a farmi tornare il sorriso, ed in effetti c'è anche riuscito, giusto il tempo di lavorare, ma ha in parte funzionato.

Una volta però di nuovo solo la mia mente pensa inevitabilmente al mio piccolo Kookie, a come possa stare passando questi giorni e a chi si starà appoggiando dopo una decisone del genere, perché in cuor mio sono sicuro al mille per mille che anche lui sta malissimo e ha bisogno di sostegno.

Sinceramente sono un po' indispettito al pensiero: senza la presenza di Jimin potrebbe essere con chiunque e dovunque ed il pensiero di saperlo con un altro ragazzo mi tormenta perennemente; tuttavia mi ripeto ogni volta che ormai tra noi è tutto finito e che anche se io avrei voluto il contrario non posso più farci niente. Non posso obbligarlo a stare con me, se non vuole avermi al suo fianco sono pronto ad accettare il suo volere.

Proprio perché lo amo non voglio forzarlo in niente.



Sfoglio l'ennesima pagina giallastra di questo vecchio libro, trovato per caso nella mia amata libreria, mentre con sguardo annoiato faccio scorrere con agilità i miei occhi lungo le parole d'inchiostro. Pensavo che sarebbe stata una buona idea leggere un libro per distrarmi e catturare la mia attenzione con uno scadente romanzo giallo, ma a quanto pare neanche più i detective carismatici e gli enigmi irrisolvibili attirano più la mia attenzione ora che l'unica cosa che avrei ammirato e accarezzato per ore ed ore non fa più parte della mia vita. Guardare il mio amore ridere e parlarmi con gioia delle sue giornate sarebbe cento volte meglio di quel deficiente di Sherlock Holmes, uno spettacolo della natura aggraziato come pochi e solare come poche persone al mondo.

Ah, quanto lo vorrei qui con me adesso...





Leggo ancora qualche riga rigirandomi il segnalibro in tessuto fra le dita prima che il mio telefono, precedentemente abbandonato sul davanzale della finestra, inizi a squillare insistentemente. Sbuffo annoiato e lancio quel maledetto libro per terra, fregandomene delle pieghe che più avanti esso riscontrerà. Mi alzo svogliatamente e raggiungo l'unica fonte di rumore udibile in tutta la casa.

È Minho a chiamarmi e per quanto vorrei rifiutare la chiamata come ho fatto con tutti gli altri, mi decido a rispondergli poiché lui è l'unico ad essermi vicino in questo brutto periodo e mi sentirei in colpa ad allontanarlo senza ritegno dopo che ha fatto di tutto per tirarmi su di morale.

Prendo un respiro e cerco di tirare un sorriso, accompagnato da un tono di voce tranquillo e, soprattutto, il più allegro possibile.




[In chiamata con Minho📸]

Hey hyung

Ei TaeTae, ti disturbo?

No, perché?

Perfetto, stasera vediamoci allo Shinee alle 22 in punto!

Minho non me la sento, scusa. Facciamo un'altra volta, ok?

Non te la senti di divertirti un po' ma ti va bene passare un'altra serata a poltrire sul divano e a deprimerti?

Non ha tutti i torti...

È che c'è troppo casino, troppa gente e sai che succede se alzo il gomito hyung

Ma falla finita! Non ti permetterò di stare ancora male per 'sta storia! Ci vediamo stasera, ciao!

Ciao...







Sono appena arrivato davanti allo Shinee, nonché il locale più grande e conosciuto di tutta Seoul oltre ad essere il più frequentato da persone di tutte le età. Una volta trovato un posto miracolosamente vuoto nel parcheggio scendo dalla mia vettura, la chiudo e mi dirigo verso l'ingresso affollato.

Mi sistemo ancora una volta la mia amatissima camicia scura floreale ed i pantaloni in pelle neri dentro i quali è posta. Mi sono voluto vestire bene questa sera, è da un po' che non vado a ballare e mi sono detto che non c'è nulla di male a mettersi un po' in tiro. Mi sono trascurato molto in questo periodo, eppure il Kim Taehyung che conosco ci tiene molto all'apparenza e vuole sempre essere perfetto ad ogni evento o uscita, ed è giusto che torni ad essere così.

Mi mancava in un certo senso prendermi cura di me stesso.



Vengo riportato sul pianeta terra da una chioma nera familiare e un paio di braccia che mi circondano la vita in un abbraccio amichevole, ricambiato subito dopo dal sottoscritto.

«Eccoti TaeTae, sapevo che saresti venuto!» mi saluta raggiante facendomi immediatamente ricordare il motivo per cui, nonostante non fossi in vena di fare baldoria, sono qui con lui adesso.

Mi sarei sentito decisamente in colpa a rifiutare una serata in compagnia di quello che posso chiamare un mio caro amico, sarebbe come se in un certo senso non apprezzassi il suo aiuto o la sua compagnia e sinceramente l'ultima cosa che voglio far trasparire stasera è che io non volessi essere qui.
So che non mi godrò la serata come dovrei, tra corpi ondeggianti e snelli che ballano e mi ricorderanno in continuazione il corvino, ma è giusto che almeno Minho lo faccia.

Non voglio rovinargli la serata a causa del mio cuore spezzato.

«Mi hai praticamente imposto di venire» gli faccio notare guadagnandomi un suo broncio arrabbiato «Ma io ti conosco e so che se non avessi voluto non saresti qui» afferma fiero facendomi alzare scherzosamente gli occhi al cielo pienamente consapevole della veridicità delle sue parole «Forza vieni, prendiamo da bere!»

Mi trascina letteralmente all'ingresso e dopo aver pagato per entrambi, sotto le mie proteste, ci dirigiamo direttamente al bar, consapevoli che prima di iniziare la serata non c'è niente di meglio di un bicchiere di alcolico.
Scrutiamo tutti e due i drink esposti sul tabellone fluorescente alle spalle del barman, e dopo qualche attimo di riflessione ordiniamo entrambi, io un margarita e lui un manhattan.

Non ho intenzione di bere tanto questa sera, sia perché devo guidare sia perché a intontirmi ci pensano già le luci a led e l'odore di fumo misto a sudore ed erba, per non parlare di tutto il casino che tra musica ad alto volume e urla aleggia per il locale. Non sono mai stato un amante del casino in generale, ma concordo con Minho sul fatto che quando c'è bisogno di scaricare i nervi è un ottimo aiuto venire in discoteca; ha provato più volte a trascinarmi qui ma solo oggi ho sentito il bisogno di andarci.

Arriva poco dopo il barman con i nostri ordini in mano e ce li porge prima di rivolgersi alle persone vicino a noi. Ruoto il polso in movimento leggero ed elegante e, così facendo, anche il liquido all'interno del mio bicchiere e lo osservo con esemplare serietà. Rivolgo lo sguardo alla pista da ballo a pochi metri da noi e osservo l'ammasso di ragazzi ballare a ritmo di musica con quello stato di brillanza presente negli occhi e nei movimenti.

Sospiro buttando giù il primo sorso.

Una delle tante cose che avrei voluto fare insieme a Jungkook una volta insieme era proprio andare in discoteca, ballare uno abbracciato all'altro e divertirci come matti, poterlo stringere e assaporare anche in pubblico, cosa che abbiamo sempre limitato essendo Jimin ignaro di tutto. Abbiamo, diciamo, voluto rispettare il rosa per questo.

Con la stessa velocità con la quale abbiamo rivelato la verità al rosa, tutti i progetti che ci eravamo prestabiliti in precedenza sono andati in fumo. Sono bastati degli stupidi sensi di colpa per fargli dimenticare, o ignorare –non sono ancora del tutto sicuro–, ogni cosa, ogni bel momento, ogni carezza, ogni bacio, ogni 'ti amo' non detto per fargli un piacere ma perché è la pura e semplice verità. Io amo quel ragazzo, lo amo da impazzire, eppure a lui non è sembrato importare granché quando mi ha girato le spalle per scappare dal sottoscritto.

Ha assunto un atteggiamento egoista oltre che frettoloso ma nonostante questo non voglio concludere qualunque cosa abbiamo avuto con dell'odio nei suoi confronti, si è comportato in modo scorretto con me, sì, ma non voglio e non riesco ad avercela con lui per quello che mi ha fatto. Forse per il contesto nel quale ci siamo conosciuti e poi segretamente frequentati o forse per il fatto che l'ho scoperto come un ragazzo fragile e bisognoso di protezione oltre che amore, non potrei mai provare qualcosa per lui che non sia del semplice e genuino amore.

Purtroppo sono fatto così: non mi innamoro facilmente ma quando lo faccio do' tutto me stesso per l'altro e dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi sembra improduttivo e bambinesco mettere il muso all'altro e buttargli dietro i peggio insulti; io non sono così, io se amo una persona, una volta separati, non inizio magicamente ad odiarla.

«Hey Tae, ci sei? Hai ancora tutto il drink nel bicchiere, mandalo giù forza!» mi intima il mio amico e come da lui suggerito con un'unico sorso ne mando giù più della metà. Inizialmente sento la testa girare e la gola farsi infuocata grazie all'alcol appena ingerito, ma dopo qualche secondo torno in me e colto da un'improvvisa voglia di muovermi afferro la mano di Minho e lo porto nel cuore della pista.

Siamo un po' schiacciati e sudati ma al ragazzo accanto a me non sembra importare, a me ancora meno.

«Ti sei convinto una volta per tutte a divertirti?» urla per farsi sentire con un sorriso divertito a colorare il suo volto pallido di natura.
Sono felice che la patina di tristezza che mi avvolge non stia influendo sull'andamento di questa serata e sul suo umore, non me lo sarei mai perdonato.

«Diciamo di sì» urlo di rimando forzandogli un sorriso subito ricambiato.

Ci muoviamo per qualche minuto finché non parte una delle mie canzoni preferite e decido finalmente a scatenarmi come si deve. Prendo a muovere i fianchi a destra e sinistra a tempo gesticolando come se fossi una famosa star sul palco. Rido da solo per la mia infantilità e continuo a ballare senza freni mentre canto a squarciagola il testo della canzone, sento il mio corpo leggero che si muove da solo.

Tengo gli occhi chiusi e mi godo l'atmosfera frenetica intorno a me finché non sento due mani posizionarsi sui miei fianchi e avvicinarmi col bacino al gemello. Spalanco i miei occhi scuri per incontrarne altri due altrettanto profondi, che adesso stanno urlando spensieratezza e felicità.

«M-Minho hyung..cosa-»

«Shh non è niente» stringe la presa sulla mia vita e mi avvicina maggiormente, tanto da farmi sentire il suo respiro caldo sul collo. Migliaia di brividi attraversano il mio corpo e nonostante sappia che è sbagliato non mi sottraggo alla sua presa e, anzi, poggio le mani sulle sue spalle per una maggiore stabilità.

Mi fermo ad osservarlo per qualche secondo e noto il suo sguardo essere puntato sulle mie labbra, ancora umide per la bevuta di prima e socchiuse per la mancanza d'aria in questo piccolo spazio che ci siamo ritagliati io ed il mio hyung.

Non va bene, sta fraintendendo tutto e non è quello che voglio. Non posso fare questo a Jungkook, non posso fare questo a me stesso.

«No hyung, non posso» cerco di allontanarlo da me ma non ho pieno controllo del mio corpo e non riesco nel mio intento, aggancia infatti le mani dietro la mia schiena e appoggia la testa sulla mia spalla.

«Lasciati andare Taehyungie» mi sussurra all'orecchio facendo ondeggiare entrambi. Voglio allontanarlo ma fondamentalmente non ha torto: non sta facendo nulla di male, stiamo solo ballando insieme...glielo posso concedere almeno questo, no?

«Va bene» annuisco portando le mie mani ad unirsi dietro al suo collo, lo sento allentare la presa ma senza lasciarmi mentre accompagno i suoi movimenti lenti e sensuali.

Sto così bene, è così bello avere la testa libera dai pensieri e dalle preoccupazioni, è così bello pensare a me stesso e al mio benessere una volta tanto.

Le sue dita mi accarezzano i fianchi stretti e seppur non abbiano nemmeno lontanamente la stessa delicatezza di quelle di Kookie, apprezzo la premura che mi rivolge sempre, mi fa sentire in un certo senso amato. So che è sbagliato cercare le attenzioni che da qui a qualche giorno mi mancano in un altro ragazzo, ma non mi sembra di aver mai mancato di rispetto a Kook in questo verso; ciò che provo per il primo non lo proverò mai per il ragazzo che sto abbracciando, mi sto però convincendo che ciò che sto cercando nel bruno è solo un po' d'affetto e conforto.

«Lo sai che sei proprio bellissimo?» mi domanda di punto in bianco sorprendendomi tanto da farmi arrestare i miei passi.

Minho, perché devi provare più di un'amicizia per me? Io ti voglio bene ma non potrò mai accontentare il tuo cuore...

Deglutisco visibilmente e scuoto la testa in dissenso.

«Scusami Min ma non posso» mi stacco leggermente da lui «lo amo ancora e lo sai» concludo con gli occhi lucidi. Non voglio perdere anche il mio migliore amico.

«Ma lui non ama te»

«Non è vero, lui mi ama» alzo la voce innervosito dal tono da sapientone che ha assunto, non sa nulla del mio Kookie e non gli permetto di giudicarlo.

«E perché non ci ha pensato due volte a lasciarti? Perché non è rimasto al tuo fianco ad amarti? Potessi averti io ti terrei stretto come il più raro dei tesori, sei un diamante prezioso Taehyung, e sei finito nelle mani di chi non ti ha saputo apprezzare» mi accarezza una guancia «Lasciati andare almeno per stanotte, fallo per me»

Rimango per qualche secondo in silenzio colto alla sprovvista da questa sua folle quanto allettante richiesta e dalla veridicità delle sue parole. Ha ragione, c'è poco da dire se non che potrei anche farlo per lui, ma una parte di me vedrebbe questo come un atto di infedeltà nei confronti di Jungkook, che anche se ha voluto concludere ogni cosa non si merita che io abbia certi atteggiamenti fin da subito con un altro.

Acconsentendo alla sua richiesta inoltre lo illuderei solo, perché il mio hyung sa che per lui non provo nulla che non sia il bene che si prova verso un amico, eppure continua ad insistere e provarci con me. Il corvino credeva che io non mi fossi accorto di quanto palesemente prova ad approcciare con me Minho, anche i muri se ne sarebbero accorti, ma io l'ho sempre cercato di allontanare con scuse futili pur di non ferirlo troppo.

Anche adesso potrei ragionare in questo modo, eppure c'è un diavoletto dentro di me che mi suggerisce semplicemente di fregarmene di tutto e tutti una volta tanto, di fare ciò che mi va senza avere la costante paura delle ripercussioni che potrebbero esserci.

E proprio oggi ho scelto di ascoltare quel diavoletto.

Cosa vuoi che succeda?

«Va bene» acconsento alla fine rimettendo le mani dov'erano precedentemente poste, ovvero sulle sue spalle, non smettendo di guardarlo nemmeno per un secondo.

Un sorriso a trentadue denti si fa spazio sul suo volto e poco dopo mi ritrovo stretto in un tenero abbraccio che mi scalda il cuore.
Sono felice di averlo reso felice, bastava questo per sdebitarmi di tutto il sostegno che mi sta offrendo?

Una volta sciolto l'abbraccio riporta le sue mani sulla mia vita e dopo avermi tirato a se con un colpo netto fa sfiorare le nostre labbra con delicatezza. Sono un po' sorpreso da tutta questa audacia ma cerco di non darlo a vedere e rimanere concentrato sui suoi movimenti.

Pian piano fa scendere le sue mani sempre più giù e, nonostante mi prudano le mie dalla voglia di scacciarle nell'immediato, lo lascio fare mordendomi il labbro inferiore per contenermi. Sembra piacergli visto che finisce con l'arpionare il mio fondoschiena per niente delicatamente, sobbalzo tra le sue braccia lanciandogli un sguardo truce che non viene però considerato.

Il colmo lo raggiunge però quando inizia a baciarmi il collo con brama e non posso negare che queste cose fatte da qualcuno che non siano il mio Kookie non sono la stessa cosa, nei suoi gesti potevo percepire l'amore e la dolcezza, mentre il ragazzo che mi sta baciando adesso sembra voglia staccarmi il collo a morsi.

«H-Hyung non-» provo a dire ma vengo interrotto dalle sue labbra premute con forza sulle mie, sono soffici ma non mi ricordano neanche un po' quelle labbra morbide quanto le nuvole che tanto amo.

Per i primi secondi cerco di staccarmelo di dosso ma dopo un po' smetto di opporre resistenza e seguo i suoi movimenti esperti.

"Solo per stanotte" mi ripeto mentalmente come a voler giustificare il mio comportamento sconsiderato e bisognoso.

Sento la sua lingua insediarsi nella mia cavità orale e cercare la gemella per poi iniziare una danza oscena piena di schiocchi e saliva.
Stringo in pugno i suoi capelli neri e approfondisco il bacio inclinando di lato la testa, che viene subito afferrata dal retro e spinta ancora di più contro il viso del mio hyung.

Solo un aggettivo può descrivere questo bacio: volgare, e per uno romantico come me non è proprio il meglio; io amo i baci leggeri e dolci, nei quali si sente l'amore e la brama senza risultare animaleschi.

Andiamo avanti così per qualche minuto, l'uno stretto all'altro, fin quando l'ossigeno non finisce ad entrambi e siamo obbligati a separarci.

Minho non stacca gli occhi dalle mie labbra, sicuramente gonfie e rosse, nemmeno per un attimo prima di leccarsi le sue in modo accattivante.

«Mio dio da quanto lo desideravo» ammette prima di riunire le nostre labbra ancora e ancora.


Quando finalmente ci stacchiamo una volta per tutte lo allontano dalle mie labbra mettendo le mie mani sul suo petto e riprendo a ballare come se nulla fosse successo.

Mi guardo intorno e mi rimprovero per essere finito in un tale casino proprio qua dentro, io che preferisco sempre starmene tranquillo nel mio ho davvero esagerato questa volta.

Volgo il mio sguardo da un ragazzo ad un altro e sento la sua terribile mancanza, di colui che mi fa sentire bene solo con un sorriso; tutti questi corpi danzanti mi ricordano tanto i suoi movimenti o i suoi balletti che faceva per prendermi in giro, ogni cosa intorno a me mi ricorda lui.

Improvvisamente incrocio due grandi occhi da cerbiatto color carbone, profondi come un buco nero e intensi come un uragano, inconfondibili al sottoscritto. Sono lucidi e rossi e quando finalmente, dopo qualche secondo per colpa dell'alcol e della pessima vista ostruita dalle luci, realizzo chi ho davvero difronte, il mondo mi crolla addosso.


Jungkook....

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