L'Accademia

By GiulSma

11.9K 513 4.1K

•Primo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• "Avete presente quella sensazione di inquietu... More

Premessa
1|L'Accademia
2|Il Gruppo 7
3|Gli Élite
4|Il Campo dei guardiani
5|Ametron
6|Athariel
7|Croce sul cuore
8|Le sfide (parte 1)
9|Le sfide (parte 2)
10|Il nuovo membro
11|Giuramento
12|Il primo allenamento con gli Élite
13|Love is in the air
14|Benvenuta Marta
15|Prove contro prove
16|Giustizia
17|Missione (parte 1)
18|Missione (parte 2)
19|Missione (parte 3)
21|Missione (parte 5)
22|Dichiarazione di guerra
23|La fine di un sogno durato troppo
24|L'Albero Dorato
25|Casa dolce casa
⚜️Curiosità⚜️
Gerarchie, commenti e teorie
Come leggere LCDPC
Ringraziamenti

20|Missione (parte 4)

291 16 84
By GiulSma

Era già il 27 ottobre 2019. Era quasi passato un mese.

«Tutto bene, Giulia?» mi chiese Thomas, riuscendo a farmi staccare gli occhi dal mio piatto. «Non hai aperto bocca per tutta la sera»

«Non avevo nulla da dire» mi giustificai, spostando delle carote con la forchetta.

Andrew diede un'occhiata fugace ad entrambi e subito dopo fece una faccia come se fosse stato folgorato. «Dietro di noi...» sussurrò, indicando con gli occhi un uomo in divisa.

Erroneamente mi voltai a guardare l'uomo che doveva essere il poliziotto che avrebbe dovuto aiutare Paul. Che ci faceva in un posto come quello?

Non feci in tempo a ragionarci su che una pistola carica mi venne puntata alla fronte.
«Per violazione della privacy pubblica, omicidio e cospirazione contro un cittadino inglese, vi dichiaro ufficialmente in arresto» disse con voce solenne.

Un gruppo di poliziotti entrò dalla porta immobilizzando tutti i presenti e, in men che non si dica, ci ritrovammo con delle manette ai polsi e centomila domande per la testa.

Che cosa era andato storto? Stavamo seguendo il piano che era stato elaborato dal direttore in persona basandosi su ciò che sarebbe successo, quindi perché ci stavano arrestando?

«Spero che questa sera vi sentiate in vena di collaborare con noi, altrimenti passerete il resto dei vostri giorni dietro delle sbarre, com'è giusto che sia» si augurò il poliziotto.

«Non tradiremo mai il nostro capo» ringhiò Bryn.

«Lo farete se vorrete continuare a vivere»

L'uomo puntò la sua pistola contro Bryn. Ogni secondo che passava, la situazione degenerava sempre di più, ma nonostante ciò non facevo altro che chiedermi se un poliziotto potesse effettivamente trattare dei ragazzini in quel modo.

«Puoi pure puntarmi un'arma alla fronte, ma io ho fatto un giuramento e se dovessi sacrificherei la mia stessa vita per il direttore!» urlò Bryn.

Stava solo peggiorando le cose. 

«Ah sì? Il vostro direttore dev'essere un mago. Ha fatto un ottimo lavoro con le vostre menti, perfettamente controllate. Siete disgustosi»

Un ragazzo sbucò da dietro il poliziotto e gli abbassò il braccio con cui stava reggendo la pistola. «Non serve essere così violenti. È già un miracolo che il nostro piano sia andato a buon fine»

«Piano?» mi lasciai sfuggire.

L'attenzione di Paul venne catturata dal mio intervento idiota. «Certo. Pensavate che fosse così stupido da cadere in una delle trappole di Slave? Sono stato il suo miglior allievo e conosco alla perfezione il suo modo di pensare. Fargli credere di essere il predatore e non la preda è stato più facile di quanto pensassi e tutto grazie a voi...»

«Ma cosa stai farfugliando?!»

«Credevate di avermi in pugno, invece è stato il contrario. Siete caduti nella mia trappola»

Un poliziotto mi strattonò spingendomi la testa verso il basso. La sua presa era così salda che non riuscivo a muovermi. Stringeva e mi faceva male. 
Ero così spaventata che non riuscivo nemmeno a piangere. Avevo tredici anni e non ero preparata a tutto quello. 

«Paul, che stai facendo? Stai rovinando tutto!»

«Rovinare che cosa

«Ogni possibilità di fare la cosa giusta, di mostrarti per il ragazzo buono che sei in realtà! Potevi essere gentile e spiegare civilmente il tuo punto di vista su Slave. Loro avrebbero capito! Loro si sarebbero piegati e tutto sarebbe stato più semplice»

«Non mi avrebbero mai creduto»

«Non è vero. Non puoi saperlo! E tu dovresti essere un genio? A me sembri un idiota!»

«Sto facendo la cosa giusta»

«No! Ti sbagli! Tutto questo è assurdo, Paul. Fallo smettere, vedrai che riusciremo a raggiungere un punto d'incontro e-» 

Thomas si scagliò contro i poliziotti che mi stavano trattenendo. «Lasciatela andare!»

Caddi a terra, sbattendo la testa. Il colpo non fu molto forte, ma bastò a destabilizzarmi per qualche secondo. 
Guardai terrorizzata Thomas mentre picchiava a sangue i poliziotti. Il pugno era totalmente rosso, il volto gli si era schizzato di sangue e davanti a lui giacevano i corpi dei due assalitori. 
Non respiravano più.

«Thomas..» rantolai. 

Il ragazzo mi raccolse da terra, sporcandomi con le sue mani insanguinate. «Dimmi che sai bene» Era nel panico. «Dimmi che non te ne andrai»

Feci una smorfia contrariata. «Non muoio per una botta in testa. Grazie per la stima»

Thomas si asciugò le lacrime di sollievo. «Sì, sì hai ragione»

Qualcosa non andava. Sentii il mio avambraccio bruciare. Il bruciore fu così acuto che mi obbligò ad alzarmi in piedi di scatto. 
Per un attimo la mia vista diventò tutta nera, non dovevo fare movimenti così veloci.

Quando tornò normale, qualcosa era apparso in mezzo alla stanza, qualcosa di abominevole.
La puzza intensa di zolfo per poco non mi faceva dare di stomaco. 

«Giulia? Ti senti bene?» chiese guardando nella mia direzione. «Hai... hai delle allucinazioni? Oddio, lo sapevo che avevi battuto troppo la testa. Ti devo portare da un dottore-»

«No, non serve» dissi con voce tremante. «Devi fuggire»

Le gambe mi erano diventate di gelatina. Il terrore mi teneva ancorata sul posto. 

«Giulia, cosa vedi?» Mi scrollò per le spalle. «Ehi!»

Il mostro abominevole, una massa informe di arti scomposti ricoperta di liquido nero, inghiottì una persona che gridò.
Thomas si girò verso il grido acuto, ma non vide nulla.

«Che cosa stai vedendo?»

«La m-morte, Thomas...» risposi, aggrappandomi a lui per non cadere. 

Paul saltò fuori dal nulla, tirandoci dietro un tavolo ribaltato. 

«Tu! Traditore-»

«Shhh!» lo zittì lui. «Vuoi farci uccidere?»

«N-non capisco, cosa state vedendo?»

Paul mi lanciò un'occhiata confusa. «Pensavo non fosse un Normale. Mi sarò sbagliato»

Thomas sbirciò fuori dal nascondiglio. «Dove sono tutti gli altri? Non capisco»

«Se ne sono andati»

«No. NO. Non ci lascerebbero mai qui da soli, in mezzo al pericolo. Forse sono stati catturati. Vado a controllare» Scappò via.

«No! Thomas!» gridai.

«Non ti muovere» mi ordinò Paul con voce tremante. «L'ultima cosa che voglio è che ci divori...»

Era pallido in volto e tremava appena, reggendo forte le sue sciabole. Decisi anch'io di evocare Ametron per avere un po' di sicurezza in più.

Nella stanza si sentivano solo i nostri respiri affannati e il ringhiare anormale di quell'abominio.

Un tacchettio veloce e regolare sembrava provenire dal corridoio che portava nella sala pranzo.
Una ragazza bionda vestita con la divisa dell'Accademia entrò dalla stanza e sogghignò vedendo gli sguardi stupiti e terrorizzati dei presenti. Lidia. Quella era opera sua, aveva evocato lei quel mostro.

«Paul!» disse Lidia spezzando il silenzio. «Quanto tempo! Esci allo scoperto, saluta la tua vecchia allenatrice. Ti ho portato un regalo, visto?» Paul e io uscimmo dal nascondiglio. «Oh, ma guarda, ci sei anche tu, scricciolo»

«Vedo che non sei cambiata» Paul sorrise. «Stronza come sempre»

La risata di Lidia risuonò più tetra di quanto potessi immaginare. «Non hai perso il tuo umorismo, vedo. Ma non perdiamo tempo, sono venuta qui per godermi lo spettacolo di grida e sangue. Sarebbe un peccato sprecare questa magnifica occasione» Con uno schiocco di dita la stanza piombò nel buio più totale e quando iniziarono a sollevarsi le prime urla capii che il demone stava entrando in azione. «Che il divertimento abbia inizio»

Sentii il poliziotto dietro di me venire preso dal mostro e urlare in preda al panico.
Sapevo che dovevo fare qualcosa, ma ero pietrificata dal terrore e non riuscivo a pensare a come sopravvivere a tutto quello.
Riuscivo a vedere poco e niente grazie alla luce della luna che filtrava dalle grandi finestre della sala da pranzo, ma per il resto era tutto immerso nell'oscurità più totale.

Avrei voluto correre dai miei compagni e lasciare lì Paul, i poliziotti e i poveri commensali innocenti, ma non sarebbe stato giusto. Sentivo di dover proteggere quella gente. Nessuno doveva soffrire quella sera, nessuno.

Rinsaldai la presa sulla mia spada lasciando che il lieve bagliore che emanava mi mostrasse la scena più orribile mai vista. Vedevo sangue dappertutto, perfino sui miei vestiti, anche sulle mie mani. Puzzolente e appiccicoso.

Riuscivo a sentire i gorgoglii del demone seguiti dallo strisciare e dalle urla di chi veniva divorato. Mi sembrava di stare vivendo il peggiore dei miei incubi, senza alcuna via di uscita

«Ehi Miss Marchio» mi chiamò Paul, accostando la sua schiena alla mia. «Lo so, ho sbagliato e mi dispiace, ma adesso è una questione di vita o di morte e noi due dobbiamo collaborare»

Il demone ruggì facendoci saltare il cuore in gola. Era di fronte a noi e riuscivamo a sentire il suo pesante alito putrefatto mischiato all'odore dolciastro del sangue.

«Giù!» urlò Paul, fermando quello che sembrava un tentacolo ricoperto di liquido nero.

Obbedii e mi accovacciai a terra, schizzandomi la faccia di sangue. 

È un incubo

È un incubo

È un incubo


Trattenni un conato di vomito e, appena i rumori della lotta si spensero, mi rialzai in cerca di Paul.

Camminai in tondo toccando le pareti umide, ma del ragazzo e delle altre persone non vi era traccia.
Inciampai in quella che pensavo fosse la mano di un cadavere e caddi a terra sbattendo il mento. Altre sangue addosso. 

Orrore.

«Paul! Paul dove sei?!» lo chiamai a voce alta.

Il demone mi sentì e iniziò a muoversi verso di me. Lo sentivo sempre più vicino.

«Paul!» urlai in preda al panico.

Corsi verso quella che dalla sporgenza mi sembrava una porta e provai con tutte le mie forze ad aprirla, ma era bloccata.

Finestre sigillate, porte bloccate, cadaveri, sangue ovunque e un demone che voleva mangiarmi. Se quello non era l'incarnazione del mio incubo peggiore non sapevo cosa lo fosse.

Sbattevo pugni sulla porta imprecando contro Lidia e tutti gli altri Élite.
Mi avevano abbandonata. Mi avevano lasciata lì, da sola, ad affrontare qualcosa di abominevole che nemmeno un guardiano esperto come Paul era riuscito a uccidere.

«Vi prego, qualcuno mi aiuti» singhiozzai.

Il demone si stava avvicinando. 

Se nessuno poteva aiutarmi, allora dovevo cavarmela da sola. Raccolsi la disperazione e il coraggio, li unii e scagliai la mia spada contro il mostro. 
L'essere urlò dal dolore e si sgretolò davanti ai miei occhi.

Caddi in ginocchio. Il cuore batteva così forte che temetti potesse volarmi via dal petto. Le lacrime cadevano copiose sopra la pozza di sangue. 
"Questo è troppo" pensai. Poi il mio stomaco si rivoltò.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Lara, Luca e Daniel si trovavano alle prese con la ricerca di una freccia speciale caduta nel lago durante il collaudo. 

Era ormai sera e il fondale era più scuro del cielo stesso, ma la loro ricerca continuava senza sosta perché quella poteva essere un'ottima arma che avrebbero potuto usare contro i temibili 10, coloro che avrebbero minacciato l'esistenza del genere umano appena sarebbero stati nominati.

«Vedete qualcosa?» chiese Daniel puntando la sua torcia nell'acqua.

«No e non credo che quella funzioni» lo rimbeccò Luca ormai sfinito dalla ricerca.

«Guarda che la usano persino i sub!»

«Loro usano delle torce più potenti!»

«Non ho i soldi per comprarmene una!»

«Bene! Allora ti arrangerai in qualche modo»

«Lo sto già facendo!»

Lara sbuffò e fece traballare la canoa buttando i due nell'acqua. «Spero che così la smettiate di litigare. Su, usate la torcia e cercate sott'acqua. Ho sonno e domani mi aspetta una verifica importante!»

I due, arrendendosi, si immersero fino a toccare il fondale e continuarono a cercare a tastoni la freccia.

Si sentì un ruggito in lontananza. Poi una gobba spuntò dal lago.

"Il mostro si è risvegliato? Com'è possibile?"

Abbassò lo sguardo e notò una collana sul bordo della canoa. La catenina d'argento reggeva una piccola pietra viola: un'ametista, forse.

Come ipnotizzata dall'oggetto, se la mise al collo facendo attenzione a non rompere la sottile catenella argentata.
Gli occhi le si rovesciarono all'indietro e una serie di immagini le attraversò la mente: una lanterna, il mostro del lago, un lungo mantello nero calato sulle sue spalle.
Poi la visione cambiò, si focalizzò sul presente e le mostrò una stanza semibuia, piena di sangue. In un angolo vide una ragazzina terrorizzata afferrarsi lo stomaco in preda ai crampi.

«Giulia!» urlò, preoccupando gli altri due guardiani che erano appena riemersi dall'acqua con la freccia in mano.

«Tutto bene?» chiese Daniel risalendo sulla canoa.

«No... Giulia è in pericolo. Ha bisogno di noi»

Continue Reading

You'll Also Like

655 108 21
> Ghimild scrolla le spalle > > Siamo io, Irina, Joachim e Argent a pronunciare quest'unica parola. Una sola, singola parola. Una sola, singola parol...
68K 2.7K 23
Annabeth Chase vive a San Francisco, ha degli amici fantastici, una bella famiglia e un quasi fidanzato, finché sua madre non decide di abbandonare l...
24.4K 939 7
I nostri adorati amici di Fairy Tail hanno finalmente coronato i loro amori, diventando così coppie a tutti gli effetti. L'estate è pure alle porte e...
4.5K 134 23
La vita di Dante, giovane studente, verrà ben presto messa sottosopra dall'arrivo di una fidanzata un po' "particolare"... Anzi, demoniaca!