Succederebbe Tutto - H.S.

By _ariannabianco

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Loro due lo sapevano bene, che avvicinarsi sarebbe stato un casino. Lei perchè viveva nel buio. Lui perchè... More

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Avviso Importante: è richiesta la vostra collaborazione😛
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By _ariannabianco

Edith

Il campanello posto in cima alla porta tintinnò quando varcai la soglia del Castillo's, il famigerato forno e bar della madre di Heath, Haywood ed Hailee.

Una volta entrata, mi avviai alla cassa dove una giovane dipendente si alzò dalla sedia per accogliermi.

Ricambiai il suo sorriso.

«Buonasera, cosa posso fare per lei?» Mi domandò con garbo mentre mi sistemavo davanti al bancone.

«Salve, avrei un colloquio fissato per le diciannove con la signora Atkinson.»

«La vado a chiamare subito. Nell'attesa può accomodarsi tranquillamente nella zona bar, se preferisce. Potrebbero volerci dei minuti.»

«Grazie.» Sorridendomi cordialmente, Lucille -così recitava il suo cartellino- si congedò e sparì nel retro del negozio, oltre l'arco con le tendine che divideva la pasticceria dalla cuicina.

Rimasta sola e in preda all'agitazione, iniziai a camminare avanti e indietro lungo la vetrina del bancone, rimandendo particolarmente sorpresa dalla cura e dalla disposizione degli alimenti in vendita. Separati in una ventina di file e ancora divise per quattro sezioni, erano state sistemate diverse qualità di dolci e panini, di differenti colori, forme e sapori che, tutti insieme, erano un grande colpo d'occhio per il cliente: li avrei assaggiati tutti, se solo ce ne fosse stata la possibilità.

«Edith Ross, giusto?» La voce della signora Atkinson giunse all'improvviso dietro le mie spalle, facendomi sobbalzare, quindi mi misi sull'attenti e mi girai.

Vista dal vivo la mamma dei tre fratelli sembrava persino più giovane rispetto al ritratto che avevo scorto in casa sua, con quei capelli corvini raccolti in due trecce a corona e il rossetto marrone sulle labbra. Indossava una maglietta e un pantalone blu, proprio come quelli che avevo visto ad Heath poche ore prima, ma entrambi gli indumenti erano coperti in parte da un grembiule bianco con il logo del negozio cucito sopra. Era così composta e pulita che mi sentii a disagio con la mia camicietta stroppicciata e i capelli sconvolti dall'umidità.

«Salve.» Lisciai il tessuto di cotone sulla pancia. «Sono Edith Ross, sì.»

Mi presentai, indecisa se allungare una mano o meno, ma quando la mamma degli Atkinson mi porse la sua, io la strinsi con decisione.

«Finalmente ho il piacere di incontrarla.» Cercò il mio sguardo, che si fece trovare: «Prego, mi segua.»

«Mi dia del tu, per favore.» La pregai mentre ci dirigevamo alla zona bar che mi era stata indicata poco prima dalla sua dipendente.

La sala, che si trovava nell'ala est del negozio, era dotata di poltroncine tinta pastello e di tavolini in marmo bianco accostati ad un lungo bancone. Ogni elemento di quella stanza era curato nel minimo dettaglio, proprio come il resto della pasticceria. Era eccezionale. Sembrava una bomboniera.

«È veramente bello il suo negozio.» Mi complimentai sinceramente, e non perchè avessi voluto fare la leccapiedi per ottenere il posto di lavoro, anche perchè dubitavo che quella tattica avrebbe funzionato con la signora Atkinson, che era irremovibile quasi quanto i figli. A sommarsi alla sua autorevolezza, il fatto di non essermi presentata al primo colloquio, azione che sicuramente era già stata scritta nella lista dei contro della mia assunzione.

«E mi dispiace per non essermi presentata stamane.»

«Non preoccuparti, signorina Ross. Haywood mi ha spiegato la situazione.» Il suo sguardo si concentrò sui tagli che non ero riuscita a coprire con il fondotinta, in particolare quelli delle mani, e il suo viso si fece compassionevole.

Visibilmente a disagio, voltai il palmo della mano verso il tessuto dei pantaloni.

Non avevo idea di cosa le avesse raccontato Haywood, perchè eravamo stati troppo impegnati a fare la guerra piuttosto che comportarci civilmente, tuttavia avrei provato a non gettare al vento quell'occasione.

«Siediti.» Prese posto e mi indicò la sedia davanti a sè, dall'altra parte del tavolo. «Hai esperienza in questo campo?»

«No.» Scossi il capo. «Ma imparo in fretta.» Aggiunsi accomodandomi sulla sedia rosa pastello.

«Mmh..» Intrecciò le dita sul tavolo.

«Il nostro forno ha un'ottima reputazione da mantenere, lo sai questo?»

Annuii.

Prima dell'epopea del Saturn, Heath mi aveva spiegato quanto fosse stato importante il negozio per sua mamma e per l'intero quartiere, e sapevo che lavorare lì avrebbe implicato delle grandi responsabilità: la bakery era stata fondata dai nonni della signora Atkinson, i Castillo, ed era stata tramandata di generazione in generazione fino ad oggi quando lei, dopo un lungo periodo di decadenza, l'aveva presa in possesso e l'aveva rivoluzionata rendendola il cuore pulsante del commercio nel Queens.

«Bene, perchè è importante che lo tenga a mente se dovessi lavorare per noi, un domani.» Specificò. «Quali mansioni hai svolto in precedenza? Mi sembri molto giovane.»

«Sì, ho vent'anni, ma sono anni che vivo lontana dai miei genitori. Sono indipendente economicamente da tanto tempo, ormai. Ho lavorato come barista e come cameriera per un paio di anni.»

«Quindi ci sa fare con i clienti?»

Era un trabocchetto?

«Assolutamente.»

Anche se nell'ultimo anno avevo lavorato in un nightclub, avevo sempre trattato i clienti del RedMoon come se fossero stati dei re, e il mio servizio era sempre stato impeccabile e lontano da qualsiasi reclamo. Undici mesi di lavoro e zero recensioni negative. Ero una grande dipendente, nonostante il contorno.

«Lo verificheremo. Sei in prova per le prossime ore.»

Sbattei le palpebre, sorpresa ed incredula. Stava terminando il mio colloquio così? Non avrebbe preferito approfondire ulteriormente oppure rifletterci su?

La signora Atkinson colse il mio scetticismo e mi destò da ogni dubbio: «Edith, è soltanto una prova. Deciderò successivamente se assumerti o meno. Intraprendenza, rispetto e cortesia sono le uniche cose che richiedo, ma credo che su questo non ci saranno problemi. Haywood ed Heath hanno puntato parecchio su di te.»

«Grazie.» Mi uscì quasi come una domanda.

Non sapevo cos'altro aggiungere, dato che avevo una tremenda paura di rovinare tutto dicendo la cosa sbagliata.

«Ringrazia i miei figli, cara. Mi hanno parlato molto bene di te.»

Per poco non le scoppiai a ridere in faccia. Haywood aveva un'alta considerazione di me?

«Adesso è il mio turno di valutare il tuo potenziale.» Zero pressioni, praticamente. «Te la senti di lavorare con quella mano?» Fece un cenno verso essa.

«Sì. Metterei solo un guanto, se non è un problema.»

«Non lo è.» Scosse il capo. «Pensavo di mostrarti qualcosa in cucina per verificare la velocità del tuo apprendimento, se non ti dispiace.»

«Sarebbe perfetto, signora Atkinson.» Annuii.

L'entusiasmo era alle stelle e il cuore minacciava di esplodermi nel petto.
Dopo la serie di sventure iniziavo finalmente a scorgere la luce al fondo del tunnel e, con essa, anche la speranza che avevo perso.

Non vedevo l'ora di mettermi al lavoro.

«Chiamami Cindra, cara.»

«Ne sono onorata, Cindra.» E lo ero veramente.

Avevo superato il primo step, il chè rappresentava una grande vittoria. Le gambe erano ancora molli, l'agitazione continuava a scorrermi nel corpo, ma mi sentii anche più leggera. Le ultime quarantotto ore erano state un vero calvario, tra un episodio terribile e l'altro, e avevo seriamente creduto di rimanere intrappolata in quel vicolo cieco, al buio, per sempre. Adesso, invece, ero infinatamente grata alla vita per avermi concesso una nuova chance. E l'avrei sfruttata al meglio.

«Pronta, allora?»

«Certo che sì, Cindra.»

Quando lei si alzò e mi invitò a seguirla, ero seriamente pronta a lavorare.

In quel momento smisi di rimuginare su Elle Hunt, su Ray Smith, sulla litigata con Heath e sulla strafottenza di Haywood. In quei minuti pensai solo più a me stessa e al mio prossimo obiettivo: fare un'ottima impressione per poter avere un contratto.

E sarei stata disposta a tutto, per ottenerlo.

Perchè, anche se ero diventata Edith Ross, non avevo perso le mie qualità. Erano tutte lì, in ordine nella mia testa ed incise nel mio cuore. Proprio come il codice di sopravvivenza che avevo creato e che avrei continuato ad onorare per il resto dei miei giorni.

Guardare al passato mi aveva fatto inciampare, ma non sarebbe più successo. Perchè dagli errori si imparava, giusto?

Ed Edith lo aveva creduto veramente, di non cadere più. "Dimenticare il passato, evitare legami interpersonali, essere sempre un passo avanti gli altri, essere estremamente egoista.", così recitava il suo mantra. E le avrebbe seguite alla lettera, quelle istruzioni. Perchè ci era abituata, ormai. Spegnere l'interruttore della memoria e del cuore, imporre il buio laddove avrebbe dovuto esserci la luce, e ignorare quello che era accaduto. Quella volta non sarebbe stato diverso, si convinse. E sarebbe rimasto tutto uguale a prima, anche se aveva incontrato Haywood che l'aveva scossa. Edith era sicura di averlo archiviato a dovere, eppure la sua immagine avrebbe continuato a bussare nella zona oscura della sua mente. Perchè anche se era certa di essere il capitano del suo gioco, lui le regole le avrebbe cambiate eccome.

N/A
Bentornati, cari lettori! Come va?
Inizio con lo scusarmi per non aver aggiornato ieri, ma ho avuto una giornata impegnativa e mi sto preparando per la sessione estiva all'università. I capitoli sono già pronti, certo, però devono essere ancora revisionati, quindi eccomi qua.

Cosa ne pensate di questo capitolo, anche se breve?

Come avrete notato, c'è un nuovo personaggio: Cindra Castillo, moglie di Royce Atkinson e madre di Haywood, Heath ed Hailee. Come vi sembra?
È una donna determinata, decisa, ma anche con un grande cuore. Adesso non si vede ancora, però fidatevi di me. Sarà un membro del cast importantissimo!

Per il resto, mentre Haywood sta escogitando qualcosa dopo aver cacciato Lyle dalla sua stanza d'hotel, Edith affronta il colloquio per il posto vacante al Castillo's e si guadagna qualche ora di prova. Quindi è felice, entusiasta e si promette di non rovinare la nuova chance che la vita ha deciso di offrirle, ma come se la caverà?
Riuscirà ad ottenere quel posto oppure verrà scartata?
E ad Haywood, cosa starà passando per la testa?

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
Inoltre vi ringrazio per i voti, per i commenti, e vi ricordo che esiste una pagina ufficiale della storia su Instagram (@succederebbetutto) con estratti e anticipazioni!
Infine vi ricordo che, dopo la giornata di domani, ritornerò a pubblicare secondo il precedente schema:
-una settimana x un capitolo;
-una settimana x due capitoli.
Per qualsiasi cosa, io sono qui.
All the love,
Ari🌷

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