Angel ☼ Larry Stylinson

By Little_Spoon_

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Louis Tomlinson a Holmes Chapel conduceva una vita tranquilla e da comune liceale assieme al suo migliore ami... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70

Capitolo 71

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By Little_Spoon_

Le preparazioni per il matrimonio durarono mesi interi.
La prima cosa che scegliemmo fu la data ovviamente, e decidemmo di sposarci in primavera, per entrambi sarebbe stato il periodo migliore dell'anno.
Dopodiché, dopo aver visitato molte location completamente diverse, trovammo il luogo perfetto per il nostro matrimonio.
Avevamo scelto una villa bellissima circondata da enormi giardini, sarebbe stato uno scenario magnifico per il banchetto nuziale all'aperto.

Il passo successivo fu stilare una lista delle persone che avremo voluto invitare, ovviamente c'erano tutti i nostri amici, colleghi e parenti di ogni tipo.
Inoltre il riccio ci mise una vita per trovare la persona perfetta che si occupasse degli addobbi floreali, ci teneva molto ed io lo lasciavo fare.
Poi ovviamente scegliemmo il fotografo, le fedi nuziali, la torta, gli inviti e tante altre cose che sarebbero servite per rendere il nostro giorno ancor più speciale.
Dopo aver preso tutte queste decisioni ci dedicammo completamente alla scelta degli abiti ed alla fine io avrei indossato uno smoking blu navy mentre quello di Harry sarebbe stato grigio cenere.

Adesso mancava un giorno al matrimonio, eravamo seduti a letto con dei calici di vino rosso in mano.
Intanto Harry mi stava massaggiando i piedi per alleviare un po' tutta la tensione che avevo nel corpo.

"Non fa strano pensare che domani saremo sposati?" Risi, bevendo un sorso di vino.

"Non ne hai idea" rispose il riccio.
"Da ragazzo credevo che non mi sarei mai sposato" continuò dopo pochi secondi.

"Perché?" Domandai interessato.

"Non avrei mai immaginato di trovare una persona con la quale avrei voluto passare il resto della mia vita" confessò.

"Non conoscevi me!" Lo presi in giro ridendo.
Mi rispose con una linguaccia.
"Sicuro che per domani è tutto pronto? Ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa" dissi dopo un po'.

"Sarà tutto perfetto angelo, tu pensa a rilassarti adesso" ridacchiò prendendo a massaggiarmi i piedi con più energia.

"Sei davvero bravo con le mani" mormorai, lasciando da parte il calice di vino e chiudendo gli occhi per rilassarmi.

"Si? Sono bravo anche con altre cose, sai?" Sussurrò, lasciandomi un bacio sulla caviglia e salendo con il corpo fino a trovarsi faccia a faccia con me.

"Dammi una dimostrazione, allora" risposi, ad un centimetro dalla sua bocca.
Lo vidi mordersi un labbro e portare una mano verso il basso, accarezzandomi i fianchi.

"Con piacere, piccolo" sorrise, sollevandomi piano la maglia del pigiama.
Una volta che l'ebbe tolta del tutto, prese a lasciare una scia di baci lungo la mia mascella e sul collo, fino ad arrivare ad un capezzolo, che strinse tra i denti facendomi gemere.
Dopo averlo torturato un po' lo lasciò andare, soffiandoci sopra e facendomi venire brividi per tutto il corpo.
Presi il suo viso tra le mani portandolo di nuovo alla mia altezza e lo baciai con passione, fino a fargli diventare le labbra rosse.
Poi invertì le nostre posizioni, adesso mi trovavo io sopra di lui.
Copiai i suoi movimenti e gli sfilai velocemente la maglia del pigiama.

"Come sei bello, mio sposo" sorrisi, passando le mani lungo tutto il suo petto.
Alzai un sopracciglio quando lo vidi arrossire leggermente.
Era raro vedere Harry imbarazzato, ma a quanto pare avevo trovato un suo punto debole, ed ovviamente l'avrei usato a mio vantaggio.

Arrivai con le mani fino all'elastico del pantalone del pigiama, e glielo calai assieme ai boxer.
Afferrai il suo membro con una mano e lo avvicinai alla mia bocca, sfiorandolo e lasciando di tanto in tanto qualche bacio.

"Louis!" Gemette.

"Qualcuno è impaziente stasera" lo presi in giro, lasciando un altro piccolo bacio sulla punta.

"Cazzo, sbrigati" continuò.
Alzai lo sguardo verso di lui, mi eccitava da morire vedere come riuscivo a renderlo disperato a letto.

"Louis, cazzo! Giuro su Dio che se non ti muov-"iniziò, interrompendosi e lasciando un sospiro appagato appena ingoblai la sua sua erezione con la mia bocca.
Iniziai a fare subito movimenti veloci facendogli urlare il mio nome più volte, finché non si riversò tra le mie labbra.

"Va meglio?" Ridacchiai, lasciandogli un bacio a stampo.

"Molto" rispose.
"Ma ora vieni qui, devo occuparmi io di te" ordinò afferrandomi per le braccia per posizionarmi nuovamente sotto di lui.
Lasciò un altro bacio sul capezzolo che poco fa aveva preso a torturare e con la lingua lasciò una scia umida che partiva dal mio petto ed arrivava fino all'ombelico.
Con i denti afferrò l'elastico del pantalone del mio pigiama e prese a calarlo lentamente.

Mi alzai sui gomiti per vedere la reazione che avrebbe avuto quando si sarebbe accorto cosa indossavo.

"Dio, Louis" gemette quasi.
"E queste dove le hai prese?" Chiese mordendosi un labbro, con lo sguardo puntato verso le mie parti intime.

"Volevo farti una sorpresa" risi, portando una mano verso i suoi ricci, accarezzandoglieli.

"Porca troia, ci sei riuscito" sussurrò, afferrando con un dito le mutandine di pizzo bianco che avevo deciso di indossare per lui.
"Voglio scoparti con queste addosso" continuò, tornando verso di me per baciarmi violentemente le labbra.

"Tutto quello che vuoi, mio sposo" ridacchiai per la sua reazione.

Dopo avermi preparato con due dita mi afferrò per i fianchi per posizionarmi a cavalcioni sul suo corpo.

"Voglio avere una visuale completa" sussurrò con un ghigno, facendomi arrossire.
Mi spostò le mutandine di lato per aiutarmi ad allinearmi su di lui.
Mi calai piano, cercando di abituarmi alla sua grandezza, e dopo averlo preso tutto presi a muovermi, prima lentamente e poi sempre più veloce, con lui che mi teneva stretto tra le sue mani per aiutarmi con i movimenti.
Il pizzo delle mutandine mi sfregava contro il membro ma non mi dava particolarmente fastidio, in quel momento ero troppo rapito dal modo in cui Harry mi mangiava con gli occhi.
Venimmo insieme, io tra il tessuto di pizzo e lui dentro il mio corpo.

E devo ammettere che fu un ottimo modo per alleviare la tensione infatti quella notte riuscì anche a dormire, stretto tra le sue braccia.

"Lou?" Sentì una voce giungermi alle orecchie.
Ero stanchissimo.
Cercai di ignorare chiunque mi stesse chiamando in quel momento per tornare nel mondo dei sogni.

"Dai, dobbiamo muoverci" continuò.

Mormorai qualcosa di incomprensibile, sprofondando il volto nel morbido cuscino, sperando di essere lasciato in pace.

"Faremo tardi se non ti alzi adesso" lo sentì dire.
Mi feci forza e mi sollevai sui gomiti, dopo essermi stropicciato gli occhi mi girai verso chi mi aveva disturbato e trovai il volto di Harry a pochi centimetri dal mio.

"Altri cinque minuti" lo pregai.
Piegò le labbra in un sorriso e scosse la testa, lasciandomi poi un bacio a stampo.

"Non mi vuoi più sposare?" Mi chiese poi ironico.
Cazzo! Per qualche minuto avevo completamente dimenticato che oggi ci saremo sposati.
Spalancai gli occhi e mi alzai di scatto, adesso più sveglio che mai.

"Che ore sono? Siamo in ritardo?!" Gli domandai allarmato, guardandomi intorno.

"Abbiamo tutto il tempo del mondo se ti alzi adesso, amore" mi rassicurò.
"Andiamo a farci una doccia?" Chiese poi ottenendo la mia approvazione.
Appena mi alzai mi resi conto che mi tremavano le gambe.

Dio, come avrei fatto a raggiungere l'altare in queste condizioni?!

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