ɪᴍᴍᴏʀᴛᴀʟ | ᴊᴀᴍᴇs ᴘᴏᴛᴛᴇʀ

By JoMarch_wannabe

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#01 - jamespotter #02 - jamespotter #03 - jamespotter #04 - jamespotter #05 - jamespotter QUESTA TRAMA CON... More

CAST
PLAYLIST
PARTE I
PROLOGO
CAPITOLO I
CAPITOLO II
CAPITOLO III
CAPITOLO IV
CAPITOLO V
CAPITOLO VI
CAPITOLO VII
CAPITOLO VIII
CAPITOLO IX
CAPITOLO X
CAPITOLO XI
CAPITOLO XII
CAPITOLO XIII
CAPITOLO XIV
CAPITOLO XV
CAPITOLO XVI
CAPITOLO XVII
CAPITOLO XVIII
CAPITOLO XIX
CAPITOLO XX
CAPITOLO XXI
CAPITOLO XXII
CAPITOLO XXIII
CAPITOLO XXIV
CAPITOLO XXV
CAPITOLO XXVI
CAPITOLO XXVII
CAPITOLO XXVIII
CAPITOLO XXVIX
CAPITOLO XXX
CAPITOLO XXXI
CAPITOLO XXXII
PARTE II
CAPITOLO XXXIII
CAPITOLO XXXIV
CAPITOLO XXXVI
CAPITOLO XXXVII
CAPITOLO XXXVIII
CAPITOLO XXXIX
CAPITOLO XL
CAPITOLO XLI
CAPITOLO XLII
CAPITOLO XLIII
CAPITOLO XLIV
CAPITOLO XLV
CAPITOLO XLVI
CAPITOLO XLVII
CAPITOLO XLVIII
CAPITOLO XLIX - I PARTE
CAPITOLO XLIX - II PARTE
PARTE III
CAPITOLO L
CAPITOLO LI
CAPITOLO LII
CAPITOLO LIII
CAPITOLO LIV
CAPITOLO LV
CAPITOLO LVI
CAPITOLO LVII
CAPITOLO LVIII
✨INTERVISTA✨

CAPITOLO XXXV

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By JoMarch_wannabe

Prima che Vera potesse cominciare a raccontare, si sentì quasi soffocare fra quelle mura che dovette chiedere di spostarsi in giardino. I suoi amici aprirono la bocca stupefatti quando videro che fosse tanto grande quanto la casa. Vera li portò nel gazebo, era leggermente rialzato quindi si poteva scorgere tutto il resto del giardino.

"C'è un lago" mormorò Peter esterrefatto facendo annuire Vera.

"È quello che ti stupisce? Non il campo da Quidditch?" gesticolò Sirius verso il campetto che Vera usava sempre.

"Altrimenti come facevo ad essere la migliore. A volte venivano dei professionisti ad insegnarmi" ovviamente dovevano essere tutti purosangue e appartenere alla casa Serpeverde, ma Vera ammise che quella fosse l'unica cosa divertente della sua infanzia.

"Eri nella squadra di Quidditch?" le domandò James sorpreso facendola annuire orgogliosamente.

"Ero un cercatore. Ho fatto vincere ai Serpeverde la coppa per sei anni di fila, se non fossi scappata avremmo vinto anche il settimo anno" rammentò sorridente Vera pensando a se stessa nella divisa da Quidditch dei Serpeverde a cercare di acchiappare il boccino d'oro.

"Wow"

"Forse era l'unica cosa che mi appassionava della mia adolescenza dato che, non conterei tormentare i membri di altre case come una passione" tutti i suoi amici si girarono verso Vera avendo capito che avesse cominciato a raccontare "fin da quando ero piccola i miei genitori mi hanno insegnato che i purosangue, anzi la nostra famiglia, dovesse comandare sopra a tutti" la strega continuò a parlare della sua infanzia e adolescenza, di quanto fosse opprimente ma che all'inizio non se ne fosse accorta.

"Dopo scuola avrei dovuto sposare Orfin Gaunt, un'altra famiglia discendente dai Serpeverde" Vera non volle aggiungere che questi ultimi fossero imparentati a Tom Riddle, sarebbe stata una storia per un altro giorno "ma anche io lo desideravo, pensavo che avrebbe portato orgoglio alla mia famiglia e ai miei antenati, ma Gellert mi aveva fatto cambiare idea"

"Grindelwald?" domandò Lily per assicurarsi che stesse parlando del mago in questione, dato che fosse conosciuto più per il cognome che nome.

"Prima dovete sapere che cosa accadde l'estate prima del mio settimo anno" Vera raccontò che sua madre si fosse ammalata, colpa di una maledizione che circolava per anni nelle femmine Serpeverde, e che prima o poi avrebbe colpito anche lei. Sua madre, come successivamente aveva scoperto nel suo diario, voleva soltanto eliminare la maledizione così che lei potesse vivere felice con il suo futuro marito e figli. Suo padre aveva qualcos'altro in mente, voleva renderla immortale e probabilmente aveva chiesto a Grindelwald di aiutarlo.

"Grindelwald ti ha reso immortale?" domandò Remus sorpreso non avendo mai sentito di una magia così potente da donare a qualcuno l'eternità.

"Si, assieme ai miei genitori ma questo piccolo dettaglio, l'ho scoperto soltanto a Natale dopo essermi ricordata di quella notte. Mio padre mi aveva cancellato la memoria ma è comunque tornata a galla" Vera continuò a parlare di Grindelwald, di come si fossero incontrati nella Foresta Oscura, dato che non si ricordava che l'avesse già conosciuto prima, e di come fossero andati a Parigi assieme.

"Quando ho visto Leta Lestrange morire, è cambiato tutto. Si era sacrificata per quello che amava e avevo realizzato che fosse proprio quello che mi mancasse" Vera si girò verso James volendogli far capire che fosse stato lui il primo per cui la strega avesse veramente provato qualcosa "l'amore" il mago fece per avvicinarsi per baciarla e farle capire che fosse così anche per lui, che lei fosse il suo primo, e sperava anche ultimo, amore. I loro amici, però, avevano altri piani in mente e fecero dei versi disgustati prima che le loro bocche si potessero unire.

"Puoi finire la tua storia prima?" la supplicò Marlene essendo curiosa di che cosa successe dopo. Vera andò avanti con il racconto spiegando di come fosse diventata una spia per Silente e di quando avevano sconfitto Grindelwald assieme.

"Pensava che io fossi debole senza di lui, ma mi ha sottovalutato" mormorò Vera ricordandosi ancora come fosse ieri quel giorno.

"Due contro uno, Albus" Grindelwald urlò vittorioso a Silente. Era il 1945 e finalmente Silente aveva deciso di combatterlo. Quest ultimo amava Gellert, ecco perché non aveva mai avuto il coraggio di scontrasi contro di lui, soprattutto per via del loro patto di sangue, ma ormai era stato spezzato. Albus ignorò le parole di Grindelwald e si girò verso Vera, che era un po' più indietro rispetto a quest ultimo, mandandole un cenno per infonderle coraggio. La strega fece il primo passo verso Silente per poi raggiungerlo di fretta e girarsi verso Gellert per vedere la sua reazione. Non c'era da sorprendersi quando notò la sua faccia livida e i suoi pugni serrati.

"Sei una traditrice"

"Era stata una battaglia epica" mormorò Vera rammentando successivamente a chi fosse andata in possesso la Bacchetta di Sambuco alla fine della battaglia.

"Questa è una storia per un altro giorno" promise la strega appena notò le facce curiose dei suoi amici, ma non se la sentiva ancora di raccontare quel combattimento.

"Cosa ti è successo dopo?" le domandò Remus impaziente per soddisfare la sua ardente curiosità.

"Il Ministro della Magia mi ha fornito la possibilità di tenere un profilo basso invece che sbattermi ad Azkaban" spiegò brevemente Vera "forse era per il meglio, avevo già trentacinque anni e non sembravo per niente invecchiata. Se fossi rimasta sotto i riflettori, avrebbero cominciato a sospettare qualcosa"

"Perché Tu-Sai-Chi ti sta cercando?" le chiese Lily non avendo capito che cosa volesse da lei il Signore Oscuro.

"Potrebbe usarmi, come d'altro canto aveva fatto anche Grindelwald. Le mie abilità sono superiori rispetto a qualsiasi altro mago o strega" Vera sospirò, massaggiandosi con le dita le tempie, per fermare in qualche modo il suo forte mal di testa. Raccontare la sua storia, non solo era stato difficile perché aveva abbassato tutte le sue difese davanti ai suoi amici, ma le aveva fatto riaffiorare molti ricordi oscuri che forse preferiva tenere nei meandri della sua mente.

"Penso che per oggi sia abbastanza" commentò James avendo notato la smorfia di dolore di Vera mentre tracciava dei piccoli cerchi sulle sue tempie. Il gruppo cominciò a dirigersi verso la casa, il sole aveva cominciato a calare e loro dovevano raggiungere le loro famiglie. Proprio il giorno precedente erano ritornati a casa per le vacanze estive.

Uno dopo l'altro, i maghi entrarono nel camino e pronunciarono ad alta voce la loro destinazione. Appena Peter fu immerso da delle fiamme color verde, ed erano rimasti solo Vera, James e Sirius, quest ultimo si girò impaziente verso la strega.

"Sai che cosa voglio sapere" la Serpeverde ci aveva pensato attentamente per settimane se dirgli la verità e si aspettava con certezza che prima o poi Sirius sarebbe andato da lei per ricevere le risposte desiderate. Da un parte sarebbe stato molto rischioso renderlo a conoscenza della situazione di suo fratello, più persone lo sapevano, più lui sarebbe stato in pericolo. Dall'altra ormai era troppo tardi per fargli cambiare idea dato che Regulus era ormai tornato a casa e molto probabilmente sarebbe diventato un Mangiamorte in pochi giorni.

"Vera, che cosa ci facevi con mio fratello nella Stanza delle Necessità?" domandò Sirius con fermezza facendole capire che non si sarebbe mosso da lì finché non avesse ottenuto risposte. Anche James era curioso di sapere la verità sopratutto perché, da come Marlene raccontava, sembrava che Vera si rifugiasse ogni notte nella Stanza delle Necessità ad incontrare Regulus, da sola per lo più. Aveva fatto crescere nel mago della gelosia, avendo notato quando si erano abbracciati nel corridoio, che fossero molto affiatati.

"Non dovete farne parola a nessuno. Neanche a Remus o Peter, è una faccenda di vita o di morte" Vera cominciò a raccontare di come fosse finita ad aiutare Regulus, dopo che i due maghi annuirono con sincerità.

"Perché non me lo hai detto?" Sirius era visibilmente scosso, le spalle, come il labbro inferiore, gli stavano tremando. Per tutto quel tempo aveva pensato che suo fratello fosse crudele, scoprire il contrario e non poterci fare nulla dato che era ormai troppo tardi, lo aveva rattristito.

"Volevo farlo ma lui me lo ha impedito" spiegò per la seconda volta Vera ma capì perché Sirius fosse così infuriato. Era più arrabbiato nei suoi stessi confronti che in quelli di Vera, ma aveva bisogno di qualcuno su cui sfogarsi.

"Perché non lo hai fermato?" la Serpeverde gli aveva già spiegato le motivazioni del perché non l'avesse fatto, ma Sirius era troppo affranto e frustrato per accorgersene.

"Sirius, l'avrebbe fatto con o senza il mio aiuto, non avrebbe cambiato idea" cercò di fargli comprendere Vera guardandolo con occhi dispiaciuti perché sapeva quello che stesse provando. Aveva provato la sua stessa identica sensazione con sua madre, l'aveva odiata con tutto il suo cuore per poi scoprire che in realtà l'aveva sempre difesa dopo tutto quel tempo.

"Se penso che-" Sirius serrò gli occhi non riuscendo a continuare la frase. Si sentiva così in colpa, e così frustrato che il suo fratello minore avesse fatto una scelta così coraggiosa ma allo stesso tempo letale. James appoggiò una mano sulla sua spalla per confortarlo cosa che Sirius apprezzò.

"Grazie per avermelo detto" disse infine Sirius accennando un piccolo sorriso a Vera. Il mago, al momento, non era ancora pronto ad accettare il destino del suo fratello minore, ma sapeva che purtroppo era troppo tardi per reagire. Era quello che lo tormentava di più, ma almeno era sicuro che, grazie all'aiuto di Vera, lui sarebbe riuscito a ingannarlo.
Ma per quanto tempo, pensò amaramente Sirius.

"Quindi siamo apposto?" domandò la strega spaventata che il mago fosse ancora diffidente nei suoi confronti. Dopotutto Sirius era stato il più disgustato dopo aver scoperto della vera identità di Vera, essendo cresciuto in una famiglia del genere, odiava fermamente ogni Serpeverde, ma il mago stava lentamente cambiando idea.

"Certo" Sirius e Vera si abbracciarono amichevolmente essendo finalmente riusciti a risolvere le loro problematiche.

"Non sei tanto male per una Serpeverde" Sirius non aspettò una risposta, afferrò invece una manciata della Metropolvere da un piatto e si infilò nel camino.

"Ti copro io con i tuoi genitori" Sirius mandò un occhiolino nella direzione di James per poi pronunciare ad alta voce la sua destinazione, ovvero la casa dei Potter, e svanire subito dopo.

"Siamo solo io e te adesso" affermò James grattandosi la nuca timidamente non sapendo che cosa altro fare o dire. Vera, invece, aveva già un'idea e gli afferrò la mano per poi spingerlo fuori dalla sala da pranzo.

"Dove mi stai portando?"

"Camera mia" mormorò Vera mentre James dietro di lei faceva dei segni vittoriosi con la mano libera. Appena arrivarono, la strega aprì la porta e lo fece entrare per primo. Il mago si guardò intorno notando che la stanza fosse molto grigia e spoglia per un'adolescente. Vera cinse la vita di James da dietro e si mise in punta di piedi per poter arrivare ad appoggiare il mento sulla sua spalla. Il mago sorrise a quel gesto affettuoso da parte sua e rimasero così per un po', godendosi la loro stretta vicinanza.

"Come l'hanno presa i tuoi genitori?" chiese infine Vera dopo aver esitato a fare quella domanda per un bel po' di tempo.

"Erano molto scossi, ma presto lo accetteranno, vedrai" la rassicurò James "mi dispiace che abbiano parlato male di te" il mago si girò verso di lei appoggiando le mani sui suoi fianchi. Il suo ragazzo la guardò dritta negli occhi per farle capire quanto le sue scuse fossero sincere.

"Me lo meritavo" James scosse la testa odiando che Vera si stesse punendo da sola per i suoi passati errori. Il mago alzò una mano verso la sua guancia accarezzandogliela con le nocche, infine le prese il mento avvicinandola dolcemente a sé. All'inizio il bacio fu lento per poi diventare più passionale ad ogni minuto che passava. Vera indietreggiò lentamente verso il suo letto sdraiandosi su di esso e portandosi James sopra di sé. I due innamorati si staccarono finalmente per prendere aria e Vera ne approfittò per appoggiare la testa sulla sua spalla.

"C'è un'altra cosa che devi sapere su di me, non me la sentivo di dirlo davanti a tutto il resto del gruppo, ma a te si" tutti e due si sedettero si letto così che potessero guardarsi bene nel volto.

"Puoi dirmi tutto, lo sai" Vera gli afferrò una mano e se la portò alla guancia adorando sentire il caloroso contatto che le portava. James le strofinò dolcemente la guancia con il pollice mentre Vera gli lasciò un bacio a stampo nel palmo della mano.

"Da quando sono piccola, dentro di me, ho questa sorta di energia oscura che in momenti molto negativi si appropria di me ed io devo liberarmi di essa" cercò di spiegare Vera cercando di essere il più chiara possibile.

"Energia oscura?" domandò confuso James non avendo mai sentito un termine del genere fra i maghi e streghe.

"Si, fuoriesce come una nube nera. Quando ero piccola, ad Hogwarts, non riuscivo ancora a controllarla. Per sbaglio mi sono sfogata vicino ad un altro studente e lui è morto" raccontò Vera abbassando la testa perché si vergognava. James era praticamente perfetto in tutti i sensi e lei era un terribile disastro. Il mago aveva capito come lei si stesse sentendo e la baciò impulsivamente per farle capire che si sbagliasse.

"Questo non cambierà la mia idea su di te" la rassicurò James dove aver staccato le labbra dalle sue "sai perché ce l'hai?"

"No, non ho mai ricevuto una spiegazione a proposito, ma ho una teoria. Sai come molte famiglie purosangue si sposano fra loro per mantenere il loro sangue puro?" James annuì dato che Sirius gli aveva raccontato che nella sua famiglia ci fossero degli incesti "di solito succede fra cugini di secondo grado e i bambini nati possono avere disfunzioni mentali, o peggio" spiegò Vera rammentando che la famiglia Gaunt avesse riscontrato quei tipi di problemi.

"Pensi che forse questa sia una specie di disfunzione data dall'incesto fra i tuoi genitori?" domandò James facendo annuire Vera sollevata che l'avesse capita.

"Potrebbe essere, i miei genitori erano cugini di primo grado" Vera sospirò felice di essersi confidata con James. La strega guardò fuori dalla finestra e notò che la luna era ormai alta nel cielo.

"Forse è meglio che tu vada, i tuoi genitori ti staranno aspettando"

"Non voglio" James nascose la faccia nell'incavo del collo di Vera facendola ridere per la sua infantilità.

"Domani puoi tornare, sempre se hai voglia" il suo ragazzo annuì esaltato spingendola delicatamente così che fosse sdraiata nuovamente.

"James" lo richiamò Vera appena il mago si mise sopra di lei e cominciò a lasciarle dei baci sulla mascella.

"Ancora cinque minuti"

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