ᴍɪɴᴇ ᴏʀ ɴᴏᴛ? || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ

Від blxetae

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Jeon Jungkook, ragazzo 17enne che crede ben poco nel cosiddetto "amore a prima vista", ne verrà irrimediabilm... Більше

1. Chiamata
2. Il biondo
3. Di troppo
4. Ricordi
5. Sospetti
6. Casa Jeon
7. Prendersi cura
8. Gradevole
9. Fratellanza
10. Decisioni avventate
11. Sentimenti stupidi
12. So cosa vuol dire
13. Buio
14. Kim Yugyeom
15. Discussione
16. Voglio provarci
17. Realizzazione
18. Cedere alle tentazioni
19. Infermeria
20. In trappola
21. Dove sei?
22. Appartenenza
24. Voglia di distrarsi
25. Assenza di pietà
26. Saper porre fine
27. Spiraglio di luce
28. Fragile
29. Eomma e appa
30. Incubi e rimedi
31. Perdono
32. Ritorno alla normalità
33. Primo appuntamento [pt.1]
34. Primo appuntamento [pt.2]
35. Il nuovo studente
36. Lasciare il segno
37. Parte della famiglia
38. Gelosia
39. A modo nostro
40. Niente è come noi
41. A cuore aperto
42. Nonostante tutto
43. Ritornare a sorridere
44. Rapido ed indolore
45. Il saggio hyung
46. Solo per stanotte
47. Grazie di amarmi
48. Complicità
49. Un'amore ufficiale

23. Speranza

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Від blxetae

Jiminie's pov

È ormai una settimana che il mio piccolo Kookie è sparito e mentirei soltanto se dicessi che sono riuscito a chiudere occhio. Non c'è stato un momento in cui non abbia pensato a lui, lo abbia provato a contattare o non lo abbia cercato per tutta Seoul. Io e Tae, aiutati qualche volta dai compagni di classe del minore, abbiamo in questi giorni girato ogni zona, di periferia o del centro, di tutta la capitale.

Ovviamente abbiamo denunciato la sua scomparsa alla polizia ma quest'ultima, più che assicurarci che lo avrebbero trovato ed essersi messa a lavoro, non ha dato alcun frutto alla nostra ricerca. Oramai ci sono volantini con la faccia e le informazioni di Kookie sparse ovunque e questo non fa altro che farmi sentire un vero incapace. Ogni volta che incrocio il suo sguardo allegro e il suo sorriso da coniglietto stampato su quel pezzo di carta mi si crea una stretta al cuore che mi fa mancare il respiro: è paura, la paura di aver perso il mio piccolo fratellino non di sangue e che quest'ultimo possa essere in fin di vita, perché anche se raccapricciante è uno scenario da non escludere.

Sia io che il mio ragazzo non siamo più gli stessi. La scomparsa di Jungkook ci ha non solo stremati a livello fisico per tutti i chilometri percorsi a gridare il suo nome, ma anche a livello mentale a forza di tormentarci continuamente per non essere stati in grado di proteggerlo, non dopo avergli promesso che ci saremmo sempre stati per lui.

E così non è stato, abbiamo fallito, ancora.

Dopo l'ennesima chiamata con la polizia finita nel solito modo, ovvero con le ennesime scuse per non essere ancora riusciti a risolvere il caso, attacco la chiamata sbuffando. Mi lascio poi andare contro la superficie morbida del divano e chiudo gli occhi frustrato per tutta questa situazione schifosa.

Più i giorni passano più la speranza di rivedere Kookie si fa più lontana, seppur non l'abbandonerò mai. Sembra passato così tanto tempo dall'ultima volta che l'ho visto e stretto tra le mie braccia e questo è davvero un duro colpo per due ragazzini che sono sempre stati insieme, anche in vacanza pur di non separarsi per tre lunghi mesi. Questa distanza mi sta –e credo sia così anche per lui– uccidendo e forse a farlo è proprio il fatto che non sappiamo quanta questa effettivamente sia. Jungkook potrebbe benissimo essere a Seoul, come potrebbe essere in un'altra città, come in un altro paese del resto è questo mi provoca un gran fastidio: senza sapere dove si trovi non possiamo raggiungerlo e riprendercelo!

«Hey Jimin, ho preparato del the caldo» mi distrae il mio ragazzo porgendomi una delle due tazze fumanti che tiene in mano.
Accetto volentieri e per ringraziarlo gli lascio un dolce bacio sulle labbra che al posto di farlo sorridere come avrei creduto, lo fa rabbuiare. Ha anche ragione Taehyung...non gli sto più dedicando le attenzioni di prima e questo, conoscendo quanto lui sia una persona affettuosa, non è il massimo per lui. A parte qualche carezza e qualche bacio non abbiamo più avuto tempo per coccolarci o uscire insieme e questo mi fa davvero davvero male, non è colpa sua quanto mia eppure mi sento colpevole dell'espressione spenta che ha in volto in questo momento come negli ultimi giorni. Sono però sicuro che abbia compreso quanto io sia a pezzi e infatti non mi ha mai fatto pesare le poche attenzioni che gli sto rivolgendo ultimamente e per questo lo ringrazio molto.
Non so cosa farei senza di lui.

Restiamo per un po' in silenzio abbracciati a contemplare il vuoto e a sorseggiare la nostra bevanda calda, sicuramente tutti e due pieni di cose da pensare per aprire bocca.
Sembra però così freddo come momento: ci siamo sempre sostenuti e dimostrati affetto a vicenda durante le difficoltà ma questa volta sembra tutto più neutro, privo di emozioni. Non vorrei che ci sia rimasto più male di quanto credessi...

«Amore, va tutto bene?» gli domando dolcemente accarezzandogli una mano. Lo sento per un attimo irrigidirsi sotto il mio tocco e solo dopo qualche secondo decide di ricambiare il gesto.
«Sì tranquillo, tutto ok» afferma poco convinto tenendo gli occhi impegnati a guardare di tutto tranne che i miei, azione che compie sempre quando è nervoso.
Nervoso di cosa? Lo sa che può dirmi tutto...

Intervengo allora io prendendo il suo volto dal mento e girandolo in mia direzione, facendo finalmente incrociare i nostri occhi scuri e preoccupati.
«Non è tutto ok Tae, cosa c'è? È per Jungkookie?» al sentire il suo nome sembra incupirsi maggiormente e capisco così di aver centrato il punto. «Lo troveremo tranquill-»
«No Jimin non puoi capire e non devi capire nulla. Sono davvero in un momento "no" e la causa non è solo la stramaledettissima scomparsa di Kook» nonostante il suo tono scontroso voglio comunque provare ad aiutarlo, mi sento in dovere di farlo da suo fidanzato.

«Lo sai che con me puoi parlare di ogni cosa TaeTae, non ti giudicherò mai e potrei aiutar-»
«No, ho già detto che non voglio parlarne. Mi dispiace» afferma duro per poi alzarsi dal divano, andare a posare la tazza vuota nel lavandino e andare in camera sua senza degnarmi di uno sguardo. Non nascondo di esserci rimasto male dal modo di fare seccato che ha usato con me, che sono sempre pacato e dolce con lui anche quando non dovrei, ma se gli serve tempo per tranquillizzarsi non c'è problema, aspetterò finché non si sentirà pronto a parlarmene.

Lo aspetterò sempre.




Tae's pov

Quest'ultima settimana è stata davvero terribile e con lei anche il sottoscritto, che non ha perso l'occasione di rispondere acidamente a chiunque mi ponesse troppe domande sul mio umore. È da sette lunghi giorni che Jungkook è scomparso ed è da allora che sento un vuoto allo stomaco allucinante.

Dicono che ci si rende conto di quanto è importante una persona solo quando la si perde e cazzo se è vero, verissimo. Ci conosciamo da poco ma non mi è mai stato indifferente e quando finalmente ho avuto modo di conoscerlo e chiarire, si è tutto volatilizzato nel nulla, come se i miei sforzi per avvicinarci non fossero mai stati compiuti.

Mi manca tantissimo il suo sorriso da coniglietto e i suoi abbracci spontanei quanto la mia voglia di baciarlo ogni volta che ce ne fosse l'occasione. Mi manca lui, quel piccolo ragazzetto castano che mi fa battere il cuore più forte del normale e dio solo sa quanto mi sono trattenuto per non spaccare la faccia a Yugyeom ogni volta che si osava anche solo a sfiorarlo.
Ci sono rimasto malissimo a vedere quei due pomiciare davanti ai miei occhi e sinceramente non capisco perché Jungkook l'abbia fatto, perché dopo un pomeriggio passato tra baci e abbracci l'abbia baciato mandando all'aria tutto, compreso il mio autocontrollo. Dopo ciò non ho fatto altro che chiedermi cosa possa effettivamente aver sbagliato per farlo ricredere così in fretta e se avremmo dovuto continuare ancora con questa falsa.

Di una cosa però sono certo: ogni giorno di più capisco quanto sia dolorosa la mancanza di Jungkook e man mano sto iniziando a mettere a fuoco ciò che provo davvero per lui. Ho smesso di amare Jimin appena le sue labbra sono entrate in collisione con le mie, quel giorno ho capito che sono quelle le labbra che avrei voluto assaporare d'ora in avanti e per sempre. Non posso certo dire di aver del tutto sostituito il rosa, ma poco fa stare abbracciato con lui non ha suscitato nulla nel mio essere. Ho dovuto rifugiarmi in stanza per evitare di destare ancora più sospetti, insomma, io e il suo migliore amico siamo stati sempre insieme negli ultimi tempi e guarda caso è da allora che non lo calcolo o tocco più come prima...è abbastanza evidente che ci sia qualcosa sotto. Sono però felice che grazie alla sua ingenuità non abbia ancora dedotto nulla, non voglio dirglielo proprio adesso che soffre già per la mancanza del suo migliore amico, aspetterò che le acque si siano calmate e aspetterò soprattutto il consenso di Kookie, perché mi sembra ovvio che voglio ci sia anche lui quando ne parlerò con Jimin.

Sbuffo alzandomi dal letto sul quale mi sono coricato meno di dieci minuti fa e mi dirigo verso la porta, intenzionato a chiedere scusa al mio ragazzo per come mi sono comportato. È vero che non provo più i sentimenti di prima per Jimin ma non voglio ferirlo, è un ragazzo così dolce e sensibile che si merita solo tutto il bene del mondo.

Esco dalla mia camera e mi dirigo in soggiorno dove lo vedo impegnato a smanettare col suo telefono. Si accorge subito della mia presenza e mi dedica un piccolo sorriso da cui non posso fare a meno che trarre dispiacere, facendomi sentire una schifezza.
Mi avvicino lentamente e mi accomodo nel posto accanto al suo, dov'ero poco prima seduto, e gli inizio ad accarezzare i capelli, gesto che sono consapevole lo aiuti a rilassarsi. Lo sento infatti abbandonarsi al mio tocco e appoggiare la testa sulla mia spalla per godere maggiormente di contatto. Sorrido senza pensarci, è sempre stato un coccolone bisognoso d'affetto e di tanto amore, amore che purtroppo adesso non posso più dargli.

Cercherò tuttavia di impegnarmi a renderlo sempre felice, come si farebbe per un amico.

«Scusami tanto. Mi dispiac-»
«Non scusarti TaeTae, capisco come ti senti e non ti do colpe» certo che non mi dai colpe per il momento...se solo sapessi...
Mi sorride luminosamente e non posso fare a meno che ricambiare, felice di essere riuscito a farlo tornare di buon umore. Poi però succede una cosa che, adesso come adesso, non mi sarei aspettato.

Unisce le nostre labbra in un dolce bacio pieno di affetto e passione. Nonostante i miei sentimenti per Kook ricambio subito pur di non farlo soffrire e in poco tempo il bacio diventa passionale, una lotta tra quale lingua debba avere il predominio. I miei capelli sono stretti tra le manine del maggiore tanto forte da farmi emettere un gemito acuto, sorride soddisfatto alla mia reazione mentre mi sale a cavalcioni. Appagato dal maggiore contatto stringo con forza i suoi fianchi mentre dalle labbra passo a baciargli il collo con tanto di saliva e successivamente di morsi e segni del mio passaggio. I suoi ansimi mi arrivano forti e chiari alle orecchie provocandomi tanto calore al basso ventre e mi incitano a fare del mio meglio spargendo segni viola del mio passaggio per tutto il collo e le clavicole.

Sempre più impaziente inizia a strusciarsi sul cavallo dei miei pantaloni che diventano movimento dopo movimento sempre più stretti e insopportabili. Intenzionato a fargli liberare la mente da tutto fuorché da me ricambio piacevolmente le strusciate andandogli incontro col bacino con spinte sempre più forti facendo diventare sempre più forti anche i suoi gemiti.
All'ennesima spinta, più forte delle altre, mi tira i capelli e contiene ogni suono facendo riscontrare violentemente le nostre lingue senza darci un secondo per respirare. Sembra un tipetto timido Jimin ma quando si tratta di godere è il primo a non tirarsi indietro e a passare dall'essere un angelo all'essere un diavolo.

Il soggiorno si riempie di schiocchi e gemiti mal trattenuti, non lasciando più traccia del velo di tensione che vi era prima. Ora l'unica cosa che riesce a captare è la passione e tanta tanta eccitazione.
Andiamo avanti così per minuti interi tra spinte di bacino, marchi sulla pelle di entrambi e baci al limite dell'osceno, fin quando il rosa, voglioso quanto me di attenzioni più intime, cerca con insistenza i bottoni della mia camicia e li inizia a sbottonare con abilità.
«J-jimin» gemo estasiato da questo momento ricco di lussuria. Mi morde il labbro come a intimarmi a non fermarlo, cosa che non faccio, anzi, inizio a far vagare le mie mani sotto la sua felpa lungo tutto il suo petto e il suo addome.
Sorrido al percepire i brividi sulla sua pelle morbida e decido di intensificarli toccando i suoi capezzoli già turgidi. Inutile dire la sua voce acuta si disperde per tutto il salotto accompagnata da versi sconnessi intanto che gli sfilo la felpa e lui mi sfila la camicia che finiscono entrambe da qualche parte sul pavimento.
Sta per abbassarmi la zip dei pantaloni e liberare la mia ormai erezione bisognosa quando, come una doccia di acqua fredda, il fastidioso suono del suo cellulare riecheggia nella stanza fattasi improvvisamente silenziosa.

Ci guardiamo ansimanti per qualche secondo e dopo un forte sbuffo afferra l'oggetto elettronico e risponde alla chiamata. Lo osservo mentre parla e non posso fare a meno di notare il suo corpo tremare e un sorriso farsi strada sul suo volto. Chissà chi è e cosa gli avrà detto per farlo sorridere così...che sia-
«Ok grazie mille davvero, arriviamo!» chiude la chiamata per poi saltarmi addosso e stringermi forte a se iniziando a...piangere? Il suo corpo è scosso dai singhiozzi e il suo volto è appoggiato sul mio petto.

Inizio a preoccuparmi.

«Ei che succede Jiminie? Chi er-»
«Hanno visto Kookie vicino scuola! L'hanno visto TaeTae!» esclama sorridente mentre si mette a raccogliere i nostri vestiti iniziando a vestirsi.
«La polizia ha detto che hanno delle notizie da darci e dobbiamo raggiungere la centrale! Muoviti, svelto!»

Mi si blocca il respiro.

Jungkook sta bene(?), Jungkook è stato visto da qualcuno qua a Seoul! Non riesco a credere alle parole precedentemente dette dal rosa che continuano a ripetersi nella mia testa senza fine.

Senza rendermene conto inizio a piangere anch'io per la fantastica notizia dataci. Ho avuto tanta paura di non poterlo più riabbracciare, di non poterlo più stringere forte contro il mio petto, di non poterlo più vivere come ho fatto fino ad una settimana fa. Avevo paura che ciò che per me era diventata quotidianità non potesse più accadere, che tutto ciò che per me era diventato di essenziale importanza non sarebbe più esististo.
Ho avuto paura di perderlo ed ora che ho la possibilità di riprendermi la mia felicità non me la farò scappare per nulla al mondo, ora che so che nulla è perduto andrò fino in fondo e lo riporteremo a casa denunciando chi l'ha rapito, facendogli così giustizia.

Aspettaci Kookie, resisti ancora un poco che presto ti riporteremo al sicuro a casa e potrò stringerti tra le mie braccia non facendoti scappare più.

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