«Penso che mi piacciano anche i ragazzi»
Mai in questi otto anni di amicizia mi sarei aspettato che Hoseok se ne uscisse con questa frase.
Rimasi a fissarlo per un'infinità di tempo, con un'espressione scioccata sul volto.
Non che fosse così assurdo un coming out nel 2020, ma sentirlo dalla bocca del mio migliore amico, dopo che lo avevo consolato per la prima fidanzatina e dopo essermi congratulato per aver perso la sua verginità con la ragazza per cui aveva una cotta, era... Strano.
Ovviamente non tutti capivano subito verso chi fosse indirizzato il proprio cazzo, ma lui era l'ultimo dei miei sospetti.
«Dí qualcosa...» mi supplicò, vedendo che non mi decidevo a spiccicare parola.
E la domanda mi sorse spontanea.
«Chi è stato? Intendo, a fartelo capire. Hai baciato qualcuno?»
Ci doveva per forza essere un ragazzo che lo aveva portato a dubitare della sua eterosessualità, così com'era successo con Jungkook, anche se lui lo negava. Mi insultai mentalmente per aver pensato ancora a quel tizio, scuotendo la testa.
«Non ho baciato nessuno ma penso ci sia un ragazzo che mi piace... È normale che quando lo veda mi tremino le gambe e il cuore mi batta velocemente?» sussurrò in imbarazzo, facendomi scoppiare il petto per la tenerezza.
Era così carino, lo avrei riempito di baci.
«Dio, Hopie è alle prese con la sua prima cotta omosessualina!» feci un piccolo urletto, per nulla virile, sporgendomi verso di lui, per abbracciarlo. «Chi è? Lo conosco?»
Alla mia domanda sembrò perdere il sorriso che gli era spuntato precedentemente, facendomi preoccupare.
Le possibilità erano tre: o ero io, o era un tossico non raccomandabile o lo conoscevo e non ricambiava.
Sospirò, allontanandosi dalla mia stretta, abbassando lo sguardo verso il pavimento.
«Lo conosci anche troppo bene...»
Era la terza opzione, quindi.
Eppure, non sembrava migliorare le cose.
Qualcuno che conoscevo davvero bene?
Non mi veniva in mente nessuno al momento, dato che Hoseok era l'unico amico stretto che avevo a Seoul, a meno che non fosse...
«Oh mio dio, TI PIACE YOONGI?!»
Le sue guance presero immediatamente colore, confermando silenziosamente la mia domanda.
Sgranai gli occhi, non potendo crederci.
Quanto cazzo era stato stronzo il destino se aveva fatto innamorare il mio migliore amico del ragazzo che aveva una cotta per me?
Nonostante lo avessi rifiutato, mettendo sempre in chiaro che non volevo una relazione, mi sentivo in colpa verso Hobi.
Continuavo a vedermi con il castano, a volte anche flirtando scherzosamente, mentre magari lui ci rimaneva malissimo... Cazzo, ci ero finito anche a letto insieme e lui mi aveva anche comprato un regalo con il suo aiuto!
Potevo solo immaginare come si fosse sentito mentre il ragazzo che gli piaceva gli chiedeva un parere sul CD da prendere per me, volendo fare colpo.
Dannazione.
«Mi dispiace così tanto... Se solo lo avessi saputo non gli avrei mai dato il mio numero!» confessai, dispiaciuto.
Il castano alzò il viso nella mia direzione, con un sorriso più triste che felice, scuotendo la testa.
«Non sarebbe cambiato nulla... Si vede che gli piaci molto, anche se lo rifiuti»
E avrei davvero voluto contraddirlo, ma mi ero accorto anche io del modo in cui Yoongi mi guardava.
Era stato tutto un errore.
Quel venerdì non sarei dovuto uscire, non avrei dovuto provocarlo e non avrei dovuto finire a letto con lui... Perché diavolo non riuscivo a controllare i miei stupidi ormoni?!
Parlavo tanto di Jungkook ma anche io non ero da meno...
«Però...» mormorai dopo un po', sovrappensiero, attirando la sua attenzione. «Non è detto che sia una cotta che durerà. Quante volte hai pensato di essere innamorato di qualcuno, dimenticandolo dopo una settimana perché è subentrato qualcun altro?»
«Che stai cercando di dirmi?»
Gli afferrai le mani, guardandolo con espressione decisa.
«Devi avvicinarti a lui. Sono sicuro che quando conoscerà il vero Hoseok si dimenticherà di me, troppo ammaliato da ciò che sei»
Notai la sua smorfia incerta ma se non ci credeva lui da solo allora lo avrei fatto io per entrambi.
Non avevo mai incontrato una persona più bella del ragazzo che avevo di fronte, ed ero sicuro che se qualcuno avesse potuto cancellare il mio pensiero dalla testa di Yoongi, quello sarebbe stato lui.
E poi i loro caratteri erano molto complementari: entrambi avevano un ottimo senso dell'umorismo ed erano genuinamente buoni.
Non avrei approvato nessuno più di lui per il mio migliore amico.
«Tae... Non lo so. Non voglio che mi usi come consolazione per il tuo rifiuto» sospirò nuovamente, sconsolato.
«Non ti sto dicendo di insinuarti nel suo letto o di asciugare le sue lacrime con dei baci. Penso solo che se diventaste amici, grazie al vostro avvicinamento, potrebbe accorgersi di cosa si nasconde in questo corpo così sexy!»
Finalmente, riuscii a strappargli una risata che mi tolse quel peso sul petto, che avevo fin da quando mi ero accertato dell'identità della sua cotta.
«Ti ringrazio, TaeTae»
«Farei tutto per te, mio piccolo raggio di sole»
«E invece tu?»
Alla sua domanda lo guardai confuso, inarcando un sopracciglio.
«Io cosa?»
«Parlo delle tue continue occhiate a Jeon e di quella strana... Tensione fra di voi, in mensa. Non pensare che mi sia sfuggito quello scambio di sguardi»
Oh merda.
Merda, merda, merda.
Mi trattenni dal deglutire, cercando in ogni modo di non farmi vedere agitato. Non doveva capire che aveva centrato in pieno il punto.
Quel corvino demoniaco mi avrebbe ucciso se Hoseok fosse stato anche solo vicino alla verità.
Sforzai quindi una risata, come se avesse detto la cosa più ridicola del mondo, dandogli anche uno schiaffetto scherzoso sulla spalla.
«Ma che dici? Okay che mi farei anche mezzo college ma lui proprio no. Mi fa ribrezzo pensare a quello spaccone in un contesto del genere» finsi una smorfia disgustata, ridendo interiormente.
Ovviamente la mia coscienza non mancò di ricordarmi che "non eri tanto schifato quando gli succhiavi una determinata parte del corpo nel bagno".
Stupida coscienza.
Il castano, d'altra parte, non sembrava tanto convinto e tutto era stato causato dalla continua tensione sessuale che si veniva a creare tra me e il coniglio, ogni volta che incrociavamo lo sguardo.
«Sicuro che non ti piacerebbe farci qualcosa? Nemmeno una pomiciata?»
Ma anche subito.
«No, ew. Basta parlare di quell'idiota. Dobbiamo mettere in atto il piano per conquistare Yoongi e non voglio un no come risposta!»
❅❅❅
Jungkook
«Davvero non capisco questo tuo astio nei confronti di Taehyung e del suo amico! Sono così carini e non ti hanno fatto proprio niente di male»
Alzai gli occhi al cielo, ignorando completamente il mio migliore amico.
Era da minuti che andava avanti con quel discorso, in attesa di una mia risposta plausibile che però non arrivò; non avevo voglia di ricominciare con le bugie.
Stava diventando stancante.
In realtà, non ero sicuro del motivo per cui tenevo nascosta anche a Jimin questa faccenda... Probabilmente perché, ingenuo com'era, avrebbe potuto farsi scappare qualcosa e non potevo permettermelo.
Ma, allo stesso tempo, mi dava fastidio il suo continuo parlare di Taehyung e di quel tizio, Hopekok, perché significava inventare altre scuse.
Non gli bastava sapere che mi irritava la loro presenza? Infondo lo sapeva che non mi piaceva fare amicizia con gli sconosciuti.
«KOOKIE! NON IGNORARMI!»
Pur essendo il mio migliore amico gli avrei strappato volentieri le corde vocali.
Odiavo quando urlava in quel modo, facendomi perdere la pazienza.
Non sapeva proprio quando era il momento di smettere di infastidirmi, nonostante ci conoscessimo da quando eravamo dei feti, praticamente.
Gli lanciai il cuscino, sopra cui avevo appoggiato la testa, essendo sdraiato sul mio letto, mentre il biondo si trovava seduto alla mia scrivania.
«Puoi fare fottutamente silenzio? Mi stai rompendo i coglioni» sbuffai, trattenendo una risata per la sua espressione sconvolta ed imbronciata.
Gentile sí, ma fino ad un certo punto.
«Come osi parlarmi così? A me! Che ti regalavo le mie caramelle, sapendo quanto ti piacessero, stronzo!»
Ridacchiai, vedendolo alzarsi dalla sedia e avvicinarsi a me, con le braccia incrociate.
Sembrava proprio un bambino quando faceva così ed era per questo che mi sentivo sempre in dovere di difenderlo... Ma se si fosse diffusa la voce che anche io preferivo l'altra sponda, non mi avrebbero più preso sul serio e non avrei più potuto farlo.
«Avevamo sei anni, Chim. Quanto sei noioso»
«Taehyung è molto più simpatico di te, sappilo!»
«Ah sì?»
Lo guardai con un sopracciglio inarcato, prima di coglierlo di sorpresa, afferrando i suoi fianchi e tirandolo sopra di me, per fargli il solletico.
«Ripetilo, stronzetto» lo minacciai, osservandolo contorcersi sul letto, non riuscendo a sopprimere le risate.
«Dovresti essere così simpatico anche con gli altri» riuscì a pronunciare tra le diverse risatine, portandomi a fermarmi, con un'espressione confusa.
«Perché dovrei? Sono estranei ed estranei rimarranno, non ho bisogno di nessun altro nella mia vita»
Dopo aver ripreso fiato, incrociò le iridi con le mie e, cogliendomi di sorpresa, arrossì violentemente.
Inizialmente non mi resi conto del motivo, pensai potesse essere a causa della mia frase vagamente dolce, dato che era raro che gli facessi dei complimenti ma solo dopo capii che era per la nostra posizione: mi trovavo letteralmente a cavalcioni su di lui.
Ma, ancora, la vera ragione del suo rossore non mi era chiaro.
Eravamo amici, migliori amici, che bisogno c'era di imbarazzarsi così davanti a me?
Non era nemmeno la prima volta che diventava timido in mia presenza e la cosa stava iniziando ad insospettirmi.
Stavo giusto per domandarglielo quando, inaspettatamente, la porta di camera mia venne spalancata, rivelando la figura dell'unica persona capace di terrorizzarmi con un solo sguardo.
Sgranai gli occhi, scendendo immediatamente dal biondo, percependo la paura salirmi fino alle punte dei capelli.
Oh no.
Ha frainteso, ha sicuramente frainteso.
«Park Jimin, a casa, adesso. Devo fare due chiacchiere con mio figlio»
Sentii lo sguardo del mio migliore amico su di me, come se volesse rimanere, sapendo che mio padre non mi avrebbe toccato con dei testimoni, ma gli feci cenno con il capo di andarsene.
Non volevo che respirasse anche solo la stessa aria di questo individuo.
Alla fine, sembrò ascoltarmi, dato che uscì dalla mia stanza, non senza lanciarmi un'ultima occhiata preoccupata.
Accennai un sorriso, come per tranquillizzarlo, ormai abituato a quello che sarebbe successo tra poco.
«E così quel ragazzino ti sta infettando?»
La sua voce minacciosa mi costrinse ad indietreggiare di qualche passo, nonostante la mia intenzione iniziale fosse quella di mostrarmi senza paura. Ma era impossibile, soprattutto quando aveva quello sguardo così... Disumano.
«N-non stavamo facendo niente» cercai di giustificarmi, pur sapendo che non mi avrebbe mai creduto. Rimaneva sempre nelle sue convinzioni, sicuro che corrispondessero alla realtà.
Quante volte mi ero preso uno schiaffo pur senza meritarlo.
«Per sicurezza, comunque, ti aiuterò a capire cosa succede a chi diventa frocio. Prendila come una cura per quella schifosa malattia»
Il suo sorriso mi fece rabbrividire.
Stava per succedere di nuovo.
Pregai solo che Jimin non parlasse mai di questa storia. Nessuno doveva sapere quanto fossi miserabile, in realtà, dietro la mia facciata da duro.
Era un altro segreto che mi sarei portato nella tomba.
Allora
Il capitolo è più corto del solito e, come vedete, le parole in corsivo sono decisamente poche
Ma è forse il capitolo più importante di tutti perché ha tante tante informazioni che dovrete tenere a mente
Innanzitutto Hoseok parla con Taehyung di Yoongi
E da qui c'è la prima cosa che dovete tenere presente
Il senso di colpa
Non dimenticatelo mai
Tae ci dice anche una cosa molto importante che, indirettamente, riguarda Jimin
Che sarà mai? :-)
Lo capirete più avanti
Poi abbiamo il punto di vista di Jungkook, il primo di una lunga serie
Capiamo subito che con Jimin ha un rapporto diverso da quello di Tae con Hobi ma che ci tiene tantissimo a lui
E
Infine
Il padre di Jungkook
Preparatevi al prossimo capitolo che no, non sarà dal suo punto di vista ma vi verrà dato un quadro più completo della situazione