Rouge. [H.S]

By VeroStylesH

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"Harry? perché ti comporti così?" "Per non permettere alle persone come te, di rovinarmi." More

capitolo 2

Capitolo 1

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By VeroStylesH

Quella notte non chiusi occhio, la sveglia infatti non sarebbe servita a nulla tra mezz'ora, se non a mettermi più ansia di quel che già avevo. Decisi di disattivarla ancora prima che suonasse. Sapevo che tra poche ore la mia vita sarebbe cambiata radicalmente, e con lei probabilmente anche la mia persona. Mi tolsi le coperte da dosso e mi sedetti per poi mettere le mie pantofole pelose. Lungo il corridoio sentì un gran profumo invadere le mie narici, e una gran nostalgia iniziava a percorrere testa e cuore. Raggiunsi la cucina dove vidi Mary smanettare sui fornelli, mi sarebbe mancata tantissimo. Mary è una grande donna, devo tutto a lei, era una grande amica di mia madre, l'aiutava sempre con tutto, lavoro, spese, affitto, ma sopratutto con me. Ero cresciuta in loro compagnia. Ma lei era più che una sola amica, la consideravo come una zia. Una zia che fece il favore più grande a sua sorella: crescere la sua bambina. Perché si, all'età dei miei dici anni mia madre morì, in un' incidente stradale. Come una grande donna Mary si rimboccó le maniche, trascurando se stessa e la sua vita privata, solo per me. Mia madre non mi aveva lasciato a secco, una piccola eredità mi aspettava, e con quella Mary ha sempre pagato i miei studi, pregandomi di andare bene a scuola, sopratutto perché se mia madre fosse ancora tra di noi, lei sarebbe stata fiera di me, e questa era l'unica motivazione e dovere che mi aveva imposto Mary, lo dovevo a lei ma sopratutto a mia madre. Tuttavia non avevo preso la decisione di studiare in un'intervista, avrei più voluto avere una vita normale, spensierata e con un lavoro che mi appagava. Tutto questo però, non qui.

La voce di Mary mi risveglió dai miei pensieri "Buongiorno tesoro" sentì che nella sua voce c'era un pizzico di malinconica, e infatti neanche il tempo di ricambiare il saluto che continuò a parlare "Questa è veramente l'ultima volta che ti preparo la colazione?" mi chiese dolcemente.

"Presumo di sì.." le dissi calando la testa "ma non ti preoccupare Mary, avrò sicuramente dei giorni di riposo e Portland è solo a due ore da qua" provai a rassicurarla terminando la frase con un dolce sorriso, che a lei piaceva tanto. Le sentì farsi uscire un sospiro per poi mettermi la
colazione sul tavolo "Grazie Mary, ti voglio bene" neanche il tempo di dirlo e si fiondò tra le mie braccia piangendo, ricambiai.

"anche io figlia mia" mi disse "sapevo sarebbe arrivato questo momento, ma non pensavo sarebbe stato così triste" continuó singhiozzando per poi tirarsi su "scusami, dovrei incoraggiarti invece ti sto facendo partire con l'angoscia" risi alla sua ultima frase.

"Si Mary in verità mi stai deprimendo parecchio" continuai a ridere e lei insieme a me. Mi sarebbe mancata veramente.. "Ti verrò a trovare te lo prometto." mi alzai per darle un dolce bacio sulla fronte, era molto formosa e bassa, non che io non lo sia, ma lei lo era di più, e quindi ero più io quella che le lasciava baci.

Presi le mie valige e guardai per l'ultima volta, o almeno per ora, questa casa, la mia casa. Troppi ricordi. Mary mi distraette con la sua voce "tesoro sei ancora in tempo a cambiare idea, in fondo hai ancora tempo nella vita per fare delle scelte." mi disse dolcemente e io la guardai sorridendo divertita.

"Sono sicura Mary" le dissi "ora vieni a salutarmi" lei si avvicinò abbracciandomi, sapevo che stava ancora cercando di trattenere le lacrime, che qualche attimo prima aveva asciugato.

"Buona fortuna bambina mia." mi diede un ultimo bacio per poi sorriderci. Mi girai aprendo la porta, per poi andare verso il taxi che mi avrebbe accompagnato in stazione. Mary era sulla soia della porta, il conducente sistemó le mie valige a bordo della vettura, un ultimo saluto con la mano, e via..

***

Dopo mezz'ora di macchina arrivammo, l'autista mi aiuto a scaricare le mie borse, lo ringraziai e lo pagai per la tratta appena svolta. A casa avevo già stampato il mio biglietto di sola andata per Portland, cosa c'è poi in questa città rispetto a quelle più grandi magari come Seattle? non ne ho idea, ma mi ha sempre ispirato tranquillità, una vita tranquilla in una città non molto movimentata. Avrei avuto tutto comunque, era pur sempre una città ben fornita. Su internet mesi prima, cercai qualche appartamento a poco, non è comunque una città costosa, ma per una ragazza che non lavora e non ha poi così tanti soldi a dietro, lo potrebbe essere. Comunque non avevo trovato nulla che mi soddisfasse a livello economico, quindi decisi di cercare sotto la categoria "stanze" e non più "appartamenti", infatti trovai una bella stanza in affitto, un piccolo appartamento condiviso con un'altra ragazza. Decisi quindi di prendere il mio cellulare e avvisare alla ragazza che sarebbe diventata una coinquilina, che sarei partita fra qualche decina di minuto.

A: 45*********
"Ciao sono Amily, la ragazza che dovrebbe farti compagnia per i primi mesi, volevo solo avvisarti che fra un paio d'ore dovrei essere lì da te." La sua risposta non tardó ad arrivare, ma fu un semplice "ok" a seguire dell'indirizzo. Bene avrei dovuto chiamare un taxi una volta li.

Il mio treno arrivó con due minuti di anticipo e iniziai a salire posizionandomi al mio posto e a sistemare le valige. Sarei arrivata lì per le dieci. Decisi di appisolarmi.

***
L'aria qua era sicuramente diversa, si respirava pace. In verità il mio paese era molto più piccolo, ma tutti i ricordi e problemi che ho avuto li, non lo rendevano più un posto confortevole per me.
Il mio taxi era già qui ad aspettarmi. Salì sempre aiutata a sistemare a bordo le valige, per poi sedermi sui sedili. Tirai fuori il mio cellulare per poi pronunciare l'indirizzo di quella che sarebbe diventata la mia nuova casa.

***
In verità facemmo solo un quarto d'ora di strada, e i miei occhi erano sempre fissi a guardare fuori dal finestrino, una città nuova, una città che non era la mia, ma ero sempre più convinta di aver preso la decisione giusta.
La vettura si fermò e capì di essere arrivata. Ringraziai, pagai e presi le mie cose. Il numero civico è quello giusto. Sospirai. Mi feci avanti per poi suonare alla porta, dopo qualche secondo, alla porta mi si presentò una ragazza, una bellissima ragazza, ma in intimo, intenta a coprirsi con una maglietta.. "Ehm ciao, sono Amily" tesi la mano in segna di presentazione.

Lei mi sorrise "Sono Jessica" ricambió il gesto per poi continuare a parlare "Scusa tesoro ho visto che non arrivavi, ho immaginato che il tuo treno avesse fatto ritardo" disse arrossendo un po' per l'imbarazzo "Eh quindi è passato un amico a trovarmi" e in effetti una volta entrata vidi un ragazzo con l'intento di rivestirsi.

"Non ti preoccupare, anche se il mio treno era giusto.." dissi sorridendo anche io un po' imbarazzata. Una voce maschile ci interruppe.

"Io Jess me ne vado" disse prendendo la sua giacca "Chiamami" e se ne andò, non prima di averle fatto l'occhiolino.

"Scusami davvero tanto" disse abbracciandomi ancora un po' imbarazzata "Vieni ti mostro la stanza, non è grandissima ma ci si può vivere bene" mi confortò.

"oh andrà sicuramente bene" gli risposi. Mi fece strada davanti ad una porta bianca, per poi aprirla. Questa stanza era sicuramente piccola, ma era comunque confortevole come lei mi disse, ovviamente con qualcosa di mio sarebbe diventata una vera stanza, la mia stanza.
I miei pensieri furono interrotti dal campanello. Subito Jessica andò ad aprire. Io ero intenta a sistemare le mie prime cose.

Udì una voce maschile "Ciao Jess, allora che fai questa sera?" insomma neanche il tempo di arrivare che già due persone avevano invaso quella pensavo fosse una casa per due.

"Non lo so Zayn, credo andrò a ballare" disse con voce squillante lei. Lui sbuffó divertito.

"Senti ma non ti servono un po' di soldi?" chiese lui e senti subito un 'Shh' da parte di lei. "Oh non sei da sola, chi è il fortunato?" chiese.

"Nessun fortunato, oggi è arrivata la mia coinquilina" gli rispose lei "Amy!" mi chiamó e io feci la mia entrata in salotto "Tesoro posso chiamarti Amy vero?"

"oh sì certo, mi chiamano così quasi sempre" le sorrisi.

"Ush ma non pensavo che adesso le coinquiline fossero così sexy" disse il ragazzo da spavaldo e allungò la mano "Piacere io sono Zayn" ero in certa se stringerla, ma per educazione lo feci, pronunciando un semplice 'Amily'

"Si Zayn è vero, è molto bella ma non me la traumatizzare, se no mi scappa via" rise lei, per poi guardandomi con aria di scuse da parte dell'amico.

"Dai Jess vieni, e porta anche la tua amica, i soldi servono a tutti." Tornó serio lui, motivando l'amica, io non sapevo neanche di cosa stessero parlando..

"Zayn io non so se lei è abituata a tutto questo.. non vorrei farle già una brutta impressione" sorrise verso di me alla seconda frase, ma ero comunque molto confusa.

"Vorrei venire" le mie parole uscirono in modo naturale senza neanche pensarci.. ma non sapevo proprio cosa aspettarmi. Ma i soldi mi servivano comunque.

SPAZIO AUTRICE.
Ciao a tutte ragazze, questa è una nuova storia. scusate per gli eventuali errori, ma li correggerò.
Fatemi sapere se vi piace.
Lascio le foto dei personaggi di questo capitolo.

AMILY.

MARY.

JESSICA

ZAYN

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