At Least You

By KawtharEnNaam

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Katherine Wood è una ragazza che ha perso i suoi genitori quando era piccola. Vive con sua zia Elena, o megli... More

Cast
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63

Capitolo 32

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By KawtharEnNaam

P.O.V. Christian

Guardo l'ora, sono le 7:20. I magazzinieri entrano alle 8:00 perció dobbiamo muoverci. Brian sta ancora dormendo.
"Svegliati che dobbiamo andare" lo scuoto ma non si alza, ha il sonno pesante peggio di un bradipo. Rimpio un bicchiere d'acqua fredda e glielo butto sulla faccia
"Ma porca t... ti sembra il modo di svegliare una persona?" Dice imprecando
"Dai, alza il culo"

Entriamo nella lavanderia e prendiamo due divise. Mi sta a pennello, sembra fatta su misura per me.
"Sembri un carcerato" commenta Brian, eh in effetti è vero.
"Mettiti questi così attiri meno l'attenzione" dice dandomi un paio di occhiali da vista.
"Stai scherzando?"
"Cosi sei brutto" vi prego ditemi che ho sentito male. Li indosso, da carcerato a secchione è un attimo. Spero di dimenticarmi di questo incubo. Entriamo in magazzino dove ci sono giá dei lavoratori.
"Siete nuovi?" Ci chiedono
"Si, piacere Nathan Mitchell" dice Brian porgendo la mano,
"Thomas Johans"
"Bei tatuaggi amico" commentano. Faccio un sorriso finto
"Io sono il capo magazziniere, per iniziare potete scaricare quel camion. Mettete tutto in quell'angolo li."
"Ma dimmi te se mi devo spaccare la schiena per quell'idiota" borbotto mentre tiro giú gli scatoloni.
"Se sapesse che sei il figlio del titolare sarebbe un'altra storia" risponde Brian a bassa voce.
"Vado un attimo in bagno" dico. Dopo aver girato ovunque finalmente lo trovo ma vedo il capo magazziniere parlare con una donna. Sembra... l'assistente del direttore. Oh cazzo devo sentire cosa stanno dicendo. Mi avvino piano piano senza fare rumore
"Di al capo che la merce é arrivata. 70F." E poi se ne va. Chiamo Brian al telefono dicendogli che deve venire immediatamente da me. Dopo 10 minuti eccolo che arriva.
"La segretaria e il capo magazziniere lavorano per il direttore. Hanno parlato di una merce e poi hanno detto 70F. Che vuol dire secondo te?"
"Mmhh...70F...70F...70F...F! É una stanza! Ci sono passato davanti prima. Si trova sotto la scala grande." Dice, gli tiro una pacca sulla schiena, mi sta aiutando un sacco. Non me lo dimenticheró mai. Andiamo nella stanza ma c'è un problema, é chiusa a chiave e non possiamo sfondarla. Ci scoprirebbero subito.
"Ci penso io, aspetta qui" dice Brian. Passano molti minuti e non so che fine ha fatto. Ci sta mettendo tanto, e se l'avessero scoperto?? No non é cosi stupido da farsi beccare... ma é di Brian che sto parlando? Lui é SOLO stupido. Sapevo che non avrei dovuto farlo andare vi... sento dei passi. Mi nascondo subito
"Ppsstt... Christian... dove diavolo sei?" Dice Brian
"Eccoti cazzo, dov'eri finito?"
"A fare il mio lavoro" risponde mostrandomi un mazzo di chiavi "sono del capo perció ci dev'essere per forza la chiave di sta dannata porta. Facciamo veloce prima che se ne accorga". Fantastico! Dopo vari tentativi troviamo quella giusta. Quando la serratura scatta, ci guardiamo attorno ed entriamo. Ci sono un sacco di scatoloni. Ne apro uno e rimango sorpreso quando vedo che dentro ci sono degli asciugamani.
"Ma che diavolo significa?"
"Guarda qua, pacchi di farina" dice Brian
"Aprilo". Metto il dito per toccare la consistenza e annuso. La sostanza mi entra nelle narici e la riconosco immediatamente
"Cocaina" dico.
"Ecco come fanno a nascondere la merce. Aspetta un secondo" prende un asciugamano e lo guarda. "È bello spesso" dice. Dalla tuta tira fuori un taglierino e fa un taglietto per poterlo strappare. Sul pavimento cadono tante pastiglie.
"Ecstasy..." dico incredulo. Sono stati  proprio furbi a nasconderle qui dentro. Facciamo delle foto e prendiamo delle prove. Sistemiamo tutto e andiamo via. Riportiamo di corsa le divise in lavandera ed usciamo da li. Andiamo nell'appartamento per nascondere tutto, non mi fido a lasciare la droga li.
"Ora per finire dobbiamo incastrare il direttore altrimenti non avrebbe senso. Deve pagare per quello che ha fatto"
"Possiamo seguirlo e vedere dove va dopo il lavoro peró é un rischio."
"Giá, dobbiamo dividerci per non farci scoprire. Abbiamo bisogno di un'altra macchina" prendo il telefono e chiamo il signore dell'aeroporto. Ci prepariamo e scendiamo. Mi hanno giá portato la macchina, una mercedes classe c coupé bianca. In certi momenti rimpiango di non avere la mia bambina.
"Prendi l'R8, a me va bene pure questa" dice Brian. Andiamo in hotel, io seguiró il direttore mentre Brian il capo magazziniere. Due piccioni con una fava. Il mio bersaglio esce per primo, metto in moto e lo seguo a distanza. Sta andando nella periferia di Miami, strano. Una persona come lui che viene a fare nei quartieri piú malfamati della città? Entra in un capannone, parcheggio la macchina dove nessuno la possa vedere ed entro. Mi nascondo dietro una pila di scatoloni, sembra che ci sia una riunione. Ci sono delle persone che si scambiano... soldi. Faccio piú foto possibili. Ho un messaggio, lo leggo.
"É uscito con un furgone, siamo nella periferia"
Non può essere una coincidenza. Gli rispondo immediatamente
"sono in un capannone, rimani li. Non entrare." Se entra sará in pericolo e non deve succedergli nulla . Ed ecco che un furgone bianco entra, é il capo magazziniere. Scende e apre il cofano, merda ho la visuale coperta. Devo fotografare tutto. Mi sposto, il furgone é pieno di scatoloni dalla quale tirano fuori dei sacchetti di cocaina. Ho tutto, mi giro per andarmene via ma all'improvviso sento qualcosa appoggiarsi sulla mia nuca.
"Stronzo ti ho beccato, ora ti faccio saltare la testa" dice.
"Credo proprio di no" gli tiro una gomitata e con un pugno lo stendo, mai mettersi contro un kick-boxer idiota.
"Che sta succedendo?" Merda ci hanno sentito. Prendo la pistola, conto fino a tre e corro piú veloce che posso.
"Fermetelo!" Urla qualcuno. Tirano fuori le pistole e iniziano a sparare addosso a me, stringo forte il telefono per non perderlo. Riesco a sfuggire alle pallottole, esco dal capannone e raggiungo la macchina. Devo scappare immediatamente. Metto in moto e vado via. Nello specchietto retrovisore vedo delle macchine che mi stanno seguendo. Merda, devo seminarle. Cerco di girare più che posso per fare curve piú strette ma niente, sono degli ossi duri. All'improvviso una macchina bianca compare davanti a me. Sta venendo ad alta velocità, non sono mai stato così contento di vedere Brian. So giá a cosa ha in mente. Accelero e quando sono vicinissimo a Brian sterzo per farlo passare. In questo modo, l'ho nascosto a quelli dietro e così spostandomi si ritrovano Brian davanti. Per evitarlo fanno delle manovre a caso andando a schiantarsi nel muro e negli alberi. Veloci come la luce abbandoniamo la periferia e ci nascondiamo in un parcheggio sotterraneo della città. Scendo dalla macchina, sono veramente senza parole.
"É stato fighissimo" dice Brian urlando
"Per una volta ho pensato di non farcela. Grazie amico" dico abbracciandolo. É raro vedermi abbracciare qualcuno ma lui se l'é meritato
"Ci mancherebbe, ora andiamo a denunciare quegli stronzi"

Siamo alla centrale di polizia e stiamo mostrando tutto alla polizia.
"Queste prove sono sufficienti per arrestarli?" Chiedo
"Certamente. Andiamo subito."
"No, arrestateli in hotel, se vi vedono davanti a casa loro scapperanno. Ora saranno in allerta. Sul posto di lavoro invece non se lo aspettano." Dico, voglio umiliarlo davanti a tutti, ha sbagliato a derubare mio padre e adesso la pagherá.
"Hai ragione, ci pensiamo noi ora. Quello che avete fatto oggi é stato rischioso ma vi ringraziamo. Sono mesi che cerchiamo di sabotare questo cartello della droga ma sono stati furbi e ci hanno fregato. Grazie a voi c'è l'abbiamo fatta"

"Che giornata! Forse dobbiamo lasciare stare le macchine e i guantoni e diventare investigatori" dice Brian dando un morso al suo panino. Siamo tornati in hotel appena si era fatto buio per non farci vedere dal personale.
"Meglio chiamare mio padre." Digito il suo numero e aspetto
"Pronto Alexander, come stai?"
"Ciao papà, sto bene grazie tu?"
"Tutto bene, com'è sta andando?"
"Abbiamo risolto. Il direttore era a capo di un circolo di droga e usata i tuoi soldi per comprare la merce e l'hotel come magazzino."
"Cazzo... come avete fatto a scoprirlo?"
"Non ti preoccupare di come abbiamo fatto ma preoccupati a vendere sta catena alberghiera di merda. Te l'avevo detto che ti avrebbe causato problemi"
"Hai ragione figliolo, grazie mille. Non sai quanto ti sono debitore. Chiedimi qualsiasi cosa tu voglia Alexander."
"È il mio dovere come figlio papá, non mi devi niente. Sono contento di averti aiutato."
"Domani verrò io stesso a risolvere questo problema. Ci vediamo in hotel"
"A che ora hai il volo?"
"Tra 2 ore"
"Cosa?!"
"Avevo già intenzione di venire a darti una mano, mi sembrava di aver sbagliato a darti un lavoro così."
"Ah bene, dubitavi ti noi?" Dico ridendo
"Mai, ho sempre avuto fiducia in voi. Ora ti lascio, a domani figliolo"
"A domani". Chiudo la chiamata e mi butto sul letto. Non deve sapere dei documenti falsi altrimenti si domanderà da dove li abbiamo presi.
"Mio padre domani sará qui" dico
"Beh vorrà licenziarlo di persona no?" Risponde Brian.
"Mmhh... io ora vado a dormire, sono troppo stanco"

Il getto d'acqua mi colpisce il viso, ho dormito come un bambino. Mi lavo dal sudore di ieri, ero così stanco che manco la doccia mi son fatto. E io che pensavo che sarebbe stato un facile. Mi asciugo i capelli e mi preparo. Brian stranamente é già sveglio.
"Andiamo a fare colazione al bar?" Propone Brian
"Mmhhh... buona idea". Usciamo dalla stanza, il corridoio è deserto. Per nostra fortuna incontriamo il direttore per strada, sembra particolarmente nervoso.
"Ah, il signore dell'altra volta. Dove sono i suoi occhiali?" Chiede accigliato, merda non ci voleva
"Lenti a contatto signore" risponde, bravo. Vorrei dirgli un paio di cosette ma cosi lo farei insospettire e non deve succedere. Tra poco giustizia sarà fatta. Entramo nel bar e aspettiamo le nostre ordinazioni. Sento il telefono vibrare nella tasca, è un numero mai visto
"Pronto?"
"Sono il comandante della centrale, 5 minuti e siamo in hotel. Ci sono tutti?"
"Si signore."
"Bene, arriviamo" attacca. Guardo la porta principale, e puntuale come un'orologio svizzero, ecco mio padre che entra. Sale su per le scale senza fermarsi alla reception.
"Ora sono cazzi" dice Brian ridendo. Raggiungiamo mio padre al piano superiore. Si sente la sua voce alta e autoritaria.
"Questa è un'accusa che non posso accettare. Dove sono le prove?" Dice il direttore nell'esatto momento in cui arriviamo noi
"É inutile arrampicarsi sugli specchi, ti ho scoperto" risponde mio padre, é seduto al posto di Luke
"Ripeto, dove sono le prove signore"
"Basta, ti conviene confessare di tua spontanea volontá. Mi stai rubando i soldi che ti do per finanziare la catena."
"Io cosa? No non posso stare qui ad ascoltare queste accuse. Io me ne vado" dice sbattendo la mano sulla scrivania. Ah ora ti faccio pentire di ció che hai fatto. Nell'esatto momento in cui si gira per andarsene gli sferro un pugno dritto in viso cogliendolo di sorpresa.
"Ora ti siedi e fai il bravo" dico. Bracolla un po' e si tocca il naso, sanguinante.
"Christian, bastava non farlo uscire" dice mio padre incrociando le braccia
"E che diventimento ci sarebbe?" Dico appogiandomi sulla scrivania.
"Io... non capisco..." dice Luke confuso. Prima che possa aprire bocca e dire cose che mi possano creare problemi lo fermo
"Pensavi che fottere i soldi a mio padre sia stata una buona idea? Ti ho scoperto e indovina un po'? Sei nella merda fino al collo." Dico, la polizia entra nell'esatto momento in cui finisco la frase
"Luke Evenson, la dichiaro in arresto per spaccio di droga e truffa. Le conviene stare in silenzio, ogni cosa che dirá potrà essere usata contro di lei" lo ammanettano
"C'é stato un errore, io non centro nulla!" Urla
"Non dire cazzate!" Rispondo
"Tu! Me la pagherai, anche te, tutti voi. Ve ne pentirete ve lo giuro! Lasciatemi!" Si dimena come un pazzo ma riescono a trascinarlo via. Ora tocca al capo magazzinere, il magazzino é pieno. Appena entra la polizia, abbiamo tutti gli occhi puntati addosso.
"Dov'è il capo del magazzino?" Chiede il comandante
"Sono qui" dice
"Bene, é in arresto per spaccio di droga. Prendetelo". Lui fa una smorfia di divertimento.
"No... non credo proprio" dice, tira fuori la pistola e la punta contro di noi
"TUTTI A TERRA!". Inizia a sparare a vuoto, spingo mio padre e Brian a terra prima che le pallottole li raggiungano. Sento la spalla pulsare, lo stronzo si da alla fuga. Lo rincorro immediatamente, non mi scappi.
"Fermatelo!" Urlo alle persone davanti. Il portinaio si getta addosso a lui braccandolo a terra. Lo prendo per il collo e lo tiro su, mi copisce in viso con un pugno.
"Brutto sbaglio stronzo" dico tirandogli una testata, con un calcio sullo stomaco lo scaravento contro il muro. Cade a terra dolorante, la polizia lo immobilizza e lo ammanetta. Mi sarebbe piaciuto spaccargli la faccia per essersi permesso di spararci contro. Sento la testa girare e un dolore pazzesco alla spalla. La stringo con la mano e sospriro quando si tinge di rosso.
"Siamo messi proprio bene"

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