SETTIMO PIANO.

By lovewillkillus

1.1M 86K 39.9K

SOSPESA Immaginate un appartamento abitato da un gruppo di amici ed uno sconosciuto. Aggiungeteci un po' di b... More

Prologo.
1. Meglio ravioli.
2. Le crocchette di patate.
3. Il dizionario.
4. Lunga vita ai biscotti.
5. Più sorrisi.
6. Non sei il suo tipo.
7. Capretta Tibetana.
8. Così è la vita.
9. Mi fischiano le orecchie.
10. Fatti curare.
11. Datti 'na svegliata.
12. Un debole per i sorrisi.
13. Vinci senza giocare.
14. Ne morirò.
15. Bella da fare male.
16. Bipolare.
17. Fai aria.
18. Ti piaccio.
19. Ci sono io.
20. Rimarrà la cicatrice.
21. Il veterinario.
22. Occhi blu.
23. L'alba dei morti viventi.
24. Dritti a casa.
25. Ti porto con me.
27. Non è niente.
28. Gelosa.
29. Ti pensavo.
30. L'angelo della morte.
31. Mi affascinavi.
32. Mi farai impazzire.
33. Basta così.
34. Che confusione.
35. Tremendamente.
36. Sempre in guerra.
37. Peccato.
38. Lo giuro.
MALEDETTO-MARGARITA
39. Scommettiamo.
40. Disdicevole.
41. Chissà se lo sai.
42. È colpa mia.
Ebook FUK
43. Tu non piangere.
44. Giorgia.
45. Non devi capire.

26. Non voglio vederti.

20.7K 1.7K 802
By lovewillkillus

Siamo in barca da circa due ore, l'acqua sotto di noi è limpida, il sole  splende ed io ho già mangiato circa cinque sandwich con prosciutto e maionese.
Mattia, proprio in questo momento, mi sta porgendo il sesto.
Anche Selene, seduta accanto a me e con il naso sporco di ketchup, mangia con un gran sorriso sulle labbra.
Il mare sembra specchiarsi nei suoi occhi ed i suoi ricci biondi non fanno altro che svolazzare a causa del vento.
È una bellissima bambina.

«È un incanto, eh? Uguale al padre», Dimitri prende posto al mio fianco e mette tra le mie mani una lattina di Coca-Cola.
«È molto bella», confermo e sorrido nel vedere il modo in cui Mattia la aiuta a bere un po' di acqua, «Quanti anni ha?»
«Tre», mi dice, «E ha già capito come fregarmi, sai? Si mette con quel sorrisetto dolce e non riesco a dirle di no».

Scuoto la testa e smetto di respirare per un istante quando noto che Mattia mi sta fissando.
Lui cambia posto con Selene e si siede vicino a me, facendo sfiorare le nostre ginocchia.
«Di che parlate?», s'informa.
«Della bellezza di Selene che ha ereditato da me», dice Dimitri.
«Non credere alle sue parole. È la copia di sua madre».
Scoppio a ridere e corrugo la fronte: «Lei dov'è?».

Mattia si schiarisce la voce mentre Dimitri si concede qualche sorso di birra prima di rispondere: «Un incidente stradale», dice semplicemente.
«Ah. Si è fatta male? Spero non sia niente di gra-»
«È morta», m'interrompe, «A causa di un incidente stradale».
Lo giuro, mi si è praticamente fermato il cuore.
Non riesco a formulare una frase di senso compiuto, né a dire una parola.
«Oh», è tutto ciò che esce dalle mie labbra.
«Già», smette di guardarmi e si concentra sul mare.

«Mi dispiace», farfuglio, «Davvero, non volevo-»
«Non preoccuparti, Adele. È la vita e non possiamo farci nulla. Poi, Selene è una forza della natura. È davvero forte. Vero, amore? Fa vedere quanto sei forte!».
Selene mostra i suoi dentini bianchi e arriccia il naso prima di stringere un pugno e colpire con forza lo stomaco di Mattia.
Il mio coinquilino porta la mano sul punto colpito e finge un urlo di dolore.
La bimba ride con entusiasmo e batte il cinque al suo papà e poi a me.
«Brava, tesoro, la prossima volta colpiscilo con una mazza da baseball. Te ne comprerò una»
«Okay, papà!».

«Okay!? Okay!? Vuoi colpirmi con una mazza da baseball?», Mattia si finge offeso e Selene si stringe nelle spalle.
«Sì»
«Perché?»
«Perché mi va», ribatte, sicura di sé.
«Okay. Giusto. Non fa una piega», borbotta Mattia.
Il modo in cui le parla mi fa scappare un sorriso.
Poi guardo Selene e la tristezza mi coglie ancora.
Nessun bambino merita di crescere senza l'amore di una madre o di un padre.
Nessuno.

Cala il silenzio per diversi istanti e  decido di alleggerire un po' l'atmosfera.
Anche perché sono fin troppo empatica e rischio di scoppiare a piangere da un momento all'altro.
«Allora? Come vi siete conosciuti, voi due? Se posso chiederlo, ovviamente»
«Oh, è una storia molto divertente», Dimitri sorride, i suoi occhi chiari si illuminano, «Sai, avevo una ragazza, ai tempi del liceo».

Mattia lo interrompe: «Non sapevo fosse la tua ragazza»
«Avevo una ragazza», riprende lui, «E Mattia se la portava a letto a mia insaputa. Li ho scoperti e ho fracassato il tuo bel coinquilino di botte»
«Ma se le hai prese», protesta il moro.
«Okay, mi ha fatto male. In mia difesa posso dire che lui è sempre stato più alto di me e faceva boxe».
Davanti al suo racconto non riesco a trattenere una risata.
Questi due sono esilaranti.

«Però ti ho accompagnato al pronto soccorso»
«Ma certo! Volevi scoparti la mia ragazza, picchiarmi e lasciarmi pure a terra sanguinante? Ho un buco sulla fronte per colpa tua!», e mentre lo dice, tira su il suo ciuffo di capelli neri e mi mostra un piccolo buchino, segno della loro rissa.
O della loro amicizia.

«Porta ancora rancore, sai», Mattia sorride ed io faccio lo stesso.
«Ad ogni modo, abbiamo fatto amicizia proprio al pronto soccorso. Non ci siamo più separati. Mattia ha lasciato il segno. Letteralmente», Dimitri scompiglia i capelli del mio coinquilino e Selene ride, addentando il suo sandwich.
«Anche tu hai lasciato il segno. Ho una cicatrice sul piede che mi ricorderà per sempre di te, razza di imbecille».

Dimitri sorride, fin troppo fiero di sé.
«Mi sono vendicato», si vanta.
«Adè, non credere ad una parola di quello che ti dice. È un bugiardo cronico»
«È stata una vendetta involontaria», Dimitri aggiunge e mi scappa una risata, «Posso raccontartela, se vuoi»
«Sono tanto curiosa di ascoltare la tua storia», bevo un po' di Coca-Cola e lancio una veloce occhiata a Mattia.
Sembra rilassato, a suo agio e felice.
Non riesce proprio a togliersi quel sorriso dalla faccia e non ci vuole un genio per capire che è proprio Dimitri a procurargli tanta serenità.

«Eravamo in spiaggia. A San Vito Lo Capo, per l'esattezza. Ed eravamo appena arrivati»
«Vuoi dire anche l'ora esatta e che costume indossavi?», il mio coinquilino sbuffa, procurandosi una brutta occhiata da parte del suo amico.
Questi due mi fanno morire.
«Eravamo in spiaggia», riprende, il suo è quasi un ringhio, «Stavo sistemando la mia sdraio quando all'improvviso arriva lei. una Dea, Adè. Era una Dea»
«Di chi stiamo parlando?», sono confusa.
«La madre di Selene, ovviamente. È stato amore a prima vista. Per entrambi»
«Solo per te», tossisce Mattia.
Dimitri gli assesta un calcio sulla gamba.

«Tornando alla storia», ricomincia, «Stavo tenendo in mano quella sedia a sdraio, poi è arrivata lei ed il mio cervello si è paralizzato. Le palpitazioni, respiro affannato e tutto il resto. Non so se ti è mai capitato».
Schiudo le labbra per dire qualcosa, ma è il mio coinquilino a rispondere:
«È quello che le capita ogni volta che mi vede»
«Ma chi ti caga», sbotto, provocando la risata di Dimitri che mi batte il cinque, «Ti prego, continua»
«Beh, quando l'ho vista mi sono scordato della sedia a sdraio. L'ho lasciata cadere ed è finita dritta sul piede di Mattia. Ha la pelle molto  delicata. Il suo piede si è praticamente aperto come un libro», non riesce a non ridere mentre parla.

«Ridi, ridi pure. Mi hanno dato sei punti», Mattia ruba un pezzo del mio sandwich e lo infila in bocca.
«È ancora divertente»
«Per te, forse»
«Anche per me», mi aggiungo.
«Anche per me», mi imita Selene.
«Mi odi proprio», Mattia lascia un buffetto sulla guancia della piccola bionda e sorride.
Lei, in tutta risposta, lo stritola con un abbraccio.

Rimaniamo a chiacchierare per quasi l'intero pomeriggio. Dimitri è gentile, divertente e con un sorriso contagioso. Mi racconta ancora diversi aneddoti, poi mi dice che si è trasferito a Torino dopo la morte di sua moglie e che tornare nella sua Sicilia è come una ventata di aria fresca e di cruda malinconia.
Io rimango ad ascoltare ogni sua parola, come incantata. Ammiro il suo modo di fare, così come il suo coraggio ed il suo modo di affrontare il dolore.
Prendo la vita di petto, mi dice.
Se è successo, allora doveva andare così.

Sono così immersa nella conversazione che non mi rendo conto del tempo che passa e del sole che sta cominciando a tramontare.
Un vento fresco mi fa rabbrividire ed incrocio le braccia al petto per riuscire a riscaldarmi un po'.
Mattia, che non ha smesso di starmi accanto nemmeno per un istante, sembra immediatamente notare il mio gesto: «Hai freddo?»
«Un po'», ammetto.
Lui annuisce e si guarda un po' intorno, quindi va a recuperare una coperta e la sistema sulle mie spalle.

«Si sta facendo buio», Dimitri osserva il cielo e sospira, «Forse è meglio rientrare»
«Forse è meglio», conferma Mattia, avvicinandosi al divanetto in cui Selene sta dormendo beatamente.
Si siede accanto a lei e passa lentamente la mano tra i suoi ricci biondi.
Rimane a guardarla come incantato fino a quando la barca non comincia a muoversi e Dimitri lo chiama.
«Mattì, ho visto tuo padre», lo dice in fretta, come se volesse togliersi un grosso peso.

Il mio coinquilino non smette di giocare con i capelli di Selene, deglutisce e rimane in silenzio per qualche istante: «Okay», dice poi.
«Okay», ripete Dimitri, poi sorride: «Stasera andiamo a cena fuori. Adè, ovviamente sei-»
«Non mi va», lo interrompe Mattia.
Silenzio.
Dimitri si schiarisce la voce, «Okay. Faremo qualcos'altro. Possiamo andare a bere qualcosa, se riesco a trovare una baby sitter per Selene»
«Posso tenerla io», lo dico in fretta, senza nemmeno pensarci.
Dimitri cerca di dire qualcosa, ma sono io a continuare: «Possiamo mangiare a casa nostra, tutti insieme. Poi voi potrete uscire. Ci penso io a Selene. Penso di starle simpatica», o almeno lo spero.

🌻🌻🌻

«Scenderò le scale rotolando», Dimitri tampona la bocca di Selene con un tovagliolo e sospira, «Davvero, potrei esplodere. Quella pizza era la fine del mondo, vero amore?».
Sua figlia annuisce con convinzione e sorride, infilando in bocca una patatina.
È adorabile.
Entrambi sono adorabili, in realtà.

Ho passato con loro solamente poche ore, ma mi sembra di essermi già affezionata.
Mattia mangia silenziosamente. Il suo buon umore sembra essere stato cancellato dopo aver sentito la parola papà.
E mi chiedo se è davvero questa la causa o se è stata solamente una coincidenza.

«Gli altri coinquilini dove sono?», Dimitri si rivolge a Mattia che in tutta risposta scrolla le spalle.
«Luca non c'è mentre Michela è in camera sua. Si sta preparando per usci-», non riesco a finire di parlare proprio perché la mia coinquilina entra in cucina e sorride.
«Abbiamo ospiti! Mi era sembrato di sentire delle voci non conosciute. E chi è questa bimba?».
Selene arriccia il naso e fa ciao con la mano mentre Dimitri la guarda senza dire una parola.
Si è incantato.

Quando finalmente riesce a riprendersi dallo shock, si presenta e non aggiunge nient'altro fino a quando Michela non ci saluta e va via.
«Somiglia un sacco a-»
«Già», Mattia lo interrompe.
«Fa impressione», continua Dimitri.
«Già»
«Somiglia a chi?», corrugo la fronte e cerco di capire di che cosa stanno parlando.
«A nessuno, Adè. A nessuno», il mio coinquilino beve a grandi sorsi un po' di acqua, si alza e lascia un bacio sulla testa di Selene.
«Andiamo via. Ho bisogno di una birra», borbotta, poi punta i suoi occhi nei miei e sospira, «Anche due».

🌻🌻🌻

Mattia e Dimitri sono andati via da tre ore.
Tre.
Ed io mi sono addormentata guardando i Super Pigiamini.
Selene, sul divano accanto a me, dorme abbracciata ad un cuscino.
Sbadiglio e spengo la tv, quindi tiro su la piccola e la porto in camera mia.
Tolgo le sue scarpe e la sistemo sul mio letto, poi mi sdraio accanto a lei e sbadiglio ancora.
Mi addormento ancora una volta praticamente subito dopo, cullata dal profumo dolce che emana la sua pelle.

A svegliarmi è Dimitri. Scuote delicatamente il mio braccio e parla piano: «Adele»
«Mh?»
«Scusa, non volevo svegliarti. Né entrare in camera tua senza permesso»
«Mh-mh»
«Volevo ringraziarti per aver tenuto Selene e dirti che c'è Mattia, di là, che sta vomitando l'anima. Vorrei rimanere per occuparmi di lui, ma ho un aereo tra due ore»
«Okay», mormoro, poi rielaboro le sue parole e alzo il busto di scatto, battendo la testa contro la sua fronte.
La botta è così forte che sono costretta a tornare sdraiata.

«Aia. Trauma cranico. Ho la testa dura», Dimitri ridacchia, «Stai bene?»
«Mh-mh», chiudo gli occhi e cerco di riprendermi.
Ultimamente i miei risvegli sono piuttosto traumatici.
«Hai capito quello che ti ho detto?»
«Hai un aereo. Mattia vomita l'anima. Afferrato»
«Okay. Lo affido a te», prende in braccio Selene e poi lascia un bacio sulla mia guancia: «È stato un piacere conoscerti. Davvero, mi sembri proprio una bella persona».

Torno a mettermi seduta e, con tutta la forza che ho, riesco ad alzarmi.
«Grazie, anche per me è stato un piacere».
Si avvicina alla porta, poi si gira a guardarmi: «Adele»
«Sì?»
«Ci vuole pazienza, con Mattia»
«L'ho notato», ammetto e mi scappa una risata.
«È spesso scontroso, ma non è marcio»
«Ne sono sicura».
Mi rivolge un ultimo sorriso, poi fa un cenno col capo in segno di saluto: «A presto, spero»
«A presto».

Rimango ferma per diversi istanti con una strana malinconia addosso, poi mi ricordo di Mattia e del suo malessere.
Corro in bagno, ma di lui non c'è traccia e decido di entrare in camera sua.
Il moro è steso sul letto, la camicia aperta e lo sguardo fisso sul muro.
Non mi guarda nemmeno.

«Hai il cervello in giostra, eh?»
«Non è il momento, Adele».
Sentire il mio nome completo pronunciato da lui mi fa un certo effetto.
Sembra così serio.
«L'alcool ti rende più scorbutico?».
Non mi risponde.
Vabbè.
Mi avvicino al suo letto e continuo ad osservare i suoi occhi scuri che non mi sfiorano nemmeno per un istante.

«Mattia»
«Te ne vai?», adesso mi fulmina con lo sguardo e questo sembra costargli troppo. Fa una smorfia e si passa una mano sulla fronte.
«Ti porto un'aspirina?»
«No»
«Un caffè?»
«Non c'è bisogno, Adele»
«Mattì, un po' meno acido»
«Adè, un po' meno rompi palle».
Ah.

Stringo i pugni e mi concedo dei respiri profondi.
Ci vuole pazienza.
Ricordalo, Adele, ci vuole tanta pazienza.
«Okay», dico, «Se hai bisogno di qualcosa, fammi un fischio», esco dalla stanza e raggiungo la mia camera, dunque mi sdraio sul letto e sbuffo.
Non riesco a dormire se so che sta male.
Dannazione.

Scalcio via le lenzuola e torno in camera sua.
«Ancora qui?», sbraita.
«Ancora qui», confermo e mi siedo sul suo letto, «Tu dormi, tranquillo. Resterò qui ad assicurarmi che tu non muoia, soffocato dal tuo stesso vomito»
«Che schifo»
«Già».

Cala il silenzio. Lui incrocia le mani sul suo stomaco e chiude gli occhi, poi mi ignora per il resto del tempo.
«Perché hai bevuto così tanto?»
«Vattene»
«Non me ne andrò»
«Allora sta zitta», detto questo, si gira su un lato, dandomi le spalle.
Sbuffo e mi guardo intorno, quindi uno strano senso di panico mi assale nel vedere i fiori sul davanzale.
Da quando ho ricevuto quei girasoli, non riesco più a gradire la bellezza dei fiori.
Mi mettono ansia.

«Perché tutta questa rabbia?», torno a parlare e mi aspetto una risposta, ma il mio coinquilino continua a fingere che io non esista.
Gentilissimo.
«Mattì», riprovo, questa volta cercando di avere un tono dolce.
Non mi sembra un buon momento per lui.
«C'è qualcosa che non va? Nella tua vita, dico. Tu mi aiuti sempre con i miei problemi ed io non ho nemmeno idea di che cosa ti succede ogni giorno».

Passa una mano tra i suoi capelli e si mette seduto, poi sospira rumorosamente.
Il suo viso è pallido, le sue labbra sono di un rosso più scuro del solito.
Sembra distrutto.
E arrabbiato.
Non mi piace vederlo così.
«Posso dirti una cosa, Adè?»
«Certo»
«Non ho intenzione di parlare con te della mia vita, né dei miei problemi. Né ora, né mai. Adesso lasciami solo. Non voglio vederti», torna a stendersi sul materasso e chiude gli occhi.
Le sue parole, in qualche modo, mi feriscono.

I miei occhi si appannano e mi concedo un respiro profondo prima di raggiungere la porta.
Poggio la mano sulla maniglia e mi giro a guardarlo un'ultima volta prima di lasciarlo da solo.
Gli occhi appannati ed il cuore offeso.
Percorro il corridoio buio e mi fermo in cucina per bere un bicchiere d'acqua, poi raggiungo la mia stanza e lancio un'occhiata al mio cellulare prima di mettermi a letto.
Non l'avessi mai fatto.

Un messaggio anonimo è proprio lì, in bella mostra, più inquietante che mai.
"Sta attenta. Sai dove mi portano i fiori, adesso?".

Ma buon pomeriggio!
Come state?😍
Io mi diverto un sacco a mettervi ansia, scusatemi 😈😈😈
E amo leggere le vostre teorie.
Fate venire l'ansia pure a me AHAHAHAH
Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Io torno allo studio matto e disperato.
Fatemi sapere!
Un bacione ❤️

Continue Reading

You'll Also Like

2.5M 98.3K 55
Cindy Lewis adora il football, è la sua più grande passione e quando per miracolo riesce ad entrare nella squadra della Brighton high school, il suo...
13.4K 591 22
Amen entra nella scuola di Amici per superare sé stessa e il proprio carattere schivo. Mida vuole la ribalta, vuole farcela nella vita solo cantando...
12.2K 464 12
PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA "POLYAMOROUS STORIES" Iris Russo, una ragazza di origine italiana ma che negli ultimi 3 anni si è stabilita in America, s...
2M 64K 53
Lily Chérie Parker, meglio conosciuta semplicemente come Lily, ha diciannove anni e la sfortuna dalla sua parte, ogni giorno per lei è come una conti...