Infinite volte [Bakugo Katsuk...

By Itz_Eycee

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Eri un po' riluttante all'inizio. Camuffarti da ragazzo era davvero stata la scelta giusta da fare? Pensavi c... More

¡AVVERTIMENTO!
[Capitolo 1]
[Capitolo 2]
[Capitolo 3]
[Capitolo 4]
[Capitolo 5]
[Capitolo 6]
[Capitolo 7]
[Capitolo 8]
[Capitolo 9]
[Capitolo 10]
[Capitolo 11]
[Capitolo 12]
[Capitolo 13]
[Capitolo 14]
[Capitolo 15]
[Capitolo 16]
[Capitolo 17]
[Capitolo 18]
[Capitolo 19]
[Capitolo 20]
[Capitolo 21]
[Capitolo 22]
[Capitolo 23]
[Capitolo 24]
[Capitolo 25]
[Capitolo 26]
[Capitolo 27]
[Capitolo 28]
[Capitolo 29]
[Capitolo 30]
[Capitolo 31]
[Capitolo 32]
[Capitolo 33]
[Capitolo 34]
[Capitolo 35]
[Capitolo 37]
[Capitolo 38]
[Capitolo 39]
[Capitolo 40]
[Capitolo 41]
[Capitolo 42]
¡NON UN CAPITOLO!
[Capitolo 43]
Ringraziamenti anaforosi
Capitolo 44

[Capitolo 36]

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By Itz_Eycee

Erano passati quasi due mesi dall'arrivo dei dormitori.

Con Katsuki non c'era stato alcun miglioramento.

Anche i tuoi compagni iniziavano ad accorgersi che qualcosa tra voi due non andava, ma preferivano non immischiarsi.

Vedevano come vi lanciavate occhiate furtive durante le lezioni o il pranzo, sempre quando l'altro non stava prestando attenzione, ma nessuno dei due si rivolgeva più parola.

Nessuno capiva cosa vi stesse succedendo.

E neanche tu lo capivi.

Ma almeno, Izuku si era rivelato un'ottima compagnia.

Passavate spesso il tempo insieme, e non dovevi più preoccuparti di recitare con lui.

Beh, non che il carattere e i modi di fare di [T/m] fossero tanto diversi dai tuoi.

Quel giorno vi trovavate di nuovo al Ground Beta, sotto il controllo di Aizawa e All Might, perché anche se si era ritirato come eroe rimaneva pur sempre il vostro insegnante.

Quando vi riuniste tutti fuori, i due uomini iniziarono a spiegare in cosa sarebbe consistita la lezione.

In pratica, un allenamento pressoché simile a quello della prima volta, solo che al posto della bomba nucleare ci sarebbe stata una persona, identificata come uno degli eroi catturato dai cattivi.

"In pratica, l'Hero dovrà entrare per salvare il collega e insieme dovranno catturare i Villains." spiegò il biondo, tirando fuori le sue amate scatole per il sorteggio.

All Might prese a formare le coppie mentre Aizawa distribuiva le corde che erano state sviluppate dalla sezione Support per annullare l'effetto dei quirk, le quali sarebbero state usate sugli eroi prigionieri.

"I giovani Sero e Ojiro faranno i Villains, e gli Heroes che li affronteranno saranno i giovani Bakugo e [T/c]."

Oh fantastico. Sono uscita dopo, quindi lo devo fare io il salame. Davvero fantastico.

Katsuki non ti aveva neanche degnata di uno sguardo, ma sembrava piuttosto infastidito dal fatto che dovesse collaborare con te.

E come biasimarlo? Eravate nel bel mezzo di un litigio, anche se non vi eravate parlati lasciando intendere che lo fosse.

Ma dai, andava avanti da un mese e mezzo!

Aspettasti nella stanza dei monitor, guardando distrattamente i tuoi compagni che lottavano contro di loro.

Ogni incontro durava trenta minuti ciascuno, e per te sarebbero stati come i più lunghi mai visti prima.

Ancor prima che tu te ne potessi accorgere, era già arrivato il tuo turno.

"Potrà anche essere solo un addestramento ma io non vorrei finire subito in infermeria...!" sbuffò il tuo amico mentre entravate nell'edificio assegnatovi.

Eri insieme a Sero e Ojiro, essendo l'ostaggio. Mancavano cinque minuti al fischio d'inizio, e fino ad allora non potevi provare a trarre vantaggio dalla loro guardia abbassata.

Li seguisti fino a quando non presero una delle tante stanze, legandoti prima le mani con la fune anti-unicità e poi immobilizzandoti con il nastro del corvino.

Le corde bruciavano appena un pochino intorno ai tuoi polsi, ma nulla di insopportabile.

La prova iniziò.

Ojiro era quello più abile nel combattimento tra i due mentre Sero era quello più dotato di mobilità, per questo il primo rimase con te per almeno provare a fare da muro e impedire che Katsuki riuscisse a slegarti.

I minuti passarono.

E ne passarono tanti.

In lontananza si sentivano esplosioni dopo esplosioni.

Il biondo grano davanti a te cercava di raggiungere il compagno con la sua ricetrasmittente, ma ad ogni sua domanda rispondeva con un'imprecazione sussurrata a denti stretti, lasciando intuire di essersi imbattuto nel nemico.

Fino ad allora eri stata ferma ed in silenzio, ma ora ti stavi agitando.

Non sapevi quanto tempo era passato, ma di sicuro ne era passato molto.

Quanto ne mancava ancora?

Poco, di sicuro.

Se quell'idiota del tuo partner non si muoveva, non sarebbe più riuscito ad arrivare a te.

Un'altra esplosione.

Ojiro fece una smorfia stressata, stringendo il piccolo microfono nel pugno e mettendosi in guardia.

Dei passi si fecero sentire dall'angolo del corridoio, alternandosi il piede destro a quello sinistro.

Il biondo grano deglutì, preparandosi a combattere contro un avversario ancora troppo forte per lui.

I tonfi delle porte che venivano spalancate con violenza rieccheggiavano per tutto il piano, facendo rabbrividire anche te.

Infine, una sagoma scura si fermò davanti al vetro semi-trasparente della porta della stanza in cui vi trovavate, venendo abbattuta a sua volta da un potente e spaventoso calcio.

La suola arancione del suo stivale era ancora in aria, quasi la volesse mettere in bella mostra.

Quello che doveva essere il tuo partner s'avventò sull'altro ragazzo, rilasciando un'esplosione di dimensioni mostruose.

Lui fece come meglio poté per difendersi con l'ausilio della sua coda, ma ben presto si trovò in grande difficoltà.

Era anche vero che Ojiro era un buon combattente, ma Katsuki era tutt'un altra storia.

Cosa di cui poi erano consapevoli tutti, i due interessati compresi.

I tuoi occhi erano fissi sul combattimento che si stava svolgendo, ma con la coda dell'occhio riuscisti a notare qualcosa muoversi vicino allo stipite metallico attaccato al muro.

Era Sero.

Il corvino, che era mezzo bruciacchiato per la cronaca, fece partire una lunga striscia di scotch da entrambi i gomiti, le quali andarono ad avvolgere per i polsi il biondo cenere e bloccandolo dal prendere a pugni il suo nemico.

Il tuo alleato però afferrò i nastri, tirandoli e trascinando di conseguenza l'utilizzatore.

Il povero stomaco di Sero si scontrò con il pugno di Katsuki, che fece finire il ragazzo dai capelli neri contro il muro.

Ojiro provò a prenderlo di spalle mentre il suo avversario era occupato a darle al corvino, ma fallì come si beccò un gancio sinistro dritto in faccia.

Allora il biondo grano lo prese per il braccio, dandogli un colpo di coda e facendolo cadere a terra proprio davanti ai tuoi occhi.

Lui si fermò, facendo sprofondare le sue iridi rosse come il rubino più bello nei tuoi occhi desiderosi di aiutarlo.

E li ignorò, rialzandosi e indirizzando una nuova carica contro il soffitto, facendolo crollare.

Approfittò del disorientamento del compagno di classe per scagliarsi su di lui, ma Ojiro non dava segni di volergliela dare vinta, sebbene stesse raggiungendo il suo limite.

L'odore bruciato del fumo che veniva emanato dai palmi di Katsuki invase la stanza.

Il biondo cenere venne colpito sulla spalla da un altro colpo di coda.

"Perché ti ostini a combattere da solo?! Ma che hai?! Liberami!" gli urlasti, ormai stufa di dovertene stare a far lo spettatore.

Il ragazzo mostrò i denti in un ringhio che rivolse a te, proprio prima di mettere al tappeto l'altro.

"Non ho bisogno del tuo fottutissimo aiuto."

"HEROES WIN!"

-

Entrasti nello spogliatoio maschile con un'espressione cupa in volto.

Non ti aveva lasciato fare nulla.

Perché lo aveva fatto?

Perché aveva rifiutato il tuo aiuto, rendendoti perfino impossibile aiutarlo?

"Phew, sono stanco morto!" boccheggiò Kirishima, sfilandosi la maschera dal viso.

Ti abbassasti la zip, aprendo la giacchetta e lanciandola a casaccio dentro l'armadietto, insieme alla maglietta bianca che portavi sotto di essa.

Ormai lo facevi così tante volte davanti ai ragazzi che era diventato quasi normale, facendoti preoccupare meno di spogliarti davanti all'altro sesso.

Setacciasti dentro il borsone, alla ricerca di una tanto agognata t-shirt pulita.

Che stronzo! Prima non mi parla e poi mi fa anche sentire inutile!

Trovasti l'indumento bianco e profumato in fondo al borsone.

Non che tu fossi chissà quanto sudata...

Stirasti le braccia in avanti, inserendole nelle maniche larghe fatte su misura per il tipico braccio di un ragazzo.

Perché sì, ormai il tuo vestiario era unicamente costituito da abbigliamento maschile, più grande di almeno due taglie per nascondere le poche forme che ti aveva donato quella buona donna della tua madre biologica.

"[T/c]! Non te le sei ancora levate quelle?" domandò uno dei tuoi compagni, che dalla voce sembrava essere Kaminari.

Ridacchiasti molto nervosamente, sperando vivamente che cambiasse argomento una volta che gli avesti risposto. "Ehm... No, ecco, si sono rivelate stranamente comode..." tirasti fuori una palese bugia, e il tono con cui l'avevi detta non aiutava per niente.

"Ci fai vedere la cicatrice? Avevi detto che ti eri tagliato, no? Le cicatrici sono fighissime!" esclamò poi, esaltandosi e avvicinandosi di più.

"Dai dai!"

No Kami, stai zitto e vai a fare in cu-

"Preferisco di no..." rispondesti secca.

"Andiaaaaamo!"

"No."

"Ti preeeeego!"

"No."

"Ma se le tieni solo perché sono comode, perché non puoi levartele solo per un secondo?"

"Perché ho detto di no!" sbottasti, alzando la voce e facendolo ammutolire.

Sospirasti pesantemente, tornando al tuo cambio d'abiti.

Come alzasti le braccia per mettere la testa, notasti che le bende s'erano allentate leggermente.

Avrei dovuto mettermele meglio durante la pausa...

Nessuno fiatò, il che ti fece pensare che il biondo elettrico si fosse arreso.

Ma la verità era lontana anni luce, sebbene avresti scoperto le sue vere intenzioni un attimo dopo.

"Ahah!" esultò il ragazzo, slegandoti la fasciatura in un colpo solo dopo aver individuato l'estremità che spiccava sul resto delle bende.

Indossasti subito la maglietta, facendola cadere lungo i tuoi fianchi.

Cazzo! CAZZO!

Ti girasti di scatto verso Kaminari, stringendo i pugni e mostrando una faccia furiosa.

"RIDAMMELE!" sibilasti a voce alta, riducendo i tuoi occhi a due fessure.

"Solo se ci fai vedere!"

"Ho detto che non voglio!"

Ora gli occhi di tutti gli altri erano su di voi due, dato che stavate creando tanta baraonda ed era impossibile ignorarla in quella stanza non troppo grande.

"Ehm... Kaminari... forse dovresti lasciar stare..." cercò di dissuaderlo Izuku, avvicinandosi e lanciandoti occhiate terrorizzate.

"Non esiste! Io sono troppo curioso! Secondo me non è una cicatrice qualunque! E se in realtà fosse uno di quei uomini-merce di quelli marchiati e fosse riuscito a scappare?!" ribatté convinto, non accennando a ridarti le fasce.

"Tu guardi decisamente troppi film d'azione..."

Facesti per fare un passo, ma lui tirò le fasce dall'altra parte dello spogliatoio, il tutto con un faccino ingenuo d'angioletto.

Tu...!

Spostasti lo sguardo nel punto dove erano cadute, sbiancando quando una grande mano le prese dal pavimento.

Dei quattordici ragazzi in quel luogo, ce n'era uno in particolare che avresti voluto tenere completamente all'oscuro della cosa.

E naturalmente, ora la cosa se la stava rigirando tra le mani.

"Che cazzo nascondi che non vuoi farci vedere?" sputò acido Katsuki, tenendo le garze strette nel pugno.

"Ma che hai?! Non è nulla che ti debba interessare. Ora ridammi le mie-"

"Ma che hai tu! Credo che questo interessi a tutti, e più di tutti a me! Sei sempre a sparare cazzate come 'siamo migliori amici' e 'con me non hai bisogno di trattenerti, non abbiamo segreti', ma mi rendo conto che non sappiamo praticamente nulla di te! Dopo tutto questo tempo, ancora non ti fidi?! Cosa credi, che io non abbia notato che non ti cambi mai quelle bende in nostra presenza, sebbene siano diverse ogni giorno?! Al campo estivo aspettavi che noi uscissimo dalle sorgenti termali per fare il bagno, e stessa cosa vale per le docce dei dormitori! Quando te lo chiedono, non specifichi mai che cosa fosse successo in quel 'fantomatico incidente', sempre che sia avvenuto!" esplose il biondo cenere, sorprendendoti.

Era sempre stato così loquace?

Ma poi, quando aveva notato tutte quelle cose?

"Di nuovo, che stracazzo hai da nascondere?!" si fece ancora più arrabbiato davanti alla tua espressione spiazzata.

Stringesti i pugni, celando l'agitazione nei tuoi occhi.

"Perché lo vuoi tanto sapere?" domandasti, provando a sostenere il suo sguardo intenso e perforante.

Le cose andavano così bene tra noi! Mi sarebbe bastato anche solo rimanere migliori amici, proprio ora che mi avevi riconosciuta come tale! Cosa è cambiato? Cosa?!

"'Non abbiamo segreti' due palle! Come puoi dire qualcosa del genere se sei il primo a mentire?! Anzi, chi mi dice che tutto di te non sia una FOTTUTISSIMA MENZOGNA?!" ringhiò, dandoti uno spintone alla spalla mentre tu non reagivi.

E' vero. Questo... tutto questo è una menzogna...

"E' STATO DAVVERO TUTTO UNA MENZOGNA?! OGNI FOTTUTISSIMA COSA?!" fece ancora.

Percepivi un immenso dolore nelle sue parole.

Dolore nei suoi gesti.

Dolore nei suoi occhi.

Dolore nel suo cuore.

E dolore nel tuo.

"OGNI MOMENTO?! OGNI CAZZO DI MOMENTO?!"

Gli altri si scambiavano occhiate confuse, non capendo di cosa voi steste parlando.

No, non è così Katsuki... ti giuro che ogni momento è stato vero... e bellissimo...

"IO NON MENTO!" gli urlasti, anche se non ne eri proprio convinta.

I sensi di colpa ti stavano assalendo da dentro.

Ho... ho sbagliato? No! Non è così! Ho fatto bene! Credo...

"STRONZATE!" sbatté forte il pugno sullo sportello metallico dell'armadietto, facendo indietreggiare i compagni nelle vicinanze.

"SONO TUTTE STRONZATE!" ripeté.

Sentisti i tuoi occhi inumidirsi, ma facesti di tutto per reprimere le lacrime.

Non volevi che lui avesse la possibilità di vederti in quello stato.

Il lato più fragile che avevi.

"Sta' zitto..." mormorasti con voce quasi impercettibile.

"Hah?! Che hai detto?!" fece un passo verso di te, afferrandoti per il colletto della maglietta.

"STA' ZITTO! UN IDIOTA COME TE NON CAPIREBBE MAI!" gli gridasti contro, facendolo infuriare ancora di più.

Ci sono così tante cose che tu non hai capito di me. Troppe cose. Come puoi non vedere quello che provo per te? Sei proprio un idiota, come lo sono io per aver pensato che tu mi ricambiassi.

Non facesti nulla per liberarti dal suo pugno, quindi lui ti lasciò il bavero.

Ma tremava.

Non si era calmato affatto.

Perché proprio come te, era vittima di fraintendimenti, causati dal non riuscire il quadro nel suo completo.

Sentiva il disperato bisogno di sapere cosa tu celassi.

Insomma, dopo tutto quel tempo che avevate condiviso, come faceva ad esserci qualcosa che non volevi mostrare nemmeno a lui?

Non poteva accettarlo.

Non poteva e basta.

"AH SI'?! NON CAPIREI?!" aggiunse con altra rabbia che gli spezzava la voce, tirando su di poco l'orlo della maglietta per vedere.

La stoffa che stringeva furiosamente tra le dita cadde pochi istanti dopo, non dando l'occasione di sbirciare a Kaminari. Gli altri erano troppo confusi e spaventati per anche solo azzardarsi a fare qualche passo vicino a loro.

In te si stavano riversando mille sensazioni, e non una di queste era positiva.

Il biondo cenere davanti a te si zittì, fissandoti scandalizzato.

Ora sapeva.

Sapeva cosa nascondevi.

"[T/c]..." ti chiamò insicuro il verde, provando a raggiungerti con un tocco alla spalla.

Tu però non gli desti il tempo di poterti appoggiare una mano per confortarti o fare qualunque altra cosa che volesse fare, come iniziasti a tremare.

Mollasti un pugno sulla guancia del ragazzo che ti aveva urlato addosso finora, con così tanta forza che per un attimo pensasti di aver accidentalmente attivato la tua unicità, rubando le statistiche fisiche di qualcuno.

E sapevi di star piangendo.

Sì, ne avevi la certezza, per come guardando la mano con cui lo avevi colpito lacrime amare vi erano cadute sopra.

Una dopo l'altra, senza provare ad arrestare il flusso.

Quelle lacrime copiose non ti rigavano il viso da chissà quanti anni.

E non era come una sorta di liberazione. Non lo era.

Le persone nello spogliatoio trattennero il fiato, non osando spiccicare parola.

Katsuki si toccò il punto colpito con occhi increduli.

Aveva quasi perso l'equilibrio, essendo stato preso completamente alla sprovvista.

Da te non se lo sarebbe mai aspettato un colpo del genere.

Non era nulla in confronto agli attacchi del festival sportivo.

Quell'unico pugno aveva fatto molto più male.

Lo guardasti, lasciando cadere il tuo braccio ancora in aria lungo il fianco.

Pesanti lacrimoni rotolavano giù dalle tue guance, bagnando il pavimento e i tuoi vestiti.

La vista iniziava ad appannarsi per come gli occhi ti si stavano facendo lucidi.

Eri infuriata, tanto che le corte unghie delle tue dita iniziavano a far male ai palmi.

Ed eri pure incredibilmente triste e delusa da te stessa per quello che gli avevi fatto.

Volevi gridare, insultarlo e distruggere ogni cosa ti fosse capitata sotto mano, ma anche scusarti per averlo colpito e abbracciarlo per dargli conforto.

Volevi fare tante cose, tutte contrastanti tra di loro.

Entrambi avevate sbagliato, specialmente tu. Non era strano che volesse capire cosa non andava. Ognuno se lo sarebbe chiesto, prima o poi.

Lui era tuo amico.

Il tuo migliore amico.

Il tuo primo amore.

E ti sarebbe piaciuto poter ritornare al punto due, ma forse ora non eravate più che semplici compagni di classe.

Ti sarebbe piaciuto far finta di dimenticare.

Far finta che non fosse successo nulla.

Far finta di essere un uomo-merce evaso.

Forse saresti anche riuscita a perdonarlo, a metterci una pietra sopra, ma la rabbia del momento finì col farti dire qualcosa di orribile.

"Ed è così che vorresti diventare l'Hero numero uno? Non credi di essere troppo ambizioso, per la persona che sei?" dicesti con voce stranamente calma e fredda.

Fredda come il vento più gelido e tagliente.

Quello che gli avevi detto lo scosse, ma non disse nulla per non peggiorare ulteriormente la situazione.

Normalmente non avresti mai detto una cosa del genere a Katsuki, ma proprio non eri riuscita a trattenerti questa volta.

Tutto quello che ti aveva fatto provare quel ragazzo, sia le cose belle che quelle brutte, erano uscite nelle peggiori due domande che tu potessi mai formulare, specialmente se rivolte a lui.

Ti dirigesti a passo veloce verso la porta, superando armadietti e ragazzi a prescindere.

Ignorasti gli sguardi preoccupati di Izuku e Eijiro, insieme alle espressioni colpevoli di Katsuki e Kaminari.

La testa ti pulsava, come se il tuo subconscio ti volesse dire di fermarti e che c'era ancora tempo per sistemare il casino che avevi appena fatto.

Chiudesti con forza la porta alle tue spalle, correndo in modo disperato verso i dormitori.

Non ti degnasti neanche di fornire spiegazioni ad Aizawa e All Might, neanche una scusa veloce.

Come se la tua priorità sul momento fosse stata avvertire i tuoi insegnanti dei tuoi problemi da adolescente.

Volevi solo buttarti sul tuo letto e stare da sola, passando le ore a bagnare le lenzuola come una ragazzina insieme alla sua delusione d'amore.

Che poi, in un certo senso, non eri tanto lontana da una delusione d'amore.

>EYCEE'S CORNER<

Alla fine ce l'ho fatta, dieci minuti prima della mezzanotte! Scusate il ritardo, ma questo capitolo è stato un parto. Un parto molto lungo e doloroso. Nonostante queste ultime ore di orribile travaglio, sono molto felice della mia nuova bambina! E' nata con la bellissima voce di Sam Smith di sottofondo, ed infatti ne vado molto fiera! ^^

E a voi piace Sam Smith? Che ve n'è parso del capitolo? Aggiornerò di nuovo giornalmente?

Risposta alla terza domanda: probabilmente no.

Comunque non dovrei tardare più di tre giorni, in tal caso potrei essere morta, o semplicemente in punizione, o potrei essere in cucina a lavare i piatti. Okay, non ve ne frega nulla, la smetto di scrivere roba inutile.

|| Cee ||

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