Infinite volte [Bakugo Katsuk...

By Itz_Eycee

174K 9.9K 17.8K

Eri un po' riluttante all'inizio. Camuffarti da ragazzo era davvero stata la scelta giusta da fare? Pensavi c... More

¡AVVERTIMENTO!
[Capitolo 1]
[Capitolo 2]
[Capitolo 3]
[Capitolo 4]
[Capitolo 5]
[Capitolo 6]
[Capitolo 7]
[Capitolo 8]
[Capitolo 9]
[Capitolo 10]
[Capitolo 11]
[Capitolo 12]
[Capitolo 13]
[Capitolo 14]
[Capitolo 15]
[Capitolo 16]
[Capitolo 17]
[Capitolo 18]
[Capitolo 19]
[Capitolo 20]
[Capitolo 21]
[Capitolo 22]
[Capitolo 23]
[Capitolo 24]
[Capitolo 25]
[Capitolo 26]
[Capitolo 27]
[Capitolo 28]
[Capitolo 29]
[Capitolo 30]
[Capitolo 31]
[Capitolo 32]
[Capitolo 34]
[Capitolo 35]
[Capitolo 36]
[Capitolo 37]
[Capitolo 38]
[Capitolo 39]
[Capitolo 40]
[Capitolo 41]
[Capitolo 42]
¡NON UN CAPITOLO!
[Capitolo 43]
Ringraziamenti anaforosi
Capitolo 44

[Capitolo 33]

2.8K 192 518
By Itz_Eycee

Ti stavi versando del succo nel bicchiere, appoggiata allo sportello aperto del frigo, quando qualcuno chiese "che stai facendo?".

Chiudesti subito lo sportello del frigo, spaventata da quella voce. Prima stavi controllando la quantità della bevanda con la luce dell'elettrodomestico, ma ora che lo avevi chiuso non vedevi più un granché.

Si vedeva solo la sagoma scura di una persona che s'avvicinava a te.

Oddio! Chi è?! Non riconosco la capigliatura... CHI CAZZO E'?!!

In preda ad un attacco di panico, non pensasti ad usare la tua unicità sul tipo, bensì di tirargli il bicchiere che avevi appena riempito addosso.

"HEY! MA CHE--!" fece quello, ma ancora non lo avevi riconosciuto.

Ti sbracciasti fino all'interruttore della luce, stando attenta a non avvicinarti troppo al tizio.

"PEZZO DI MERDA! SEI MORTO!" ringhiò.

"KATSUKI?!" sbarrasti gli occhi.

Il biondo cenere sembrava sul punto di incenerirti con gli occhi.

Realizzasti che si era appena fatto la doccia, per questo i suoi capelli non avevano la solita forma esplosa di sempre.

E tu, da bravo genio qual'eri, gli avevi tirato del succo addosso.

"Oddio... mi dispiace...!" dicesti, prendendo la carta dal ripiano e portandogliela. Lui te la strappò di mano, accartocciandola e tirandola via.

"Dubito quella possa tornarmi utile. Me l'hai letteralmente tirato in faccia, e ora sono bagnato fradicio. Ma grazie, eh." ti spinse via. "E smettila di chiamarmi per nome!"

Tu sbuffasti, prendendo la carta che aveva gettato a terra per asciugare la pozza di succo che si stava formando sotto i suoi piedi, gocciolando anche dai suoi vestiti.

"E stai fermo! Stai bagnando dappertutto!" brontolasti, dandogli uno schiaffetto sulla gamba come si mosse per andare chissà dove. Che poi, oltre ad essere bagnato di succo all'arancia, dai capelli gocciolava anche un po' d'acqua, sebbene fosse diventato impossibile distinguerla dal resto.

"Ah, quindi non posso andare a farmi una seconda doccia perché tu hai fatto casino?" roteò gli occhi il ragazzo, guardandoti dall'alto mentre facevi sì che il liquido arancione venisse assorbito dalla carta.

"Chi è che si fa la doccia a l'una di notte?!"

"Figurati se uscivo con tutti quegli idioti in circolazione! Già è fottutamente irritante ritrovarseli in classe, e ora dover vivere con loro è la peggior merda che potessi immaginare! Almeno ci sei tu che..." il biondo non finì la frase, ma tu smettesti di asciugare il pavimento.

"Che... stavi dicendo?" chiedesti sorpresa. Forse era il sonno, ma credevi di aver sentito davvero quello che ti era parso di sentire.

"...niente." disse lui, dopo un attimo di silenzio.

Stava evitando il tuo sguardo.

Cosa stava per dire?

Lo fissasti per qualche altro momento, alzandoti poi leggermente sulle ginocchia per prendere altra carta da cucina dall'isolotto che separava il resto dalla cucina dalla sala pranzo.

"Dai!"

"Ho detto niente! E che cazzo, continua a pulire!"

"Potresti anche darmi una mano, eh..."

Lui masticò qualche imprecazione levandosi l'asciugamano dal collo, che era diventato arancione.

Lo prese tra le mani e lo strizzò, facendo cadere il succo sul pavimento, e in parte sulla tua testa.

"HEY!" sbottasti, alzando gli occhi infuriata.

Fantastico, ora anch'io ho bisogno di una doccia.

"Bakugo, ma che fai lì impalato in cucina?" chiese d'un tratto una voce.

Ti alzasti da terra, sbucando da dietro il bancone.

Lì, proprio appoggiato alla colonna del muro, c'era il vostro responsabile, che da guardare perplesso Katsuki era passato a fissarti sconcertato.

"Aizawa-sensei?" facesti, non accennando nemmeno ad alzarti.

Il corvino si mise una mano sugli occhi, sospirando pesantemente.

"Per cortesia, niente atti osceni nelle aree comuni." disse poi.

Rimaneste un attimo in silenzio, prima di scoppiare rossi in volto.

"N-non è affatto come sembra, Aizawa-sensei!" balzasti in piedi subito, più rossa che mai.

-

"Dio, sei fottutamente gay te..." sbuffò il ragazzo entrando nella sua stanza.

"E comunque, perché sei qui?" chiese un poco irritato, intento ad asciugarsi i capelli per la seconda volta.

"Perché il tuo televisore è grande da essere illegale." rispondesti, scorrendo tra i diversi titoli presenti sullo schermo.

Eri comodamente sdraiata sul letto del ragazzo, dopo esserti rapidamente lavata i capelli abusando delle sue proprietà.

"Com'è carina la tua stanza..." ridacchiasti, facendo una voce da ragazzina.

"Taci, o ti butto fuori a calci." disse lui, tirando fuori una lattina di cola.

Sebbene la sua stanza non fosse stracolma di gadget come quella di Izuku, la sua collezione di action figure di All Might non scherzava. Gran parte della parete era tappezzata di poster con la sua faccia, in diversi scenari e costumi. Anche la cassettiera era decorata con alcune action figure dell'eroe.

Aveva persino incorniciato una figurina speciale con il Simbolo della Pace stampato sopra, chissà di quale edizione.

Ma a parte quello, non sembrava avere altro a tema dell'Hero.

"Hey, niente cola per me?" mettesti il broncio come si sedette sul materasso aprendo la sua.

Il biondo ti fissò storto per un attimo, allungandosi per raggiungere il piccolo frigo. Ti perdesti un secondo a cavalcare con gli occhi le linee che contornavano il suo corpo, frutto di un duro allenamento. 

Di che cavolo è fatta quella maglietta? Riesco a vedere tutto!

Il ragazzo tornò a sedersi, tirandoti una lattina. La prendesti prima che potesse volare fuori dalla porta finestra, la quale era semi aperta.

"Giuro, se mi esplode in faccia, metà te la verso addosso." ringhiasti.

Per fortuna, la lattina decise di non spararti il contenuto in faccia.

Riprendesti il telecomando, studiando i diversi programmi. 

Ridacchiasti divertita, quasi sputando la cola.

"Cazzo ridi, coglione?" ti chiese il biondo.

Tu non provasti nemmeno a contenere le risate.

"Serie da rivedere: 'Amor Perdido'?" ridesti, leggendo la frase dei consigliati da riguardare.

Lui divenne rosso fino alla punta delle orecchie.

"E fatti i cazzi tua!" sbottò, prendendoti il telecomando dalle mani.

Scese giù di qualche programma, scegliendone uno e gettando via l'oggetto che aveva in mano.

Continuasti a ridacchiare, anche mentre iniziava la sigla della serie comica che aveva fatto partire.

"Se vuoi, puoi sempre guardare 'El dolor del corazon', non ti giudicherò." gli facesti l'occhiolino.

Katsuki schioccò la lingua. "Ma che cagata sarebbe una telenovela che si chiama così? E comunque, devo ancora finire 'Besame un otra vez'..." disse.

E alla fine, vi metteste a guardare Besame un otra vez.

-

"Non avrei mai detto che ti piacessero queste cose..." dicesti ghignando.

Lui prese altre patatine che aveva sgraffignato dalla dispensa della cucina. "Se osi raccontarlo in giro la prossima persona che dovrai salvare sarai te stesso." ti minacciò, masticando altri salatini.

"Seh seh..." agitasti la mano, facendo segno di non credergli, ma quando la riappoggiasti sul letto le tue dita sfiorarono le sue.

Le tue guance s'imporporarono lievemente, ma ringraziasti comunque il fatto che le luci fossero spente.

Fissasti gli occhi sui personaggi che apparivano, guardando come si avvicinavano sempre più.

Anche la musica era cambiata.

Le luci che provenivano dalla TV s'attenuarono, diventando soffuse e piacevoli.

Prendesti l'intelligente decisione di voltarti, osservando il profilo del ragazzo.

Ripassasti con gli occhi la linea ben definita della mascella, i piccoli occhi rossi, le sottili sopracciglia, la forma spinosa dei capelli, il naso dritto e leggermente all'insù...

...il punto dove sporgevano le sue labbra...

E potevi anche suonare tremendamente ripetitiva, perché non c'era stato momento in cui non avevi pensato alle sue labbra quando passavate tranquillamente il tempo insieme, ma era proprio così.

Perché sembrava tutto così perfetto?

Perché quella stupida telenovela sembrava spingerti a baciarlo?

Lui si voltò in quell'esatto momento, incontrando i tuoi occhi [c/o].

Sussultasti, vedendo le sue iridi rosse brillare.

In un primo momento pensasti che volesse ringhiarti contro, minacciandoti di farti saltare in aria se avessi continuato a fissarlo.

E invece, lui rimase in silenzio, contemplando ogni più piccolo dettaglio del tuo viso.

Il che rendeva anche più complicato reprimere il desiderio di far scontrare le vostre labbra.

Entrambi bramavate disperatamente la bocca dell'altro, ma eravate anche troppo orgogliosi per ammetterlo.

Continuaste a guardarvi, alternando il fissare gli occhi alle labbra.

Espirasti, avvertendo che la tua temperatura corporea non accennava a diminuire.

Il cervello ti andò letteralmente in corto circuito quando lo vedesti avvicinarsi, anche se con lentezza estrema.

Il ragazzo schiuse leggermente la bocca. "Io..." iniziò a dire, quasi timidamente.

Quella sua espressione nuova, incapace di trovare le parole giuste, ti fece perdere un battito.

Tu cosa?

Abbassò di poco la testa, forse per nascondere l'imbarazzo o qualunque altra cosa stesse provando in quel momento. Poi tornò su con gli occhi.

Schiuse le labbra per dire qualcosa, ma un rumore lo interruppe.

Era qualcuno che bussava alla sua porta.

"Bakugo. Aprimi la porta." ordinò con voce piatta la persona dall'altro lato.

"Oh cazzo. E' quel depresso del prof!" tornò il solito Bakubitch di sempre.

"Ah! Devo uscire subito, non voglio che pensi di nuovo male..." sbuffasti, aprendo la porta di vetro che dava sul terrazzo.

Ma in realtà si trattava solo di una scusa, per fuggire davanti a tutte quelle cose accadute in pochi istanti.

Venne fuori che Aizawa era venuto solo a dire al biondo di abbassare il volume, perché non ne poteva più di sentire serenate smielate in spagnolo.

-

Le lezioni ripresero normalmente, come se tutti gli accaduti degli ultimi mesi fossero stati roba da tutti i giorni.

Era la sera del terzo giorno alla Heights Alliance, e Itsuka ti aveva mandato un messaggio.

"Affacciati sul balcone" diceva soltanto.

Facesti come ti era stato scritto, scostando le tende blu pastello e aprendo la porta scorrevole.

Una brezzolina serale ti accarezzò i capelli, muovendoli un po'.

"Bene, e ora?" rispondesti al suo messaggio, aspettando confusa.

Continuasti a tenere gli occhi fissi sul piccolo schermo luminoso, non accorgendoti nemmeno della grossa mano che ti aveva appena afferrata.

"ITSU! MA CHE CAZZ--!" urlasti mentre ti tirava dentro il dormitorio della sezione B.

"Non rispondevi alle mie chiamate da giorni e non ti facevi mai vedere!" sbuffò lei, pigramente appoggiata al parapetto del balcone del quinto piano.

"Ma questa non dovrebbe essere l'ala dei ragazzi per voi? E' questa la tua stanza? Quando posso scendere?" chiedesti, sempre stretta nel suo pugno.

"Infatti questa è l'ala dei ragazzi. Si dà il caso che la ragazza qui presente abbia fatto irruzione nella mia stanza solo per rapire il suo migliore amico,  che per la cronaca non è il comportamento adatto per una capoclasse..." roteò gli occhi il proprietario della stanza.

L'arancione sbuffò, liquidando i discorsi del compagno.

"Tu non sei proprio nella posizione di poter criticare, Monoma" ribatté quella. "...mentre tu potrai riprendere a camminare una volta nella mia stanza."

"Cosa? Non vuoi che rifiuti la tua dichiarazione d'amore davanti a qualcun altro?" ironizzasti.

Lei ti rivolse un'occhiataccia poco convinta che ti fece ammutolire, dato che lì la persona con una dichiarazione d'amore nella lista delle cose da fare eri tu.

-

"Aspetta...ripetimelo un'altra volta" disse Itsuka, non staccando lo sguardo da te.

Tu facesti un verso esasperato.

"Ma è almeno la terza volta che ti rispiego tutto quanto!" dicesti.

"Ma è la prima volta che ti senti così! Devo imprimere ogni singola parola che dici in questo momento per ricordartele in futuro e tormentarti!" sbuffò lei. La prima parte ti aveva fatto leggermente sorridere, e se non fosse stato per la seconda frase non ti saresti posta domande sul perché tu continuassi a chiedere consigli a lei.

"Oh, cavolo. Non vorrei mai te a fare il discorso per il brindisi agli sposi, o come cacchio si chiama..." dicesti, cadendo sul letto come un sacco di patate.

"E illuminami: giocherai il ruolo del marito o della moglie?" ridacchiò, stendendosi accanto a te.

"Chissà..." fu la tua risposta.

Ci fu un attimo di silenzio in cui ti perdesti un attimo per squadrare la stanza. Era piena di caschi da motociclisti e altri poster sui motori o altro.

C'era un motivo per cui chiamavano la ragazza un maschiaccio.

"Comunque..." ammiccò lei, rompendo il silenzio creatosi. "...come intendi procedere con Bakugo?".

Stesti qualche secondo in silenzio. Non ci avevi mai pensato prima, effettivamente.

Ai tempi del ritiro nei boschi, quello era sicuramente stato un accaduto realizzabile solo nelle storielle d'amore, ma quello che era successo appena due sere fa era stato così verosimile...

Al campo avevi pensato che sarebbe stato irrealizzabile, ma ora non più.

Però, anche mettendo che avresti esternato i tuoi sentimenti per lui e che lui li avrebbe ricambiati, come avrebbe preso il tuo fatto di essere una ragazza?

"Probabilmente non mi confesserò mai." dicesti, sorprendendo l'amica. Avevi dato una risposta che proprio non s'aspettava, dato che negli ultimi trenta minuti di racconto eri parsa così presa dalle emozioni.

"Forse l'altro ieri non aveva nemmeno provato a baciarmi, forse aveva altre intenzioni... e io devo smettere di pensare costantemente a lui, altrimenti non riuscirò mai a concentrami seriamente sul diventare un'Hero. E' stato bello innamorarsi, ma forse è meglio che io mi dimentichi di questa cotta, prima che diventi qualcosa di ingestibile..." dicesti con una punta di malinconia.

"Ne sei sicura?". Annuisti debolmente.

C'erano innumerevoli motivi per cui quel tuo interesse romantico nei confronti del biondo andavano contro i tuoi obiettivi. 

Principalmente, ti rendevano difficile recitare la parte di qualcuno che non eri.

E non volevi neanche pensare che la sua forse attrazione per te si spegnesse di colpo, non appena avrebbe scoperto la tua vera identità.

Eri seduta con Izuku e gli altri del suo gruppo stavolta, e sorprendentemente, Katsuki non era ancora venuto a rapirti.

Portasti alla bocca un po' di noodles, tenendo gli occhi fissi sulla schiena del biondo.

Era come se steste cercando di evitarvi a vicenda, e forse questo era anche un bene.

Sfortunatamente, tu non eri l'unica ad aver notato questo vostro distaccamento improvviso, infatti Ochako ti sventolò una mano davanti al viso per farti rinvenire.

"Hey... sei ancora con noi?" chiese lei.

"Ah? Eh...ma certo!" rispondesti, mostrandole un sorriso raggiante.

Erano passati diversi giorni da allora e vi eravate appena parlati qualche volta.

Se qualche volta provavi a tirare fuori una piccola conversazione per non rimanere in silenzio, lui liquidava i tuoi tentativi con il suo classico "tsk", snobbandoti come aveva sempre fatto all'inizio dell'anno.

C'era qualcosa di diverso.

Era successo altro quella sera? Non ricordavi niente tu.

Solo quel ravvicinamento da batticuore e il vostro professore che lo interrompeva come se fosse stato da copione.

Ma ogni volta che incrociavi il suo sguardo, era come se i suoi occhi rossi ti guardassero in modo diverso.

Anche a distanza di settimane, dopo il test dell'esame per l'ottenimento della licenza provvisoria, il vostro rapporto rimase invariato.

Ormai sembrava lui il solo intenzionato a tenerti fuori, dato che da un po' ti eri arresa nell'evitarlo per cercare di riallacciare la vostra amicizia.

Più volte gli avevi chiesto cosa non andasse, ma lui non ti degnava neanche di un finto "nulla".

Forse era anche frustrato per non aver passato l'esame, mentre tutti gli altri lo avevano superato eccetto lui e Todoroki?

No, non poteva essere quello il motivo, era così da prima.

Sospirasti affranta, provando a capire le spiegazioni di Izuku sull'argomento appena affrontato durante le lezioni scritte.

"E quindi usi la formula numero due, sfruttando il passaggio che ti ho fatto vedere prima." disse, indicando con la matita uno dei calcoli sotto il problema.

Ultimamente non prestavi più tanta attenzione in classe, con la conseguenza di tornare al dormitorio senza aver imparato nulla.

Fortuna che dovevi toglierti dalla testa Katsuki per concentrarti sulla scuola!

"Non credo di aver afferrato tutto, ma più o meno penso di aver capito..." commentasti, prendendo la tua penna e provando a calcolare il risultato come te lo aveva insegnato il tuo amico.

Izuku era la prima persona a cui avevi pensato di chiedere, dato che era bravo a spiegare le cose.

"Sì! Visto? Il risultato è giusto!" sorrise lui, lanciando poi uno sguardo veloce al tuo orologio.

"Uhm...si sta facendo tardi...sarà meglio che io torni giù in camera mia..." notò, alzandosi dalla sedia su cui si era seduto.

Gli porgesti il suo cellulare mentre si dirigeva per prendere la giacca grigia dell'uniforme, accendendolo senza accorgertene.

Sorridesti, vedendo che aveva impostato il selfie che avevi scattato tu sotto la spiaggia stellata come sfondo.

"Grazie eh, Midoriya!" gli sorridesti sulla porta mentre lui usciva.

Calò il silenzio nella stanza quando ci rimanesti solo tu.

Finalmente un po' di libertà!

Ti sfilasti la maglietta, slegando la fasciatura che ti stringeva il petto.

Riafferrasti la maglia, soffermandoti un attimo ad osservare la stampa incollata sopra ed infilandoci poi le braccia per indossarla di nuovo.

Allora la porta della camera si aprì, dato che ti eri scordata di chiuderla a chiave.

"Ho dimenticato qui la mia matita. Comunque, quando abbiamo aiutato Kacchan a Kamino, ti sei lanciato grazie all'unicità magnetizzante di quel tipo, giusto? Ma avevi detto che gli uomini diventano poli negativi e le donne poli positivi, quindi come-" fino a quel momento aveva tenuto la testa bassa, gesticolando e facendosi domande, ma si fermò subito non appena ti vide.

Ti voltasti di scatto, mettendoti la maglietta che avevi prima il più velocemente possibile.

"Ecco...posso spiegare..." dicesti, girandoti lentamente verso di lui e incontrando la sua espressione sconvolta e rossa dall'imbarazzo.

>EYCEE'S CORNER<

Ehm...sorry people. Sono incappata in qualche problemino tecnico, e questo è il motivo per cui il capitolo è uscito così tardi... Sono davvero dispiaciuta, ma spero lo stesso che vi sia piaciuto!

Ve lo sareste aspettato che sarebbe stato Izuku il primo a scoprirlo tra i ragazzi? Heheheh, ci vediamo!

|| Cee ||

Continue Reading

You'll Also Like

33.5K 7.6K 136
Can e Demet sono due agenti speciali,che si ritroveranno a risolvere insieme il caso del dipinto rubato durante una notte, al Museo di Atatürk della...
116K 5.6K 23
Credo che non ci sia nulla da descrivere in un Tamaki x reader vero? Ora leggete mie care fangirl
2.4K 117 10
Kia Saimori è cresciuta in un modo diverso rispetto a tutti gli altri stregoni del Jujutsu; una maledizione che da secoli ha colpito la sua famiglia...
29.5K 1.2K 41
«𝐒𝐢 𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐄𝐮𝐭𝐞𝐫𝐩𝐞, 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚, 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭à» 𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘌𝘷𝘢, 𝘥�...