Infinite volte [Bakugo Katsuk...

By Itz_Eycee

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Eri un po' riluttante all'inizio. Camuffarti da ragazzo era davvero stata la scelta giusta da fare? Pensavi c... More

¡AVVERTIMENTO!
[Capitolo 1]
[Capitolo 2]
[Capitolo 3]
[Capitolo 4]
[Capitolo 5]
[Capitolo 6]
[Capitolo 7]
[Capitolo 8]
[Capitolo 9]
[Capitolo 10]
[Capitolo 11]
[Capitolo 12]
[Capitolo 13]
[Capitolo 14]
[Capitolo 15]
[Capitolo 16]
[Capitolo 17]
[Capitolo 18]
[Capitolo 19]
[Capitolo 20]
[Capitolo 21]
[Capitolo 22]
[Capitolo 23]
[Capitolo 24]
[Capitolo 25]
[Capitolo 26]
[Capitolo 27]
[Capitolo 29]
[Capitolo 30]
[Capitolo 31]
[Capitolo 32]
[Capitolo 33]
[Capitolo 34]
[Capitolo 35]
[Capitolo 36]
[Capitolo 37]
[Capitolo 38]
[Capitolo 39]
[Capitolo 40]
[Capitolo 41]
[Capitolo 42]
¡NON UN CAPITOLO!
[Capitolo 43]
Ringraziamenti anaforosi
Capitolo 44

[Capitolo 28]

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By Itz_Eycee

La voce squillante di una cantante americana sfondò le orecchie del biondo.

"Na na na na na come on!" cantò quella a ritmo della musica.

Katsuki si massaggiò le tempie, cercando con gli occhi la fonte d'origine di quella canzone orribile.

"Na na na na na come on!"

Gli altri non sembravano minimamente disturbati dalla sveglia di qualcuno, continuando a ronfare come angioletti.

"...Feels so good being bad
There's no way I'm turning back
Now the pain is for pleasure
'Cause nothing can measure..."

Che testo... solo due persone potevano aver messo qualcosa del genere per svegliarsi.

Il ragazzo, ancora l'unico sveglio, continuò a studiare la stanza.

Il suo sguardo si posò su di te, soffermandocisi per forse un po' troppo.

Lui arrossì lievemente.

Era stato un sogno, vero?

Era sembrato tutto così irreale, eppure anche così vero.

Quello non poteva essere lo stesso [T/c] che vedeva di solito, sempre così aperto e pronto ad attaccare bottone col primo passante. No, tutto il contrario.

Quel ragazzo, sebbene si muovesse nella tua stessa identica maniera e parlasse con la tua stessa identica voce, sembrava molto più...timido...impacciato...

E a lui era piaciuto. Forse era stato solo frutto della sua immaginazione, il risultato di uno stupido sogno, ma quel te che non aveva mai conosciuto, così alla sua mercè...Oh...

...aveva acceso qualcosa in lui, o forse solo alimentato ulteriormente quell'interesse che provava nei tuoi confronti.

I ricordi erano molto confusi nella sua testa, ma sapeva di aver detto tante cose a quel [T/c] materializzato dal suo subconscio.

Forse anche troppe.

Ma si trattava solo di un sogno, no? Sfogarsi con un ragazzo che neanche esisteva non avrebbe mica rovinato la sua reputazione!

"...Love is great, love is fine
Out the box, out the line
The affliction of the feeling leaves me wanting more..."

Le parole del testo erano così sporche, sporche come i pensieri che erano passati per la mente del ragazzo.

Insomma, aveva sognato di stare da solo con il ragazzo che gli faceva incasinare il cuore e la testa (e altro), quasi baciandolo quando a coprirli c'erano solo due misero asciugamani e il vapore creato dalla vasca.

Sarebbe stato troppo bello per essere vero. Troppo.

Continuò a osservarti, mentre dormivi comoda comoda nel futon accanto al suo.

Si lasciò scappare un sorriso quando emettesti un mugolio, probabilmente sognando ancora il tuo amato burro d'arachidi.

Si coricò davanti al tuo viso, osservando i tuoi lineamenti. Ridacchiò leggermente, notando quanto fossero lunghe le tue ciglia, il che era insolito per un ragazzo.

Sognò di assaporare quelle labbra che nei suoi ricordi erano il termine del suo sogno, quelle labbra che non aveva neanche avuto il tempo di sfiorare.

Il rossore sulle tue gote era qualcosa che non avrebbe mai dimenticato, così contrastante con il tuo lato scherzoso e maligno ma allo stesso tempo così bello sul tuo volto.

Sussultò quando schiudesti le labbra. Il desiderio di assaggiarti cresceva dentro di lui, in modo praticamente incontrollabile.

Il biondo cenere si sporse leggermente. Avrebbe dato la colpa al fatto di essere ancora mezzo addormentato in seguito, ma ora voleva solo scoprire come sarebbe stato baciarti.

"...'Cause I may be bad but I'm perfectly good at it
Sex in the air, I don't care, I love the smell of it
Sticks and stones may break my bones
But chains and whips excite me..."

Il ritornello si ripeté per qualche volta, riportando alla realtà il ragazzo e facendolo alzare di scatto.

Ma che gli era appena passato per l'anticamera del cervello?!

"...I like it, I like it, come on, come on, come on!
I like it, I like it, come on, come o-" la musica venne spenta da Katsuki, che aveva appena trovato il cellulare di Mineta vicino al suo proprietario. Fece scivolare velocemente la punta del dito lungo la barra di spegnimento, mettendo a tacere quella che avrebbe dovuto essere Rihanna.

I tuoi compagni iniziarono a svegliarsi, poco a poco, ma il biondo aveva già lasciato la stanza per raggiungere il bagno maschile.

Forse una sciacquata alla faccia avrebbe lavato via tutte quelle cose che aveva pensato, solo incontrando il tuo bel faccino addormentato.

-

Il tuo allenamento del terzo giorno consisteva nell'aumentare la durata della limitazione dei movimenti tramite una connessione.

Cavolo, com'è grosso...

La bestia di terra che ti era stata affibbiata quel giorno era bello robusto, niente a che fare come quelli del primo giorno.

Per quanto provasti a concentrarti, non appena vedevi o sentivi un'esplosione finivi per ricordare la sera precedente nella sorgente termale, deconcentrandoti e scoppiando per la vergogna.

E con la stessa velocità con cui ti riprendevi, ti riperdevi in quei pensieri imbarazzanti, rendendoti conto solo ora della gravità della cosa.

Ho fatto il bagno con Katsuki.

Katsuki è un ragazzo.

Io. E un ragazzo. In una vasca.

Io e Katsuki.

Ci stavamo per baciare.

Nella vasca.

Coperti solo con degli asciugamani.

Perdesti di nuovo la concentrazione, recidendo accidentalmente il legame tra te e il mostro di Pixie Bob.

"Ma insomma, [T/c]! E' almeno la settima volta che ti distrai!" ti riprese Mandalay, parlandoti con il suo Telepath.

Ti rimproverasti da sola. La sera stessa ti eri ripromessa di non pensarci più, di non pentirti di non aver colto l'occasione di baciarlo.

Ma più ti sforzavi di ignorarlo e più lui sembrava farsi notare, come se tu fossi stata magneticamente attratta da lui.

La bestia di terra agitò una manona davanti al tuo viso, schioccando le dita per farti rinvenire.

Sembrava voler dire "ma dove sei con la testa?".

Scrollasti le spalle, scacciando quei pensieri.

Almeno durante l'addestramento, avresti dovuto non pensare a lui.

-

Dopo la cena, venne annunciato che ci sarebbe stata una divertente prova di coraggio in cui le due classi si sarebbero sfidate. La cosa t'entusiasmò, dato che eri una grande amante di quel genere di cose, tanto da farti dimenticare temporaneamente l'agitazione provata al solo stare vicino al biondo cenere.

Itsuka, vicino a te, sospirò.

"Ah già, mi ero dimenticata che questo dovrebbe essere un campo estivo..."

"Nooo! Detesto le cose spaventose!"

"Un banchetto d'oscurità...!"

"Lo hanno organizzato appositamente per noi?"

"Quindi si tratta di una sfida tra le due classi? Mi piace..."

Una volta terminato di lavare i piatti, Mina esultò, felice di iniziare la prova di coraggio.

Quasi ti dispiacque vederla spegnersi totalmente e deprimersi quando il vostro insegnante disse che quelli del gruppo di bocciati sarebbero andati a fare le lezioni di recupero.

Ma non riuscisti a trattenere una risata.

"NOOOO! LA PREGO, PIETA'!" piagnucolò, venendo trascinata insieme agli altri che avevano fallito l'esame con le bende che Aizawa portava al collo.

"Dunque, la sezione B avrà per prima il compito di spaventare gli altri, e sono già in posizione!" prese a spiegare Pixie Bob.

"Mentre voi della sezione A vi addentrerete nel bosco a coppie a intervalli di tre minuti. A metà percorso troverete ad aspettarvi Ragdoll. Una volta lì dovrete cercare i biglietti con i vostri nomi e tornare indietro!" continuò a spiegare, indicando la sua sorridente collega.

"Un banchetto d'oscurità..." mormorò di nuovo Tokoyami.

Un banchetto di...che?

"Quelli dell'altra sezione non possono entrare in diretto contatto con voi, perciò dovranno usare le loro unicità per spaventarvi meglio che potranno. Quindi..." aggiunse, sogghignando e avvicinandosi a Tiger e Ragdoll.

"...LASCIATE LIBERO SPAZIO ALL'IMMAGINAZIONE! LA SQUADRA CHE FARA' PISCIARE DI PIU' ALTRA NEI PANTALONI VINCE!" esclamarono i tre, mentre Mandalay li guardava in disparte, coprendosi con una mano il volto e rimproverandosi il comportamento discutibile dei compagni.

"Ma che schifo...!" roteò gli occhi Kyoka, già tremando come una foglia.

Le coppie vennero fatte ad estrazione.

Finisti nella quarta, insieme a Momo.

"[T/C]! FAI A CAMBIO CON ME!" iniziò già a sbavare il nano, proponendoti di stare con Ojiro.

Facesti finta di pensarci per un attimo, rifiutando.

"MA PERCHE'?!" si lagnò, guardandoti dal basso della sua poco invidiabile altezza.

Forse pensava di risultare minaccioso con quell'espressione, ma era solo ridicolo. Incredibilmente ridicolo. Povero Mineta e i tratti che aveva ereditato...

"E me lo chiedi pure?" sospirasti, incrociando le braccia.

"Andiamo, Yaomomo non fa per te!"

"E cosa c'entra questo?"

"Ojiro è un ragazzo, perché non fai a cambio con me e basta?"

Il biondo con la coda lo guardò storto, sentendosi offeso.

"Cosa c'entra il fatto che Ojiro sia un ragazzo?"

"Sei gay da far schifo, quindi perché non vuoi scambiare i partner?" implorò con occhi da cucciolo.

Oh, sono gay? Non lo sapevo questo.

Ma se fossi gay, non sarebbe un motivo in più per rimanere con Momo?

Bah!

"Ehm, no. E non decidere da te il mio orientamento sessuale, grazie..." sbuffasti, allontanandoti dal nanerottolo.

"Cosa? Ti piacciono sia i ragazzi che le ragazze?" si fece più insistente.

"Non lascerò Yaoyorozu in balia di un maniaco come te" roteasti gli occhi.

Però, se tu fossi stato realmente un ragazzo, forse per qualcuno come Katsuki, Mineta avrebbe avuto ragione.

-

La cosa più spaventosa della prova erano probabilmente le urla terrorizzate di Kyoka, che squarciavano il silenzio che aleggiava sul bosco ogni due minuti.

La ragazza al tuo fianco rabbrividiva ogni tanto, squittendo quando vedeva una ragazza spuntare dalla terra come se fosse stata una pozza d'acqua, un'ombra muoversi velocemente tra i cespugli o oggetti svolazzare aggiro.

Tu invece non battesti ciglio, neanche una volta.

Itsuka, essendo una rappresentante di classe degna di tale titolo, poteva dire di conoscere più o meno bene i suoi compagni, raccontandoti poi da chi fosse composta la sua classe.

Avevi già immaginato a grandi linee come avrebbero agito.

Heheheh, però, devo dire che Yui con i capelli bagnati sembra essere uscita da un pozzo! Tuttavia non mi spaventerete con così poco...

Stavate camminando da un po' nel silenzio, pronte ad un altro tentativo di farvi saltare il cuore in gola, ma non accadde nulla.

"Forse hanno deciso di cambiare strategia?" ipotizzò la corvina, cercando di sembrare meno terrorizzata.

"Sarà..." schioccasti la lingua, stiracchiando le braccia al cielo.

La prova di coraggio si era fatta noiosetta.

Ma che diavolo stanno facendo? Non si saranno mica spaventati da soli?

Che strategia vorranno usare?

Ma in quel momento, nessuno stava usando una strategia.

Affatto.

Si trattava semplicemente di una fuga improvvisata, di cui presto tutti gli studenti sarebbero stati partecipi.

Cosa differenziava la sezione A dalla sezione B?

La forza? L'intelligenza? 

No, non era nulla di tutto ciò.

A metterli su piani differenti era il fatto che la B non aveva ancora sperimentato sulla propria pelle lo scontrarsi con dei Villains in carne ed ossa.

Stavano per scoprire che effetto faceva, come la cosa li avrebbe cambiati.

Sarebbe stato completamente diverso da quello che avevano provato durante il tirocinio.

Per la prima volta, nella vita della sezione B, veniva tirata in ballo la loro incolumità.

-

Pochi minuti dopo ti ritrovasti a spacciare maschere anti-gas ad ogni studente che incontravi.

Mandalay aveva inviato un messaggio telepatico a tutti quanti, dicendo che eravate sotto attacco da parte dei criminali e che vi era vietato ingaggiare ogni sorta di combattimento.

Quel tossico gas violaceo lo avevi riconosciuto subito.

"Non respirarlo!" avvertisti fermamente a Momo non appena quella nebbiolina superò le fronde di alcuni alberi.

"So per certo che nell'altra classe nessuno abbia un quirk del genere" dicesti poi, anche se in realtà sapevi molto più.

Mustard.

Mustard aveva qualche anno in meno rispetto a te e s'unì alla Lega dei Villains pochi mesi prima della tua fuga.

Lo avevi odiato sin dal primo momento.

Non aveva mai rivelato il suo nome, a nessuno, parlando male della prima persona che gli capitava sotto tiro. Sapeva solo criticare.

Continuaste a correre per la boscaglia, incontrando Tetsutetsu e Ibara. Quest'ultima non sembrava stare tanto bene, si vedeva come il suo respiro s'assottigliava sempre più.

T'affrettasti a darle una maschera.

"Shiozaki, come stai?" le chiedesti con voce calma, scandendo bene le parole vedendo come faceva fatica anche solo a tenere gli occhi aperti.

Lei provò a dire qualcosa, ma ne uscì fuori solo un verso affaticato.

"Temo che ne abbia respirato un po' prima di potersene accorgere" spiegò Tetsutetsu, tenendola tra le braccia.

"Gli altri come sono messi?" chiedesti.

"Maggior parte della nostra classe si trova al nostro punto di ritrovo..." cominciò a dire guardando Awase, che avevate incontrato pochi minuti prima. Quello annuì, capendo subito dove si trovassero.

"...ma manca ancora il gruppo di Kendo." aggiunse, facendoti sbiancare.

Itsuka?!

"Yaomomo, dammi un altro po' di quelle maschere, io vado con Tetsu!" dicesti, afferrando qualche maschera in più e seguendo l'argenteo.

"Aspetta [T/c]-san!" provò a chiamarti lei, ma non accennasti a tornare indietro.

"Probabilmente Shiozaki non è l'unica in queste condizioni e Tetsutetsu non potrà portarli tutti da solo!" dicesti, voltandoti leggermente.

"Non sei sola, abbi fiducia nelle tue capacità!" le sorridesti flebilmente, allontanandoti sempre più.

Avevi notato che nonostante la grande intelligenza con cui ideava piani e strategie, spesso finiva col paragonarsi agli altri, dubitando quindi delle sue abilità.

Bene, quello era il momento peggiore per farsi abbindolare dall'insicurezza, sebbene tu traboccassi d'incertezze su te stessa.

Quella però era un'altra storia. Avevi sempre le idee piuttosto chiare quando si trattava di aiutare qualcuno, a prescindere dal problema.

"Eccoli!" esclamò il ragazzo, correndo verso il trio composto da Itsuka, Yui e Honenuki.

"Tetsutetsu! [T/m]!" vi notò l'arancione, aiutando la compagna a prendere sulle spalle quello che era svenuto.

"Ho delle maschere, prendetele!" dicesti, porgendo loro le maschere anti-gas che ti eri portata dietro.

"Grazie, ora torniamo al campo, prima che i cattivi ci trovino!" fece la tua amica, intenta a metterla agli altri due, che momentaneamente erano impossibilitati dal farlo.

"No. Io andrò ad affrontarli e voi penserete a Shiozaki e Honenuki." espirò con voce roca il ragazzo.

"Ma ci è stato detto di non combattere!" cercò di farlo ragionare Itsuka, ma si stava parlando di Tetsutetsu, dopotutto.

"Anche se rimproveri sempre Monoma, sei cosciente da ciò che ci rende diversi dalla sezione A, vero? Forse sono solo io a sentirla, ma so che dev'essere perché loro hanno affrontato qualcosa che noi non abbiamo neanche solo minimamente sfiorato..." iniziò a dire, lanciandoti un'occhiata.

"...il pericolo. Voi avete trasformato ogni crisi che vi si è parata davanti come un'opportunità di crescita, ed è quello che intendo fare anch'io!" ti fissò con sguardo deciso.

"Gli Heroes non dovrebbero darsela a gambe davanti ai Villains!".

Sorridesti.

"Hai completamente ragione" dicesti, abbassandoti per osservare meglio il gas.

"E' un po' denso qui, rispetto a dov'eravamo prima... Vuol dire che M--cioè, la fonte dev'essere vicina!" intuisti.

Avevi visto parecchie volte quel bambino allenarsi.

"Sarai anche la nostra capoclasse, ma non potrai fermarmi, Kendo! Troverò quei bastardi e li prenderò a calci in culo!" dichiarò.

"Vengo con te!" stringesti convinta un pugno, già alzandoti.

"No, okay, da quell'idiota di Tetsutetsu me lo sarei aspettata, ma da te no...!" si schiaffeggiò la fronte l'arancione, già consapevole del fatto che sarebbe stata obbligata a seguirvi.

"No, tu rimani qui con Kodai e ti riposi, lascia fare a noi." fece l'argenteo, scaricandoti addosso Ibara.

"HEY ASPE-!" i rovi della ragazza ti graffiarono leggermente il dorso della mano destra.

"Non siete gli unici aspiranti eroi in circolazione" sorrise, scappando con la tua amica.

Sbuffasti.

"Sarà meglio andare al campo..." dicesti a quella conosciuta come Kodai Yui, la ragazza corvina che prima nuotava nella terra grazie all'unicità di Honenuki.

Prendesti in braccio la verde, avviandoti insieme all'altra nella direzione opposta in cui si erano diretti Itsuka e Tetsu.

-

"Abbiamo identificato uno degli obiettivi dei criminali! Si tratta dello studente chiamato Kacchan! Al suddetto studente è proibito ingaggiare qualsiasi combattimento o intraprendere azioni avventate, capito Kacchan?" era la voce di Mandalay, che risuonava nella testa degl'Heroes e di tutti gli studenti.

"E chi cavolo è Kacchan?" sbuffò Tetsutetsu mentre correva, calpestando il fogliame che rivestiva il sentiero di terra delineato dai cespugli.

"Ti sembro una che lo sappia?" rispose sarcasticamente l'altra.

"Tutti gli altri hanno il permesso del professor Aizawa di usare le proprie unicità per difendersi!" aggiunse telepaticamente la donna gatto.

"Hai sentito, Kendo? Possiamo fargli il culo a chiunque ci sia dietro!" disse, venendo però fermato dall'arancione che lo aveva preso per l'orlo della maglietta.

"Guarda, sembra che stia soffiando in una certa direzione..." notò la ragazza, indicando il gas. "...normalmente dovrebbe disperdersi e dissiparsi. Anche [T/m] sembrava aver notato che il gas si era fatto più denso..."

"Okay, e quindi?" domandò lui, non seguendola.

"Dio, ti si deve spiegare anche come si respira? Il gas gira intorno ad un punto d'origine,  come un tifone. Questo significa che al centro ci dev'essere qualcuno che lo controlla!" spiegò, facendo con l'indice cerchi fluttuanti nel nulla.

"Kendo, sei un genio!" esclamò Tetsutetsu.

"Mica tanto, visto che ti ho seguito..." sospirò.

"Ma se davvero è così, dobbiamo muoverci. I filtri all'interno di queste maschere hanno una capacità limitata e più aumenterà la concentrazione di gas tossico, più difficile sarà respirare!" sistemò meglio la maschera sul viso.

"Quindi dobbiamo correre verso il centro e fare il culo al nemico in men che non si dica, giusto?!" sogghignò quello, già partendo in quarta là dove il gas si faceva più intenso.

"Beh...più o meno..." lo seguì a ruota.

"Questo gas ha messo in pericolo Shiozaki e gli altri, perciò dobbiamo trovare il colpevole e fargliela pagare! Andiamo, Kendo!" le disse poi, voltandosi un attimo per guardarla.

Quando i suoi occhi neri incontrarono quelli verdi dell'altra, questa non poté fare a meno di pensare quanto fosse un sempliciotto quel ragazzo. Non brillava particolarmente d'intelligenza, si vedeva da come la sua tattica stesse tutta nel buttarsi a capofitto nella lotta.

Ma era anche vero che, in quel momento, nascose un sorriso sotto la maschera.

"Non posso dire che questa parte di lui mi dispiaccia!" pensò la ragazza, tenendo lo sguardo fisso sul suo compagno.

>EYCEE'S CORNER<

Ed eccomi qui, di nuovo! Non mi sembra un granché questo capitolo, ad essere sincera, ma il confondere le idee sugl'interessi di Baku con "S&M" di Rihanna è stato divertente, chissà quante altre canzoni del genere ha Mineta nel suo cellulare ewe... Ho concluso poi con un accenno alla Tetsuka (o come cavolo si chiama) perché ho trovato l'amicizia tra i due adorabile, infatti sono stata tipo dieci minuti a rileggere le vignette in cui Itsuka pensa quelle cose su Tetsu, heheheh...

Grazie per aver letto!

|| Cee ||

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