Infinite volte [Bakugo Katsuk...

By Itz_Eycee

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Eri un po' riluttante all'inizio. Camuffarti da ragazzo era davvero stata la scelta giusta da fare? Pensavi c... More

¡AVVERTIMENTO!
[Capitolo 1]
[Capitolo 2]
[Capitolo 3]
[Capitolo 4]
[Capitolo 5]
[Capitolo 6]
[Capitolo 7]
[Capitolo 8]
[Capitolo 9]
[Capitolo 10]
[Capitolo 12]
[Capitolo 13]
[Capitolo 14]
[Capitolo 15]
[Capitolo 16]
[Capitolo 17]
[Capitolo 18]
[Capitolo 19]
[Capitolo 20]
[Capitolo 21]
[Capitolo 22]
[Capitolo 23]
[Capitolo 24]
[Capitolo 25]
[Capitolo 26]
[Capitolo 27]
[Capitolo 28]
[Capitolo 29]
[Capitolo 30]
[Capitolo 31]
[Capitolo 32]
[Capitolo 33]
[Capitolo 34]
[Capitolo 35]
[Capitolo 36]
[Capitolo 37]
[Capitolo 38]
[Capitolo 39]
[Capitolo 40]
[Capitolo 41]
[Capitolo 42]
¡NON UN CAPITOLO!
[Capitolo 43]
Ringraziamenti anaforosi
Capitolo 44

[Capitolo 11]

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By Itz_Eycee

TI svegliasti di soprassalto.

L'affanno si regolò piano piano, tornando al tuo respiro normale.

Sbattesti le palpebre quasi a rallentatore, come nei film. La luce arancione del sole al tramonto irrompeva nella stanza.

Dove sono?

Stringesti il tessuto sotto di te, sentendolo morbido e piacevole al tatto.

Ti guardasti intorno, per quanto la tua posizione da sdraiata ti permetteva.

Sembrava l'infermeria.

Ti mettesti lentamente seduta, massaggiandoti le tempie per scacciare quel che restava del tuo mal di testa. Poggiasti poi le braccia sul letto, gemendo leggermente dal dolore.

"Ti sei svegliata finalmente!" disse una voce, facendoti sobbalzare dallo spavento.

Una piccola figura fece capolino da dietro la tendina che separava i letti. Mettesti a fuoco, riconoscendo l'immagine della Youthful Heroine: Recovery Girl.

Schiudesti debolmente le labbra. "Che...che mi è successo?" chiedesti con voce rauca.

La donnina ti riempì un bicchiere d'acqua, porgendotelo. "C'è stato un attacco allo USJ, ricordi? Probabilmente hai perso i sensi dopo l'utilizzo prolungato del quirk. Si può sapere cos'hai fatto?" domandò poi, levandoti la benda dal polso.

Rimanesti in silenzio, cercando di riordinare i pensieri nella testa.

Quello di prima era un sogno?

Tomu mi aveva riconosciuta o me lo sono solo immaginata?

Chi era quel bambino?

Chi era quella donna?

Le labbra dell'eroina s'allungarono, toccando le tue carni scoperte con delicatezza.

"Ugh..." ti lamentasti solo al tocco. In pochi secondi la pelle che si era sgretolata tornò al suo posto, come se nulla fosse realmente accaduto.

Alzasti il braccio, girandolo e guardandolo. Non riuscivi a capacitarti del fatto che in quei pochi attimi quella ti avesse guarito il polso in decadimento, sembrava quasi una magia.

"Vuoi un Haribo?" ti domandò poi, cambiando totalmente discorso. La osservasti confusa mentre frugava nella grande tasca del suo camice. La vecchietta ti prese la mano, aprendola.

"Ecco qua" disse, riversandoti nel palmo una manciata di orsetti gommosi e richiudendo il sacchetto.

L'infermiera rinfilò la bustina colorata in tasca, sparendo di nuovo dietro la tendina.

"Se stai meglio puoi anche tornare a casa, i tuoi vestiti sono sulla sedia alla tua destra..." t'informò.

Sentisti che la porta si aprì un secondo e poco dopo si richiuse. Sbirciasti un attimo, continuando a mangiare le caramelle.

Notasti che c'erano delle scarpe ai piedi degli altri letti. Ti vestisti, indossando frettolosamente la divisa e prendendo sotto braccio il tuo zaino.

Stranamente il tuo corpo non era più intorpidito, anzi, ti sentivi fresca come una rosa.

Ti avvicinasti all'uscita, pronta per andartene, quando notasti a terra un enorme zaino giallo.

Ti voltasti, incontrando gli occhi verdi del tuo compagno.

"Midoriya!" esclamasti. Ti precipitasti verso il suo letto.

"Che cavolo ti è successo?!"chiedesti sconvolta, non riuscendo a staccare gli occhi dalla flebo che aveva attaccata al braccio.

"Uhm...nulla di grave..." sviò l'argomento, coprendo il punto in cui entrava l'ago.

In effetti non sembra stare male.

"Sai per caso dov'è All Might?" chiedesti poi. In quel momento sembrò andare nel panico, iniziando a guardare ovunque eccetto che nei tuoi occhi.

"Cosa? All Might? No, non so nulla..." disse con un tono di voce un po' troppo acuto. Anche l'uomo nell'altro letto non sembrava proprio a suo agio.

Lo avevi già visto quello, era un tipo molto alto e magro, dal viso particolarmente scavato.
Più di una volta ti eri chiesta cosa ci potesse fare una persona gracilina come lui in una scuola per eroi, anche perché quell'uomo era tra gli insegnanti che conoscevano il tuo segreto.

E' un insegnante? Ma gli insegnanti sono tutti Pro Heroes, questo tizio non può essere un eroe!

Annuisti poco convinta, salutandolo ed inchinandoti leggermente con la testa davanti al signore. Apristi velocemente la porta scorrevole, lanciando al tuo amico un'ultima occhiata inquisitoria, togliendo infine il disturbo.

Che strano, giurerei di aver visto il completo giallo di All Might vicino al letto dell'uomo...Bah!

Scendesti l'ultima rampa di scale, dirigendoti verso il portone d'ingresso.

"Uff...Questa scuola è mostruosamente grande..." sbuffasti, giungendo finalmente all'uscita.

"Era ora! Cos'è, ti sei fatto fare anche un cazzo di massaggio?!" si lamentò un ragazzo, alzandosi dal punto della gradinata dove si era seduto.

Con sorpresa incontrasti Bakugo. Sembrava quasi un fidanzatino che attendeva la sua amata per tornare a casa insieme.

Non riuscisti a trattenere una risatina.

"Cazzo ridi ora?!"

"Coso, sono tipo le sette di sera, mi hai aspettato per tutto questo tempo?"

"No, sono stato qui ad ammirare quanto fossero attraenti quelle colonne"

"Mi stavi aspettando davvero allora!"

"No, non è vero"

"Non si dicono le bugie, Katsuki"

"FIGLIO DI-"

Ridesti ancora. Solo con lui riuscivi a ridere come una dissennata.

Insieme varcaste il cancello, continuando a prendervi in giro (tu) e urlare incazzati (lui).

Voltaste l'angolo ed in quel momento venisti assalita.

Una ragazza dai capelli arancioni ti si aggrappò al corpo a mo' di koala, non accennando a spostarsi.

"Porca miseria, mi hai fatto spaventare da morire!" disse lei.

"I-Itsuka?".

La ragazza ti strinse più forte. Era la seconda volta in quel periodo in cui cedeva al suo carattere emotivo.

"Quando ho visto che non eri uscita con gli altri mi sono preoccupata, poi Uraraka mi ha detto che eri in infermeria e..." cercava di dire senza scoppiare a piangere. Sperasti che Bakugo non avesse sentito quell'uscita.

Wow, questa volta non si sta proprio trattenendo.

Posasti una mano sulla sua chioma, accarezzandola.

"L'importante è che sono ancora qui, no? Non ti libererai di me tanto facilmente" ridacchiasti, tentando di tirarla su col morale.

Itsuka rimase un attimo in silenzio, poggiando la sua fronte contro il tuo petto. "Ti odio" disse con voce tremante.

"Ti voglio bene anch'io" cercasti di scollartela di dosso. Era curioso come sembrava che la situazione si fosse capovolta. Normalmente eri tu quella che dimostrava il suo affetto mentre l'arancione era più una persona da "lo so, smettila di rompermi le palle con questa roba melensa".

Le desti qualche momento per calmarsi e finalmente si staccò. Solo allora sembrò notare la presenza del tuo amico, se così si poteva definire.

"Ah, scusami, non ti avevo notato!" disse la ragazza, asciugandosi le guance ancora umide.

Vedesti una vena pulsare all'altezza della sua tempia. Gli desti una gomitata, notando che non aveva ancora detto niente.

Con le labbra gli mimasti le parole "non fare lo stronzo come fai sempre". Lui ti fece una smorfia annoiata.

"N-non preoccuparti" replicò a denti stretti. Sapevi benissimo che non era il momento ideale ma scoppiasti comunque a ridere.

"COS'HAI ORA DA RIDERE, BASTARDO?!!" sclerò, creando delle esplosioni dai palmi e minacciando di buttartele in faccia.

Ti piegasti in due, cercando di allontanare il suo braccio. "E' che era così fuori dal tuo personaggio! Hahahah!" continuasti a ridere.

"Giuro che un giorno di ammazzo" ringhiò, anche se la minaccia non bastò a farti smettere di burlarti di lui.

-

"Sono a casa!" dicesti a gran voce, intenta a levarti le scarpe marroni e a riporle con cura nella scarpiera.

Un rumore di passi catturò la tua attenzione. Alzasti di poco lo sguardo, vedendo tua madre fiondarsi nel corridoio per raggiungerti prima di chiunque altro.

"Amore! Dove sei stata!? Tutto bene?! Non sei ferita o-" prese la donna a gesticolare, mettendosi ad ipotizzare cosa potrebbe mai essere successo a sua figlia.

La afferrasti per le spalle, piantando lo sguardo del suo. "Mamma, sto bene".

Lei sembrò calmarsi. Le teste di Ryosei e di tuo padre fecero capolino da dietro la porta del soggiorno, venendo da voi con espressioni preoccupate e sollevate allo stesso tempo.

"[T/n], dove sei stata per tutto questo tempo?" ti chiese tuo padre con voce apparentemente calma.

Vi spostaste in cucina. Raccontasti per filo e per segno l'accaduto mentre mangiavi, tralasciando la parte in cui dicevi che i Villains che vi avevano attaccati erano quelli che ti avevano cresciuta, naturalmente.

"Ma state tranquilli, Recovery Girl ha curato le mie ferite..."

"SEI STATA FERITA? CHI HA OSATO SFIORARE LA MIA BAMBINA?! DAMMI I NOMI, VOGLIO SOLO ANDARE A FARE UN'AMICHEVOLE CHIACCHIERATA CON LORO" sorrise malamente tua madre, scrocchiandosi le dita.

Non conoscevo questo lato spaventoso della mamma...

"Asako, calmati per favore. Non è qualcosa che puoi risolvere così!" cercò di dissuaderla l'uomo che era suo marito.

Finiste di cenare e tu ti chiudesti in camera tua. Avevi mille pensieri in testa in quel momento.

Cos'era stato quel sogno?

Era davvero un sogno?

Perché ti premeva tanto?

Era diverso dagli altri incubi legati al tuo passato. Non sembrava essere un ricordo, se lo fosse stato avresti saputo chi erano la donna ed il bambino...

Perché Tomu era lì?

Perché continuavi a chiedertelo?

Ti rigirasti nelle coperte, protetta dal buio nella stanza.

E' troppo buio.

Ti sembrava di essere di nuovo in quel terrificante limbo in cui eri caduta quando svenisti. Ti spostasti dal letto per andare ad alzare la seranda, la quale non lasciava entrare neanche uno spiraglio di luce.

Tirasti con troppa forza la corda, facendo sbattere violentemente la saracinesca bianca contro il soffitto. Scostasti le tende, rivelando la lontana e luminosa luna.

Ti appoggiasti col mento e le braccia sul davanzale, lasciando che la leggera brezza primaverile ti scompigliasse i capelli.

Ammirasti per qualche secondo il satellite, chiudendo poi gli occhi. Ti vennero in mente le parole di Bakugo quando rimaneste soli.

"Grazie" aveva detto prima di infilarsi in casa, mettendosi ad urlare contro la madre come sempre.

Ti aveva lasciata perplessa.

Grazie per cosa?

L'aveva detto con una strana espressione. Come se stesse cercando di mantenere il contatto visivo, però avevi notato che i suoi occhi ricadevano un po' più in basso di dove stavano i tuoi.

Avevi provato a fermarlo, chiamandolo più di una volta, tuttavia lui era già entrato e le urla che si scambiava con la madre sovrastavano la tua voce.

Sospirasti affranta.

Le sue sopracciglia non erano corrugate in un broncio, erano rilassate. Quel "grazie" lo aveva detto senza fretta, senza rabbia, con sincerità, anche se i suoi occhi parevano rifiutarsi di guardare nei tuoi. Sembrava quasi imbarazzato, al modo in cui lo era sempre Izuku.

"Perché in quel momento mi sono soffermata sulle sue labbra?" ti chiedesti, ripensando al fatto che la cosa che meglio ti ricordavi di quel momento era la forma delle sue labbra.

-

"Mmh..." mugolasti, iniziando a svegliarti. Stirasti in alto le braccia, facendo un verso stanco.

La schiena mi fa un male cane...

Ti aggrappasti al davanzale, alzandoti lentamente dal pavimento.

Dopo qualche secondo riuscisti a tenerti in piedi senza rischiare di cadere rovinosamente a terra. Con una fatica che avresti definito "immensa" raggiungesti il comodino, dove giaceva il tuo cellulare. Lo prendesti per controllare l'ora, dato che non ti era parso di sentire l'allarme.

Un attimo più tardi stavi facendo avanti e indietro tra camera e bagno, lavandoti e vestendoti il più velocemente possibile consentito all'essere umano.

"SONO IN RITARDOOOOO!!!!" esclamasti. La cravatta improvvisamente sembrò non voler più collaborare. Cercasti di allacciartela per tre minuti buoni.

Furono tre minuti buttati al vento.

Sbuffasti, lasciandola slacciata e fregandotene, affrettandoti a mettere la giacca e precipitandoti verso la porta d'ingresso con il tuo zaino in spalla.

"Hey! [T/n] aspetta!" ti chiamò tua madre dalla cucina.

"Scusamammasonointerribileritardoedevoessereascuolatratipodieciminutibuonagiornataciao" dicesti in tutta fretta dopo esserti infilata a casissimo le scarpe, uscendo di corsa.

Neanche ti accertasti di aver chiuso bene la porta che scappasti via, direzione liceo Yuuei.

Corresti a perdifiato, superando ogni persona che incontravi lungo il tragitto.

Proprio all'ultimo perdesti l'equilibrio, cadendo.

Ti ritrovasti tuttavia a fluttuare, col muso a pochi centimetri dal terreno.

"Che?" facesti, non riuscendo a capire che diamine stesse succedendo.

Una mano ti trascinò da dietro, rimettendoti in piedi.

"Scusami [T/c]-kun, ti ho visto cadere e ho attivato il mio quirk senza pensarci due volte..." disse Uraraka al tuo fianco, annullando l'effetto della sua unicità subito dopo.

Sfoggiasti un sorriso di ringraziamento. "No, ti ringrazio invece. Ora però sarà meglio andare, temo che sia appena suonata..." dicesti, notando che il cortile non era pieno di studenti come al suo solito. In più la castana al tuo fianco era la classica studentessa che arriva sempre un secondo prima del professore, quindi non potevate permettervi di fare salotto ancora per molto.

Saliste velocemente le scale, precipitandovi verso la vostra aula.

Con felicità vedesti che la porta non era chiusa, dunque Aizawa non era ancora entrato.

Frenasti col piede, quasi sbattendo contro lo stipite della porta.

"Ce l'ho fatta!" ansimasti mentre riprendevi fiato. Gli occhi di tutta la classe si posarono su di te mentre con fatica ti trascinavi verso il tuo posto, seguita a ruota dalla ragazza col caschetto.

Ti buttasti a peso morto sulla sedia, concedendoti qualche attimo di riposo prima di sederti composta.

Che la mia femminilità ed educazione possa andare a farsi fottere, mia cara ed amatissima zia Erika.

Kirishima si voltò verso di te.

"Come mai in ritardo?"

"Mi sono addormentato sulla finestra e non mi è suonata la sveglia, risultato mi sono svegliato tipo venti minuti fa ed ho la schiena a pezzi" brontolasti, buttando la testa sul banco e racchiudendola tra le braccia.

Kirishima ridacchiò. "Come mai sulla finestra? Non potevi dormire sul letto?".

Lo avrei fatto se Bakugo non mi fosse entrato in testa, facendomi dimenticare tutto il resto...

"Era ancora presto per dormire in quel momento!" usasti una scusa per sviare il discorso.

"Comunque ieri sei stato una forza!" disse il rosso. Alzasti il capo confusa.

"Di cosa stai parlando Kiri?"

"Sto parlando di quando hai immobilizzato il Nomu! Si era fermato ancor prima che arrivasse All Might a mettersi tra lui e Bakugo!" rispose, alzando un pugno in aria e mimando la scena, con tanto di "wham" e "fwoosh!".

Rimanesti sorpresa dalle sue parole ed inconsapevolmente sorridesti.

Ho salvato qualcuno quindi!

Aizawa entrò nell'aula, strusciando i piedi contro il pavimento con la sua solita voglia di vivere. Vi sorprese il fatto che però l'uomo era completamente bendato, con solo due piccole fessure per permettergli di vedere.

"Buongiorno" disse placidamente, varcando la soglia della porta. Come poteva essere già tornato, con il pesante attacco che aveva subito appena il giorno prima?

Sembra quasi una mummia...

"Sensei! Allora sta bene!" disse una delle ragazze. Osservasti il corvino mentre raggiungeva la cattedra con passo tremolante.

A me non sembra particolarmente in forma...

"Non importa come sto io. Piuttosto la battaglia non è ancora finita." disse Aizawa.

Deglutisti nervosamente. Cosa intendeva con quella frase?

"Battaglia?"

"Non è possibile..."

"...ALTRI VILLAINS?!!"

Le teorie più disparate si levarono dalla classe, mandandoti in confusione.

Perché non lo dice e basta, invece di creare questo putiferio?

"Il Festival dello Sport della Yuuei si avvicina." dichiarò l'uomo, facendovi espirare in sollievo.

"Proprio come in una scuola normale!" disse qualcuno.

Beh, non era proprio vero. Il Festival dello Sport della U.A. High School era il più importante evento del paese, un torneo in cui gli studenti di tutte le sezioni si sfidavano come se fossero alle Olimpiadi.

"Ma siamo appena stati invasi dai Villains!" aggiunse Mineta, non poco preoccupato.

"Il fatto che parteciperemo lo stesso serve a provare che il sistema di gestione delle crisi della Yuuei è inespugnabile. La sorveglianza sarà rafforzata di almeno cinque volte rispetto al normale, inoltre questa sarà una grande occasione per voi!" disse, sempre senza tralasciare la minima emozione.

"Come le Olimpiadi, pure il nostro festival viene trasmesso in diretta in tutta la nazione. Ovviamente anche i Pro Heroes lo guarderanno." aggiunse il professore.

"Serve ad individuare i migliori!" dedusse Yaoyorozu.

"Se veniste presi in considerazione dai professionisti vi si spalancherebbero le porte del futuro. E' un'occasione che capita una volta all'anno, per un totale di tre durante la vostra permanenza in questa scuola. Un evento che non potete lasciarvi sfuggire se aspirate a diventare Heroes!" concluse il suo discorso il coordinatore di classe, scaricandovi addosso un po' di tensione.

Questo non è esattamente il migliore degl'incoraggiamenti...

-

La lezione di letteratura contemporanea terminò, lasciandovi un po' di tempo libero.

Erano tutti super esaltati, gasati fino al midollo, anche se c'era qualcuno che pareva essere anche più determinato degli altri.

In maniera quasi spaventosa.

"Deku-kun, Iida-kun, [T/c]-kun..." richiamò la vostra attenzione Ochako.

"Mettiamocela tutta al Festival dello Sport!" disse la castana con un sorriso vagamente cupo.

"Uraraka hai una faccia terribile!" le fece notare Midoriya, anche se quel commento non sembrò farle né caldo né freddo.

Continuò a girare per la classe, dicendo a tutti che si sarebbe impegnata al massimo.

Poco dopo, mentre vi dirigevate verso l'aula mensa, il verde le chiese quale motivo la spingesse a diventare un'eroina.

"Soldi?" ripeté il lentigginoso, causando alla ragazza imbarazzo e vergogna.

"Scusatemi se sono così meschina, mi vergogno a non avere una ragione nobile come la vostra..." borbottò la castana, nascondendo il volto tra i palmi delle mani.

"Perché? Non vedo cosa ci sia di ignobile nel desiderio di auto sostenersi!" agitò le braccia Iida, contribuendo solo a peggiorare la situazione. Lo capisti da come il suo sguardo non sembrò rallegrarsi.

"Ecco...La mia famiglia ha un'impresa di costruzioni, ma non c'è lavoro e siamo poveri...anche se sarebbe meglio non rivelare certe cose..." si agitò, mettendosi le mani tra i capelli.

"Capisco! Con il tuo quirk azzereresti le spese!" ragionò un attimo Izuku.

"Però mio padre ha insistito per farmi seguire il mio sogno, invece di imboccare il suo stesso sentiero." continuò Uraraka.

La ragazza indossò uno sguardo serio, guardandovi con decisione. "Io diventerò un Hero a tutti i costi, metterò da parte i soldi e farò trascorrere una vecchiaia serena ai miei genitori".

Rimaneste colpiti dalla convinzione nelle sue parole.

L'espressione decisa della vostra compagna ti fece sorridere un pochino, anche se lei non lo notò.

E questo secondo te sarebbe essere meschina?

-

A fine giornata vi preparaste per uscire dall'aula, sebbene un ostacolo vi fermò.

Okay, forse più di uno.

All'ora dell'uscita una massa di studenti si era radunata davanti alla vostra porta, impedendovi di uscire.

"Che succede?!" esclamò Uraraka, spaventata dal numero esorbitante di persone.

"Non si riesce ad uscire! Si può sapere cosa vogliono?!" si lamentò Mineta, venendo superato da Bakugo.

"Spiare i movimenti del nemico, non è ovvio?" rispose pacatamente, avvicinandosi alla folla,

"Dopotutto, siamo riusciti a resistere ad un attacco dei Villains. Vorranno osservarci prima del Festival dello Sport". Mineta lo indicò guardando Midoriya, che si diede uno schiaffo in faccia come per dire "non c'è molto che si possa fare ma sapevo comunque che l'avrebbe detto".

"Non ha senso, perciò levatevi dalle palle, comparse del cazzo" sputò acidamente, ricevendo dagli altri ragazzi occhiatacce.

Dio, perché deve fare sempre così?!

Non resistesti alla tentazione di dargli un pugno sulla zucca, prendendo in prestito la sua forza.

"MA PERCHE' DEVI ESSERE SEMPRE COSI' ARROGANTE? PER UNA VOLTA NON POTRESTI FARE LA PERSONA UMILE E GENTILE?!" sbottasti, prendendolo per i capelli ed urlandogli in un orecchio.

"OI!! IO SONO SEMPRE UMILE E GENTILE!!" ti ringhiò in rimando il biondo.

"Umile e gentile sono il tuo esatto opposto, non dire cose che sai di non essere" dicesti, lasciando la presa sui suoi morbidi capelli appuntiti.

"CHE CAZZO HAI DETTO, STRONZO?!" si voltò verso di te con sguardo assassino.

"Ero venuto per curiosità, ma quanta arroganza! Quelli che si iscrivono alla sezione Hero sono tutti così?" comparve dal nulla un ragazzo dai capelli viola e le occhiaie profonde.

"Hah?!!".

"Assistere ad una scena del genere è un po' una delusione. Sai quante persone ci sono nella sezione ordinaria? Dicono anche che in base ai risultati del Festival dello Sport valuteranno anche l'ammissione alla vostra sezione, e pare che sia possibile anche il contrario..." si passò una mano sulla nuca il ragazzo.

"La sezione ordinaria è venuta per dichiararvi guerra e dirvi che se vi montate troppo la testa, vi metterete i bastoni fra le ruote da soli." vi sfidò con lo sguardo, zittendovi.

Parla di arroganza ma non è che lui sia proprio Mister Umiltà...

Un altro ragazzo confermò la sua presenza. Lo conoscevi, era un tuo amico.

Lui però non sembrò notarti.

"IO SONO DELLA SEZIONE B!" ringhiò Tetsutetsu. "Visto che avete combattuto contro i Villains volevo sentire cos'avevate da dire, ma siete solo dei montati voi!".

Ti spalmasti una mano sulla faccia, guardando Katsuki con disappunto.

Ma in realtà non avrebbe cambiato molto e tu lo sapevi. Sapevi che le altre classi non si sarebbero risparmiate con voi, sezione elogiata. Il biondo aveva solo anticipato la guerra che sarebbe comunque arrivata.

Due settimane passano in fretta, dopotutto.

>EYCEE'S CORNER<

Ma salve! Eccomi di nuovo, ad aggiornare nel bel mezzo della notte :D
Avevo promesso un capitolo migliore nello spazio autrice precedente, tuttavia di questo non ne vado particolarmente fiera... Mi farò perdonare col prossimo! O almeno ci proverò!
Heheheh...

Grazie per aver letto il capitolo, continuate a leggere!

[Cee]

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