Tell Me You Love Me [Completa]

By Sognatricedimestiere

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Mikasa è una ragazzina di Tokyo la quale vita viene sconvolta dall'arrivo di un ragazzo :Eren.Lui diventerà l... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
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Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
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Capitolo 32
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Capitolo 35
Capitolo 36
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Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
❄Speciale di Natale❄
Capitolo 90
Capitolo 91
Capitolo 92
Capitolo 93
Capitolo 94
Capitolo 95
Capitolo 96
💗Speciale di S. Valentino💗
Capitolo 97
Capitolo 98
Capitolo 99
Capitolo 100
Capitolo 101
Capitolo 102
Capitolo 103

Capitolo 104

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By Sognatricedimestiere

Man mano che ci avviciniamo alla scuola, il vociferare aumenta gradualmente. Mentre camminiamo sul marciapiede, un via vai di macchine ci sfreccia di fianco: alcune hanno la musica a tutto volume, da altre provengono gli schiamazzi tipici di un gruppo di ragazze, da altre ancora s'intravede dal finestrino una coppietta che si abbraccia nei sedili posteriori. Come arriviamo nel cortile, l'atmosfera è a dir poco magica. Il cancello principale è abbellito con due lanterne e i contorni del sentiero in cemento che conduce all'atrio della scuola sono stati evidenziati con delle candele. Le chiome degli alberi, oltre al loro tipico colore verde, hanno sfumature gialle, rosa, azzurre, dovute ai festoni che sono stati sistemati tra i rami. A fare da cornice a questo quadretto, c'è la luce del sole al tramonto: le ombre affusolate dei palazzi iniziano ad insinuarsi sul terreno, il cielo si tinge di un passionale rosso fuoco e le prime file di lampioni si accendono automaticamente. Chiudo un attimo gli occhi, provando ad immaginare quanto ancora più magico potrebbe essere questo scenario se fosse notte. "Mikasa!"sento gridare alle spalle ed io riapro gli occhi di scatto. Insieme ad Eren mi volto nella direzione della voce: una Sasha dal vestito giallo, i capelli raccolti in una coda alta abbellita da un fiore, le scarpe di un bianco panna con un briciolo di tacco, si dirige verso di noi. Di fianco a lei compaiono anche le figure di Connie e Jean, entrambi con un classico smoking nero. "Eccovi!" esordisce Sasha abbracciandomi, per poi dare un'amichevole pacca sulla spalla ad Eren. Io sorrido, notando gli sguardi maliziosi di Sasha nella nostra direzione: non cambierà mai."Wow Mikasa!" esclama Connie strabuzzando gli occhi "Hai un vestito fighissimo!" "Grazie" rispondo io lusingata."Nah, nah, nah" s'intromette Sasha scuotendo la testa in segno di disapprovazione e  muovendo l'indice da destra a sinistra davanti al viso confuso di Connie "Il vestito di Mikasa non è fighissimo :il vestito di Mikasa è stupendo, meraviglioso, perfetto ". Pronuncia queste parole con enfasi crescente: non ho mai visto una persona elogiare in questo modo quello che è, alla fine dei conti, un pezzo di stoffa. "Va bene Sasha" dico con tono di lieve imbarazzo "grazie per la precisazione..." "Non c'è di che" mi risponde lei tutta fiera: la sua ingenuità a volte mi sorprende. Sarà per questo che le voglio così bene. "Beh non diamo tutto il merito al vestito, ma anche a chi lo indossa" commenta Jean: il suo tono tenta di apparire neutro, ma riesco facilmente a percepire la tristezza, quanto la dolcezza, che si celano in esso. "Non è vero, Eren?" chiede rivolgendosi a lui, con un tono volutamente amaro. Sospiro: quando la finirà di nascondersi dietro la maschera di quello "duro", "orgoglioso" , "a cui non frega un cazzo di nulla"? L'aria, dopo le parole di Jean, diventa improvvisamente tesa. Sappiamo tutti che quella sia una provocazione e sappiamo anche tutti che Eren non sopporta questo suo atteggiamento. "Verissimo, Jean " risponde tranquillamente Eren, come se nulla fosse. A questo punto mi stringe la mano e lo sento tirare un respiro profondo: ammiro lo sforzo che sta facendo per migliorare quel suo lato così impulsivo. Sono veramente fiera di lui. "Eccoli!" sentiamo dire e la figura di Historia si fa largo tra la folla, spezzando definitivamente quel momento di tensione. Lei tiene per mano Armin, che si lascia guidare  passivamente dalla sua ragazza: il vestito azzurro di Historia salta subito all'occhio insieme allo smoking bianco di Armin. Dietro di loro, la figura assai meno sgargiante di Ymir entra in contrasto con quei due visi angelici. "Ciao ragazzi!" saluta Eren e sta volta è lui a dare una pacca sulla spalla ad Armin, che sorride timidamente. "Allora, vogliamo restare qui a guardarci nelle palle degli occhi o preferite entrare?" esordisce la voce sarcastica di Ymir, muovendo tutto il gruppo verso l'ingresso: il suono fino ad allora soffocato della musica, si fa sempre più vivo. 

Come entriamo in palestra, percepisco vivamente l'aria di festa: palloncini, festoni, tavoli ricolmi di cibo, ragazzi che si scatenano in pista, il dj che mixa animando la folla. Tutto è esattamente come lo avevo immaginato. Rimango un secondo incantata. "Io vado al buffet, chi viene con me?" urla Sasha per farsi sentire : Ymir non risponde nemmeno e si mette vicino a lei. Quella dal vestito giallo coglie subito l'occasione e trascina l'altra nel turbine della folla, puntando dritta al suo obbiettivo. Come mi volto anche Connie e Jean sono spariti: saranno a rimorchiare qualche ragazza, suppongo. Mentre osservo la marea di persone davanti a me, colgo un paio di visi a me noti. Sul mio volto si dipinge un'espressione di stupore. Indico ad Eren lo stesso punto dove sto guardando e la sua reazione non si discosta molto dalla mia. Decidiamo di andarli a salutare, prima che quel miraggio possa scomparire. "Buonasera!"saluto cogliendoli alle spalle: gli occhi di Petra lasciano trasparire la sua sorpresa, mentre quelli di Levi sono impassibili come sempre. "Anche voi qui?" domanda Eren con tono da finto tonto "Non provare a prendermi in giro moccioso" lo spegne subito Levi e Petra alza gli occhi al cielo. "Non ti facevo un tipo da feste" commento onestamente io: questo è l'ultimo posto dove avrei pensato di trovare il maestro. "Infatti non lo è" conferma i miei pensieri la rossa "Sono stata io a convincerlo!" continua con aria fiera. Provo ad immaginare quanto ci avrà messo per riuscirci: questa ragazza ha varcato i confini dell'impossibile. "Sono venuto solo per lei" commenta Levi, come a volersi discolpare di qualcosa: quasi fosse un reato venire ad un festa. Quelle parole, per quanto pronunciate con quel tono apatico che contraddistingue Levi, suonano comunque molto dolci: le guance rosse di lei lo testimoniano. "Non aveva un accompagnatore: un uomo non lascia mai andare una ragazza da sola ad una festa" continua Levi, atteggiandosi da vero cavaliere. "Piantala! Non siamo più nel 1600!" dice scherzosamente Petra "Per favore, voi donne andate matte per queste cose" ribatte lui con non chalance. "Da quando il signor Levi sa cosa piace alle donne?" continua la rossa, con tono lievemente malizioso "Da sempre" risponde orgoglioso lui "Lo vedremo" ha l'ultima parola lei: per un attimo Levi mi pare quasi imbarazzato, probabilmente non abituato a vedere messe in discussione le sue doti da playboy. Specialmente da una ragazza. "Beh noi vi lasciamo" dice Eren, per estromettersi da quella scenetta "Passate una bella serata" saluto io, rivolgendo una breve occhiata d'intesa a Petra: credo che nessuno meglio di me possa capire cosa prova. Spero che anche la sua storia si concluda come la mia. "Sembrano due fidanzatini" dice Eren non appena ci siamo allontanati "Anche noi eravamo così?" "Ho paura di si" rispondo sorridendo. Il suo bacio non si fa attendere. 

"Che ore sono?" mi domanda Ymir mentre regge Sasha "Le undici e mezza" rispondo io dopo aver controllato l'orario sul telefono: Sasha si è ubriacata, scambiando dell'alcol per della semplice bibita. "Festaaa!" grida all'improvviso l'ubriaca "Meglio se troviamo da sedere" commenta l'altra, cercando un posto libero con lo sguardo. Ormai è da più di tre ore che siamo qui e devo dire che mi sto divertendo parecchio: ho ballato con Historia, Ymir e Sasha- prima che questa si ubriacasse- chiacchierato un po' con Petra, osservato Connie rimorchiare una ragazza- per poi essere bidonato-  e visto Jean uscire dalla palestra con una- a lui è andata meglio. Per tutta la serata sono rimasta con Eren, ballandoci anche: abbiamo scoperto di essere pessimi ballerini. Ma è stato spettacolare lo stesso. "Come è andata con quella ragazza?" domando a Ymir prima di perderla di vista: non solo i ragazzi si danno da fare alle feste. Lei sorride maliziosa. "Mi ha dato il suo numero: abbiamo deciso di incontrarci quando non avrò un'amica ubriaca da salvare" mi spiega, indicando Sasha con la testa. Sorride di nuovo, questa volta innocentemente. "Sono felice per te: sei riuscita ad andare avanti, sei stata grande" le dico e parlo con il cuore: non la vedevo così felice da un pezzo. "Grazie per esserci stata Mikasa" mi ringrazia lei a sua volta e i suoi occhi diventano improvvisamente lucidi. Sto per abbracciarla quando avviene un improvviso cambio di atmosfera: le luci si abbassano e si colorano di blu; la musica da discoteca che usciva dalle casse fino ad allora, viene smorzata da un lento; la pista si riempie di coppiette, che ballano dolcemente abbracciate. Eccolo . Mentirei se dicessi che non lo stavo aspettando da tutta la sera. Come vedo Eren avvicinarsi a me con aria galante, sento il cuore battermi all'impazzata. "Vai Mikasa: questo è il tuo momento" mi sussurra Ymir, per poi allontanarsi trascinando Sasha, ormai addormentata: so già che domani si maledirà per essersi persa questo momento. "Mi concede questo ballo?" mi domanda lui porgendomi la mano: la sua voce è più sexy di quanto non lo sia mai stata. Io la prendo e insieme ci dirigiamo al centro della pista. Sento che con la mano libera mi avvicina lentamente verso di lui, fino a quando i nostri petti non si toccano. Io porto la mano destra dietro il suo collo e appoggio il viso sul suo petto: annuso il suo profumo, è così buono. Sento che appoggia il mento sulla mia fronte, chinandosi ogni tanto per lasciare qualche bacio. Dondoliamo dolcemente, lasciandoci cullare l'uno dall'altra. Percepisco il battito del suo cuore, che va all'unisono con il mio. Mi abbandono in quell'abbraccio credendo di poter toccare il cielo con un dito. Poco prima che la canzone finisca, sento la sua bocca avvicinarsi al mio orecchio: "Ti va se ce ne andiamo di qui?" mi sussurra. Senza pormi troppe domande, accetto la sua proposta.

Appena usciamo dalla scuola un brivido mi percorre la schiena: l'aria è diventata più fresca e soffia un debole venticello. Come avevo immaginato, adesso l'atmosfera è ancora più magica: il buio della notte, rischiarato dalla fioca luce dei lampioni, permette alle candele di risplendere come non mai. Le piccole fiammelle che costeggiano il sentiero resistono tremolanti dentro i barattoli in vetro dove sono state riposte. Il fruscio delle foglie si mischia a quello dei festoni, mentre i petali di rosa si spargono qua e là. Nel cielo una volta di stelle luccica sullo sfondo blu intenso, testimone di una splendida serata. Anche le luci della città appaiono come piccole stelle, più artificiali e meno poetiche delle prime. Cominciamo a camminare mano nella mano: ridiamo come bambini, per ogni piccola sciocchezza. Le nostre voci riempiono il silenzio notte, che ci avvolge tutta intorno. A spezzare la magia per qualche istante è il dolore ai piedi che arriva all'improvviso: ho messo le scarpe con il tacco e nonostante non sia altissimo, inizio a sentire gli effetti. Faccio una piccola smorfia ed Eren se ne accorge. "Tutto bene?" mi domanda allarmato "Si, si. Va tutto benissimo"rispondo sorridendo. Vedo che mi guarda i piedi: ho paura che abbia capito. Si china e mi sfila delicatamente le scarpe. "Che fai!" esclamo sorpresa ed imbarazzata "Eren siamo per strada e non posso camminare scalza!". "Chi ti ha parlato di camminare" dice non appena si rialza, porgendomi i tacchi. Io li afferro, continuando a non capire. "Non ho nemmeno una borsetta dove metter- Oh mio dio Eren , cosa fai!" esclamo sentendomi sollevare " Te l'ho detto: nessuno ha parlato di farti camminare" dice ridendo, tenendomi a cavalcioni sulla sua schiena. "Eren sono troppo pensan- " inizio io, ma lui comincia a correre, come per dimostrarmi il contrario. "Eren!" urlo, stringendo le braccia attorno al suo collo "Rallenta!". Chiudo gli occhi, rimanendo avvinghiata a lui. All'improvviso sento il suo passo rallentare fino a fermarsi. "Finalmente mi ascolti" dico con un tono di finto rimprovero mentre apro gli occhi: come mi accorgo dove siamo, il mio cuore si ferma qualche istante. "Te lo ricordi questo posto?" mi domanda lui, senza nemmeno il fiatone "Come dimenticarlo..." rispondo io persa nei miei ricordi.

L'erba mi pizzica le gambe, ma sto troppo bene per alzarmi: la mia testa è appoggiata sul suo braccio, una sua mano mi coccola. Siamo sdraiati nel prato dove tutto ebbe inizio. Si, siamo proprio in quel parco. Non è cambiato assolutamente nulla da allora, a parte noi ovviamente. Qui il tempo sembra essersi fermato, come a voler incorniciare per sempre quel momento. Osserviamo le stelle sopra di noi, in silenzio: è tutto troppo bello per parlare. Anche perchè non ho parole in questo momento. "Se penso a quanto tempo è passato da allora..." pensa Eren ad alta voce ed io annuisco sommessamente. Ha ragione: saranno dieci anni ormai. "Chissà dove saremo tra altrettanto tempo": questa volta sono io a parlare. "Spero insieme" commenta lui e mi sembra sincero: mi volto per guardarlo, ma lui ha gli occhi verso il cielo. "Magari avremo dei bambini" dico e lui si volta di scatto. "Sto scherzando" ridacchio ed è vero, anche se solo in parte. "Come li chiameresti?" mi domanda lui, tutto serio. Sono sorpresa, affascinata, ma preparata: ha volte me lo sono chiesta. "Un maschio non lo so, ce ne sono molti di nomi che mi piacciono": lui mi fissa, attento, in ascolto. "Ma se fosse femmina, la chiamerei Naomi" concludo, attendendo una sua reazione. Lui annuisce, per poi sorridere. "Allora affare fatto" dice lui "quando avremo una figlia, la chiameremo così". Rimango in silenzio, completamente spiazzata. Quello su cui più mi concentro è il fatto che abbia usato "quando" e non "se". "Promesso?" gli domando e i nostri sguardi si intrecciano di nuovo; "Promesso" risponde lui. Sorrido compiaciuta, stringendomi a lui. Allora non diedi un gran peso a quelle parole: eravamo così innamorati e quella sera era così magica. Non mi immaginavo che quella promessa giurata sotto un manto di stelle in una notte d'estate, sarebbe diventata realtà. 

Eccomi qua, giunta a capolinea: come avevo già anticipato questo sarebbe stato l'ultimo capitolo della storia. È il più lungo e forse il più bello che abbia scritto: mi sono impegnata tantissimo per scriverlo, anche perchè ritengo che sia il più importante di tutti. Per questo spero, come lo facevo per tutti gli altri, che vi sia piaciuto. Detto ciò, voglio ringraziarvi: grazie a mia cugina _-BlackHell-_ per avermi fatto conoscere questo mondo, grazie a Frahiei che ho conosciuto qui su Wattpad ed è una persona meravigliosa e grazie soprattutto a tutti voi, miei preziosi lettori, per il vostro amore e sostegno. Grazie per aver passato il vostro tempo a leggere questa storia, grazie per tutti i commenti dolcissimi che lasciate, grazie per non esservi stufati nonostante postassi ogni morte di papa. Voi non sapete quanto tutto questo importi per me e quanto questa storia mi abbia fatto crescere, arricchendomi non solo nell'ambito della scrittura, ma anche come persona. Infine voglio ringraziare Attack on titan, in particolare Mikasa: grazie per avermi ispirato questa storia, ti meriti tutto quello che ho scritto. Tranquillazzatevi però, non è un addio, ma un arrivederci. Un giorno tornerò, con una nuova storia, pronta più che mai per una nuova avventura. E spero che voi ci sarete.
Vi voglio un mondo di bene,
Bye💗

P.s.: FUCK IM CRYING TwT

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