𝐌𝐲 π‚πšπ©π­πšπ’π§ 𝟐 ➣ ᴇʀᴇ...

By sorridimiidolo

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Sequel di π˜”π˜Ί 𝘊𝘒𝘱𝘡𝘒π˜ͺ𝘯. Finito il primo anno scolastico, Eren torna a scuola dopo una lunga pausa di t... More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 50.
Capitolo 51
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.
Capitolo 55.
Capitolo 56.
Capitolo 58.
Capitolo 59. Finale
!!! Nuova storia !!!

Capitolo 57.

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By sorridimiidolo

Levi's pov.

Finiti gli allenamenti e finito di farmi una doccia rigenerante mi misi in tiro aspettando Eren in macchina, quella sera saremmo dovuti partire per Seattle verso casa del ragazzo per ritirare i suoi ultimi effetti personali.

Ero in auto e continuavo ad osservare la foto condivisa con Farlan e Isabel, la tenevo stretta fra due dita con un lieve turbamento mentre con l'altra mano ressi in modo saldo il volante in attesa del moro che non si fece attendere.

Lo sentii bussare energicamente al finestrino dell'auto, nascosi prontamente la foto che era di minime dimensioni all'interno delle tasche dei miei jeans aprendo l'auto con un bottone.

"Scusa se ti ho fatto aspettare.."
Disse per prima cosa entrando in auto.

"Non fa niente"
Risposi prendendogli delicatamente il mento e lasciandogli un bacio sulle labbra.

"Allora sei pronto?"
Chiesi guardandolo e tenendo stretta la sua mano nella mia.

Lo vidi sorridere appena, per poi confermarmi un sì muovendo la testa con assenso.
Feci scorrere la mia mano sul suo viso accarezzandogli col dorso la guancia.

Misi poi in moto l'auto con un giro di chiavi e partimmo alle prime apparizioni del buio.
Il viaggio si rivelò abbastanza calmo, anche perché il ragazzo dormì per la maggior parte del tempo accucciato nel suo sedile con entrambe le mani ritirate al petto, facendolo risultare il più bello e il più tenero ai miei occhi.

Raggiungemmo casa sua usufruendo di un navigatore impiegandoci sulle due ore con una velocità abbastanza elevata.
Svegliai il ragazzo appena ci ritrovammo nel parcheggio.

"Ehi Eren, svegliati, siamo arrivati."
Gli sussurrai avvicinandomi alla sua figura.
Strinse gli occhi corrugando le sopracciglia per l'improvviso contatto delle mie labbra sulla sua fronte.

"Siamo... già arrivati?"
Chiese riacquistando lentamente lucidità.

"Già? Ho guidato per ben due ore di fila, sei tu che te la sei presa comoda."
Risposi con entrambe le mani incrociate al petto.

Mi sorrise accompagnato da una delicata risata per poi stendere le braccia verso di me attaccandosi.
"Meno male che ho il mio autista"
Mi disse divertito con entrambe le braccia che circondavano la mia figura, gli scompigliai i capelli perdendomi in lui per qualche secondo.

"Dai, muoviamoci non abbiamo molto tempo e poi... sono curioso di vedere la tua camera"
Gli rivolsi uno sguardo malizioso tornando alla realtà.

Eren's pov.

Mi mancò un battito.
La mia camera era l'apoteosi del cringe.
Non era abitata da ben due anni e si sa che i ragazzi crescono tutto d'un botto, così come la mia mentalità.

La parete era costeggiata da poster sul basket, le mensole erano riempite di giochi per la play e fumetti, entrambi trattati con religioso rispetto, sotto la scrivania erano presenti degli scatoloni pieni di CD musicali quasi tutti rigorosamente firmati, per non parlare della mia bacheca piena di foto compromettenti, nella quale non contava l'essere venuti bene ma il momento.

"Ecco... forse meglio che tu non la veda"
Conclusi infine staccandomi dal ragazzo per grattarmi la nuca a disagio.

Mi lanciò uno sguardo malizioso.
"Non mi sono certo fatto due ore di viaggio per andarmene senza vedere camera tua"
Ammise più serio che mai.

"E se non vorrai farmela vedere andrò a vederla da solo, a te la scelta"
Continuò poi, assumendo un atteggiamento volutamente infantile.

Sospirai esasperato roteando gli occhi al cielo.
"E va bene, poi forse andremo a vedere camera mia"
Conclusi.

Uscimmo entrambi dall'auto, il cuore iniziò a battermi a mille nel pensare di rivedere i miei genitori dopo tutto quello che mi fecero.
Li avvisai per chiamata aggiungendo il fatto che avrebbero dovuto preparare tutte le mie cose per quando sarei passato.

Raggiungemmo la porta d'ingresso, era preceduta da qualche gradino immerso nel verde di un giardino che mia madre amava tenere in ordine.

Presi un gran respiro sotto lo sguardo incoraggiante del corvino e suonai al campanello producendo un suono dannatamente familiare che mi fece ripercorrere tutta la mia vita passata lì.

I miei aprirono quasi subito, come se fossero già pronti lì dietro per darmi l'addio definitivo.

"Eren..."
Aprì mia madre con mio padre posizionato subito dietro di lei.
Mi si formò un nodo in gola.

"Ciao..."
Dissi a voce bassa.

"Prego entrate."
Ci accolse mia madre stranamente gentile nonostante percepii semplice codardia riferita al rischio di poter perdere definitivamente il proprio figlio senza nemmeno poterlo salutare.

Entrammo e il forte odore di pulito di casa mia mi invase il naso riportandomi alla mente ricordi felici.

"Andiamo in salotto per parlare un po'."
Fece strada mio padre fino al divano.

Sul tappeto erano presenti varie valige preparate sicuramente da mia madre in vista della mia partenza.

Il ragazzo non parlò, sapevo non gli piacesse l'idea di essere lì con loro, lo sapevo benissimo, ma quando glielo chiesi non mostrò il minimo rifiuto, probabilmente per paura che una volta tornato a casa i miei genitori avrebbero rovinato tutto come rischiarono di fare mesi fa.

Ci accomodammo sul divano in pelle seguito dai due padroni di casa, mio padre aveva una mano appoggiata sulla spalla di mia madre.

"Allora ragazzi..."
Iniziò la donna.

Entrambi la guardammo senza dire una parola.
"Spero che entrambi trascorriate una vita..-"
Mia madre non riuscì ad andare avanti.

"S-spero che voi due..-"
Ritentò senza successo mentre delle lacrime presero posto nei suoi occhi offuscuandoli.

"Speriamo che voi trascorriate una bellissima vita"
La aiutò mio padre.

I loro sguardi mi sembrarono veramente sinceri, ma il mio orgoglio apparve più forte del loro senso di colpa.

Abbassai lo sguardo rivolgendolo verso le mie mani che si erano intrecciate fra loro.
Non seppi come reagire, avevo una stretta alla gola, i miei occhi bruciarono, ma i sentimenti che provai furono contrastanti.
Mentre il primo mi disse di abbracciarli il secondo, più forte, mi urlò di salutarli formalmente e partire lasciandomi tutto alle spalle compresi loro.

Prese parola Levi.
"Vi ringraziamo, ci penserò io a vostro figlio signori Jaeger, questa volta dovrete fidarvi, sarà costantemente sotto la mia responsabilità ed insieme intraprenderemo un viaggio volto a riscoprirci l'un l'altro. Non guardatela più come una gara di chi riuscirà a detenere Eren."
Disse appoggiando una mano sulla mia gamba guardandomi.

"Perchè quando si ama una persona la si dovrebbe lasciare libera di inseguire ciò che la rende felice e noi lo sappiamo."
Aggiunse poi guardando dritto negli occhi dei miei genitori senza timore.

Lo guardai con gratitudine per tutto quello che fece fino ad allora per me.
Mi sentii eternamente grato di aver avuto l'opportunità di poter condividere la mia vita con quel ragazzo.

Mia madre lo guardò senza aprire bocca per poi tirare rumorosamente sù con il naso asciugandosi le lacrime.

Ci alzammo tutti da quel divano pieno di tensioni.
I miei genitori aprirono le braccia in segno di accoglienza verso il corvino stringendolo in un affettuoso abbraccio.
Il ragazzo non ricambiò, tenendo le braccia ferme lungo i fianchi, forse per il disagio, non abituato da tutto quel contatto.

Guardai la scena con un sorriso dolce stampato in viso, bramai quel momento da così tanto che a tratti non mi sembrò reale.

Finita la lunga sretta seguita da numerose pacche sulle spalle, il ragazzo prese nuovamente parola.

"Posso vedere la camera di Eren?"
Chiese con un lieve sorriso.

I miei genitori si scambiarono uno sguardo divertito e confuso per poi annuire.
Io ed il ragazzo salimmo le scale per raggiungere la camera.

Rivederla mi fece un effetto nostalgico.
Vidi il ragazzo guardare con attenzione e discretezza ogni oggetto.

"Mi sarebbe veramente piaciuto entrare prima a far parte della tua vita."
Disse con un filo di voce perso fra mille pensieri passando le dita sulle mensole.
Gli afferrai i fianchi da dietro.
"È come se la mia vita fosse ricominciata nel momento esatto del nostro primo incontro, quindi non ti preoccupare, da oggi sei il mio presente, il mio passato e finalmente anche il mio futuro."
Il ragazzo si girò afferrandomi i fianchi e stampandomi un bacio che valse per mille parole. Credetemi.

Una volta tornati al piano inferiore presi le valige aiutato da Levi e raggiungemmo la porta.
Accennai un sorriso ai due scendendo quei gradini con racchiusa tutta la mia infanzia, caricammo i bagagli in macchina chiudendo il bagagliaio sotto lo sguardo dei medesimi fermi alla porta.

Stavo per entrare in macchina quando venni fermato dal corvino, mi appoggiò una mano sulla spalla guardandomi severamente.
Ricambiai quello sguardo portandolo poi subito dopo su quello dei miei genitori.

Presi un enorme sospiro, indeciso sul da farsi, ma poi un senso d'istinto prese il sopravvento, iniziai a correre verso di loro.
Corsi senza pensare a nulla, li abbracciai immerso nelle lacrime.
Il mio orgoglio non era poi così importante in quel momento, ogni tanto era necessario metterlo da parte.

Li strinsi come mai fatto prima.
"Ti amiamo più di qualsiasi altra cosa, tesoro, abbi cura di te e.. di Levi"
Aggiunse mia madre accarezzandomi il viso.

"Lo farò, vi voglio bene anche io."
Risposi sincero stringendo la mano di mia madre.

Levi's pov.

Guardai la scena da lontano, era un momento intimo fra loro nel quale decisi di non interferire.
Era un ragazzo così amato.

Stringeva i suoi genitori in modo amorevole ed affettuoso, mi tolsi un peso dalla coscienza quando finalmente riuscirono a tornare in buoni rapporti.
Ero appoggiato di schiena alla mia auto in attesa, del tutto senza fretta che il moro finisse.

Tornammo a scuola ad un orario improponibile, era quasi l'alba in quanto lungo il viaggio decidemmo di fermarci a mangiare in un ristorante perdendo delle ore.

Stavo scaricando le valige quando Eren mi abbracciò in modo del tutto inaspettato.
"Ti amo."
Mormorò.

Addolcii il viso baciandolo, lo sbattei alla macchina iniziando a limonare con grande eccitazione.

"Andiamo in camera Eren, finiremo da dove tutto è incominciato."
Finii accarezzandogli la guancia.

Spazio autrice.
Muretti miei vi ringrazio tantissimo per lo scorso capitolo nel quale qualcuno è stato talmente gentile da indicarmi un sito dove poter leggere killing stalking, really grazie infinite♡.

Per quanto riguarda questo capitolo infine, posso affermare quasi con assoluta certezza che mancano meno di cinque capitoli alla fine di tutto..
But cheer up! Sto già scrivendo un'altra storia un po' diversa (ma a noi il diverso non spaventa giusto?! c: ) che sarà solo un divisorio per una grande storia, che se riuscirò a realizzare spero sarà apprezzata tanto quanto questa.

Buona serata bimbi~ ♡

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