ORMAI//CAPO PLAZA

By angelarossi94

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Sequel di: "UN CAOS PER DUE." L'amore consuma dentro, proprio come si consuma una sigaretta. Aurora non ha... More

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By angelarossi94

Luca's pov

Do l'ennesimo pugno nel muro della mia camera. Mi sento fragile e non sopporto questa brutta sensazione.

È all'incirca una settimana che non vedo più Aurora e mi sento letteralmente una schifezza.

Quella sera sono uscito dal locale e mi sono messo alla guida; sembravo un pazzo e sinceramente, rivedere il bel faccino di quello stronzo di Nicolò mi ha fatto solo peggio.

Sono stufo di tutto questo, infatti ho pensato di andare in Brasile per un po', ho bisogno di vedere mio figlio. Ormai non sono più un bambino, devo prendermi le mie responsabilità e ho deciso di partire domattina.

Non so che effetto farò a Jo, ma devo andare a trovarla. Un figlio è pur sempre un figlio, cazzo, non è una cosa.

Ho deciso, domani mattina prenderò il primo volo per il Brasile: staccare un po' mi farà più che bene. Almeno lo spero.

Salerno ultimamente sta diventando troppo soffocante.

<<<>>>

Ho fatto parecchie ore di volo, mi sento intontito. Ho dovuto telefonare Ciro per poter farmi dare l'indirizzo di Jo, altrimenti non l'avrei mai trovata qui a Rio de Janeiro.

In compagnia del mio bagaglio, dopo aver percosso una stradina non troppo affollata di gente col taxi, scendo e mi avvicino all'unico palazzo color corallo.

Leggo i nomi e finalmente clicco il tastino. Una voce femminile risponde immediatamente: è lei, è Jo.

-Chi è?- domanda e la vocina di un bambino mi invade le orecchie.

Per un momento i miei occhi si illuminano e sento i battiti del mio cuore nelle orecchie, Dio. Quello è mio figlio.

-Chi è, mammina?- domanda la giovane vocina che mi strappa istintivamente un mezzo sorriso.

-Apri- dico solamente, dopo essermi ripreso dalla trance.

-Ma... Puoi dirmi prima chi sei?- chiede dolcemente ed educatamente Jo.

-Se te lo dicessi non apriresti, perciò ti prego...- non mi fa nemmeno finire di parlare, che il portone si apre facendo un piccolo scatto, sorpreso da ciò lo spingo e sguscio all'interno.

Un forte aroma di cibo invade le mie narici e mi avvicino alla porta.

Ad ogni passo il mio cuore batte sempre più forte, prendo un bel respiro e decido finalmente di suonare al campanello.

La porta si apre dopo due secondi, non appena incrocio gli occhi di Jo, noto la grande sorpresa sul suo volto.

-Che cosa ci fai tu qui?- domanda.

Faccio per rispondere, ma un bambino moretto e scuro di pelle, proprio come lei, mi interrompe aggrappandosi alla gamba della madre.

I miei occhi si riempiono quasi di lacrime e sento il mio cuore battere sempre più forte, sento i battiti fin dentro le orecchie.

Mi abbasso alla sua altezza e allungo una mano verso questo tenero bimbo di sei anni.

Ha due occhi enormi color cioccolato, i capelli lunghi e ricci come quelli di Jo e le labbra carnose.

-Len, va' a giocare, dai!- lo incalza la madre.

Lui mi guarda con aria innocente, mi tiro in piedi e, una volta andato via, punto i miei occhi sulla ragazza qui davanti a me.

-Tornatene a Salerno, Luca. Il tuo posto non è qui- dice.

Osservo i suoi occhi grandi e castani. Non è cambiata, il suo viso è sempre quello: è solo un po' stanca e struccata.

I suoi capelli scuri e ricci sono perfettamente ordinati, però.

-Ho il diritto di vedere mio figlio, Jo. Non ne sapevo nulla, mi devi credere. Avresti dovuto dirmelo, dovevi dirmelo, cazzo. Ero solo un ragazzino, non capivo, ero... Ingenuo- gesticolo in maniera nervosa.

-Len sta bene, adesso tornatene a Salerno. È lì la tua vita!- esclama con aria stanca.

Fa per chiudere la porta, ma la blocco.

-No, lì non mi rimane più un... Lì non mi rimane più niente- sbotto ripensando ad Aurora e a quello stronzo di Nicolò che definivo mio amico.

Stringo i pugni e prendo un bel respiro.

-Fammi rimanere qui per qualche giorno, Jo. Ti supplico, ho troppo bisogno di stare con Len... Cioè, con mio figlio. Non puoi vietarmi di vederlo, ho già perso abbastanza tempo- la supplico, ho gli occhi lucidi.

Si guarda indietro come per chiedere il parere a qualcuno, ma poi si gira di nuovo verso di me e sospira arresa.

-Tu non cambi mai- afferma.

-Questo è il mio punto forte- cerco di ironizzare e sulle sue labbra si increspa un mezzo sorrisetto, che mi scalda anima e cuore.

-Solo per qualche notte, però. A Len ho detto che suo padre... Be', che suo padre non c'è più- mi spiega sottovoce e sento la risatina del bambino inondare le mie orecchie.

-D'accordo- dico, per poi entrare nell'appartamento.

<<<>>>

Aurora's pov

-Basta con questi libri, dai. Vieni un po' qui!- esclama Nicolò chiudendo per l'ennesima volta il mio libro di scienze.

-Domani ho l'interrogazione, sai come è. Stavolta vorrei prenderlo il diploma- ironizzo alzandomi dal letto.

Lui mi guarda e si morde il labbro inferiore.

-Credo sia più interessante passare del tempo con me, no?- mi provoca, si inumidisce le labbra e mi attira a sé dolcemente.

Sorrido contro le sue labbra, le schiudo e in un attimo, la sua lingua si ritrova nella mia bocca, ad esplorare ogni angolo.

Mi mordicchia il labbro inferiore ed io lo spingo leggermente verso il letto. Lui cammina all'indietro e piano piano si stende sul materasso, per poi afferrarmi per i fianchi e posizionarmi su di lui.

So cosa starete pensando, so perfettamente che all'esterno posso apparire come una ragazza disgustosa, ma non è così.

Ormai con Luca è finita, ha fatto una seconda scommessa ed ha un figlio; per me la nostra storia è più che chiusa.

Con Luca ho sempre e solo sofferto, sono stati pochi e brevi gli attimi di serenità e mi sento tanto stupida ad aver ceduto ogni volta.

Ma quello sguardo, quelle labbra, quegli occhi così tenebrosi e pieni di desiderio nei miei confronti... Era una continua lotta quel ragazzo, ma era una lotta per la quale valeva lottare.

Ma ora non più. Credo.

Sì, adesso Luca D'Orso fa parte del mio passato.

Nicolò c'è sempre per me ed io ci sono sempre per lui. Siamo perfettamente equilibrati, mentre con Luca era sempre tutto in subbuglio.

Spero di essere felice davvero con Nicolò, ormai sono settimane intere che la mia storia con Luca si è conclusa.

Però una cosa devo ammetterla, perché sarebbe inutile nasconderlo a me stessa: non amerò mai nessuno come ho amato lui.

Gli errori verranno corretti.

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