FATE

By la_pazza_di_fantasy

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Fate: creature mitologiche in sintonia con la natura. Fate: destino, ciò che ci giuda nelle nostre scelte. __... More

PROLOGO
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
CAPITOLO 11
Capitolo 12
CAPITOLO 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Epilogo

Capitolo 6

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By la_pazza_di_fantasy

Merlion era tranquillamente sdraiata nel parco che si trovava a pochi passi dall'entrata del regno delle fate. Era uscita di nascosto facendo credere a suo padre di essere andata a dormire perché troppo stanca. Aline e Xavier avevano un progetto con la scuola, quindi era tranquillamente sgusciata fuori dalla sua camera e si era andata a sdraiare li. Era vicina all'entrata quindi, in caso di problemi, poteva tranquillamente entrare.

Merlion chiuse gli occhi sospirando. Amava stare all'aperto, solo che il padre glielo permetteva poche volte e ultimamente quasi mai. Suo padre aveva paura dei cacciatori e Merlion gli dava tutte le ragioni del mondo per essere spaventato, però non poteva impedirle di vivere. I suoi nonni e suo zio erano stati brutalmente uccisi dai cacciatori quando suo padre aveva 15 anni ed era dovuto salire al trono subito per calmare gli animi delle fate che volevano la guerra.

Suo padre era stato intelligente e aveva aspettato. Lui era troppo giovane e le fate troppo arrabbiate per ragionare decentemente. Merlion sapeva che il padre stava ancora tramando la sua vendetta, anche se aveva dato un piccolo avvertimento ai cacciatori 19 anni prima, quando aveva fatto saltare in aria la loro base. Merlion sorrise al pensiero dal padre che, quando era più piccola, le raccontava come aveva fatto saltare in aria l'edificio facendola ridere.

Merlion odiava i cacciatori. Sapeva che non bisognava fare di tutta l'erba un fascio, ma non riusciva minimamente a capire come delle persone buone potessero diventare dei cacciatori si fate. Era impossibile. Punto. Merlion non vedeva l'ora della grande battaglia alla quale si stavano preparando tutti. Avrebbero distrutto finalmente i cacciatori in modo da poter vivere tranquillamente in superficie senza essere avere paura di mostrare la loro vera natura. Era stanca di portare i capelli sempre sciolti per coprire le orecchie. Voleva farsi qualche treccia ogni tanto, ma non poteva perché se no l'avrebbero presa e uccisa in un secondo. O peggio ancora se avessero scoperto che era la figlia del re l'avrebbero torturata per avere informazioni da lei. Ma non avrebbe parlato. Al costo di rimetterci la pelle, lei non avrebbe mai parlato. Non poteva mettere in pericolo la sua gente per niente. Alla fine sapeva che anche chi parlava veniva ucciso, quindi cosa cambiava? Niente, solo che tradivi la tua stessa gente.

Merlion era troppo concentrata nei suoi pensieri che non sentì minimamente i passi che si avvicinavano piano a lei. Se ne accorse solo quando le buttarono qualcosa addosso. Troppo tardi. Cercò di urlare ma una delle persone che l'avevano presa le diede qualcosa in testa che le fece perdere i sensi velocemente.

"non dovevo uscire da sola" pensò la ragazza prima di chiudere gli occhi.

Alex sbadigliò per la milionesima volta in due ore. Era stanco morto e quelle due ore di recupero intensivo fatte dalla professoressa di matematica gli avevano messo addosso ancora più stanchezza. Come avrebbe fatto a concentrarsi alla centrale? Sua madre lo ammazzava se non si presentava nemmeno quel giorno e soprattutto lo uccideva anche il povero John che aveva lascito da solo insieme agli stronzi. L'unica cosa bella delle due ore di recupero era stata Xavier che lo aveva torturato per tutta la lezione. Era bello averlo come compagno di banco.

-Alexander è vivo!- Alex alzò lo sguardo e rivolse un leggero sorriso in direzione di John che si trovava sul terrazzo che dava sulla strada principale della centrale.

-la matematica non mi ha ancora ucciso, ma ci è arrivata vicina- disse il rosso sistemandosi meglio lo zaino sulle spalle ed entrando nell'edificio.

-Alexander non hai la divisa- disse Gerald facendo spaventare il rosso che stava poggiando lo zaino a terra.

-sta nello zaino. Sono appena uscito da scuola- disse il ragazzo guardando con terrore l'uomo che si trovava difronte a lui. Aveva sempre avuto paura di Gerald. Capelli bianchi occhi verdi circondati da vene ben visibili che lo facevano sembrare spaventoso. La bocca sembrava quella dei lupi affamati pronti a mangiarti in un boccone. La statura bassa non impediva all'uomo di incutere timore anche ad Alex che era quasi venti centimetri più alto di lui, ma meno forte. L'uomo era uno dei membri più anziani dei cacciatori, uno dei discendenti dei fondatori e anche suo nonno. Quell'uomo era tutto il contrario di un nonno e Alex lo odiava da morire. Era colpa sua se era dovuto diventare un cacciatore nonostante la sua allergia.

-è l'unico figlio di Scarlet, anche se è solo un bastardo. La discendenza deve continuare- aveva detto l'uomo nel consiglio presentando un Alexander di appena 5 anni con Scarlet che controllava che il figlio stesse bene a distanza. La donna si era opposta, ma non c'era stato niente da fare.

Il rapporto con suo nonno non era mai stato dei migliori. Lui non lo vedeva quasi mai, le poche volte che accadeva era perché lo rimproverava di non fare il suo dovere di cacciatore oppure per ricordargli che non aveva nessun diritto di stare al mondo.

-vedi di non creare macelli. Oggi non uscirai, andrai con Johnatan nei sotterranei, abbiamo catturato una fata- gli disse l'uomo prima di sparire dietro la porta che portava al suo ufficio.

-tuo nonna fa paura lo sai?- gli disse John avvicinandosi al ragazzo che era rimasto immobile in mezzo alla stanza.

-lo so- sussurrò soltanto. Nella sua testa rimbombava una sola frase "abbiamo catturato una fata". I cacciatori non facevano mai prigionieri, tranne quando i prigionieri erano membri importanti. Possibile che fossero riusciti a catturare un nobile? E come poi?

-Alex ci sei? Dobbiamo andare giù da Richard- disse il biondo guardando preoccupato il più grande.

-noi assisteremo alla tortura solo perché siamo stati indisciplinati vero?- chiese Alex iniziando a cambiarsi.

-si, so che non ti piace...non piace nemmeno a me, ma dobbiamo andare. Sarà peggio-

-lo so- disse il rosso chiudendo lo zaino e lasciandolo in un angolo della stanza per poi seguire John nei sotterranei.

-finalmente! Credevo vi foste persi- disse Richard appena vide i due ragazzi entrare nella piccola cella. Alex si guardò intorno per trovare la fata. Quando la vide cercò di non gridare. Era una ragazzina maledizione! Perché avevano preso una ragazzina? Poteva avere si e no 15 anni. Si girò verso John e lo vide completamente pallido. Si sorprese della sua reazione. Di solito cercava di rimanere sempre impassibile.

-cosa c'è?- chiese Alex sotto voce per non farsi sentire da Richard che intento era andato a prendere un po' di lavanda fischiettando.

-viene in classe con me...- Alex sgranò gli occhi -...e diciamo che...che ho un debole per lei?-

-oddio! Sapevi fosse una...-

-no, l'ho scoperto adesso-

-ragazzi cosa state confabulando?- chiese Richard porgendo ad entrambi un rametto di lavanda. Alex subito indietreggio mentre John lo prese titubante. Richard guardò confuso Alex e stava per dire qualcosa e poi si bloccò.

-mi dimentico sempre che sei allergico- borbottò l'uomo riponendo il rametto in più e avvicinandosi alla ragazza.

-bene vostra altezza vi trovate bene? Vi abbiamo riservato la cella più bella!- La ragazza alzò lo sguardo e puntò i suoi occhi verdi in quelli di Richard con odio per poi scrutare i due ragazzi soffermandosi di più su John, il quale degludì in ansia.

-principessa possiamo arrivare ad un accord...-

-come sai che sono la principessa?- disse la ragazza con odio rivolgendo di nuovo il proprio sguardo su Richard.

-dalla coroncina di fiori che avevi quando ti abbiamo trovata, ora tesoro collabora con noi e Jonatan non ti farà niente- disse l'uomo indicando poi Johnatan che stava letteralmente tremando anche se lui non se ne accorse.

La ragazza guardò John e poi sputò in faccia a Richard sorprendendo l'uomo.

-come osi!- disse quello guardandola con odio -ragazzi sorvegliatela io vado a pulirmi- e Richard uscì dalla stanza più infuriato che mai. Una vola che Richard fu uscito Alex si abbassò all'altezza della ragazza mentre lei si ritraeva.

-non ho intenzione di farti niente, tranquilla. Come ti chiami?-

-non ti riguarda- disse lei con astio.

-okay, quanti anni hai?-

-chiedilo al tuo amico, lo sa lo stronzo- Alex guardò confuso John che nel mentre era rimasto rigido come una pietra.

-okay, sei la principessa quindi- cercò di instaurare una conversazione Alex.

-si, e non sono fatti che ti riguardano- disse lei sempre fredda.

-va bene. Ti aiuterò ad uscire da qui-

-ALEX CAZZO SE TI SCOPRONO SEI MORTO!- gridò John per poi tapparsi la bocca con entrambe le mani.

-John sono stufo di vedere gente morire- disse il rosso guardando il ragazzo per poi riposare il suo sguardo sulla bionda.

-credimi, farò davvero tutto il possibile per farti uscire da qui-

-si per poi uccidermi-

-no. Io non ho mai ucciso una fata e non lo farò adesso. Dammi qualche ora, massimo un giorno e ti libero-

-vedremo rosso-

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