In your mind - Marvel fanfict...

By JasminGreco27

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[TRATTO DELLA STORIA.] -Chi sei tu? -Una persona che non ti conviene avere come nemica. More

Introduction
-Chapter one
-Chapter two
-Chapter three
-Chapter four
-Chapter five
-Chapter six
-Chapter seven
-Chapter eight
-Chapter nine
-Chapter ten
-Chapter eleven
-Chapter twelve
-Chapter thirteen
-Chapter fourteen
-Chapter fiveteen
-Chapter sixteen
-Chapter seventeen
New characters
-Chapter eighteen.
-Chapter nineteen
-Chapter twenty
-Chapter twenty-one
-Chapter twenty-two
-Chapter twenty-three
-Chapter twenty-four
-Chapter twenty-five
-Chapter twenty-six
-Chapter twenty-seven
-Chapter twenty-eight
-Chapter twenty-nine
-Chapter thirty
-Chapter thirty-one
-Chapter thirty-two
-Chapter thirty-three
-Chapter thirty-four
-Chapter thirty-five
-Chapter thirty-six
-Chapter thirty-seven
-Chapter thirty-eight.
-Chapter thirty-nine.
-Chapter forty.
-Chapter forty-one.
-Chapter forty-two.
-Chapter forty-three.
-Chapter forty-four.
-Chapter forty-five.
-Chapter forty-six.
-Chapter forty-eight.
New characters.
-Chapter forty-nine.
-Chapter fifty.
-Chapter fifty-one.
Chapter fifty-two.
Chapter Fifty-three
Chapter Fifty-four
AVVISO
Chapter Fifty-five
Chapter fifty-six
Chapter fifty-seven
ANNOUNCEMENT
Chapter fifty-eight
Chapter fifty-nine
Chapter sixty
New characters.

-Chapter forty-seven.

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By JasminGreco27

-Bello il cielo stasera, vero?

-Pietro, cosa vuoi?

Domandó Blue scocciata guardandosi attorno, aveva paura che qualcuno li potesse spiare.

-Quanto sei noiosa, io stavo pure cercando di fare il galante.

Sbuffó lui ed alzó gli occhi al cielo, lei lo incenerì con lo sguardo.

-Va bene, va bene.

Alzó le mani in segno di resa Pietro, la Devis sospiró soddisfatta.

-Avevo detto che mi sarei rifatto vivo no?

Inizió lui, la castana annuì.

-Ed ecomi qua.

Si indicó, Blue alzó gli occhi al cielo.

-Ti attendevo con tanta ansia.

Rispose in modo sarcastico lei, Pietro si avvicinó alla ragazza.

-Che stai facendo?

Chiese confusa la castana, lui non rispose.

-Reggiti.

Fu l'ultima cosa che le disse, poi tutto accadde molto, molto velocemente.

Lui la afferró e sparì via, lontano dalla torre, in un parco lì vicino.

La Devis non ci capì nulla, si trovó appiccicata a lui, gli occhi chiusi e lo stomaco sottosopra.

-È stato divertente?

-Sto per vomitare.

Sbottó lei staccandosi da Pietro ed andandosi a sedere su una panchina.

Il buio della notte era illuminato da due semplici lampioni posti ai poli del parco, rendevano quell'atmosfera più suggestiva ed ottima per passeggiate serali romantiche.

Pietro si appoggió proprio al lampione, mettendosi a braccia conserte.

Blue lo guardó dandogli il consenso di parlare.

-Non so per quale ragione mi sto fidando di te, la verità è che sono alquanto disperato.

Inizió Maximoff, la castana lo squadró confusa invitandolo a proseguire.

-Mia sorella è stata rapita ed io devo salvarla.

-È stata rapita da chi?

-Eleonore.

Quel nome, quel maledetto nome.

Blue sentì il sangue gelarle nelle vene, come se di colpo si trovasse al polo nord ed avesse addosso una semplice canotta estiva.

-La conosci, lo so. Per questo sto chiedendo il tuo aiuto.

Concluse Pietro, l'espressione di Blue una volta nominata quella strega gli era bastata come risposta.

-Avete lavorato per lei vero? Vi ha...

-Ingannati. Sí, lo ha fatto. Puntava a Wanda, io gli servivo solo come mezzo di transito.

Ormai quell'aria da burlone sarcastico di Pietro aveva lasciato posto ad una molto dispiaciuta e preoccupata.

Si vedeva quanto tenesse a sua sorella, dovevano essere davvero molto legati.

-Abbiamo dovuto compiere delle missioni per lei, eravamo perfetti. Io veloce, Wanda inquietante.

Tutto combaciava, come nella visione di Blue, come i dati che le aveva fornito l'agente Hill.

-Tutte le vittime borbottavano di paure profonde e un qualcosa di troppo veloce da vedere.

Blue era sempre più assorta dal racconto di Pietro.

-Io venivo allenato da alcuni dei suoi uomini, Wanda da lei in persona.

Eleonore aveva fatto la stessa cosa anche con Blue.

Allenava lei le sue prede, in modo da avere il comando più totale su di loro.

-La stava manipolando, la metteva in soggezione. L'aveva convinta di essere un pericolo, le diceva sempre che i suoi poteri erano troppo per lei, che non sarebbe mai stata in grado di gestirli.

-Faceva la stessa cosa con me.

Ricordó Blue, lui sospiró proseguendo con il suo racconto.

Aveva deciso che ormai avrebbe provato a fidarsi di questa ragazza, tanto ormai non aveva più nulla da perdere.

Salvare Wanda era la priorità, a qualunque costo.

-L'aveva portata a non fidarsi più di nessuno eccetto che lei, neanche di me.

-Aveva fatto lo stesso con me e mio fratello Justin.

La storia di Wanda combaciava con quella di Blue, perfettamente identiche.

-Fin quando un giorno non accadde il peggio. Eleonore ordinó a Wanda di uccidermi. Lei un un primo momento sembrò stare ai suoi ordini, ma per fortuna tornó in sè. Mi ordinó di scappare, di tornare poi a prenderla.

-E tu?

-Ovviamente non volevo lasciarla nelle grinfie di quella pazza, ma effettivamente se mi avessero catturato non avrei potuto salvarla. L'ho ascolatata, l'ho abbandonata e da quel momento non ho sue notizie.

Concluse il racconto Pietro, la Devis lo guardó dispiaciuta.

-Mi dispiace, davvero. Non sai più nulla da allora?

Domandó la castana, lui sospiró.

-No, ma so che è viva. Io e lei abbiamo una specie di legame, riesco a percepirla.

-Perché siete gemelli?

Chiese la Devis, Maximoff annuì.

-Io ho bisogno di aiuto, non posso farcela da solo.

Continuó Pietro, Blue lo guardó scettica.

-Cosa ci facevi in quella base dell'Hydra?

Lui sospiró, per poi rispondere.

-Volevo trovare Strucker, pensavo che lui sapesse qualcosa. Voi lo avete preso prima di me, quindi è stato inutile.

Spiegó Maximoff sconsolato, ma Blue non era ancora convinta.

-Avevi tutto il tempo per prenderlo Pietro, perché non lo hai fatto?

-Perché ho visto te.

In un primo momento caló il silenzio, Blue avevo gli occhi sgranati, Pietro si era appena reso conto del doppiosenso nella frase che aveva appena detto.

-La famosa Blue Devis di cui Eleonore ci aveva parlato.

Chiarì subito, Blue tornó composta.

-Quando ti ho vista in azione, i tuoi poteri, mi hai subito ricordato Wanda.

Detto questo caló il silenzio, silenzio che venne spezzato da Blue.

-Cosa pensi potremmo fare? Quale può essere un nostro punto a favore contro di lei?

Pietro sempre pensarci su, poi rispose.

-Io so qualcosa, o almeno, so dove si trova qualcosa alla quale stanno lavorando da tempo.

-Ovvero?

Domandó la Devis impaziente.

-Non posso dirtelo ora, devo mostrartelo.

La castana lo guardó scocciata, odiava restare con la suspance.

-E quando pensi potrai?

-Appena avró la possibilità te lo mostrerò.

Concluse e in un attimo la ragazza si ritrovo stretta a lui nello stesso punto di prima, sul balcone.

-Cazzo, avverti prima.

Sbottó Blue sentendo il cuore batterle fortissimo per la paura e un contato di vomito salirle dallo stomaco..

-Non prometto nulla.

Rispose Pietro prima di sparire via ad un velocità spaventosa.

La ragazza si guardó intorno, era incredibile come Pietro riuscisse ad arrivare e sparire ad una velocità incredibile.

Lei anche solo per scendere una rampa di scale ci metteva mezz'ora.

Dopo aver ripreso del tutto lucidità, rientró nel salone dove c'erano tutti gli altri.

Erano rimasti solo gli Avengers, Sam, Rhodey, l'agente Hill e la dottoressa Cho.

-Le hai contate una per una le stelle?

Commentó Tony osservando la ragazza che stava arrivando, l'agente Hill scoppió a ridere.

-Ti odio Tony.

La castana si guardó intorno alla ricerca di un posto libero.

-Voglio crederci.

Rispose Stark sorridendo sotto i baffi.

Blue notó Natasha che le fece segno di sedersi accanto a lei.

La rossa aveva una bottiglia di alcool in mano ed il suo solito ghigno divertito in faccia.

-Si può sapere cosa hai combinato per tutto questo tempo?

Le domandó mentre la ragazza si sedeva.

-Mi sono fermata a riflettere mentre osservavo il cielo.

-Accidenti, davvero una lunga riflessione.

Commentó divertito Clint, la Devis ridacchió ed alzó gli occhi al cielo.

-Clint lei, a differenza tua, un cervello per pensare lo ha.

Rispose la Romanoff, Barton la guardó colpita.

-Questa era cattiva Nath.

Natasha ghignó per poi bere un sorso dalla bottiglia.

Blue notó lo sguardo di Steve fisso nel suo, ma non si mosse.

Sorrise al biondo che, timidamente, ricambió.

Da un lato di Steve c'era Thor, dall'altro Sam.

Entrambi notarono questo scambio di sguardi fra il Capitano e la ragazza.

Sia l'asgardiano, sia Wilson gli lanciarono un'occhiata pervertita ed una gomitata amichevole.

Il problema è che lo fecero contemporaneamente e Steve si trovó schiacciato fra i loro gomiti con un'espressione confusa.

Blue, davanti a quella scena, scoppió a ridere divertita.

Thor aveva portato Mjolnir e lo aveva poggiato sul tavolo, davanti a tutti.

Barton lo stava fissando scettico da ormai qualche minuto.

-Solo chi ne sarà segno avrà il potere!

Esordì con tono teatrale indicando il martello, Rhodey e Bruce scoppiarono a ridere.

-Ma per favore, è un trucco!

Commentó sempre Clint, Thor sorrise accettando la sfida.

-Avanti prego, accomodati.

Rispose l'asgardiano ed indicó il martello.

-Va bene, ci sto.

Esordì Clint e si alzó in piedi sotto lo sguardo divertito di tutti.

-Clint hai avuto una settimana difficile, non infieriremo se non c'è la farai.

Commentó Stark facendo ridere tutti, eccetto ovviamente Barton.

-Sí, tanto ho visto come si fa. È facile.

Inizió sicuro Barton avvicinandosi a Mjolnir, Thor shignazzó divertito.

Provó a sollevarlo, inutilmente. Non si arrese la prima volta e ritentó, fallendo nuovamente.

-E ancora... E ancora...

Insistette un altro po', poi si arrese rendendosi conto di aver fatto già abbastanza figuracce.

-Non so come cavolo fai.

Sbottó osservando il Dio del Tuono che rise per il commento dell'arciere.

-Senti il giudizio a leggero?

-Stark, è tutto tuo.

Tony si alzó in piedi scatenando le risate generali, tutti pronti a vedere Iron-Man alle prese con il martello di Thor.

-Non mi tiró mai indietro davanti ad una sfida onesta. È fisica.

Commentó Tony, tutti risero in risposta.

-Quindi se lo sollevo regneró su Asgard?

Domandó a Thor che sicuró accosenti.

-Sí, certo.

Stark tentó ed ovviamente fallì, ma non si arrese.

-Torno subito.

Poco dopo tornó con il braccio dell'armatura ed insieme a lui nell'impresa si unì Rhodey.

-Ma stai tirando?

Domandó quest'ultimo osservando Tony.

-Sei nella mia squadra?

-Datti da fare, tira!

Intuile dire che fallirono e, arresi, credettero il posto a Banner.

Anche Bruce fallì e, scoraggiato, tornó a sedere.

Tutti osservarono il Capitano e Sam, Wilson si voltó verso Rogers.

-Oh no amico, vai tu. Loro si sono umiliati abbastanza.

Scherzó indicando Tony e Rhodey.

-Ti spezzo le ali Sam.

Borbottó Iron-Man, Blue lo guardó confusa.

Non aveva capito il riferimento, Sam era forse un pilota?

Quei pensieri le passarono subito di mente nel momento in cui Steve si alzó in piedi attirando l'attenzione di tutti.

Diversi sguardi si posarono sul Capitano, divertiti e rapiti.

Si avvicinó a Mjolnir, Clint lo incitó.

-Dai Capitano!

Il biondo inizió a tirare il martello con tutte le sue forze e questo, anche solo per un secondo, si alzó di un centimetro.

Tutti restarono sconvolti, soprattutto il povero Thor.

La sua espressione da divertita era mutata in una tesa e nervosa.

Per sua fortuna il Capitano si arrese, non riuscendo a fare di più.

-Niente?

Domandó Thor e si finse divertito, ma uscì una risata nervosa poco convivente.

Bruce scherzando indicó Natasha e Blue, entrambe scoppiarono a ridere.

-No, no grazie.

Rispose Blue, la rossa subito si unì.

-È una domanda alla quale non serve risposta.

Tony continuava a rimuginare sulla sua sconfitta, non riuscendo a capire cosa non andasse.

Thor stava ancora sudando freddo per quello che era successo poco prima.

-C'è l'ho, solo chi ha le impronte di Thor è la risposta.

Ipotizzó Stark, l'asgardiano si risveglió dal suo stato di trance.

-È un' ipotesi interessante, ma io ne ho una più semplice.

Esordì Thor alzandosi in piedi.

-Non siete degni.

Concluse ed afferró il martello in mano.

Tutti scoppiarono a ridere, Steve scosse la testa, Nath alzó gli occhi al cielo.

Era un momento semplice e puro, regnava la spensieratezza.

Quella quiete, però, presto sarebbe giunta al termine.

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