*LEGGETE il prossimo capitolo, è molto importante per me*
Era una fredda giornata d'inverno.
Ero andata a casa di Scott per studiare insieme.
Finiti i compiti lui andò a farsi una doccia, così presi un libro di chimica, mi sedetti su una sedia e iniziai a leggere una pagina completamente a caso dell'enorme volume, solo per lo sfizio di fare qualcosa.
Ad un certo punto sentii un paio di labbra umide iniziare a lasciare umidi baci sul mio collo.
All'inizio fu rilassante, poi ricordai che tipo di ragazzo era Scott.
<<No, Scott >> dissi con voce calma, girandoti verso di lui.
<<Cosa no? >> chiese stranito lui.
<<Non mi va di fare... ciò che volevi che facessimo. >>
<<Cioè? >> continuò cercando di trattenere una risata.
<<Scott, sei appena uscito dalla doccia, senza maglietta, mi stai stra stra-meledettamente vicino,...
Ti conosco troppo bene, quindi... >>
<<Quindi...?>> ripeté lui.
<<Quindi... adesso me ne vado>> dissi io prendendo il mio zaino e la mia giacca.
<<No no! >>
<<E come farai a fermarmi? >>
<<Così! >> quasi urlò Scott correndo a prendere le mie scarpe dall'altra parte della stanza.
<<NON CI PROVARE >>
Corse dalla sua scrivania, dove erano ripose le scarpe, alla finestra che venne spalancata.
Sporse il braccio fuori dalla finestra mentre teneva in mano le mie scarpe.
<<Scott, non farlo! >>
<<Ti ridarò le scarpe solo se facciamo sesso. >>
<<Stai scherzando?>>
<<Mai stato così serio >> disse con un sorriso beffardo.
Sbuffai e mi sedetti sotto la finestra, per terra.
Dopo un po' fece anche lui come me.
<<Okay... >> sussurrai io, trattenendo una risata.
Mi girai verso il mio ragazzo e gli stampai un bacio sulla mascella un po' storta.
Lui sorrise e, stando attento a non lasciarsi scappare le mie scarpe che ancora teneva in mano, mi prese di peso.
Sorridevamo entrambi, senza dire niente... poi lui iniziò a baciarmi.
Un bacio intenso e bellissimo.
Mi posò sul letto, senza staccare le sue labbra dalle mie.
Mi fece stendere, allacciai le braccia al suo bacino e lui iniziò a lasciare umidi baci sulla mia mandibola e a scendere, fino al collo, mentre con le mani cercava di alzare la mia maglietta per fare in modo che la pancia venisse scoperta.
Aspettai ancora qualche secondo... E via!
Con le gambe spinosi via Scott con violenza (mi dispiaceva fargli male, ma dopotutto era un lupo mannaro, avrebbe sopportato), con uno scatto mi alzai dal letto, presi le mie scarpe e la giacca e mi precipitati fuori dalla stanza.
Uscii dalla casa di Scott, lui era affacciato al balcone, sconvolto, ancora senza maglietta.
Non mi trattenni dal ridere.
Lui alzò il dito medio, lo feci anche io.
<<Lo sai che ti amo?>> urlai.
Lui fece una smorfia e rientrò in casa.
Scoppiai di nuovo a ridere.