Un bacio tra amore e odio

By alicehorrorpanic

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Attratti come due poli opposti, strafatti nei brutti posti. -questa storia è il disagio, non leggetela- [pres... More

[uno: bad boys]
[due: my person]
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13- Halloween
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[epilogo+sequel]
//impo
B h o
prologue
1. first day

16

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By alicehorrorpanic

«Dove cazzo eri finita?»

Mi urla nell'orecchio Lore per farsi sentire sopra la musica horror della festa.

Dopo qualche ricerca li avevo trovati, non più sulla pista da ballo, ma al bancone degli alcolici, lui aveva un'espressione disperata di chi non sa che pesci pigliare e si passava continuamente le mani tra i capelli nervoso, mentre Ari sbuffava ogni tre secondi e sembrava leggermi nella mente.

Grazie a Dio non aveva ancora notato il segno sul mio collo, altrimenti avrei dovuto subire un'altra sfuriata delle sue.

Che poi, chi si crede di essere, la mia guardia del corpo personale e il mio ragazzo?

Io in testa avevo ben altro, ero ancora scossa per ciò che era appena successo nella stanza con Nico, come poteva pretendere che mettessi giù una frase di senso compiuto?

«Cristo Ali, sei stata via per più di mezz'ora! Dove cazzo eri finita?»

Forse era il caso di rispondergli o avrebbe seminato una strage con quello sguardo che mi stava rivolgendo.

«Ho incontrato una che conoscevo e ci siamo messe a parlare!»

Dissi e alzai gli occhi al cielo infastidita, perché cazzo mi stava così addosso?

«E ti ha raccontato vita, morte e miracoli della sua famiglia?»

Chiese lui scettico, alzando un sopracciglio, e mi misi le mani tra i capelli per non prenderlo a pugni in faccia.

«Dai lasciala stare, non è morto nessuno!»

Era ora che Ari si facesse sentire, poteva aspettare domani mattina già che c'era.

«Si ma mi sono preoccupato, cazzo, va bene?»

«Non sono una bambina!»

Sputai acida guardandolo torvo.

«Voglio solo prendermi cura di te.»

Mi sussurrò all'orecchio e il calore del suo corpo mi avvolse, avrei dovuto provare qualcosa, eccitazione, piacere, desiderio, ma ormai il mio cuore batteva solo per una persona.

«Oh, guarda chi c'è!»

Urlò Arianna, che però mi sembrava decisamente brilla, seguii il suo sguardo e per poco non ebbi un infarto, tanto che mi aggrappai per non crollare a terra.

«Ciao meraviglie.»

Disse lui tranquillo, nessuna emozione sembrava attraversarlo, indifferenza totale, ma quando posò lo sguardo su di me si leccò le labbra.

Deglutii e sentii la stretta di Lore farsi più decisa, voleva per caso segnare il territorio?

«Ci sono anche io.»

Grugnì lui seccato.

«Si ti ho visto.»

Sorrise sarcastico e ordinò due vodka.

«Ci vai giù pesante eh!»

Gli disse Arianna guardandolo dritta in faccia, mostrando un sorriso soddisfatto.

«Uno è per Chris, quando riemergerà da quella rossa che lo sta soffoncando.»

Accennò un sorriso divertito e scosse la testa.

«Almeno lui ha trovato una donna, tu invece no.»

Alle parole di Lore sgranai gli occhi, ma che cazzo voleva insinuare?

«Scusami? Non farmi ridere.»

Disse Nico scontroso fissandolo negli occhi con aria truce.

«Beh sei solo, non vedo nessuna troia che ti sta dietro.»

Mi venne un improvviso attacco di nausea, volevo scomparire per non affrontare quella situazione di merda, perché Lore era così scontroso con lui?

«Questo lo dici tu.»

Lo provocò Nico, mostrando il suo sorrisetto sghembo.

«Piuttosto tu.»

«Io cosa?»

Vidi Lore serrare i pugni e Nico guardarlo con aria di sfida, il disastro era vicino.

«Su quale delle due dovresti fare colpo?»

«Non sono affari tuoi coglione.»

«Mh, sicuro?»

Disse e si avvicinò ancora di più a noi, ora c'era solo Lore tra noi due.

«Vai a trovarti qualcuna da scopare e non rompere i coglioni a noi.»

Il tono minaccioso con cui parlò mi fece venire i brividi dalla paura, non avevo mai conosciuto questo suo lato scorbutico.

«Sono già stato soddisfatto quindi non ne ho bisogno.»

Disse divertito Nico e mi lanciò un'occhiata.

«E chi sarebbe questa troia che non ha niente di meglio da fare?»

«Chi cazzo ti dice che è una troia?»

Sbottai, pentendomi un secondo dopo di aver aperto bocca.

Arianna mi guardò sgranando gli occhi, Nico mi fece l'occhiolino e Lore mi fissava sorpreso.

«Chi vuoi che si abbassi a farlo con lui?»

«Perché, che ha che non va?»

Ormai ero partito in veste di avvocato speciale e tanti saluti alla mia dignità.

Lore sbuffò e alzò gli occhi al cielo.

«Vediamo, è uno stronzo, arrogante, sfruttatore e va a puttane.»

Due mesi fa avrei detto le stesse cose, ma ora no, in questo momento io ero diventata la troia che lui si era fatto in quella stanzetta semibuia del locale.

Mi sentivo ferita e umiliata per le parole di Lore che mi avevano descritta, seppur inconsapevolmente, ma io non mi sentivo così, non avevo fatto nulla che qualcuno non abbia già fatto: seguire il proprio cuore e desiderio è un male allora?

«Non ho bisogno di andare a puttane per scopare, a differenza tua.»

«Che cazzo stai dicendo?!»

Gli animi si stavano riscaldando, e io che volevo passare una festa tranquilla.

«Ragazzi, state facendo i bambini, Finitela qui con queste stronzate.»

Arianna e le sue perle di saggezza.

«I bambini? Mi ha appena detto che vado a puttane!»

«Idiota, glielo hai detto pure tu.»

Non potevo reggere ancora, volevo uscire di li e andare a casa, ripercorrere i minuti passati con Nico e sentire il suo profumo addosso.

Fanculo tutto il resto.

«Bene, io me ne vado.»

Esordii e tutti mi puntarono gli occhi addosso.

«Vengo anche io, sono stufa di questi due.»

Si lamentò Ari, e mi seguì tra la folla di ragazzi.

Non so cosa successe dopo che ce ne andammo, non mi importava, volevo stare da sola a riflettere, se stavo sbagliando tutto o stavo facendo la cosa giusta.

«È stato lui?»

«Cosa?»

Le chiesi guardandola, eravamo una di fronte all'altra fuori dal locale.

«Il succhiotto che hai sul collo.»

Cazzo, e ora che le dico?

«Anche se non mi rispondi so che è stato lui.»

«Si, cioè.»

Mi corressi ma lei mi zittì di nuovo.

«Lo ami?»

Ecco la domanda da un milione di dollari, accompagnata da un coltello affilato che mi avrebbe fatta a pezzi.

«Credo di si.»

Dissi abbassando la testa imbarazzata, dopo tutto, anche lei ne era innamorata e io ero la sua nemica in amore.

La sentii sospirare e accarezzarmi la testa, e mi sembrò di sentirla sussurrare un «anch'io» quasi inudibile.

«Andiamo a casa Ali.»

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