Los Angeles

By CristinaCris00

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Madison Smith è una studentessa modello ma senza peli sulla lingua.Sincera e schietta, timida e introversa.Di... More

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FINE
AVVISO

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By CristinaCris00

Come sempre, a parlare del diavolo spuntano le corna.

***

Scende prima Thomas con un borsone in mano e senza salutare nemmno Jordi esce di casa.

Poi esce Logan che si è cambiato, ora è vestito con dei pantaloni grigi della tuta e una canotta bianca che fanno intravedere oltre ai tatuaggi anche gli addominali e devo dire che è messo veramente bene.

Va a prendersi dei biscotti e viene a sedersi vicino a me.

Sto ferma e immobile, mi fa paura, anche se lui è quello che mi ha 'salvata'.

Faccio finta di nulla continuando a guardare Spongebob con Jordi che appena lo vede gli salta in braccio.

"Logaaaan" urla abbracciandolo.

Logan ricambia l'abbraccio facendo un sorriso.

Devo dire che ha un bel sorriso.

Abbasso lo sguardo sulle nocche, erano tutte rovinate.

"Cosa hai fatto?" chiedo indicando le nocche.

Non appena me ne accorsi mi maledì mentalmente.

Perché dovevo essere così meschina e non farmi mai i cazzi miei? Purtroppo mi uscì spontaneo.

Forse perché di lui non avevo così tanta paura come dell'altro.

Mi guardò sorpreso dalla mia domanda.

Probabilmente non si aspettava che iniziassi una conversazione.

Mise giù Jordan che non perse tempo a giocare con qualche macchinina e mi guardò fisso.

Dio ma perché avete tutti l'abitudine di fissare? Odio essere fissata.

"Niente che ti interessi" rispose freddo.

Wow mi aspettavo un qualcosa di più gentile da parte sua.

Ci rimasi un po' male, non avevo fatto nulla di male a questi due e mi trattano come se fossi uno straccio.

E io che immaginavo un anno da sogno.

Lasciai stare.

Mi volevo stendere un po'sul divano, ma lo feci dalla parte sbagliata.

A quanto pare non ho visto il telecomando e ci presi malamente contro.

Ero molto sensibile e i miei occhi diventarono lucidi subito.

Mi faceva un sacco male tanto che mi ricomposi strizzando gli occhi, cercando di non farlo notare.

Ma purtroppo se ne accorse.

"Cos'hai?" chiese serio.

Ma sei serio?

Niente, non ho nientee, sto da dio, pensavo sarebbe stato un anno pazzesco ma sicuramente non sarà così perché tu e il tuo fratellino bastardo mi avete già rotto le palle.

"Niente che ti interessi" risposi come lui.

Non lo guardai nemmeno, se l'avessi fatto avrebbe notato i miei occhi lucidi.

Per un attimo stette zitto ma poi "togliti la felpa"

"Cosa?No!"

"Toglitela, non ti voglio stuprare tranquilla"

Era serio, non sembrava uno che scherzasse spesso.

Me la tolsi fidandomi come una scema del suo sguardo e non delle sue parole.

Tanto sotto avevo la canotta.

Non capivo perché voleva che me la togliessi, ma poi realizzai e cercai di rimmeterla ma lui la prese.

"Vieni"

Lo seguì.

Mi porse un po' di ghiaccio.

"Tanto non mi fa male" risposi non dandogli soddisfazione.

Sorrise e io lo guardai in cagnesco.

"Perché sei entrata in camera sua?" chiese appoggiandosi al bancone.

"Ancora?Non lo mica fatto apposta eh" quasi urlai disperata.

"Okok calmati"

Ritornai sul divano sentendomi un po' sollevata, non faceva più male così tanto.

Venne di nuovo.

"Comunque piacere Logan" mi porse la mano gentilmente.

"Madison" dissi a denti stretti nemmeno guardandolo.

"Ah Mady cara, andremmo nella stessa scuola quindi fatti passare l'incazzatura" sospirò.

Lo guardai in cagnesco.

E io che pensavo che lui mi avrebbe difesa.

Ritornai in camera mia lasciandolo lì sorridente.

Non sapevo se chiamare o no Cass, starà sicuramente dormendo.

Decisi che sarei uscita domani a fare un giro, per capire meglio dove si trova la scuola così da non poter più sbagliare proprio il primo giorno.

***

La serata passò in fretta, il livido fa meno male ma è ancora molto evidente.
Hanna e John tornarono e grazie a Stilver cenammo solo noi 4 con anche Jordan.

Di Logan e Thomas nessuna traccia.

Mi misi nel letto con la testa che mi scoppiava dai mille pensieri.

Non riuscivo nemmeno a dormire.

Uscì nel balcone che scoprì di avere in camera a prendere una boccata d'aria.

Tenevo gli occhi chiusi sentì un'odore di sigaretta davvero forte.

Aprì immediatamente gli occhi e nel balcone alla mia sinistra c'era Thomas in tutta la sua bellezza.

Mi stava sul cazzo, mi faceva schifo, lo odiavo con tutta me stessa, ma era bello lo devo ammettere.

"Ancora mi fissi?"chiese con la voce roca.

Odio la gente che fissa le persone, ma purtroppo sono una di quelle e proprio ora lo sto fissando mentre con il suo fare da fighetto si fuma la sigaretta.

"Non ti sto fissando" arrossì immediatamente spostando lo sguardo.

Non ero molto credibile in effetti.

"Non ti chiederò scusa per il livido" affermò serio.

"Non farlo,non mi hai fatto male" dissi anche questa volta poco credibile.

Non sapevo proprio mentire.

Rimase zitto senza dire nulla.

Meglio per lui, altrimenti sarei esplosa.

Il tempo passò con noi due che ci ignoravamo.

Sconosciuti e forse era meglio così.

***

Ero pronta.

Misi dei jeans boyfriend e un top bianco, a tutto abbinai le miefantastiche Stan Smith nere e bianche.

Scesi a fare colazione salutando Stilver.

I genitori già non c'erano.

Poveri figli, non sono mai a casa i genitori.

"Eccoti servita Madison" questa volta mi porse una brioche riempita di nutella con un succo all'arancia.

Lo guardai con gli occhi a cuoricino.

Stilver avrà avuto sui 37 anni,non era tanto vecchio.

Finì tutto, ringriaziai e me ne ritornai in camera.

Mi sciolsi i capelli dalla treccia fatta durante la notte, presi una borsa con dentro tutte le indicazioni per la scuola e uscì.

Era davvero triste farlo da sola, pensare che se avessi avuto nella famiglia una femmina avrei potuto fare amicizia con lei.

Camminai verso una direzione decisa a caso e mi ritrovai in un parco.

Mi fermai 2 minuti a osservare i bambini felici sullo scivolo o sull'altalene, godendosi gli ultimi giorni di vacanza.

Quando avevo la loro età sognavo in grande, volevo crescere subito per poter far avverare più velocemente i miei sogni, ma diventando grande capii che le cose non erano poi così facili come pensavo e ora vorrei tanto ritornare a quegli anni di spensieratezza.

Lasciai il parco spostandomi in una grande piazza piena di negozi.

Entrai a fare un giro in alcuni.

Non mi piaceva nulla, d'altronde odiavo fare shopping.

Entrai anche da Adidas.

Mi guardai in giro in cerca di qualche felpa carina ma fui distratta da un rumore alle mie spalle.

Una ragazza che avrà avuto 16 anni come me ha fatto cadere una decina di appendini per terra.

É molto carina, ha capelli biondii, gli occhi invece sono color Nutella come dico io.

In faccia é rossa, probabilmente dall'imbarazzo visto che la stanno fissando tutti.

Cercai di essere gentile sperando che non succeda come quelle due teste di cazzo.

Mi abbassai alla sua altezza e presi alcuni appendini mettendoli a posto.

Con il suo aiuto finimmo in un batter d'occhio.

"Ehm..grazie,io sono Ashley piacere" mi tese la mano.

Oddio che bello, una gentile.

Ringraziai mentalmente dio per non avermi portato alla conoscenza di un'altra pazza.

"Madison,piacere mio" sorrisi.

"Inglese vero?"

"Si,si nota tanto?"

"Un po',dall'accento" rispose.

Uscimmo immediatamente da quel negozio cercando di non fare altre figuracce.

Parlammo del più e del meno e scoprì che faceva la mia stessa scuola.

Dopo un po'me ne ritornai a casa impaziente che questa avventura iniziasse.

Almeno ora ero tranquilla di conoscere qualcuno.

Entro in casa aprendo con le mie chiavi, date gentilmente da Stilver questa mattina, visto che non volevo disturbare i 2 intoccabili.

Decisi di mettermi tranquilla sul letto per dormire un po'.

All'improvviso sentii un rumore strano, qualcuno bussava alla porta insistentemente.

Preoccupata mi diressi nel corridoio e dalla finestre del soggiorno cercai di capire chi era.

Stavo tremando.

Hanna e John non potevano essere di sicuro.

Stilver non penso proprio e nemmeno uno dei due ragazzi.

Jordi non ne parliamo.

E allora chi cazzo era?

Il mio sguardo si rivolse alla magica porta.

La famosa camera, speravo con tutta me stessa che ci fosse qualcuno dentro in modo tale da andare a vedere chi era.

Ricordati cosa è successo l'ultima volta che hai aperto quella stanza.

Già, la mia mente ha ragione, ma in quel momento di panico non ci pensai su due volte.

Aprì di scatto la porta e con mia grande sorpresa trovai dentro solo Thomas.

"Ancora tu?" chiese annoiato togliendosi le cuffie.

Avevo paura sia di quello che mi avrebbe potuto dire lui che di quello che stava succedendo fuori da quella porta.

"C'è qualcuno che sta dando calci e pugni alla porta, molto forti" dissi tremante.

Scattò in piedi.

"Cazzo..chiama Logan"

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