Tony Stark's POV.
Avengers Tower
– Che è successo ai pannelli di controllo? –
– Oh ciao Tony, come stai?! Tutto bene, graz- –
– Bruce! Che succede?! Il segnale degli Avengers è sparito dai miei dispositivi e anche quel non tanto tonto di Parker se n'è accorto. Okay, forse è sveglio più di quanto pensassi. –
– La ragazzina che hai portato, Ember, ha causato un forte blackout all'intera struttura! –
– Ma dai, veramente? –
– Ti sembra una cosa bella? Ci sono volute ore prima che la rete si ripristinasse. Adesso è tutto è risolto. –
– Bene, me ne ritorn- –
– Tony aspetta, devo farti vedere una cosa. –
Mi portò dentro il suo laboratorio e mi passò un tablet in mano.
– Questi dati cosa mi rappresentano? –
– Natasha aveva portato Ember in una delle sale per farle incominciare il primo allenamento. Avevo chiesto a Natasha di farle eseguire questo allenamento per vedere il livello delle sue capacità e prepararle l'allenamento adatto da eseguire ogni giorno. –
– Continua. –
– Ha fatto esplodere delle mine e ne ha assorbito tutta l'energia. Quando l'ha rilasciata ha creato un impatto così violento da disattivare tutto quanto. Natasha era dentro la stanza con lei e fortunatamente ne è uscita illesa, ma ha perso i sensi per un'ora! –
– Quindi a quanto pare Ember è in grado di assorbire dell'energia ma non sa ancora come controllarla a suo piacimento. Thor potrebbe aiutarla. –
– Va bene... E che ne facciamo dei suoi allenamenti giornalieri? –
– Non deve esercitare i suoi trucchetti qua dentro o finirà per distruggere il mio amato impero. Chissà come sta andando il Decathlon accademico... –
– Io ti parlo di cose serie e tu te ne esci col Decathlon? –
– Oh, scusami. Devo andare, ci vediamo. –
[...]
Ember's POV.
The Langham Chicago Hotel
– Benvenuti a The Langham Chicago ragazzi! Dopo una giornata stressante e produttiva come la vostra per il Decathlon Accademico vi ci vuole giusto un pizzico di relax! Bè che dirvi? Siete esattamente al posto giusto. Spero vi troviate a vostro agio e sia tutto di vostro ottimo gusto! –
Ringraziammo il titolare ed entrammo in fila dentro l'hotel.
Arrivò il mio turno e mi fu consegnata la chiave della mia camera insieme ad una card che mi avrebbe consentito l'accesso ai servizi come la piscina, il campo da calcio, la spa e altre strutture.
Ringraziai la segretaria e segui Michelle lungo il corridoio che portava alle camere.
– Dimmi che hai la 212. –
– Come fai a saper–
– Se io ho la 211, tu che sei dopo di me hai la 212. – spiegò la riccia aprendo la sua camera.
– Suppongo sia così. –
Aprii la camera e lasciai la valigia all'ingresso. Era una suite!
Comprendeva la cucina, un piccolo salottino, un bagno spazioso, una camera da letto e una carbina armadio.
Vivere qui un week-end? È un sogno.
– Ember! Abbiamo le camere simili a quanto pare! Non le trovi fantastiche?! –
– Puoi dirlo forte MJ. Un letto matrimoniale tutto per me, fantastico! –
Mi lanciai sul letto e Michelle fece lo stesso.
– Sono felice che ci sia anche tu! – mi sorrise – Non ho mai avuto un amica stretta, sei la prima, e credo che ci divertiremo da matti! –
– Anch'io sono contenta di essere in tua compagnia. Non vedo l'ora di andare in piscina insieme- –
– Qualcuno ha nominato la piscina per caso? – chiede Ned sbucando dalla porta.
– Sparisci! – urlò la riccia.
Saltai giù dal letto ed uscii in corridoio seguita da Michelle.
– In che camera sei Ned? –
– 213. Temo che Peter si sia perso- –
– Ti piacerebbe! – rise il castano spuntando dalle scale.
– Ho la 248. Ned tu dove-... Ragazze avete la camera insieme? – chiese vedendoci entrambe sul ciglio della porta.
– No, questa è la mia camera. – chiarii – Accanto c'è Michelle, Ned e poi gli altri. –
– Io sono un po' lontano. – disse Peter mettendo il broncio.
Perche quel broncio lo rende adorabile?
Mi limitai a guardarlo perdendo il filo del discorso.
– Tranquillo, non sei solo! – lo rassicurò Ned.
– Se organizziamo un pigiama party potremo anche non invitarti... – disse Michelle.
– Non perdere l'occasione per infastidirmi, eh? – si lamentò – Vado in camera a sistemarmi, ci vediamo dopo. –
Prese il trolley e sali le scale, era un po' lontano da noi.
– Michelle perché lo tratti male? – chiesi mentre la riccia entrava nella sua camera – È già dispiaciuto per il fatto della camera lontana, tu non lo aiuti per niente! –
– Lo stuzzico soltanto, niente di serio. –
– Le persone finiranno per stufarsi Michelle. Ci vediamo a cena, eh. – disse Ned allontanandosi.
– A dopo. –
Chiusi la porta e mi recai subito in bagno a farmi una doccia.
Mentre l'acqua scorreva sul mio corpo notai le vene dei polsi in particolare, che sembravano evidenziate. Il colore blu era molto visibile nonostante gli strati della pelle.
[...]
Si fecero le 11 di sera.
Dopo aver mangiato della carne e aver guardato uno stupido programma televisivo, decisi di mettermi a dormire.
Poco dopo sentii il telefono squillare.
Chi è alle 11 di sera?
– Ember ti ho disturbata? –
– Ciao Ned, ehm... No? –
– Bene, mi chiedevo se ti va di farti un nuotata con noi! –
– Alle 11 di sera? –
– L'acqua è riscaldata, di che ti preoccupi? –
– Se la metti così... Vi raggiungo fra poco. –
– Grande! –
Come non detto. Addio pisolino.
Si va in piscina.
[...]
Ero pronta a scendere in piscina.
Giuro che se gli viene un'altra pensata a quest'ora me ne ritorno in camera.
Scesi ai piani inferiori e raggiunsi la piscina al coperto. C'erano alcuni ragazzi e Michelle era intenta a parlare con loro.
Posai la tovaglia sulla sdraio e mi avvicinai a bordo piscina.
Peter Parker's POV.
Scesimo in piscina e vidimo Michelle già impegnata a chiacchierare con altre persone ed Ember ancora fuori.
Si guardava in giro.
Ned la chiamò e si avvicinò per salutarci.
Sta davvero bene in bikini. Non pensavo fosse così in forma.
– Ciao ragazzi. – salutò timidamente – A quest'ora non avevate niente di meglio da fare vero? –
– Idea di Michelle come puoi vedere. – risposi.
– Piantatela ed entriamo in acqua! –
Ned lanciò l'asciugamano, che per sbaglio finì su Ember, e fece un tuffo a bomba.
Mi avvicinai e le tolsi l'asciugamano per poi buttarla su una delle sdraio libere.
– Ma che fa! –
– Non ci fare caso, torna ad essere un bambino quando vede una piscina... – dissi imbarazzato dal comportamento di Ned.
– Almeno non mi ha spinto in piscina. –
– Mh. –
Iniziai ad avvicinarmi lentamente e quando se ne accorse, sembrava aver già capito le mie intenzioni.
– Non dovevo parlare. Peter rimani lì. –
Mi avvicinai e lei continuò ad allontanarsi finché non perse l'equilibrio sul bordo e cadde in piscina.
Ritornò a galla e risalì dal bordo piscina.
– Adesso ti prendo. –
Nemmeno il tempo di scappare che mi afferrò per il braccio e mi trascinò fino al bordo. Mi spinse da dietro per farmi cadere ma non mi spostai nemmeno di un centimetro.
– Non riuscirai a farmi cadere! – dissi voltandomi.
Si avvicinò per spingermi ma si fermò. Notò che mi ero appena girato e forse non voleva toccarmi ed essere troppo invadente.
– Scusami. – rise nervosamente.
– Scusami tu. –
– Per cos- –
L'avvolsi stretta a me e mi lanciai in acqua.