Vulnere Amoris

נכתב על ידי il_cuore_dei_libri

372K 8.6K 484

[DISPONIBILE SU AMAZON] Quando il passato bussa alle porte di Cordelia, porta con sé l'ombra di ricordi che c... עוד

Dedica.
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
HO BISOGNO DEL VOSTRO PARERE
HABEMUS COVER
CARTACEO
Dove trovare i capitoli mancanti
È ONLINE IL CARTACEO DEL PRIMO SU AMAZON
NOVELLE
Le mie storie su Wattpad e su Amazon
Nuova storia

Capitolo 15

7.7K 243 4
נכתב על ידי il_cuore_dei_libri

I sentimenti sono ciò che ci rendono umani. Anche quelli più complicati. O forse proprio quelli. Amore, perdita, desiderio: ecco cosa significa essere vivi davvero.

~Cassandra Clare, Fantasmi del Mercato delle Ombre

Cordelia

Non so cosa avevo fatto per meritarmi un compagno come Altair ma ringraziavo ancora di averlo trovato e soprattutto che fosse lui e non qualcun altro.

Le parole che mi aveva rivolto poco prima che anche lui facesse colazione mi avevano colpito tanto che mi ero chiesta se non avessi fatto male a non parlarne con lui prima, cioè forse avrebbe fugato molti dei miei dubbi prima che questi nascessero. Non ero ancora convinta di voler bere direttamente da lui, sapevo per esperienza che i morsi scaturivano piacere, in fondo qualche umano l'avevo morso anche io, e non dubitavo che tra compagni fosse amplificato ma rimaneva quella parte di me che continuava a dirmi e se gli facessi del male?

Ne avevo paura. Molta.

E quando quella mattina, quasi in pace con me stessa avvolta dall'odore fragrante del mio compagno, avevo percepito la sete crescere e, quasi al limite, i canini allungarsi per l'istinto che stava per prendere il sopravvento, ero letteralmente scappata dal letto e dalle braccia di Altair.

No. Non era stati piacevole provare quelle cose.

«Quindi cosa vuoi fare oggi bambolina? Oggi sono finalmente a tua disposizione e intendo esserlo per più di qualche giorno. Andassero all'Inferno tutti gli abitanti dell'Inferno!» Disse proprio il mio compagno con quella battuta che non augurerei a nessuno ma che ebbe il potere di farmi scoppiare a ridere mentre osservavo interessata i movimenti dei muscoli definiti del mio compagno prodotti dal rimettersi la maglietta.

«Volevo andare a fare un giro in qualche centro commerciale oppure c'era una fiera qui nei dintorni che sembrava carina.»

«Vada per il centro commerciale, l'altra volta mi sono divertito.»

E su quelle parole decidemmo il programma per quella mattinata, almeno finché non bussarono alla porta.

«Altair puoi aprire tu? Arrivo subito.» Finii di fare una coda ai miei capelli che non ne volevano sapere di mettersi in ordine.

«Mamma? Che ci fai qui? È successo qualcosa?» Sentii Altair domandare con la preoccupazione evidente nella voce mentre tornavo velocemente in salone.

«Mi dispiace piombare qui all'improvviso ma davvero Altair devi raggiungere tuo padre, alle Malebolge i methistamai non vogliono collaborare.»

Le parole della Regina sembravano gravi ma lei aveva parlato con voce dolce e gli occhi erano rimasti caldi, Altair si accorse della mia presenza e mi tirò vicino a lui.

«Mamma lei è Cordelia, la mia compagna. Bambolina lei è mia madre. Perdonami se faccio le presentazioni a questo modo ma sembra che a casa ci siano ancora dei problemi» Si fermò un attimo per scrutarmi in volto, non so cosa vi lesse ma poi aggiunse. «Dio, appena questa storia si sistema giuro che ci chiudiamo in una stanza da soli.»

«Altair!» Ero scandalizzata, aveva davvero detto quelle cose davanti alla madre?

«Oh bambolina, mamma non si formalizza di certo.»

Dopo aver detto quelle parole mi baciò al volo e poi semplicemente scomparve lasciandomi sola con la Regina.

L'avrei ucciso non appena mi si fosse ripresentato davanti.

Sì certo, come no.

«Ehm...» Non sapevo cosa dire. «Posso offrirvi qualcosa? Un thè? Un caffè?»

«Un thè, grazie. E scusami ancora per essere piombata in casa tua in questo modo.»

«Non preoccupatevi di questo.» Dissi con un sospiro. «Se il Regno ha bisogno del proprio principe è giusto che lui accorra.»

«Non darmi del voi, chiamami semplicemente Clary. Sei la compagna di mio figlio e non potrei mai pensare che tu passassi l'eternità riferendoti a me o a mio marito come a due sconosciuti» Disse la Regina con una mezza risata, sembrava affabile e posata nel parlare e i suoi occhi sembravano scintillanti di gioia ma con un'ombra sul fondo che rivelavano il passato di guerra che aveva. Non ero stupida, sapevo esattamente cosa era accaduto alla donna davanti a me e quanto aveva perso durante la guerra di venticinque anni prima, io ero scappata da poco a quel tempo ma sapevo molto bene cosa era accaduto.

«Se vuoi parlare di quello che sta accadendo....» Cominciai incerta per poi interrompermi pensando quando fosse stupido proporre proprio a lei una cosa del genere, non sarebbe certo venuta a dire a una qualsiasi sconosciuta i problemi dell'Inferno, una vampira per di più!

«Semplici disordini che, quando Lucifero si stancherà di trattare con diplomazia, ci metterà circa trenta secondi, credo, a sistemare ma è giusto provare la via diplomatica prima, e poi deve far capire ad Altair come agire in queste situazioni.»

Dicendo quelle parole poggiò il viso sulla mano, negli occhi però c'era un leggera inquietudine ma lei non mostrava di essere agitata.

«Permettimi di chiedertelo, è passata già una settimana da quando avete dovuto richiamare Altair e sospetto che i problemi siano iniziati prima, non è già arrivato il punto in cui il Re mette fine ai disordini?»

Ero davvero curiosa, così ascoltai interessata la sua risposta mentre versavo in due tazze il thè all'albicocca e miele che tanto amavo.

«Una volta, all'inizio della nostra vita insieme, Lucifero mi disse che l'Inferno si basa su equilibri delicati. Non capii subito cosa intendesse dire e anche ora, a volte, mi ritrovo spaesata davanti ad alcune cose quindi forse questo nostro temporeggiare ti suonerà strano o anche crudele ma ti assicuro che sappiamo perfettamente cosa facciamo.» Fece una pausa guardandomi intensamente, quasi volevo distogliere gli occhi dai suoi. «Piuttosto parliamo di altri argomenti. Quando verrai a Corte? C'è Talitha che scalpita per conoscerti, specialmente dopo che Dorian ha raccontato di come hai detto no a mio figlio, e, anche se non lo ammetteranno mai, anche gli uomini sono curiosi di vedere la bella che mio figlio tiene nascosta come la bestia della favola.»

Con queste ultime parole la voce della Sovrana aveva assunto un tono sbarazzino e allegro che ben si accordava, ora, con il volto ancora giovane che notavo essere molto simile a quello del mio compagno.

«Io non so se sono fatta per la vita di corte e poi qui ho degli amici, non è facile mollare tutto.» Risposi ben sapendo di star farcendo la verità con la bugia. Se fossi rientrata in quel tipo di ambienti... no, non ci avrei pensato ora, non davanti alla Sovrana dell'Inferno che, stando alle voci, riusciva a interpretare nel modo giusto anche il più microscopico dei cambiamento d'animo.

La Regina prese un sorso della bevanda calda e poi parlò con voce calma ma risoluta.

«So che non è tutto.»

Quasi la maledissi, farmela passare era chiedere troppo?

«Ma so anche che pochi tra quelli che vivono nei villaggi hanno trascorsi tranquilli alle spalle. Non ti chiederò cosa si cela il tuo, non è mio diritto, ma non lasciarti condizionare da lui. Il passato ci rende chi siamo ma ha anche lo strano potere di paralizzarci quando gli diamo troppo peso. L'Inferno non è il luogo crudele che molti dipingono e potresti scoprire un ambiente più accogliente e aperto di quello che pensi.»

«E cosa succede quando il passato continua a rincorrerti anche nel presente?»

Lo sguardo della Regina ora si fece guardingo e gli occhi si assottigliarono, io mi sentii come se mi fossi sbilanciata giusto quel pelino di troppo per sancire la mia caduta.

«Cordelia.» Cominciò con il tono più serio che le avevo sentito fino a quel momento. «Sei per caso in pericolo?»

«Ho tutto sotto controllo.» Le risposi cercando di apparire sicura, il suo sguardo mi metteva soggezione. Per tutto il sovrannaturale si diceva che la Sovrana davanti a me riuscisse a risultare più intimorente del Diavolo stesso e, ad averla davanti con quello sguardo, non faticavo a crederlo.

«Non sono del tutto convita dalle tue parole ma confido nel fatto che se mai sarai seriamente in pericolo non sarai troppo testarda.»

Altair le somiglia mi ritrovai a pensare sentendo quelle parole, riuscivo a vedere la stessa testardaggine che accomunava madre e figlio.

«Però.» Continuò prendendomi di sorpresa e assumendo nuovamente un tono spensierato, anche se stavolta suonava un po' forzato. «Se ti andasse di venire con me e rimanere qualche giorno a palazzo sono sicura che Altair apprezzerebbe la sorpresa.»

Perché sospettavo che, una volta avvertito il figlio di tornare, il suo scopo fosse esattamente chiedermi di andare con lei a Corte?

«Potrei venire per questa notte ma al massimo, domattina dovrei tornare in tempo per il lavoro.» Ammetto con una punta di dispiacere, se andassi con lei potrei passare più qualche giorno in più con Altair a meno che la situazione non si risolva prima.

«Lavori da sola?»

«No, c'è Hanna, ma non posso lasciarla a gestire la libreria da sola.»

Gli occhi della sovrana si illuminarono. Oh, riconoscevo quel luccichio, lo vedevo negli occhi di Hanna o nei miei quando parlavamo di qualcosa e c'entravano i libri, che la Sovrana fosse un'anima affine a noi in fatto di passioni?

«Beh a te la scelta, io non ti obbligherò di certo» disse la Sovrana alzandosi forse per congedarsi «se mai vorrai raggiungerci prima che torni mio figlio basta che chiedi a qualcuno dei demoni o degli angeli qui di portarti all'Inferno e una volta lì chiedi di vedermi.»

«Perdonami ma la maggior parte delle persone qui non hanno scelto di lasciare l'Inferno o non verrebbero accolte pacificamente» dissi celando la domanda che mi avevano scatenato le sue parole.

«Non preoccuparti, di quello me ne occuperò io.»

E con quelle parole, la Sovrana scomparve dalla mia cucina.

Clary

La compagna di Altair era un tipino interessante, sapevo che c'era del non detto che era aleggiato sulla nostra chiacchierata come una cappa scura che gravava sulle spalle di quella ragazza. Non dubitavo del fatto che non mi avesse mentito sull'avere la situazione sotto controllo, o almeno lei pensava che fosse così perché non avevo avuto nessun sentore di bugia o altro che mi facesse pensare il contrario.

Riapparendo a casa la prima cosa di cui mi preoccupai fu chiedere se mio marito e mio figlio fossero a palazzo, a quanto pareva però non erano ancora tornati, speravo almeno rientrassero per cena.

«Zia Clary.» Sentii chiamarmi da una vocina che allungò la a. Emily mi corse incontro e io mi abbassai al suo livello per abbracciarla.

«Ciao tesorino bello, dove hai lasciato Margherita?»

Pregai che mia nipote non fosse scappata per l'ennesima volta dalla sua tata altrimenti questa volta Azazel l'avrebbe seriamente messa in punizione.

«Emily.» L'ammonii quando sviò lo sguardo con aria colpevole, poi però le porsi una mano e aggiunsi. «Vieni, andiamo a cercarla prima che tuo padre lo scopra.»

Mi concentrai per individuare l'aura della giovane demone che probabilmente in quel momento stava per farsi venire un colpo. Margherita era molto dolce e, quando si era proposta tra le candidate per fare da baby-sitter all'ultima arrivata nella nostra famiglia, Azazel non si era fatto pregare molto per accettare, complice il fatto anche che quel giorno Margherita era l'unica che si fosse presentata seriamente e non avesse cercato di alludere ad altre cose mentre il mio amico esaminava ognuna di loro per capire se erano adatte al lavoro. Alcune di quelle demoni avevano ammesso candidamente che odiavano i bambini tanto che erano state bellamente cacciate senza possibilità d'appello e Azazel, sconsolato, si era venuto a lamentare sonoramente con me e Talitha. La mia amica aveva a quel punto proposto di assumere dei maschi ma Azazel l'aveva guardata come se le fossero spuntate due teste e la proposta era stata accantonata.

«Zia ma tu dov'eri? Ti ho cercato fino ad ora!»

«Emily, tesoro, fammi capire un attimo, quant'è che ti sei allontanata da Margherita?»

«Non lo so, poco perché?»

Merda. Avremmo fatto meglio a trovare quella poverina prima che decidesse davvero di scappare dal castello, fortunatamente sentivo la sua aura vicina e poco dopo la vidi venirci incontro trafelata.

«Oh Emily, mannaggia a te, temevo che ti fosse successo qualcosa! Ti prego, non farlo ancora o veramente potrei morire di crepacuore.»

Capite perché adoravo quella ragazza? Non si era accorta assolutamente di me, o forse non se ne era curata, tanto era preoccupata per la sua protetta.

«Ma tu sei un demone come me, non puoi morire di crepacuore.» Disse candidamente mia nipote, beata età giovanile! Anche Margherita rise all'esclamazione della piccola demone con noi, poi alzò lo sguardo su di me e sbiancò.

«Mia signora, io non so come scu...»

Alzai una mano bloccandola.

«Emily è scappata ancora e tu l'hai persa di vista, sai che se in questa situazione davanti a te ci fosse stato Azazel, Lucifero o Astaroth saresti stata nei guai vero?» Domandai facendo la voce da dura, cosa che assolutamente non ero, quando lei annuì terrorizzata addolcii il tono. «Ma ti è andata di lusso e hai trovato me, quindi non preoccuparti, non dirò nulla, neanche ad Azazel. So che Emily può essere difficile da gestire, è l'unica femminuccia in famiglia e forse noi la stiamo viziando troppo così lei si sta abituando a fare come le pare.»

«Mia signora, non so come ringraziarvi, io davvero non so come ricambiare questa fiducia.»

Margherita aveva le lacrime agli occhi, forse complice anche l'adrenalina che stava scemando.

«Continua a prenderti cura di Emily come stai facendo, per favore. E ora, direi che è ora di andare a fare tutte e tre una bella merenda pre-pranzo nelle cucine, che ne dici Emily?»

------------------------------------------------------------------------

Conosciamo la piccola Emily, tenetela d'occhio perché sarà importantissima!

Prossimo appuntamento: giovedì

Giorgia

המשך קריאה

You'll Also Like

12.4K 555 28
Leila, principessa della fazione dei demoni, ha trascorso buona parte della sua esistenza a competere con sua sorella Irie, più vecchia di lei di sol...
157K 6.7K 59
Mi chiamo Alexandra e ho un dono, un dono particolare e pericoloso: controllo il ghiaccio, la neve... Nessuno sa ciò che sono. Sono un errore? Non lo...
1.6M 62.3K 72
Si può veramente amare una persona e continuare a farlo per secoli, anche dopo la morte? Si può rinascere in un'altra epoca, in un'altra vita, e ritr...
12.4K 639 48
❝ 𝘪𝘵'𝘴 𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘤𝘳𝘦𝘵 𝘵𝘩𝘢𝘵 𝘵𝘩𝘦 𝘣𝘰𝘵𝘩 𝘰𝘧 𝘶𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘳𝘶𝘯𝘯𝘪𝘯𝘨 𝘰𝘶𝘵 𝘰𝘧 𝘵𝘪𝘮𝘦 ❞ 𝘏𝘈𝘙𝘙𝘠 𝘗𝘖𝘛𝘛𝘌𝘙 𝘍𝘈𝘕𝘍𝘐𝘊𝘛𝘐�...