❝ѕтαу❞➴кσσктαє

By wwings_

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{¢σмpℓєтa} °Kim Taehyung è un liceale di 18 anni, deriso da tutti per il suo passato. Un ragazzo in particola... More

•INTRO•
Chapter One: Jeon Jungkook.
Chapter Two: A light in this darkness.
Chapter Three: Feelings.
Chapter Four: Roommate
Chapter Five: Tears
Chapter Six: Friends
Chapter Seven: Unknown
Chapter Eight: Airplane
Chapter Nine: Confused
Chapter Ten: The Truth
Chapter Eleven: Pain & Problems
Chapter Twelve: Strange
Chapter Thirteen: That Night
Chapter Fourteen: Fake Love
Chapter Fifteen: Please, Go Away.
Chapter Sixteen: Alone
Chapter Seventeen: You Have Me
Chapter Eighteen: Grounded
Chapter Nineteen: Monster
Chapter Twenty: Flames
Chapter Twenty-One: After
Chapter Twenty-Two: Dream Or Nightmare?
Chapter Twenty-Three: Forgive Me.
Chapter Twenty-Four: Hi Life, I'm Back
Chapter Twenty-Six: Hi.
Chapter Twenty-Seven: Welcome Back
Chapter Twenty-Eight: Let Me Love You
Chapter Twenty-Nine: Happiness
Chapter Thirty: Jealous.
Chapter Thirty-One: Afraid
Chapter Thirty-Two:Can You Trust Me?
Chapter Thirty Three: Yes, I can.
Chapter Thirty-Four: It's Me.
Chapter Thirty-Five: Our First Time.
Chapter Thirty-Six: Sunshine
Chapter Thirty-Seven: Game Over
Chapter Thirty-Eight: The End Is Here
Chapter Thirty-Nine: We Made It
Chapter Forty: Finally, Peace.
_Epilogue_
[ Nuove Storie ]
[ 100k ]
STAY: MINI-SEQUEL

Chapter Twenty-Five: Yours.

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By wwings_


"Ehi calmati, calmati, è tutto ok!" Disse Seokjin abbracciando il fratello che singhiozzava disperato.

"Era un sogno Kookie, un sogno..."

Il maggiore ci mise un po', ma alla fine riuscì a far calmare il minore.

Decise di preparare due tisane per entrambi, per poi mettersi davanti alla finestra sul divano.

"Mi dispiace hyung...non volevo interrompere la tua serata..."

"Scherzi vero? Mi hai salvato la vita" Disse il maggiore ridendo.

"Perchè? Cosa intendi?"

"Beh...diciamo che...mi ha baciato."

"COSA?!" Urló il minore facendo quasi rovesciare la tazza.

"COMEQUANDOPERCHÈ?!" Disse poi tutto d'un fiato.

"Non lo so! È stato così strano...mi ha accompagnato in bagno perchè mi dovevo aggiustare il trucco dopo il film e continuava ad avvicinarsi...ho perso lucidità e l'ho baciato, poi ho iniziato a balbettare finchè lui non mi ha baciato di nuovo, stavolta in modo più..."

"Ok, ok, ho capito,tranquillo."

"Cioè io non so se provo qualcosa..."

"Hyung."

"Sì?"

"Sta tranquillo, adesso non pensarci. Mi sento stanco...posso andare a letto?"

"E me lo chiedi? Certo che puoi. A domani, Kookie."
Disse Seokjin dando un ultimo abbraccio al minore.

"Notte, hyungie." Rispose lui.

Jungkook non credeva che sarebbe riuscito a dormire.

Invece appena toccò il cuscino si addormentò, stancato dal troppo piangere.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

È la quarta volta che lo chiamo oggi, dove cazzo è finito?
Merda, senza di lui non posso incastrare quel criminale del mio patrigno.

Yoongi imprecò, spaccando un bicchiere che aveva di fianco.

In quel momento, il campanello suonò, facendo sobbalzare il ragazzo, che aveva già i nervi abbastanza girati.

"Yoongi, tesoro, apri tu, sono impegnata!"

Disse sua madre dalla stanza accanto.
Il ragazzo sbuffò e si alzò dalla sedia girevole, dirigendosi verso la porta.

Gli si presentò davanti una familiare testa bionda, sorprendendolo.

"Ehi Yoongi, disturbo?"

"Ciao, no che non disturbi! Sei scemo? Vederti è sempre stupendo per me."

Rispose il maggiore stampando un bacio sulle labbra carnose di Jimin e avvicinandolo a sè.

"Stupido..." Disse il biondo sorridendo.

"Comunque, che ci fai qui?" Chiese Yoongi appoggiandosi alla porta.

"Beh...ero venuto a chiederti se ti andava di fare un giro. Ho bisogno di distrarmi un po'... e ti devo parlare."

"Che è successo Chim?" Disse il maggiore accarezzando la guancia del minore.

"Ti spiego dopo, se ti va di uscire un po'."
Yoongi sorrise.

"Certo, mi infilo una maglia decente e arrivo. Intanto se vuoi entra, fa come se fossi a casa tua."

Detto ciò, Yoongi sparí al piano di sopra.
Jimin entrò: la casa di Yoongi era bella, molto spaziosa e accogliente.

La prima stanza che si poteva vedere entrando era il salotto, dove un enorme divano viola era posizionato, con davanti la televisione da probabilmente 50 pollici.

Quasi tutti i mobili erano neri e bianchi. Seguivano l'eleganza della casa.

Il soffitto della stanza era decorato con un bellissimo lampadario, probabilmente costoso, che era decorato da foglie di metallo incastonate attorno alla lampadina di ogni braccio.

A fianco al salotto Jimin vide una porta nera che, essendo socchiusa, lasciava intravedere una parte della cucina, che aveva come colori dominanti il bianco e il bordeaux.

Jimin attraversò il corridoio fino alla scala.
I muri erano ricchi di quadri: la maggior parte erano natura morta, con vasi di fiori e cesti di frutta. Lo stile in quella casa non mancava.

Un quadro colpí particolarmente Jimin: raffigurava un vaso. Questo vaso era lilla ed era decorato da linee bianche che sembravano crepe; in un punto del vaso mancava una parte, e da quel buco usciva un liquido nero.

L'effetto era incredibile, realistico fino all'assurdo e quasi ipnotico.

Jimin infatti restò imbambolato a fissarlo per un po', almeno finchè dei passi non attirarono la sua attenzione.

A confermare quel rumore fu Yoongi, che poco dopo scese dalla scala.

Indossava un paio di jeans con degli strappi sulle ginocchia e una maglia bianca con una scritta rossa:

' Yes, I'm bad, but also yours.'

"Sí, ho scelto apposta la maglia con questa scritta babe" Disse Yoongi rispondendo ai pensieri di Jimin, che a queste parole fece un sorriso ebete.

"Allora, andiamo?"

Il biondo annuí, seguendo il maggiore che, detto un ciao alla madre, si precipitò fuori dalla casa.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

L'oscurità ormai inondava Seoul, ancora luminosa grazie alle mille luci artificiali.

Jimin camminava lungo il bordo di un marciapiede, tenendosi in equilibrio grazie alla mano di Yoongi, che camminava accanto a lui.

"Di cosa dovevi parlarmi Chim?" Chiese Yoongi dopo un silenzio tombale.

Jimin non rispose subito, si limitò a fermarsi e a scendere dal bordo del marciapiede, ritrovandosi a pochi centimetri da Yoongi, che però non si mosse di un millimetro.

La distanza tra loro era quasi inesistente, e questo scaturí in Jimin una risata nervosa e le gote rosse.

"Dio, sto cosí bene con te...non posso lasciarti..."

"Perchè dovresti lasciarmi Chim?"

"Perchè...l'ho detto a mia madre. Di noi, intendo. Non l'ha presa bene.
Vuole che io ti lasci e che mi trovi una ragazza."

"Oh Jimin...mi spiace..."

"No. Non devi. Sono felice con te, e mia madre lo deve accettare. Non posso lasciarti."

"Ma se questo ti causerà problemi in famiglia..."

"No. Mio padre mi accetta, è mia madre il problema. Ma si dovrà abituare. Perchè non ho intenzione di lasciarti."

Yoongi non resistette più: uní le sue labbra a quelle del biondo, avvolgendolo in un abbraccio protettivo.

"Ma ci vedranno hyung..."

"Non mi interessa Chim. Non me ne frega un cazzo."

Detto ciò, Jimin sorrise sulle labbra del maggiore, per poi riavvolgerle in un bacio più profondo e pieno di sentimenti.

Il biondo posò le braccia attorno al collo di Yoongi, che lo avvicinò ancora di più a sè.

La gente passava, li vedeva: alcuni li guardavano male, alcuni li ignoravano, ma a loro non importava.

No.
Proprio non gliene fregava un cazzo.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Una settimana dopo...

Tornare in quel posto gli faceva uno strano effetto: non brutto, strano.

L'ospedale era sempre uguale, non cambiato niente: infermieri che giravano di qua e di là, dottori in preda a una crisi di nervi, barelle...

Tutto esattamente identico.

"Jungkookie!" Una vocetta familiare fece sorridere il corvino.

"Ciao Sunny!" Disse lui prendendo in braccio la bimba.

Dopo essersi salutati, Sunhee decise di passare un po' di tempo a giocare con lui nella sala in cui si erano incontrati.

Giocarono per un po', finchè Jungkook disse:
"Ehi piccola, ti va di venire con me a salutare il mio amico?"

"Quello di cui mi parlavi Jungkookie?"

"Sí, proprio lui."

Allora la bimba annuí.
I due camminarono lungo il corridoio, finchè non furono davanti alla porta.

Jungkook era nervoso, non poteva nasconderlo.

Aprí la porta.

Vedere Taehyung in quelle condizioni era per lui un colpo a cuore ogni volta.

Tutto quello che provava era un misto di sensi di colpa, paura, tristezza, rabbia e dolore.

Quando entrarono, la prima cosa che Jungkook vide fu una ragazza seduta accanto al grigio.

Questa, sentendo la porta aprirsi, si girò e fece un sorriso triste al minore.

"Ciao Kook. Come stai?"

"Difficile definirlo. Tu?"

Ma il corvino non aveva bisogno di risposte: il volto di Akiko era scuro e triste. Le occhiaie indicavano la stanchezza e l'insonnia di quei giorni, mentre il rossore degli occhi il frequente piangere.

Indossava una semplice felpa grigia aperta, che lasciava intravedere una maglia bianca con una scritta stampata sopra.

I jeans erano neri, stesso colore degli anfibi che portava.

"Penso bene..." Mentí Akiko.

Successivamente la maggiore, vedendo Sunhee, alzó la mano e fece un cenno di saluto verso la bimba, facendo un sorriso amichevole, anche se finto.

Perchè in realtà, lei non aveva nessuna voglia di sorridere.

"Jungkookie, lei chi è?" Chiese la piccola stringendosi alla gamba di Jungkook.

"È un'amica del ragazzo che è su questo letto. Non preoccuparti, è anche mia amica."

"È la tua ragazza?" Chiese Sunhee mostrando i grandi occhi curiosi.

"No, no. È solo un'amica." La corresse il corvino.

Detto ciò, Sunhee si avvicinò al letto di Taehyung per guardarlo meglio.

"Veramente, come stai?" Sussurrò il corvino senza che la bambina li sentisse.

"Mi manca Kook. Mi manca terribilmente..."

Disse Akiko, singhiozzando e stringendosi al petto del minore, che iniziò ad accarezzarle i capelli neri per calmarla.

"I dottori hanno detto che sta migliorando. Vedrai, si risveglierà. Non piangere..."

Disse Jungkook cercando di consolare la ragazza.

Ancora una volta, Jungkook lo notava: Akiko poteva anche messere cambiata di aspetto, ma rimaneva sempre la ragazza sensibile e fragile di sempre.

"Lui non vorrebbe vederti cosí. E nemmeno io."
Dopo quella frase, Akiko si strinse di più contro il minore, ma smise di singhiozzare.

O almeno, si sforzò per smettere.

"Non piangere..." Disse una vocetta.
Sunhee si era avvicinata a loro e aveva abbracciato la gamba di Akiko, come per confortarla.

"Ehi piccola non preoccuparti, sto bene..."

Rispose la ragazza mettendosi alla stessa altezza della bambina e accarezzandole una guancia.

"Se piangi tu poi piango anche io" Disse Sunhee, con una tenerezza che solo i bambini hanno.

Akiko sorrise.

"Come sei dolce, piccola. Tranquilla, sto bene."

A quelle parole, Sunhee sorrise, per poi rivolgersi a Jungkook:

"Lui chi è?" Disse indicando Taehyung.

"È un nostro amico, che adesso sta male." Rispose il corvino.

"Come si chiama?"

"Taehyung."

Sunhee si spostò davanti al grigio e con la sua vocetta, sussurrò:

"Taehyung svegliati! Jungkookie e la sua amica stanno male, perchè non ti svegli?"

Jungkook trattenne una risata e alzò gli occhi al cielo, mentre Akiko non si trattenne e ridacchiò.

Sunny ha ragione Tae

Pensò il corvino.

Devi svegliarti. Senza di te, la mia vita non sarebbe la stessa. Ti prego Tae,
Svegliati.

Era un giorno come tanti altri...
...
Finchè...
Stay: 2mila letture,378 voti.
COS?!
NO, SERIAMENTE, COSA?!
Questa era da infarto. Ma da infarto serio porco broccolo.
Bene, vi ringrazio tantissimo per questi risultati che non merito affatto e vi auguro amore e tanti Jimin❣️

Melissa

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