Ti Dedico il Silenzio

By chrisevanstan__

4.3K 491 65

"E ti dedico il rumore Di queste inutili parole Un quadro senza il suo colore Che è andato via a volare altro... More

premessa
C'è un'aria strana stasera
E torno a casa in silenzio
Tra i rumori del traffico e il telefono spento
E la gente mi guarda , ma non ho niente di vero
Io che basta pensarti e già mi manca il respiro
È da tempo che lo cerco questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso che anche il tempo non mi basta
So quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
Meriti anche tu un posto da visitare
C'è un'aria strana nel cielo
Esco da casa in silenzio
Non è ancora neanche l'alba, ma a dormire non ci penso
Io cerco solo di capirti
E la notte non ci dormo
Se soltanto avessi pace saprei essere come loro
È da tempo che lo cerco questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso che anche il tempo non mi basta
So quanto costa per te
Ma cerco solo un motivo
Per sentirmi vivo e non è semplice
So quanto pesano in te quelle paure lontane

So quanto pesano in te quelle paure lontane

171 19 10
By chrisevanstan__

*Prima di iniziare volevo avvisarvi che questo capitolo parla principalmente di sesso e perciò ci saranno anche riferimenti un pò spinti, quindi se non vi piace o siete sensibili alla cosa passate avanti*

Durante tutta l'estate Bucky e gli altri si videro spesso anche fuori dal lavoro. Erano diventati un gruppo unito e Steve era riuscito ad incollarli bene uno all'altro. Adoravano stare insieme, si poteva parlare di tutto senza che nessuno giudicasse. Con tutto si intendeva TUTTO. Erano capaci di passare da cosa avevano mangiato a colazione, all'immigrazione e di lì potevano ritrovarsi a parlare di sesso. Niente era un taboo, nessuno si sentiva in imbarazzo. Per loro era così naturale parlare di argomenti come il sesso che ormai non si facevano problemi. Ovviamente rimanevano nei limiti, senza mai esagerare troppo. C'era chi spesso si spingeva oltre e chi rimaneva a galla, senza mai scendere in profondità. Natasha era la più aperta, parlava di sesso come se fosse l'unica cosa esistente e spesso dovevano farla stare zitta di forza. Non aveva avuto mai un rapporto vero, ma non riusciva a fermarsi, stava cercando quello o quella giusta per farlo, anche se era tentata di cederla facilmente. Thor era quello che accompagnava Nat in tutti i suoi discorsi. Lui rispondeva alle sue domande, rispondeva a qualsiasi domanda anche alla più imbarazzante perché a lui non importava. Thor era un figo senza precedenti ed era ovvio che avesse già fatto sesso. Le ragazze erano facili da ottenere eppure lui non approfittava di questo. Aveva avuto una sola ragazza e lo aveva fatto solo con lei, prima e ultima volta. Thor e gli altri uomini del gruppo erano stati ben istruiti dalle due donne del gruppo a trattare bene tutti senza differenze. Tratta le donne così come tratteresti qualcuno del tuo stesso sesso, femminismo, femminismo e femminismo. I ragazzi avevano tutti la testa a posto quindi non c'era stato bisogno di tanta pressione per certe cose e per fortuna erano già informati per conto loro e non avevano mai fatto differenze più di tanto. Certo, le due esageravano perchè erano capaci di urlare "sessismo" anche alla minima cosa. Una volta per gentilezza Steve aveva tenuto la porta a Wanda e Natasha, che erano infondo al gruppo, e loro gli avevano fatto chiudere la porta per aprirla da sole. Il biondo e gli altri non se lo aspettavano, risero ma quando si accorsero che erano serie ebbero leggermente paura. Ma si accetta qualsiasi cosa quando si sta in un gruppo di persone, no? Si accetta ogni idea, sogno, comportamento, modo di fare ed essere, ogni stranezza.
Bucky sopportava tutti senza mai giudicarli perchè sapeva di essere quello più strano. Lui era quello che ascoltava gli altri parlare di quante volte al giorno erano capaci di masturbarsi e poi solo quando veniva chiamato in causa rispondeva. Era fatto così, non si spingeva molto più in là. A volte aveva risposto alle domande degli altri in modo più approfondito ma solo prima che arrivasse Steve nel gruppo. Si vergognava troppo, era una cosa sua che condivideva con i suoi amici ma non poteva se il tipo che gli piaceva era lì. Sarebbe stato imbarazzante.
Una sera mentre erano seduti in un bar, avevano lavorato dall'ora di pranzo fino alle 18.00, ancora una volta si parlava di sesso. Bucky non faceva altro che pensare di essere seduto con degli adolescenti in crisi quando, invece, c'erano persone dai ventuno anni in su. Si era messo ad ascoltare le solite cose, i gomiti poggiati sul tavolo che reggevano il suo viso, l'espressione di chi è stanco di sentire le solite cose e la testa chissà dove. Anzi, la testa in una fantasia poco decente a causa dell'argomento di cui si parlava, assieme al biondo seduto a distanza di due posti da lui.

Sentiva le sue mani sul suo corpo che viaggiavano lentamente, studiando ogni singola curva. Sentiva i suoi occhi su di lui che viaggiavano veloci, studiando ogni singolo particolare e cercando di memorizzare ogni cosa di quel momento. Sentiva le sue labbra sul suo corpo e non sapeva decidere se erano troppo lente o troppo leste. Il suo buon profumo stava invadendo le sue narici e il moro credeva di stare per impazzire. Il biondo era seduto al bordo del letto e il moro era su di lui. Si scambiavano baci sulle labbra e poi sul collo, poi ritornavano ad unirsi in un bacio. Il moro posò le mani sul petto dell'altro e poi lo spinse piano fino a farlo stendere sotto di lui. Cominciò a lasciargli dei baci, una scia di baci. Labbra, guancia, mascella, collo, clavicole, petto, pancia, bacino. Si fermò lì, alzò lo sguardo e quegli occhi brillarono di desiderio, i suoi occhi lo stavano pregando. Il moro allora slacciò prontamente la cinta che teneva su i suoi jeans e...

- Bucky! - la voce di Wanda lo risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. Sussultò e poi si rese conto che tutti lo stavano fissando.

- Si, scusate. Dicevate? - chiese lui cercando di ricomporsi.

- Parlavamo di threesome, ci staresti mai? - esordì Nat fissandolo ambiguamente, da persona che sapeva la risposta.

- Ma dai... - sospirò ridendo. Certo che ci sarebbe stato, qualunque fosse stata la "combinazione". Potevano esserci due donne o due uomini o un uomo e una donna, a lui avrebbe fatto piacere comunque. La gente, anzi, in particolare gli ignoranti, davano una spiegazione a questa cosa con due cose completamente stupide e infondate. Una era: sei bisessuale, è ovvio che ti piacciano; l'altra era: i bisessuali fanno solo sesso a tre, sono eterni indecisi e quindi lo fanno con tutti. Queste due cose gli erano state dette e non una volta sola. Bucky aveva fatto una faccia sconcertata e poi si era messo ad urlare. I bisessuali non sono malati del sesso, sono persone e non sono indecisi. I bisessuali sono persone e ci sono un sacco di loro a cui non piace il sesso a tre perchè sono gelosi del partner oppure semplicemente ne sono disgustati così come potrebbe succedere a tutti, non solo ai bisessuali. Però spesso si tende a fare una generalizzazione e succede sempre e a chiunque. Comunque sì, Bucky era bisessuale. Aveva avuto una mezza storia con una ragazza del liceo, poi si era allontanato per via di un litigio. Adesso era follemente innamorato di Steve e diamine lui non voleva condividerlo con nessuno, neanche per una notte, anche se questo succedeva nella sua fantasia. - ...sai la risposta - continuò il moro.

- E la vogliamo sapere anche noi. Prima che tu possa dire qualcosa la mia risposta è sì, io ci starei al mille per mille - rise Tony portandosi il bicchiere di Martini alle labbra.

- Ovviamente ci starei, Tony - alzò le spalle e poi copiò il movimento dell'altro e si portò il bicchiere alle labbra.

- Non so come facciate, a me fa senso. Cioè, non senso ma non riuscirei mai a condividere il mio letto con due persone allo stesso momento, mi farebbe strano e poi mi sentirei ignorato quindi NO GRAZIE - intervenne Sam.

- Ignorato? Due donne solo per te e ti sentiresti ignorato? - ribatté sorpreso Thor.

- Solo per me? Si sa che quando si sta in tre, anche tra amici, uno viene escluso tipo selezione naturale. La selezione naturale farebbe fuori me e io non vorrei rimanere a guardare la mia ragazza mentre fa sesso con un'altra, sono geloso ed egocentrico quindi impazzirei - rispose tranquillo all'amico.

- A me fa schifo e basta - lo interruppe Bruce.

- Certo, scommetto che tu sarai quello più forte a letto. Si sa, quelli tranquilli sono degli animali - Natasha diede una spinta leggera a Bruce ridendo.

- Ma fatti i fatti tuoi - alzò gli occhi al cielo.

- Sei un pò pazza tu - disse Wanda abbastanza stranita dalla piega che il discorso stava prendendo. Il moro tornò a fissare il nulla cosmico, l'argomento lo stava annoiando e se non lo avessero riportato alla realtà avrebbe continuato a sognare di fare sesso con Steve. Non sapeva se lui fosse intervenuto nella discussione, non gli importava la sua risposta, voleva solo che gli saltasse addosso. Adesso l'adolescente in astinenza era lui. Era seduto al tavolino di un bar, con il tizio che gli piaceva poco più in là, con la testa in una fantasia poco decente. Voleva fermarsi ma i suoi occhi puntavano sempre il biondo e lui rimaneva a studiarlo quando era sicuro che nessuno lo stava fissando. Guardava le sue labbra, i suoi occhi, la barba che stava ricrescendo, i capelli biondi ben pettinati e poi si era fermato sulle mani. Le sue mani erano grandi, così belle, curate. Una stringeva il bicchiere di Whisky e l'altra era semplicemente poggiata sul tavolo. Gli occhi salirono verso le braccia, le spalle e poi gli era venuta voglia di mettersi a passare le mani sulla sua schiena, altrettanto possente. Aveva le spalle larghe come quelle di un giocatore di basket e Bucky credeva di svenire da un momento all'altro. Amava le spalle larghe e quelle di Steve erano perfette. Il moro si morse il labbro inferiore, come per istinto e poi abbassò lo sguardo sperando di non essere stato beccato. Era stato un gesto proveniente dalla sua fantasia e voleva maledirsi per non essersi trattenuto. Di sicuro lo avevano notato. Otto persone, una di sicuro lo aveva notato e sperava non fosse Steve.
La serata continuò e continuarono anche a bere in quel bar. Il proprietario li cacciò perchè avevano anche cominciato a dare troppo fastidio e tutti brilli si erano alzati ridacchiando come dei ragazzini. Andavano in giro ridendo, urlando e poi Steve si avvicinò a Bucky.
Il moro era così brillo che avrebbe potuto dire qualsiasi cosa indecente e invece fu proprio il biondo a parlare.

- Posso far parte della tua threesome? Possiamo anche essere noi due, non importa, basta che ci sia tu - gli sussurrò ridacchiando. Gli scostò i capelli lunghi dal viso e poi gli diede un bacio sulla guancia.

- Tu, vuoi fare sesso con me? - lo guardò, si indicò e rise come se fosse la battuta più divertente che avesse mai sentito.

- Sì, Buck - continuò a stampargli dei baci sulla guancia mentre camminavano infondo al gruppo.

- Buck? Guarda che hai saltato la "y" finale, Stevie - si strinse a lui.

- Non ho saltato niente, Buck - sorrise e poi gli schioccò un altro bacio. Il biondo lo bloccò. Erano entrambi nel bel mezzo della strada, uno di fronte all'altro. Si stavano guardando negli occhi, gli occhi azzurri di Bucky contrastavano quelli blu oceano di Steve. Fu esattamente lo stesso sguardo che si scambiarono la sera del compleanno di Thor. Le stesse emozioni, lo stesso stato di trance li aveva avvolti. Erano loro due, persi insieme in qualcosa di troppo grande. Esitavano, stavano esitando. Non si muovevano, si guardavano solo, impauriti. Bucky iniziò a pensare così velocemente che ogni ingranaggio del suo cervello bruciò. Steve probabilmente pensava alla prossima mossa da fare e da ubriaco, scelse di fare la cosa più stupida che potesse venirgli in mente. Spinse leggermente il moro poi esordì.

- Scherzavo - e fece una risatina. Il biondo raggiunse in fretta gli altri, imbarazzato, ubriaco e maledettamente pentito della scelta. Bucky rimase lì, immobile. Il fuoco che si era acceso e che era arrivato a scoppiargli nel cervello venne smorzato da un secchio enorme d'acqua fredda, ghiacciata. Per un momento aveva sperato che lo baciasse, che quello era il momento giusto e che lo avrebbe baciato davvero. Invece no. Gli aveva riso in faccia, stava scherzando.
Si accorse di essere indietro e riprese a camminare da solo, sempre lontano dal gruppo. Si sentiva uno scemo e anche umiliato perchè quello sguardo era stato uno scambio di sentimenti importanti e lui li aveva schiacciati. Voleva mettersi a ridere e piangere contemporaneamente. Si limitò a prendere Sam, Natasha e tornare a casa. Ridere per lo scherzo riuscito? Gioire per via di quello sguardo? Rimanere tristi per la stronzata che aveva fatto? Non sapeva che fare e perciò decise che era meglio dormirci su. Niente in quel momento era meglio di rifugiarsi nei sogni.

Continue Reading

You'll Also Like

134K 16.6K 75
La historia trata de una escritora qué se hace famosa por un golpe de suerte y un buen descubrimiento de parte del editorial, su nombre Sarocha Chank...
Nobilis By YinaM

Science Fiction

350K 32K 68
En un régimen estable, donde la calidad de vida es alta y la guerra es solo un mito de antaño, Aletheia es una adolescente a puertas de un compromiso...
19.7M 1.3M 122
Trilogía Bestia. {01} Fantasía y Romance. El amor lo ayudará a descubrir quién es en realidad y su pasado hará reales sus peores miedos. ¿Podrá ell...
317K 45.9K 56
El amor puede llegar de manera impredecible... Para aquel Omega que por mucho tiempo creyó que lo había encontrado, vendrá en su demandante e impone...