You are a Criminal |BTS|

By MioDisagio

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Elisabet Dornand originaria dalla Francia, una criminale che fa colpi in tutto il mondo. O quasi, l' ultima t... More

Epilogo
1: Un nuovo ordine signore?
2: cominciamo a giocare
3: Il preside
5: i dormitori
6:Un sorriso emozionante
7: un uscita niente male
8:Buon lavoro, oppa
9: frammenti di pensieri vaganti
10: Un' alleanza vantaggiosa
11:Obbligo o verità?
12: Primo indizio!
13: da odio nasce amore
14: Un vero uomo
15: FIDANZATA?!
16: Qualcosa di interessante!
17: pericolo
18: Corri
19: Resta
PER NON DIMENTICARE
20: una piccola bugia
21: Lo uccido io
22: uccidimi

4: Il mio destino

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By MioDisagio

Sento suonare la sveglia e con una botta secca la schiaccio interrompendo quel rumore disgustoso.

Mi alzo dal letto e mi stiracchio osservando la mia camera. Piena di fogli e cartelle messe in pila sulla scrivania. Il colore che domina qua dentro è il beige e il rosa chiaro.

Prima che potessi uscire dalla porta qualcuno mi afferra la mano.
Mi giro di scatto -CHI SEI E COME HAI FATTO AD ENTRARE QUI?!- lo prendo per il collo e lo strattono.

Aspetta... Mi fermo.
-JACK! BRUTTO FIGLIO DI- mi attappa la bocca sbadigliando.
-Ma che ti urli, sono le sei del mattino bambolina...-

Bambolina?
Ha detto davvero bambolina?
Sbuffo levando la sua mano dalla bocca chiedendo: -che ci fai nel mio letto?- mi lego i capelli in una coda alta.

-Volevo innagurare la tua camera- sorride con fare innocente.
-Sgorbio vatti a preparare!- prendo l'intimo, un jeans e un maglione bordeaux.

Entro nel bagno e mi faccio una doccia veloce. Mi metto un asciugamano intorno al corpo e mi lavo i denti per poi asciugarmi i capelli e piastrarli.

comincio a vestirmi per poi passare ad un trucco leggero e per bellezza mi spruzzo un po di profumo.

Esco di casa insieme al mio collega con una brioche in bocca. Camminiamo parlando di lavoro fino a quando non vediamo sette ragazzi davvero belli sommersi da una valanga di ragazze.

-Credo che abbiamo trovato il bersaglio- indico quella massa di gente. Ci avviciniamo e comincio involontariamente a fissarli.

Uno di loro se ne accorge e mi fa l'occhiolino.
-Quello gnomo ti ha guardata!- si mette davanti a me Jack.
-Calmati e andiamocene via- lo prendo per mano e lo porto via.

arriviamo davanti la scuola.

"Kyung Hee University, democratizzazione della scuola delle idee della vita. Verso una nuova civiltà.
Un mondo civilizzato."

-Sembra un bel posto vero?- mi chiede Johnson e io annuisco. Sembra davvero una bella scuola, e molto organizzata.

Entriamo dentro e andiamo nell'infinita aula magna. Troviamo il preside al centro della stanza che fa un discorso.

-E vorrei presentare due ragazzi, i miei nipotini. Il nuovo gioiello della nostra scuola, trattateli bene. Sono Elisabet Donand e Jack Dornand!-

-Perchè non poteva essere Johnson?- borbotta il mio "fratello".
-Zitto e andiamo da nostro "zio"- lo prendo per mano e ci affianchiamo a Giulio sorridendo.

-Non credo sia una buona idea attirare l'attenzione- sossurro al preside.
-Almeno gli obbiettivi ti rivolgeranno la parola, rinraziami- risponde lui fiero.

Io e Jack facciamo un inchino.
-Piacere di conoscervi, sono lieta di fare la vostra conoscenza- dico con tranquillità.
-Ciao ragazze, sono felice di essere qui! Prendetevi cura di me e di mia sorella!- fa un occhiolino sorridendo.

Faccio finta di essere contenta. -Vado in bagno- gli sossuro. -Ti accomoagno?- chiede prendendomi la mano. -Em no, grazie comunque- vado via da quella stanza ed esco in giardino.

-Finalmente nessun impiastro!- mi siedo in una panchina.
-Non ami stare al centro dei riflettori?- mi chiede il ragazzo del occhiolino allungandomi una bibita.

-Ah grazie... piacere mi chiamo Elisabet Dornand anche se penso che tu già lo sappia- sorrido invitandolo a sedersi.

-Piacere mio! Mi chiamo Jimin, Park Jimin- ci stringiamo la mano sorridendo.

Speravo fosse Jeon Jungkook. Almeno mi affacilitavo il lavoro...

-Vieni dalla Francia?- wow che occhio attento.
-Si, io e mio fratello siamo francesi...-
-Tuo fratello di primo acchitto sembra americano! Che strano, non vi assomigliate...- si strofina il mento pensieroso.

maledizione.

-Non sei il primo che ce lo dice! Cè da dire che io e mio fratello siamo diversi in tutto!- non proprio in tutto ma questo lo saprai esculsivamente se ti ucciderò.

-Non proprio in tutto, siete entrambi bellissimi anche se... Tu di più- sorride amichevolmente.
-Sei bravo a parlare Park Jimin!- ridacchio.

-Si vede che ci sto provando con te?- chiede ridendo.
-È palese!- sorrido dandogli una piccola pacca sulla spalla trattenendo il più possibile la mia forza.

-Sembravi molto più timida nell'aula magna- confessa lui divertito.
-Diciamo che sono una ragazza estroversa solo con i bei ragazzi- gli faccio l'occhiolino.

-Si vede che ci sto provando con te?- chiedo sorridendo.
-Giusto un pochino...- si avvicina a me.

Lo fermo. -Hey bellissimo che vuoi fare?- ridacchio .
-Ti voglio baciare?- chiede lui riavvicinandosi.
-Mi dispiace ma dovrai aspettare ancora un po di tempo- rido.

Ai ragazzi piace combattere per conquistare una donna. Una che la da subito non sarebbe divertente.

-Sei la prima che mi rifiuta!- ammette ridacchiando imbarazzato.
-Sono piena di sorprese io-
Gli faccio l'occhiolino.

-ELISABET DORNAND!- mi giro di scatto.

Bastardo.

-Oh!- guardo jack allontanandomi da Jimin.

-Aish...- sussurra il ragazzo abbandonandosi alla panchina.
-Sorellina abbiamo lezione! la interessantissima spiegazione del prof ci aspetta!- mi strattona lontano dal mio obbiettivo.

Entriamo nell'edificio.
-CHE DIAMINE COMBINI?! stavo per riuscire a farmelo amico ad arrivare al vero obbiettivo!- continuo a voce bassa.

-Oh beh scusa...- si gratta la nuca dispiaciuto. -Lascia stare dai. Dopo tutto è solo il primo giorno- da quando in qua mi fa pena?

-Comunque qui dentro ti tratterò in un modo più dolce per non creare sospetti, non pensare che dopo il tuo discorso ho cambiato idea!- creo una scusa a caso.

-Non ho pensato a nulla- sorride abbracciandomi. -Birbante...- boffocchio mentre mi accarezza i capelli.
-Maledizione al tuo fascino!- mi addolcisco ricambiando sinceramente l'abbraccio.

-È incredibile che tu sei l'unico che si fa odiare a amare allo stesso tempo!- penso ad alta voce.
-Il tuo orgoglio dove è finito dopo questa frase?- chiede dandomi un bacio sulla guancia.

-Hai rovinato rovinato il momento magico!- rido.
-E tu hai detto che mi ami!- risponde fiero di se.
-Si ma anche che ti odio!- gli ricordo ridacchiando. -Pensi sempre negativo tu eh!- sorride.

-Dai andiamo in classe- ci prendiamo per mano cominciando a farci i dispetti fino ad arrivare nell'aula.

-Quello laggiù è Jeon Jungkook, siediti vicino a lui- io annuisco e mi avvicino al ragazzo.

Aspetta, da quando mi da gli ordini?

-Em... Posso sedermi?- lo guardo timidamente.
Con lui la mia strategia è fare la timida, non sembra come jimin.

-Oh certo, sono felice che la nipote del preside mi calcoli!- ridacchia.
Mi siedo accennando un piccolo sorriso.

-Che scemo non mi sono presentato! Sono Jeon Jungkook- mi tende la mano e io la stringo.
-Io Elisabet Dornand. Comunque ti conosco già, sono un Army...- gli sorrido.

-Wow! Davvero? Sono felice di sentirlo! Quale canzone ti piace di più?- chiede entusiasta.

Allora vediamo secondo le mie ricerche potrei scegliere... No more dream. La canzone del debutto andrà bene.

-No more dream, mi fa pensare alle origini- sorrido.
-Wow quanta nostalgia mi viene a pensare a quella canzone!- ammete grattandosi la nuca.

-Devo ammettere che è strano...- mi fissa il volto con curiosità.
-Cosa?- cinguetto presa alla sprovvista.
-Sei la prima ragazza che si comporta in questo modo calmo e timido di fronte a me!-

solo per il semplice fatto che sono una grande attrice e a vederti potresti essere il mio fratellino minore di 15 anni.

-Diciamo che sono molto mite e pacata con chi mi sta intorno...- sento ad un certo punto la voce di Jimin avvicinarsi.

-Hey Elisabet!- mi chiama e io mi giro di scatto.
-Oh Jimin!- mi alzo facendo un inchino.
-Scusa per prima, davvero mio fratello è stupido e- mi blocca sorridendo.

-Tranquilla, c'è tempo per conoscerci meglio!- ridacchia.
Già, esattamente un mese, e in questo arco di tempo devo avere centinaia di informazioni contro di voi e il padre del tuo amichetto.

-Um... si sicuro- annuisco
Sento lo sguardo di Jack farsi pesante e fissa Jimin come un leone su una appetitosa gazzella.

-Ai vostri posti!- arriva il professore e mi siedo al mio posto facendo segno a Jack di stare calmo e buono fino alla fine delle lezioni.

-Sono il dottor Min. Piacere di conoscervi studenti- si muove per tutta la classe scrutando con sguardo severo gli allievi.

-Come già saprete abbiamo due nuovi studenti nel nostro corso... Trattateli con infinito riguardo- ordina.

Ti fa paura il fatto che siamo entrati in questa scuola una mezzora fa e abbiamo più potere di te grazie allo "zio" eh.

Quanto è bello essere raccomandati!

-La ringraziamo dell'accoglienza dottor Min!- diciamo in coro io e il mio collega.

Il professore annuisce e comincia a spiegare il programma di questo anno.

Tutti noi prendiamo appunti su un tacquino in modo ordinato.

Finita la lezione cambiamo aula e così via per le altre ore.

Suonata l'ultima campanella della giornata io e Jack ci alziamo.
Incrociamo il preside e ci inchiniamo.
-Oh ragazzi basta formalità... Non sono abituato!- ride e noi sorridiamo.

-Vi vorrei parlare dei dormitori... Che ne dite di starci, potrei fare "sbagliare" lo smistamento della camere e far stare Elisabet con Jeon Jungkook, Kim Taehyung e e Park Jimin- ci fa l'occhiolino.

-E io?- chiede jack guardandomi preoccupato.
-Con gli altri quattro!- risponde Giulio entusiasta.

-Ci dobbiamo pensare... questa sera le faremo sapere. Va bene?- chiedo e lui annuisce.

-Allora a sta sera!- se ne va il nostro complice fischiettando.

Io e il mio compagno andiamo fuori e ci incamminiamo per casa.

-Almeno il covo starà al sicuro se noi ci stiamo di meno...- dico a jack.
-ma sará meno controllato...- ragiono subito dopo.

-E come farai a lavorare con quei tre?- mi chiede e io sorrido.
-Nella scuola c'è un bel giardino... Lavoreremo insieme lì in un posto un po più isolato- spiego io ragionando sui pro e i contro dei dormitori.

-Si però... Io non potrò proteggerti, e tu non potrai proteggere me! La strategia migliore che abbiamo andrà a rotoli...- guarda in basso.
-Ci dormirò solo! Per il resto saremo sempre un duo- lo tranquillizzo.

-Abbiamo ancora tempo, non è detto che ci andremo, soprattutto dobbiamo essere d' accordo tutti e due- sbadiglio assonnata.

-Vuoi andare in un parco a riposare?- chiede lui sorridendo.
Annuisco, è da tanto che non lo facciamo. Ritornare marmocchi per mezzora farà bene.

Arriviamo in una zona verde e ci sdraiamo sull'erba.
Chiudo gli occhi gustandomi quel bel silenzio.

-Hey ragazza dalle mille sorprese!-

Ah! Che accollo! Ma non crede di essere un tantino appiccicoso questo qui?!

Mi siedo sorridendo. -Ciao Jimin- cerco di calmare il mio istinto omicida pensando al piano.

-Non volevo interrompere il vostro riposo, scusate- ci sorride.
Jack rimane sdraiato facendo finta di nulla.

-Tranquillo, non siamo poi così stanchi, alla fine le nostre giornate sono molto monotone!- la bugia più grande che ho detto in vita mia!

-Esatto, siamo solo dei Ass- blocco jack con una gomitata.

-Siete?- chiede Jimin curioso.
Jack la mia gentilezza ha un prezzo, ricordatelo.
-Siamo... Assonnati! Si siamo molto assonnati!- sorrido trattenendo i tic nervosi.

-Allora non vi disturbo più, buon riposo!- se ne va correndo dai suoi amici.

Mi giro con una faccia satanica verso Jack.
Lo schiaffeggio a ripetizione e per poi prenderlo per il colletto e strattonarlo.
-MA ALLORA SEI DEFICENTE! SI SI, PROPRIO DEFICENTE!-

-CALMATI!- Cerca di difendersi senza risultati.
-CALMARMI?! ORA TI MOLLO E TI DO TRE SECONDI DI PRECEDENZA-

Lo lascio e lui corre via.
-UNO- mi alzo in piedi.
-DUE- mi metto in posizione.
-TRE!- corro il più veloce possibile arrivando fino a casa.

Riesco a prenderlo e arrivo fino alla piscina.
-Buona bagno Johnson!- lo tiro in acqua.

-Ah si?!- risponde lui trascinandomi dentro facendomi urlare.
Cominciamo a malmenarci dentro all'acqua a suon di pugni e calci.

Dopo un ora ci ritroviamo a galleggiare con i pugni pieni di sangue e lividi violacei su tutto il corpo.

-Ora siamo pari?- mi chiede lui respirando in modo irregolare.
-Credo di si...- chiudo gli occhi esausta.

-La prossima volta, ti ucciderò...- dico guardandomi le mani tremanti.

-Lo prometti sempre ma, anche te sai che non puoi farlo... Perchè sarebbe come uccidere te stessa. Perchè noi siamo uguali, perchè noi ci apparteniamo... Perchè io sono il fuoco, e tu sei l'acqua. Tu riuscirai a calmare le mie fiamme ma non a spengerle del tutto perchè io per stare al tuo fianco mi alimenterò sempre di più...-

Esco dalla piscina.
-L'acqua deve seguire il suo corso, cioè un strada, e la mia è la lacrima di venere... E l'acqua distrugge tutto ciò che gli si para davanti per raggiungere un obbiettivo... Sono una grande onda che non può essere fermata, proprio come il fuoco. Noi abbiamo il nostro grande e unico obbiettivo...- sospiro.

-Essere felici- finisce la frase Jack sorridendo.
-E pur di essere felici questi due elementi possono riuscire a distruggersi a vicenda- ridacchia uscendo anche lui.

-Ma la mia felicità è essere felici insieme, quindi non ho problemi- mette un braccio intorno alla mia vita.

-Sarò nonostante tutto tuo fratello fino alla fine, e quindi ti starò per sempre tra i piedi. Perché questo è il mio destino... Ora tu devi solo capire quale sia il tuo- se ne va entrando nella villa.

Il mio destino?

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