❝ѕтαу❞➴кσσктαє

By wwings_

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{¢σмpℓєтa} °Kim Taehyung è un liceale di 18 anni, deriso da tutti per il suo passato. Un ragazzo in particola... More

•INTRO•
Chapter One: Jeon Jungkook.
Chapter Two: A light in this darkness.
Chapter Three: Feelings.
Chapter Four: Roommate
Chapter Five: Tears
Chapter Six: Friends
Chapter Seven: Unknown
Chapter Eight: Airplane
Chapter Nine: Confused
Chapter Ten: The Truth
Chapter Eleven: Pain & Problems
Chapter Twelve: Strange
Chapter Thirteen: That Night
Chapter Fourteen: Fake Love
Chapter Fifteen: Please, Go Away.
Chapter Sixteen: Alone
Chapter Seventeen: You Have Me
Chapter Nineteen: Monster
Chapter Twenty: Flames
Chapter Twenty-One: After
Chapter Twenty-Two: Dream Or Nightmare?
Chapter Twenty-Three: Forgive Me.
Chapter Twenty-Four: Hi Life, I'm Back
Chapter Twenty-Five: Yours.
Chapter Twenty-Six: Hi.
Chapter Twenty-Seven: Welcome Back
Chapter Twenty-Eight: Let Me Love You
Chapter Twenty-Nine: Happiness
Chapter Thirty: Jealous.
Chapter Thirty-One: Afraid
Chapter Thirty-Two:Can You Trust Me?
Chapter Thirty Three: Yes, I can.
Chapter Thirty-Four: It's Me.
Chapter Thirty-Five: Our First Time.
Chapter Thirty-Six: Sunshine
Chapter Thirty-Seven: Game Over
Chapter Thirty-Eight: The End Is Here
Chapter Thirty-Nine: We Made It
Chapter Forty: Finally, Peace.
_Epilogue_
[ Nuove Storie ]
[ 100k ]
STAY: MINI-SEQUEL

Chapter Eighteen: Grounded

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By wwings_


La sveglia suonò come ogni giorno, interrompendo i sogni di Taehyung, che di alzarsi proprio non ne aveva voglia.

Erano passati tre giorni dalla fine della gita scolastica peggiore della sua vita, quella gita che lo aveva lacerato dentro, ribaltando tutto quello di cui un tempo era sicuro.

Il grigio spense la sveglia di malavoglia, lasciando letteralmente "cadere" il braccio su essa.

"Buongiorno tesoro" Disse sua madre, entrando di colpo nella stanza e alzando le tapparelle.

"Eomma!" Disse Taehyung con una voce lamentosa, nascondendo la faccia sotto al cuscino.

Dopo che la madre fu uscita dalla stanza il ragazzo si alzó, ancora assonnato, e si diresse verso la doccia.

L'acqua ricadeva lenta sul grigio, dandogli una sorta di pace in mezzo a quel casino che era diventata la sua vita.

Arrivò a scuola in anticipo, cosí si appoggió al cancello con gli auricolari alle orecchie.

Alcuni studenti, anch'essi in anticipo, si radunarono davanti all'entrata della scuola.
Tra questi c'erano proprio loro: Jimin e Yoongi.

Anche loro stavano ascoltando la musica, dallo stesso paio di cuffiette.

Yoongi guardava Jimin, e quest'ultimo era rosso in viso e alzava e abbassava la testa, non riuscendo a sostenere lo sguardo dell'altro.

Akiko aveva ragione, sono teneri.

Pensó fra se Taehyung.

Ad un certo punto Jimin girò la testa verso il grigio. I loro occhi si incastrarono.

Poi Taehyung vide Yoongi sussurrare qualcosa al biondo, che subito dopo si tolse l'auricolare e camminò in direzione del minore.

"Ciao Tae."

"Ciao Jiminie."

I due si guardarono.

Un secondo dopo erano abbracciati:

"Mi sei mancato" Disse Jimin.

"Anche tu idiota" Rispose Tae.

I due ragazzi non sapevano perchè si erano allontanati in quel periodo: forse a causa di Jungkook e Yoongi, forse per il loro problema...
Non lo sapevano. Ma una cosa era certa: quel periodo era finito.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Una volta nel corridoio, Taehyung vide subito una chioma di capelli neri e verdi raccolti in una coda dirigersi verso di lui.

"Ciao!" Lo salutó entusiasta.

"Ehi KiKi, come va?"

"Mah, niente di nuovo. Te?"

"Beh sono abbastanza di buon umore adesso che ho risolto con Jimin."

"Ma dai? Sono felice per te."

Continuó Akiko aprendo l'armadietto accanto al grigio.

"Quindi ti sei spostata nell'armadietto accanto?"

"Sì, così dovrai sopportarmi anche nei corridoi."

"Che culo eh" Disse il minore ridendo.

"Zitto" Rispose Akiko tirandogli un quaderno in testa.

"Aish, permalosa la ragazza."

"Gne." Rispose lei mettendo il broncio e girandosi di schiena come una bimba.

"E se ti comprassi il gelato?"

Akiko girò poco la testa in direzione del grigio, evidentemente incuriosita dalla sua domanda.

"Quello al mango."

La "ragazza" iniziò a saltellare strattonando il minore.

"Però rimani pur sempre un cretino."
Disse poi con un finto broncio, che risultava però adorabile.

"Devo andare in classe. A dopo KiKi"

"A dopo, cretino."

Disse la mora allontanandosi e scomparendo nella sua classe.

Taehyung sbattè l'armadietto.
Stava per dirigersi in classe, quando uno scintillio metallico attiró la sua attenzione.

Una delle forcine argentate di Akiko era sul pavimento.

Ne avrà persa una dai capelli mentre saltava.

Pensó Taehyung sorridendo. Il grigio se la mise nella giacca, poi camminó verso la classe.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Le parole del professore non avevano ancora neanche toccato l'orecchio di Jungkook, troppo occupato a rimuginare.

Si sentiva solo e triste. Prima di entrare a
scuola aveva visto Taehyung e Jimin abbracciarsi.

Aveva sentito un nodo in gola e un dolore allo stomaco, ma aveva ignorato entrambe le cose.
Non era gelosia, era solo...dolore.

Lo stesso che provava da quei due fottutissimi anni.

Gli occhi del corvino iniziarono a pizzicare. Dentro di sè sentiva la disperata voglia di piangere e urlare, ma si trattenne. In fondo, a cosa gli sarebbe servito? Tutti l'avevano abbandonato.

Lui si era fatto abbandonare. E ora la depressione era l'unica cosa che provava.

Yoongi avrebbe veramente dovuto ucciderlo. Sarebbe stato meglio.
Dopo tutto il male che aveva causato: a Jimin, un tenero ragazzo innocente che non meritava di essere ferito cosí dal ragazzo per cui aveva una cotta.

A Yoongi, la persona che l'aveva sempre sostenuto e aiutato nei momenti difficili.

E infine...

A Taehyung.
Al corvino venne in mente il suo sorriso rettangolare, la sua risata e il suo essere cosí stupido e tenero: cose che lui aveva distrutto.

Aveva distrutto Taehyung. Aveva distrutto il ragazzo che amava.
Non potendo più trattenere le lacrime, il corvino corse in bagno.

Lí, riversò per l'ennesima volta lacrime su lacrime.
Urlò, urlò tutto il male che facevano quei pensieri.

I suoi occhi ormai erano sempre rossi, ogni giorno, perchè le lacrime non si fermavano mai.

Ogni volta che Jungkook pensava di averle finite le lacrime tornavano, ancora più di prima.
E non smettevano. Non smettevano mai.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Jimin aveva osservato Jungkook durante tutta la lezione: il ragazzo ad un certo punto era corso in bagno.

Chiunque avrebbe visto che stava per piangere. Il biondo era piuttosto triste per lui. Certo, aveva compiuto dei gesti orribili ma...nessuno meritava tutta quella solitudine.

Quando Jungkook uscí lo sguardo del biondo si fissò su Yoongi, che giocava distrattamente con una matita.

Sembrava non essersi accorto di niente.

Quel ragazzo è indecifrabile!

Pensò Jimin.

Ad un certo punto vide lo schermo del telefono illuminarsi, e vide che Yoongi lo stava usando proprio in quel momento.

Yoongi

Y:
Ti devo denunciare o
la smetti di fissarmi? ;b

J:
Smettila,se continuiamo
a messaggiare durante la lezione
ci beccheranno

Y:
Oh,ChimChim è  spaventato

J:
ChimChim?
Ma che schifo di soprannome è?

Y:
Il soprannome che
avrai da oggi,babe

J:
Smettila di chiamarmi babe,
mi fai arrossire idiota

Y:
Aw. Le tue guance rosse sono bellissime.

Jimin si girò e vide Yoongi guardarlo ridendo. Il minore arrossí ancora di più.
I due però non smisero di guardarsi.

Dio, è stupendo.

Pensò Yoongi, socchiudendo la bocca mentre guardava Jimin.

Si soffermò anche sulle sue labbra: carnose e pien-

"Signorino Min, vedo che lei e il signorino Park non avete voglia di prestare attenzione alla lezione di storia."

I due ragazzi sobbalzarono.

"Vorrà dire che resterete qui in punizione, cosí magari imparate l'educazione."

Odio quando è incazzato, parla sempre in rima, che fastidio.

Pensò Yoongi.

La campanella suonò e i ragazzi si precipitarono fuori per la pausa pranzo.

"Te l'avevo detto!" Esclamò Jimin quando furono fuori dall'aula.

"Ero troppo occupato a guardarti, scusa se non ti ho dato ascolto."

Disse ironicamente il maggiore.

"Tranq-EHI ASPETTA COSA?"

Yoongi rise.

"Ti accorgi sempre delle cose in ritardo, ChimChim" Disse, per poi fare un'uscita teatrale entrando nella mensa.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Il resto della giornata fu come al solito: lezione di inglese, arte, matematica...

Insomma, una noia mortale. In fondo per Yoongi lo era tutto.

Arrivó l'ora della punizione: Il maggiore vide il resto della classe uscire, tutti tranne Jimin che fissava il vuoto.

"A che pensi?" Esclamò buttandosi sulla sedia di fianco al biondo.

"Tu vuoi farmi prendere un infarto un giorno di questi."

Disse il minore di risposta.

"Non dire cazzate, tu mi ami."

Jimin avvampò:

"C-cosa i-intendi?"

"Ehi, che hai? Scherzavo." Disse Yoongi tornando serio.

Il biondo sembrava a disagio.

"N-niente, tut-to ok." Mentí.

"So quando menti Chim"

Una voce interruppe la conversazione:

"Ragazzi vado un secondo nell'ufficio del preside, devo cercare dei documenti. Guai se vi muovete." Disse il professor Jung, venuto a controllare i ragazzi durante la punizione.

Quando l'insegnante fu uscito, Jimin non perse tempo: si spostò sulle gambe del maggiore con un coraggio che non trovò nemmeno lui.

"C-cosa fai?" Chiese il maggiore.

Il biondo era su di lui, i loro volti erano a pochi centimetri l'uno dall'altro.

"Non ti mento"

Detto ciò, il biondo avvicinò il proprio naso a quello del maggiore.

Con sorpresa di Jimin, fu proprio Yoongi a eliminare la distanza tra i due. Le loro labbra si unirono in un bacio lento, che si approfondí di lí a poco.

"Cosa provi?" Chiese Yoongi staccandosi da Jimin.

Il biondo prese una mano del maggiore e se la poggiò sul petto.

"Lo senti? Questo è il mio cuore che è impazzito per te."

Il maggiore non rispose. Si limitò a stringere il biondo, avvicinandolo cosí di più a sè.

"Come fai a rendermi cosí? Sei troppo dolce." Disse il maggiore accarezzando i riccioli biondi dell'altro.

"Ma tu sei cosí." Rispose il minore.

Un secondo dopo la distanza tra le labbra era già sparita, e con lei quella tra i loro corpi.

Ad un certo punto Jimin sentí qualcosa in mezzo ai due.
Abbassò lo sguardo.

"Stai scherzando?" Chiese il minore ridendo.

"No. Ehi è spontaneo, ed è colpa tua."

"Mh, felice di essere colpevole allora."

Disse Jimin sorridendo, per poi ricominciare a baciare Yoongi.

Eh sí. Yoonmin.
Tanto lo sapevate che l'avrei messa😂
Anyway, grazie per le 250🌟! Sono felicissima!
Grazie ancora per tutto, spero che la storia continui a piacervi ❣️

Melissa

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