"Dovresti smetterla di origliare le conversazioni altrui" Disse Yoongi con la voce ancora impastata dal sonno, addentando una delle fette di pane rimaste.
"Proprio adesso dovevi svegliarti?" Disse Jungkook con l'orecchio ancora attaccato alla porta del bagno.
"Non fare il bimbo, so che ti manco quando dormo." Ribattè il maggiore sorridendo.
"Finiscila." Sibiló l'altro.
"Posso sapere che hai? Ultimamente mi guardi sempre con faccia colpevole, e quando parliamo non scherzi più, sembra sempre che tu debba dirmi qualcosa ma che tu non ce la faccia. Che cazzo ti sta succedendo?!"
Esclamó Yoongi, sedendosi davanti all'amico.
"Sta zitto, ci sentiranno."
"No Jungkook. Non sto zitto. Non mi importa se ci sentono, voglio sapere perchè mi eviti e perchè mi tratti così."
"Lo vuoi veramente sapere? Beh è semplice. Sono una persona di merda che ha maltrattato il suo ex ragazzo per due anni e per vendicarsi di lui è diventato amico del nuovo figlio di suo padre!" Urló il corvino, con gli occhi che erano ormai diventati lucidi.
Yoongi era sconvolto.
"Che c-cazzo s-stai d-dic-cendo?"
Disse cercando di trattenere le lacrime, anche se ormai era tutto chiaro.
In quel momento anche Tae e Jimin uscirono dal bagno. Il grigio, che aveva a quanto pare sentito, fissava Yoongi a bocca aperta.
"Sto dicendo questo, Yoongi. Taehyung, lui è il figliastro di tuo padre. Yoongi, questo è il figlio del tuo patrigno."
Il maggiore tra i quattro aveva già capito tutto dal racconto di Taehyung, quindi non restó molto scosso da questa rivelazione.
Il grigio invece era paralizzato. Non riusciva a muovere un muscolo, il cuore aveva perso battiti e i polmoni avevano smesso di funzionare.
"Yoongi" Riprese Jungkook "So che mi odierai, ma io non posso più mentirti. Non mi hai incontrato casualmente quella sera."
Il maggiore era seduto a terra. Le lacrime avevano cominciato a scorrere, sempre più rapidamente.
"Io dovevo vendicarmi di Taehyung.
Pensavo che lui avesse fatto quello che ha fatto per frustrazione, oppure perchè io...si insomma...lo sai ok?
Beh...è cosí. Sapevo a che ora tornavi dalle lezioni di pianoforte e anche dove si trovava il posto in cui studiavi, cosí..."
"Non dire altro." Disse Yoongi singhiozzando.
"Ma poi sono cambiato!" Urlò Jungkook inginocchiandosi davanti al maggiore.
"O meglio...ti ho conosciuto. Sei stato la mia ancora, siamo diventati amici..."
"Tu mi hai usato." Fu la risposta.
"Tu per tutto questo tempo mi hai solamente usato per vendicarti di lui, in che modo non si sa. Sei un bastardo. Stammi lontano d'ora in poi. STAMMI LONTANO!"
Yoongi si alzò di scatto, e prese il corvino per la giacca, sbattendolo al muro con forza. Iniziò a prenderlo a pugni fino a farlo sanguinare, poi lo sbattè a terra e lo prese a calci.
Jungkook era inerme, si faceva picchiare come se non riuscisse più a muoversi.
Ad un tratto, delle braccia circondarono la vita di Yoongi prima che tirasse l'ennesimo calcio.
"Smettila. Gli stai facendo male."
"Non più di quanto lui ne ha fatto a me."
Jimin tenne stretto Yoongi. Quest'ultimo, grazie a quel contatto, si fermò.
Jungkook rimase a terra, con la bocca sanguinante e un occhio nero. Non si contorceva per il dolore, ma respirava a fatica.
Yoongi si accorse di quello che aveva fatto.
Altre lacrime gli colarono dagli occhi. Il ragazzo cadde a terra e inizió a singhiozzare e ad urlare.
Jimin, che aveva gli occhi lucidi a vedere il suo amico in quello stato, lo avvolse con le braccia, facendogli appoggiare la testa sul petto.
Taehyung corse dove c'era Jungkook. Gli toccò le ferite, e a quel contatto il minore si contorse.
Tossí, e dalla bocca uscí sangue.
Il grigio era disperato, urlava a Jungkook di reagire, ma questo non voleva alzarsi.
La vista del corvino si fece appannata. Le lacrime uscirono.
Yoongi smise di piangere e si staccò lentamente da Jimin.
Corse poi verso il kit di pronto soccorso, da cui prese un disinfettante e del cotone.
"Mi dispiace tanto Kook..." Disse iniziando a disinfettargli il labbro.
"Jimin tieni questi" Disse poi porgendo i pezzi di cotone al biondo.
Taehyung accarezzava la guancia di Jungkook.
"Continua a toccarsi lo stomaco"
"L'ho colpito lí." Disse Yoongi.
"Do un'occhiata." Disse Taehyung. Guardò Jungkook, ed egli annuí.
Gli tolse la giacca e la maglietta.
Il grigio si soffermò un secondo su quello spettacolo, ma poi decise di concentrarsi sulle ferite.
Aveva dei lividi ovunque e un graffio non troppo profondo.
Taehyung prese del cotone ed inizió a tamponare quella parte.
Jimin vide il corvino sorridere al tocco del grigio, ma decise di tenerlo per sè.
Il biondo si accorse poi che Jungkook stava chiudendo leggermente gli occhi:
"Ragazzi sta svenendo"
"Jungkook, mi senti? Jungkook!" Esclamò Tae,ma il buio aveva avvolto il minore ormai.
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La mattina seguente...
Jungkook aprí gli occhi: la vista era ancora un po' appannata, ma quando essa si schiarí il ragazzo riuscí a visualizzare le figure davanti a lui.
Yoongi e Jimin stavano dormendo abbracciati.
Jungkook sorrise a quella scena: Yoongi era un tipo che si fidava di pochi. Non aveva mai permesso neanche a Jungkook stesso di dormire insieme a lui.
A quanto pare il biondino aveva legato con lui molto più di quanto pensasse.
Il corvino girò la testa: rannicchiato su una sedia accanto al suo letto c'era Taehyung, anche lui addormentato.
Sembra un bimbo indifeso. È tenero.
Pensó il corvino.
"Tae" sussurrò ticchettando la spalla del maggiore. Quest'ultimo si svegliò di colpo e cadde dalla sedia.
Jungkook ridacchiò a quella scena, cosa che suscitò un tenero broncio sul viso dell'altro.
"Non.Farlo.Mai.Più." Disse. "In ogni caso...come stai?" Chiese poi il grigio, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Mi fa ancora un po' male il labbro, ma sto abbastanza bene."
"Aspetta, fammi vedere"
Le labbra di Jungkook erano nelle mani di Taehyung, che peró le tolse per imbarazzo.
"S-sono ok, hanno solo qualche graffio."
Tra i due si era formato un silenzio tombale, almeno finchè il corvino non parló:
"Tae...mi dispiace. Ancora. Non dovevo usare Yoongi per vendicarmi."
"In realtà non l'hai fatto. Quindi io non posso avercela ne con te ne con Yoongi. In fondo, non ha scelto lui di avere mio padre in famiglia."
Il grigio prese la mano del minore, iniziando ad accarezzarla con il pollice.
Il corvino sorrise. Quei gesti d'affetto rendevano Taehyung ancora più tenero di quanto non fosse già.
"Peró" Proseguí "Ho paura che invece Yoongi potrebbe fare qualche cazzata. Non che non ne abbia già fatta una..."
Disse guardando i lividi di Kook.
"Me lo meriterei. L'ho fatto piangere, Tae. In due anni non l'avevo mai visto piangere neanche per le cose più terribili."
Taehyung sospiró. Non sapeva come aiutare il minore.
"Ma che ore sono?" Chiese Jungkook.
"Sono le 9.33"
"Ma non dovremmo essere a visitare qualcosa?"
"In teoria sí, ma ho detto ai prof che ti eri fatto male e che avevi bisogno di noi."
"Sei proprio un cretino" Disse il corvino tirando un pugno leggero sulla spalla del grigio, facendo un verso come in uno dei suoi fumetti.
Il maggiore mise le mani sotto il mento facendo una faccia da cucciolo che sciolse letteralmente Jungkook.
Un mormorio attiró l'attenzione dei ragazzi: proveniva dal letto in cui c'erano Jimin e Yoongi.
"Ssh, Jimin è sveglio" sussurró Taehyung indicando il loro letto.
Jimin si mosse, confuso, e strabuzzó gli occhi quando vide Yoongi accanto a se. Poi sorrise.
In seguito cercó di alzarsi, ma le braccia di Yoongi glielo impedivano.
Fece delle strane mosse che ricordavano quelle di un contorsionista per non svegliare l'altro, mosse che Jungkook e Taehyung guardarono ridacchiando.
Alla fine l'impresa venne portata a termine e Jimin scese dal letto.
Le risate che i due si erano trattenuti scoppiarono in quell'istante, facendo sobbalzare il biondo.
"Zitti idioti." Disse ridendo.
"Buongiorno Jimin" Disse Jungkook, con ancora la 'ridarola' per un attimo prima.
"Buongiorno un cazzo" Ribattè il biondo.
"Hai idea del casino che hai fatto con lui?" Disse indicando Yoongi.
"Sistemeró le cose" Disse il corvino tornando serio.
"E come pensi di fare? L'hai ferito. E tanto anche."
"E tu come fai a saperlo?"
"Tu eri ancora svenuto, Tae si era addormentato eh beh...abbiamo parlato. Gli ho detto di essere lo sconosciuto"
A quelle parole Jungkook fece una faccia da ebete.
"Poi ti spiego. Comunque...ci siamo detti tante cose. E nella maggior parte lui piangeva."
Jungkook abbassó lo sguardo:
"Devo sistemare le cose"
"No Jungkook, non puoi." Disse un'altra voce.
Yoongi era sveglio.
Vedendolo, il corvino si alzó e corse verso di lui.
"Ti prego ascoltami"
"No. Non voglio sentire altre parole da te, mi sono bastate quelle di ieri. Non ho intenzione di ascoltarti, in altre parole."
"Ti prego Hyung..."
"Non mi chiamare cosí. Non sono tuo fratello. Non sono un tuo amico. Non sono più niente per te, così come tu non sei più niente per me."
"Oh ma dai, siamo tornati alle elementari? Fai l'adulto."
"Risposta errata, Jungkook. Quello che ha fatto il bambino sei tu. E ora stammi lontano.
Per sempre."
Mi sento triste per il mio stesso capitolo. Sigh😫
Scusate per gli errori, prometto che i prossimi capitoli saranno migliori.
Detto ció, grazie per le 200🌟 (SIETE PAZZI QUESTO SCEMPIO NON MERITA QUESTI RISULTATI) e grazie per il supporto in generale❣️
Melissa