❝ѕтαу❞➴кσσктαє

By wwings_

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{¢σмpℓєтa} °Kim Taehyung è un liceale di 18 anni, deriso da tutti per il suo passato. Un ragazzo in particola... More

•INTRO•
Chapter One: Jeon Jungkook.
Chapter Two: A light in this darkness.
Chapter Three: Feelings.
Chapter Four: Roommate
Chapter Five: Tears
Chapter Six: Friends
Chapter Seven: Unknown
Chapter Eight: Airplane
Chapter Nine: Confused
Chapter Ten: The Truth
Chapter Eleven: Pain & Problems
Chapter Twelve: Strange
Chapter Thirteen: That Night
Chapter Fifteen: Please, Go Away.
Chapter Sixteen: Alone
Chapter Seventeen: You Have Me
Chapter Eighteen: Grounded
Chapter Nineteen: Monster
Chapter Twenty: Flames
Chapter Twenty-One: After
Chapter Twenty-Two: Dream Or Nightmare?
Chapter Twenty-Three: Forgive Me.
Chapter Twenty-Four: Hi Life, I'm Back
Chapter Twenty-Five: Yours.
Chapter Twenty-Six: Hi.
Chapter Twenty-Seven: Welcome Back
Chapter Twenty-Eight: Let Me Love You
Chapter Twenty-Nine: Happiness
Chapter Thirty: Jealous.
Chapter Thirty-One: Afraid
Chapter Thirty-Two:Can You Trust Me?
Chapter Thirty Three: Yes, I can.
Chapter Thirty-Four: It's Me.
Chapter Thirty-Five: Our First Time.
Chapter Thirty-Six: Sunshine
Chapter Thirty-Seven: Game Over
Chapter Thirty-Eight: The End Is Here
Chapter Thirty-Nine: We Made It
Chapter Forty: Finally, Peace.
_Epilogue_
[ Nuove Storie ]
[ 100k ]
STAY: MINI-SEQUEL

Chapter Fourteen: Fake Love

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By wwings_


I giorni che seguirono furono tutti uguali per Jimin: le strane smancerie con Tae, che stavano però diminuendo, i musei e templi.

Jungkook invece, era sempre nel suo brodo e non parlava mai con nessuno se non con Yoongi ogni tanto, neanche per prendere in giro Tae o cose simili.

E poi c'era Yoongi. Lui e Jimin avevano legato molto in quel periodo, nonostante inizialmente il maggiore fosse stato un po' distaccato.

Il biondo, inoltre, aveva capito che Yoongi era proprio lo sconosciuto. In realtà l'aveva capito appena aveva sentito la sua voce.

Solo che non aveva ancora avuto l'occasione di dirglielo.

Ma quello che successe quel giorno cambiò tutto.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

La sveglia suonò. Un assonnato Taehyung la spense a fatica, dovendo spostare delicatamente Jimin da sè.

Quando il grigio si alzò, sentí uno strano mormorio e una mano toccargli la schiena.

Vide Jimin, con la faccia ancora immersa nel cuscino, che mugugnava qualcosa.

"Jiminie sveglia" Sussurrò Taehyung scuotendo piano l'amico.

"Taehyung-ah...dormire...cibo..."

Il minore alzò gli occhi al cielo.

Si fece una doccia e si vestí, poi scese nel ristorante dove di solito mangiavano per prendere qualcosa al volo da portare ad un biondo assonnato.

"A tutti gli studenti della scuola ********"

Un annuncio al megafono fece quasi cadere a Tae le fette di pane imburrato.

"Le attività e le visite saranno sospese per oggi data l'assenza della guida"

Il grigio sorrise. Finalmente un po' di pace.
Portò la colazione in camera.

Jimin e Jungkook erano svegli, probabilmente per colpa dell'altoparlante.
Yoongi invece dormiva ancora profondamente.

"Neanche una bomba potrebbe svegliare un koala che dorme." Commentò Jimin mentre addentava un pezzo di pane.

Taehyung rise al commento del biondo.

Jungkook era silenzioso e lanciava occhiate ai due ragazzi, senza peró dire nulla.

Il grigio non ce la fece più: dopo quello che era successo quella notte, il minore non gli parlava più, neanche per prenderlo in giro.

Se c'era una cosa che Tae non sopportava, era proprio essere ignorato.

Senza dire nulla, trascinò Jungkook con sè nel bagno, lasciando Jimin solo e confuso.

"Quindi?"

"Cosa?"

"Perchè fai cosí? Hai detto che ci eravamo chiariti." Disse il maggiore.

"Certo, per te è facile dirlo! Secondo te dopo due anni passati cosí io vengo a sapere la verità e tutto torna a rose e fiorellini?"

"Sai che non volevo dire questo. Insomma non mi aspetto che tutto torni come all'inizio, solo...speravo che potessimo almeno iniziare a parlarci senza urlarci in faccia ogni minuto."

"Beh a quanto pare no, non possiamo."

"Ma qual è il problema?"

"Quel biondo ossigenato è il problema! Tu non lo ami cazzo! Perchè continui a fingere?"

"Non fingo. Io provo seriamente qualcosa per Jimin."

"Certo certo, continua pure a ripeterlo, tanto non ti convincerai mai."

"Cosa stai blaterando adesso?"

"Sembra che tu stia cercando dì convincerti da solo. Io potrei anche provare a crederci, ma la tua testa dice altro."

"Infatti non è la mia testa che ha deciso fino ad ora."

"Fammi indovinare, è stato il tuo cuore? Non siamo in una fiaba Taehyung. Se il tuo 'cuore' ti sta veramente dicendo che tu provi qualcosa per Jimin, allora si sbaglia."

"Ma perchè continui a insistere? Che problema ti fa?"

"Davvero non lo capisci? Sei più stupido di quanto pensassi."

"Allora vediamo, quale sarebbe il problema?"

"Il problema è che io, nonostante tutto, sono ancora innamorato di te, idiota."

Nemmeno Jungkook stesso sapeva con che coraggio aveva detto quella frase. Ma ormai l'aveva detta, e non c'era niente che potesse fare per tornare indietro.

Taehyung era sconvolto. Insomma, non se l'aspettava. Credeva che tutto ciò che il corvino provava e aveva provato per lui finora fosse stato odio.

"Kookie..."

"No. Quel nomignolo no, Tae. Ora esci, ho bisogno di stare da solo."

"No,non è vero. Non ne hai bisogno." E detto ciò, il maggiore abbracciò il più piccolo.

"Tae staccati...non starmi vicino...io ti ho rovinato la vita,sono una persona orribile."

"No Jungkook. Sei tante cose, ma non sarai mai una persona orribile."

"Tu non sai ancora tante cose..."

"Di che parli?" Disse Taehyung sciogliendo l'abbraccio.

"Io pensavo fosse la cosa giusta,ma ho sbagliato..."

"Jungkook parla"

"No Tae. Adesso non ci riesco. Ti prego esci. Ti prego."

Taehyung lo guardò negli occhi. Gli accarezzò i capelli e la guancia, poi uscí.

Il corvino si appoggiò al muro e si prese la testa fra le mani: sapeva cosa aveva fatto. Dovevano saperlo anche gli altri, troppo tempo aveva mentito.

E non gli importava delle conseguenze: se l'era meritate.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Taehyung aveva fatto lo stesso disegno per quattro volte, ma ancora non andava bene. Non riusciva a muovere la mano.

Decise allora di fare una passeggiata per Kyoto. In fondo, le grandi città gli avevano sempre dato tanta ispirazione.

Arrivò davanti a quello che doveva essere stato un oratorio: era raro trovare posti abbandonati in una città come quella.

Spinto dalla curiosità, Taehyung entrò.

All'interno tutto era sudicio e pieno di polvere e schifezze di ogni tipo. C'erano lattine ovunque e graffiti.

Sí, era decisamente un vecchio oratorio.

Taehyung camminava lentamente. Per quanto schifoso quel posto fosse, separava in qualche modo dal mondo reale.

All'improvviso il grigio sentí dei passi. Poi il rumore di una lattina che cade a terra.

"Guarda in alto." Disse una voce.

Taehyung alzò lo sguardo e urlò. Akiko, la ragazza di quella notte, lo fissava dall'alto a testa in giú, appesa ad uno dei pali del tendone.

"Sí anche io sono felice di rivederti." Disse lei scendendo dal palo con un salto.

"Ma sei pazza?! Da quanto tempo eri lassù?!"

"Vengo sempre qui. Stavo venendo qui anche la scorsa notte, ma tu mi hai seguito e quindi ho cambiato strada."

"Come avevi fatto a vedermi?"

Akiko rise "Non sei proprio silenzioso, soprattutto se inciampi nei sassi"

Taehyung mise un broncio adorabile e incroció le braccia.

"Come hai fatto a volatilizzarti in quel modo l'altra volta? Mi sei sparita davanti agli occhi."

"In realtà mi sono solamente nascosta mentre eri assorto nei tuoi pensieri."

Il grigio sbuffó.

"Piuttosto" continuó Akiko "Posso sapere che cu fai tu qui?"

"Passavo e ho visto questo posto. Niente di che."

I due iniziarono a parlare del più e del meno:

Akiko raccontó che sua madre era giapponese e si è trasferita in Corea per lavoro, dove ha poi incontrato suo padre.

Taehyung decise di fidarsi di lei, e le raccontó tutta la storia con Jungkook e anche i problemi con suo padre.

"Oh...mi dispiace molto. Non avevo idea che lo avessi fatto per questo motivo..."

"Non importa. Ormai è acqua passata."

Uno squillo interruppe la conversazione.

Il cellulare di Akiko stava squillando:

"Sì? Ciao. No, cosa? Ancora? Arrivo." Disse, poi staccare la telefonata.

"Scusa, era una delle mie compagne di stanza. Olivia sta avendo una crisi isterica e sta buttando tutti i vestiti dalla finestra." Disse lei alzando gli occhi al cielo.

Taehyung rise.

"Aw, adoro il tuo sorriso. È cosí...rettangolare. È cute."

Il grigio fece una faccia strana, ma poi sorrise.

"Ti va di vederci ancora?" Chiese poi la ragazza sorridendo.

"Sí mi piacerebbe. Quando?"

"Domani. Stesso posto, stessa ora. Ah e porta i tuoi disegni. Mi piacerebbe vederne alcuni. Ciao donsaeng!"

Detto ciò, Akiko corse via.

Taehyung era rimasto perplesso: non aveva mai conosciuto una ragazza cosí strana.

Decise allora di girovagare ancora un po' per Kyoto.

Erano quasi le due quando decise di tornare all'hotel.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Jimin era appoggiato alla finestra da mezz'ora ormai, assorto nei suoi pensieri: stava ragionando sui suoi sentimenti, su quello che ora provava per ogni suo compagno di stanza.

Cosa sto facendo con Tae? Perchè prima ero sicuro che non provassi nulla per lui e ora...

In realtà, non è cambiato niente. Io so cosa sto facendo, so che non dovrei, ma...

Se glielo dicessi, lui soffrirebbe? Magari lui per me prova qualcosa. Io...ah, basta mentire a me stesso.

Lo sto usando per dimenticare Jungkook. E ha funzionato. Ma io...a Tae ci tengo. Non voglio che stia male.
Però non posso mentirgli un minuto di più.

Come se avesse letto i suoi pensieri, Taehyung entrò nella stanza in quel momento.

Non fece in tempo a chiudere la porta che Jimin lo trascinò nel bagno.

Prima di entrare, Taehyung vide Jungkook fissarlo con uno sguardo triste, cosa che gli fece sentire un buco nello stomaco.

"Che succede?" Chiese il grigio quando furono soli.

"Devo parlarti."

"Questo l'avevo capito."

"Sono serio, Tae."

Il minore abbassó lo sguardo e iniziò a giocare con le proprie dita.

"È per quello che penso?" Mormorò.

"Dipende da cosa pensi."

"Noi due. Quello che siamo, insomma."

"Tae...io...non penso di provare qualcosa di serio per te. Magari per te è cosí, ma per me è stato...un gioco, ok? Non voglio farti soffrire, è stato bello per quel che è durato ma...

Non riesco più a mentirti Tae. Io ci tengo a te, ma non in quel modo."

Taehyung rimase in silenzio.

"Tae di' qualcosa."

"Cosa devo dire? Sono confuso...non so cosa provo Jimin."

Il biondo lo abbracciò. Il grigio ricambiò l'abbraccio, anche se ora la sua testa era ancora più confusa di prima.


Ciao gente!
Volevo chiedervi scusa se il capitolo è scritto un po' male.
Chiedo scusa anche per gli errori e vi ringrazio tantissimo per le 1000 letture❤️
Seriamente, non mi merito questi risultati💕

Melissa

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