❝ѕтαу❞➴кσσктαє

By wwings_

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{¢σмpℓєтa} °Kim Taehyung è un liceale di 18 anni, deriso da tutti per il suo passato. Un ragazzo in particola... More

•INTRO•
Chapter One: Jeon Jungkook.
Chapter Two: A light in this darkness.
Chapter Three: Feelings.
Chapter Four: Roommate
Chapter Five: Tears
Chapter Six: Friends
Chapter Seven: Unknown
Chapter Eight: Airplane
Chapter Nine: Confused
Chapter Ten: The Truth
Chapter Eleven: Pain & Problems
Chapter Twelve: Strange
Chapter Fourteen: Fake Love
Chapter Fifteen: Please, Go Away.
Chapter Sixteen: Alone
Chapter Seventeen: You Have Me
Chapter Eighteen: Grounded
Chapter Nineteen: Monster
Chapter Twenty: Flames
Chapter Twenty-One: After
Chapter Twenty-Two: Dream Or Nightmare?
Chapter Twenty-Three: Forgive Me.
Chapter Twenty-Four: Hi Life, I'm Back
Chapter Twenty-Five: Yours.
Chapter Twenty-Six: Hi.
Chapter Twenty-Seven: Welcome Back
Chapter Twenty-Eight: Let Me Love You
Chapter Twenty-Nine: Happiness
Chapter Thirty: Jealous.
Chapter Thirty-One: Afraid
Chapter Thirty-Two:Can You Trust Me?
Chapter Thirty Three: Yes, I can.
Chapter Thirty-Four: It's Me.
Chapter Thirty-Five: Our First Time.
Chapter Thirty-Six: Sunshine
Chapter Thirty-Seven: Game Over
Chapter Thirty-Eight: The End Is Here
Chapter Thirty-Nine: We Made It
Chapter Forty: Finally, Peace.
_Epilogue_
[ Nuove Storie ]
[ 100k ]
STAY: MINI-SEQUEL

Chapter Thirteen: That Night

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By wwings_


Tae correva, seguendo l'ombra della ragazza che si muoveva veloce.

La brezza primaverile regnava nell'atmosfera, mentre le stelle cercavano il loro posto in mezzo a tutta quella luce artificiale.

L'ombra era fulminea, nascosta nel buio anche in mezzo a mille luci.

Taehyung la seguí fino alla fine del marciapiede davanti all'hotel, dove c'era un vicolo cieco.

La ragazza ci entrò, e cosí fece anche il grigio.

"Ora che ci siamo fermati spiegami perchè mi stai seguendo da quando sono uscita."

"E tu perchè mi fissavi? Chi sei? Cosa vuoi da me?"

"Beh vedo che non ti risparmi le domande. Comunque mi chiamo Park Akiko." Disse.

"Ok...ora, perchè mi fissavi?"

"Tutti parlano di te in questa scuola. A vederti non sembri quello che dicono."

"C-cosa dicono di me?" Chiese il minore abbassando la testa.

"Lo sai benissimo senza che te lo ripeta." Mormorò Akiko.

Taehyung sospirò. Quella sí che era una ragazza strana.

La guardò: di notte, l'argento dei suoi occhi brillava di una luce intensa.

"No, non sono lenti a contatto." Disse Akiko,quasi avesse letto i suoi pensieri.

Il ragazzo rimase incerto:

Mi sono davvero messo a fissarla così tanto?
Non capisco alcune cose. Che fastidio non capire le cose.

Taehyung rialzó lo sguardo sulla parete sudicia, ma di Akiko non c'era traccia.

Ma che ca...?
Com'è possibile? Se mi fosse passata accanto me ne sarei accorto.

Il grigio la cercó con lo sguardo.

Poi, rassegnato, decise di tornare all'hotel, sperando che nessuno, al di fuori dei suoi compagni di stanza, si fosse accorto della sua assenza.

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Jungkook era seduto sul davanzale della finestra. Jimin e Yoongi si erano conosciuti meglio quella sera, e adesso stavano giocando a un videogioco sul telefono del biondo.

Jungkook invece aveva addosso gli auricolari e guardava fuori:

Nonostante fossero le dieci di sera ormai, Kyoto era ancora molto movimentata. Le auto scorrevano veloci, gli schermi appesi mostravano marche di ogni tipo e le persone camminavano sul marciapiede.

Il corvino inizió ad osservarle tutte, una per una: una signora coi capelli di un rosso acceso che parlava a un bimbo coi capelli corvini, un anziano che camminava squadrando chiunque gli passasse davanti e...

Eccolo. Taehyung.

Che ci fa lui lì? Dove sarà andato?

Jungkook non perse tempo: mise le scarpe e, dopo aver inventato una stupida scusa, uscì dalla stanza.

Scese lungo le scale e sbucó nel giardinetto sul retro attraverso la finestra.

Il ragazzo si ritrovó davanti Taehyung,che lo guardava stranito.

"Che ci fai qui, Jungkook?"

"Stavo per chiederti la stessa cosa." Ribattè il minore.

"Togliti, dobbiamo entrare prima che si accorgano che siamo qui."

Ma il corvino non si mosse.

"Dove sei stato?"

"Chi sei, mia madre?"

"Rispondi Taehyung. Dove sei stato?"

"Ma da quando ti importa?"

Jungkook alzò gli occhi al cielo.

"Adesso hai deciso di far star male anche Jimin o cosa?"

Taehyung si pietrificò:

"D-di che stai parlando?"

"Non fare il cretino Tae. Sappiamo entrambi di cosa parlo."

Il grigio si passò una mano sulla fronte:

"Quindi ci hai visti."

"Wow che genio."

"Sta' zitto."

"Tu non lo ami." Disse ad un tratto il corvino.

"E cosa te lo fa pensare? Non si ama una volta sola nella vita." Ribattè Taehyung.

"Io lo so che tu non lo ami. Ma allora perchè stai con lui?"

"Non stiamo...cioè, non lo so ok? È strana la nostra situazione, ma non è di certo con te che devo parlarne."

"Non hai negato il fatto che non lo ami." Disse Jungkook ghignando.

"Ma la smetti? Sembra che tutto questo ti diverta. Sembra che avermi fatto passare due anni di merda ti diverta."

"Ah io?" Disse il minore senza tornare serio.

"E chi è che mi ha fatto stare male senza dirmi il perchè? Chi è che mi ha abbandonato cosí, senza una spiegazione?" Continuò il corvino avanzando verso il grigio, che si stringeva contro la parete per evitarlo.

"Quella persona che dopo tutto quello che abbiamo passato insieme mi ha lasciato con una telefonata."

Oramai Jungkook era appiccicato a Taehyung: un solo centimetro li divideva.

"Senza spiegazioni. Mi ha lasciato cosí, quella persona. Mi ha evitato per giorni.

Finchè una sera volevo raggiungere casa sua, e sapere il perchè di quella rottura improvvisa.

Per strada vidi un volantino: non era di qualche casuale pubblicità. Era quella pubblicità in cui c'era quella persona.

E non stavano pubblicizzando un balsamo, nè un supermercato."

Il minore guardò negli occhi il grigio, che nonostante la situazione non aveva paura.

Anche se il luccichio dei suoi occhi l'aveva purtroppo tradito.

Il silenzio era tale che in sottofondo si potevano sentire i cuori di entrambi pulsare come se volessero sfondare la cassa toracica.

Entrambi sapevano cosa dovevano dirsi. Entrambi sapevano quale frase sarebbe dovuta uscire dalle loro bocche.

Ma le corde vocali si rifiutavano di vibrare.

"Kookie mi dispiace..."

"No Tae. NO!" Urlò all'improvviso il minore.

"Ho sentito sai. La conversazione con Yoongi. L'ho sentita, non stavo dormendo. Ho capito il perchè l'hai fatto.
Tu hai solo cercato di proteggermi Tae. E io di risposta ti ho reso la vita un'inferno!"

Jungkook cadde in ginocchio, singhiozzando.

Taehyung si inginocchiò a sua volta. Piangeva, ma era un pianto silenzioso.

Il grigio prese il volto del minore tra le mani. Gli asciugò le lacrime:

"Non ti ho mai incolpato neanche una volta in questi due anni. Davo la colpa a me stesso. In fondo, se ti avessi detto subito che mio padre aveva preso i nostri soldi, forse niente di tutto questo sarebbe successo."

Jungkook sorrise.

I due si guardarono a lungo senza dire niente. Ad un tratto, Jungkook si sporse verso Taehyung. I loro visi erano vicinissimi, i loro nasi quasi si toccavano.

Il maggiore poteva sentire il respiro dell'altro, lento e regolare.

Jungkook si sporse ancora...

Taehyung corse via. Scavalcò la finestra e salí le scale.
Entrò nella stanza, ancora scombussolato da quello che era appena successo.

Jimin lo abbracciò:

"Tae dove sei stato? Ti ho fatto un milione di chiamate!"

"Ho solo fatto una passeggiata..." Mentí il grigio.

"È tutto ok?" Chiese il biondo preoccupato.
In effetti, Taehyung non si era reso conto di avere ancora le lacrime agli occhi.

"Sí sto bene Jiminie, tranquillo." Rispose il minore strizzando una guancia al biondo.

In quel momento entró Jungkook: aveva anche lui gli occhi rossi.

Jimin lo notó, ma restó in silenzio. Ormai aveva capito il carattere di quel ragazzo: un tipo solitario, soprattutto se giù di morale.

Il corvino sorpassó i due ragazzi con fare noncurante, poi si coricó nel letto a castello che condivideva con Yoongi.

Quest'ultimo, infatti, era già addormentato da molto.

Tae e Jimin invece si addormentarono abbracciati: il grigio era confuso, ma il calore del corpo del suo migliore amico lo rassicurava.

Non so se io e Jimin siamo ancora soltanto amici. Non so cosa fare con Jungkook.

E poi chi era quella strana ragazza? E come ha fatto a sparirmi così davanti agli occhi?
Non ci capisco più niente.

Taehyung si addormentó con questi pensieri in testa: pensieri che non lo abbandonarono neanche nei giorni successivi.

Eh, passerete il tempo a detestarmi, guys. Va beh, viva la tragedia UwU.
Detto ciò vi saluto e vi ringrazio ancora❣️
A presto people🖤

Melissa

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