Taehyung e Jimin uscirono dall'aula con gli occhi ancora rossi, ma a nessuno dei due importava più di tanto.
Jimin si sentiva libero: aveva trovato qualcuno che non solo lo accettava per la sua bisessualità, ma lo accettava anche se gli piaceva il peggior nemico di entrambi, quella persona che aveva fatto star male il suo unico amico per cosí tanto tempo.
Taehyung, invece, era piuttosto amareggiato. Finalmente aveva trovato qualcuno che gli voleva bene, nonostante il suo carattere di merda e i suoi errori, nonostante la reputazione che si era creato a scuola, e adesso rischiava di perderlo.
Sempre per colpa di quel Jeon Jungkook. Era colpa sua se i suoi problemi erano iniziati, e ora non erano destinati a finire.
"Tae, è tutto ok fra noi?" Mormoró Jimin mentre i due ragazzi camminavano nel corridoio, intenti ad entrare nella mensa per la pausa pranzo.
"Certo Jimin. Non sarebbe giusto se io fossi arrabbiato con te."
No, Jimin, non è con te che sono arrabbiato, ma con quel tappetto di merda dai capelli neri.
Quando entrarono nella mensa notarono subito Hyun, Mok, Jungkook e altri tre che li guardavano male tutti raggruppati in un tavolo.
Notarono anche gli sguardi e i mormorii degli altri studenti, ma come al solito li ignorarono.
Oramai, anche Jimin non era ben visto da nessuno in quella scuola, e Taehyung se ne faceva una colpa ogni giorno.
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Il giorno dopo...
Taehyung, dopo aver preso alcune cose dall'armadietto e salutato Jimin, entrò in classe, come ogni giorno.
Fortunatamente, dei bulli non c'era traccia.
Appena entrò in classe, vide un gruppo di ragazze squadrarlo dalla testa ai piedi, per poi tornare a parlare tra di loro, mentre notò un ragazzo dai capelli rossi che lo fissava.
Lo ignorò, così come ignorò il resto della classe, e si sedette al suo solito banco.
Prese il blocco da disegno, e iniziò a disegnare:
Amava vedere come una cosa così sottile e fragile come una matita o un pennello potesse lasciare quei segni magnifici sulla carta bianca.
L'arte era da sempre la sua ancora, tutto ciò che l'aveva aiutato quando altri non c'erano, tutto ciò che l'aveva salvato quando il suo segreto passato era stato scoperto.
A scuola avevano iniziato a tormentarlo per quel segreto che, nonostante spiacevole e rivoltante, l'aveva salvato da delle disgrazie maggiori.
Sfortunatamente però, quel segreto era pieno di prezzi: gli insulti continui, i lividi di ogni giorno.
Gli amici lo avevano abbandonato dopo che il suo segreto era stato reso pubblico.
Lo avevano abbandonato, come tutti del resto.
L'arrivo della professoressa distolse Taehyung dai ricordi e dai pensieri.
"Seduti ragazzi. Bene, come vi ha detto ieri il professor Jung, oggi vi verranno distribuiti i fogli con su scritti il programma e le disposizioni delle stanze. Miyon, distribuiscili,grazie."
La ragazza dai capelli castani si alzò e distribuì i fogli alla classe.
Taehyung non guardò minimamente il programma, tanto non avrebbe prestato attenzione alle visite nei musei, a meno che non fossero stati musei d'arte.
Guardò subito la disposizione delle camere dell'hotel:
Scorse tutti i nomi, finché non vide il suo.
Kim Taehyung, Park Jimin...
Taehyung sorrise. Almeno avrebbe avuto Jimin.
Jeon Jungkook, Min Yoongi.
Il biondo era paralizzato. Non riusciva a distogliere gli occhi dal foglio.
Jeon Jungkook.
JEON JUNGKOOK.
JEON JUNGKOOK.
Iniziò a imprecare mentalmente, maledicendo ogni parte di quella persona.
Se prendo il prof che ha fatto questo elenco di merda lo brucio vivo. Giuro che lo faccio.
Cos'è, una maledizione la mia?
Devo avere quell'insetto fastidioso intorno per il resto della vita?
FANCULO.
FANCULO TUTTO.
E TUTTI.
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Finalmente la campanella suonò. Taehyung si precipitó fuori dalla classe.
Doveva parlare con Jimin. Subito.
Non trovando il ragazzo da nessuna parte, il biondo corse allora in bagno, dove sperava di trovare un po' di pace.
Entrando invece, trovò il contrario.
Jimin era contro il muro, piangeva, ed era schiacciato da Jungkook che gli stava mordendo il lobo dell'orecchio, mentre con una mano stuzzicava il collo del ragazzo, pizzicandolo.
Taehyung non ci vide più vedendo il suo migliore e unico amico trattato in quel modo da quel maniaco.
Prese Jungkook e lo staccò da Jimin spingendolo contro il lavandino, e con un pugno gli buttò la testa all'indietro.
Il moro si toccó la mascella e ghignò:
"Oh ma guarda,i miei nuovi compagni di stanza." Disse.
A quanto pare anche quel bastardo aveva ricevuto la notiziona.
Taehyung lo ignorò e lo prese per la cravatta della divisa, attirandolo a sè.
La distanza fra di loro quasi mancava.
"Cosa vuoi fare adesso, puttanella? Ah dimenticavo, quanto ti devo pagare dopo?"
"Tu prova ancora a toccarlo e l'unica cosa che dovrai pagare sarà il pronto soccorso, lurido bastardo pervertito che non sei altro"
Ribattè Taehyung staccandosi.
"T-Tae..."
Il biondo corse verso l'amico, ancora sconvolto per l'accaduto.
"Cosa intende per 'pagare' Tae?" Disse Jimin facendo riferimento alla battuta di Jungkook.
Quest'ultimo rise alla domanda di Jimin:
"Ma come, non glielo hai detto? Che amico di merda che sei, Kim Taehyung. Caro il mio Jiminie, il tuo 'amichetto' si è divertito molto in passato..."
Non finí la frase, perché il biondo gli tirò un altro pugno che gli fece sanguinare di poco il labbro.
"Non mi fermerai, Taehyung. Il tuo 'amico' ha il diritto di saperlo, non trovi?" Detto ciò sbatté il maggiore a terra e gli tirò un calcio sul fianco.
Il biondo si contorse per il dolore, sia fisico che psicologico.
"Dicevo...sapevi che il tuo amico" Continuò Jungkook diretto a Jimin.
"Jungkook....ti....prego.......no....." mormorò Taehyung in preda a spasmi dovuti al dolore e alle lacrime che stavano spingendo per uscire.
"Ha lavorato in un bordello?"
Si lo so che mi state odiando tanto.
Anyways, scusate tanto per gli errori e grazie di continuare a seguire la storia, state realizzando un sogno che nemmeno io pensavo di poter realizzare❣️
Grazie belle personcine,grazie di tutto💕
Vi voglio un bene che non potete neanche immaginare💓
Melissa