deglutisco.
"sono io Maggie...Maggie Lindemann" dico sicura.
"come fai a sapere il suo cognome?"dice quasi urlando, alzandosi in piedi di scatto
mi alzo anch'io, poggio una mano nella sua spalla
"perchè sono io...sono io Maggie" mi avvicino a lui, e quando sto per poggiare le mie labbra sulle sue, mi spinge facendomi cadere a terra
"ma che cazzo fai?PORCODDIO" urlo, sentendomi un'altra persona.
ho una voce diversa.
non sento più la mia vecchia voce soave, ma sento solo una strana voce...una voce cattiva.
"DOVE CAZZO È LOREN?"urla sul punto di una crisi
"NON ESISTE NESSUNA LOREN. IO SONO MAGGIE LINDEMANN"urlo iniziando a piangere
"PER IL CULO CI PRENDI QUALCUN'ALTRO. IO TI RACCONTO UNA COSA PER ME FONDAMENTALE, E TU COSA FAI?TI SPACCI PER UNA PERSONA MORTA? MI FAI SOLO SCHIFO, SEI UNA MERDA DI PERSONA. NON AVVICINARTI MA PIÙ A ME, E NON METTERE PIÙ PIEDE IN QUESTA CASA" urla gesticolando, è incazzato nero.
"ma-" inizio a dire.
mi prende da terra prendendomi dal braccio, e mi spinge fuori dalla porta, facendomi nuovamente cadere e poi mi chiude la porta in faccia.
mi alzo subito e corro verso l'uscita di questa villa di merda.
ricordo tutto.
i miei genitori morti, i miei genitori adottivi morti, la mia migliore amica, Taylor, Liam, Niall, Shawn, Cameron, Pretty Girl, lo stupro...e soprattutto, ricordo me.
ho un'idea.
faccio un po' di shopping, e compro tutti i vestiti che usava Maggie.
soprattutto vestiti neri, accessori neri e piercing, vado dal parrucchiere e mi faccio i capelli neri.
*
*
*
sono appena entrata nella mia stanza, per fortuna ho il bagno in camera.
sono riuscita a non farmi beccare dai miei.
*
*
*
sono appena uscita dalla doccia, e ho già asciugato i capelli.
decido di mettermi:
passo una mano tra i capelli.
cristo, quanto mi ero mancata.
tu sempre modesta eh
ODDIO CIAO VOCINA!
sta minchia
okay, ti lascio stare.
scendo le scale, e tutti mi guardano basiti.
eh beh, ci credo.
“mi fate tutti schifo...domani vado via, ritorno nella mia vecchia casa” sputo con voce acida
“cosa ti è successo loren?” trema mia madre
“loren...”sussurra blake
“loren, ritorna su, vestiti e vai dal parrucchiere. ti rifai bionda.” dice autoritario mio padre.
sbuffo a ridere, mi avvicino lentamente a lui.
avvicino le mie labbra, lentamente, alla sua guancia, e le poggio. rimango qualche secondo.
mi stacco lentamente, e poi boom...alzo la mano, e gli lancio un fortissimo schiaffo.
indietreggio.
tutti mi guardano basiti.
sorrido e faccio spallucce.
prendo il telefono, e prima di sbattere violentemente la porta, urlo un “se vedemo!”.
senza farmi sgamare, sono riuscita a rubare le chiavi dell’auto del tipo che si crede mio padre.
*
*
*
sono appena arrivata nella villa di Dallas.
come la prenderà?
percorro il cortile, e arrivo al citofono.
suono.
apre.
è bellissimo cazzo.
“cazzo lindemann”inizia a piangere.
piango anch’io.
mi tira e mi butta tra le sue braccia, e mi circonda.
“dove cazzo sei stata tutto questo tempo?”singhiozza, bagnandomi tutto il collo delle sue lacrime.
“cameron ti prego entriamo dentro”
“non riesco a lasciarti”sussurra.
riesco a staccarlo, entro dentro, e chiudo la porta.
“PORCA PUTTANA DALLAS QUANTO CAZZO MI SEI MANCATO”urlo, piangendo sempre più forte. e buttandomi addosso a lui, facendolo cadere a terra.
alzo la testa, e lo guardo.
lui mi guarda.
ci avviciniamo lentamente.
finalmente, finalmente cazzo.
poggia le sue labbra sulle mie.
e, sí, iniziamo a limonare.
limoniamo tanto.
cazzo quanto mi era mancata la sua lingua.
“ti amo dallas” sussurro mentre una lacrima mi riga il volto
“anch’io piccola, anch’io” mi lascia un bacio in fronte.
ed io, sopra di lui, poggio la testa lateralmente nel suo petto.
sento il battito del suo cuore, batte a mille.
gli lascio un bacio ‘nel cuore’ e chiudo gli occhi.
lo amo, lo amo, lo amo.