Il fascino delle tenebre

SaamSnape द्वारा

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Non si tratta di una storia piena di litigi, di rabbia o di gelosia. È una semplice storia, nata così, per ca... अधिक

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SaamSnape द्वारा

Severus era stato sempre abituato alla freddezza e al dolore.

Quindi si trovò completamente disarmato mentalmente quando scoprì la Granger al suo fianco che dormiva sonni tranquilli con una sua mano trattenuta con delicatezza tra le sue.

Con un riflesso involontario si mise a osservarle meglio le linee del corpo.

Dal viso giovane e limpido, i ricci indomabili che le ricadevano sul viso adornandolo, il naso dritto, la mascella delicata.

Poi i suoi occhi si spostarono sulle labbra rosee dischiuse appena.

Un pizzicore si diffuse sul suo corpo, ma lo ignorò.

Abbassò lo sguardo appoggiandolo per un millisecondo sul seno della giovane.

Quando si rese conto di quello che aveva fatto scostò lo sguardo come scottato.

Si voltò appena verso l'orologio alla sua sinistra notando che era tardissimo.

Sbiancò e si alzò con un balzo, ma subito dovette risedersi sul letto.

Gli girava la testa.

Strinse convulsamente il lenzuolo ansimando dalla fatica.

"Sev..?" Si irrigidì alla voce morbida di lei "Torna a dormire"

"No" protestò brusco, ma di tutta risposta sentì le mani calde della ragazza agguantarlo da dietro e riportarlo giù.

"Che stai facendo?" domandò duramente.

"Se le sue ferite si riaprono rischierà di morire"

"Sciocchezze" ribattè veloce.

"Sapevo che avrebbe fatto di tutto per alzarsi così.." Snape la vide rovistare qualcosa nel suo mobiletto.

Osservò la curva dolce delle spalle e dei fianchi finché non si voltò con una busta in mano.

"È del preside" continuò lei "Le proibisce di alzarsi e fare lezione"

Severus si sentì mancare "Albus-"

Lei annuì interrompendolo "Gli ho scritto ieri sera" sospirò "immaginavo che testardo com'è avrebbe fatto di tutto pur di alzarsi così ho scritto al professor Silente"

Il pozionista digrignò i denti "E perché tu non sei andata a lezione?"

La vide arrossire "Credevo potesse aver bisogno di aiuto"

Una furia ceca s'impadronì di lui, ma appena tentò di buttarla fuori pensò a quello che la ragazza doveva aver patito la notte.

Ricacciò dentro la sua rabbia e lentamente si distese.

Quando sentì la ragazza riappoggiarsi al cuscino si maledisse per la sua debolezza.

Eppure.. ammetteva.. che rimanere lontano da tutte quelle teste di legno poteva essere quantomeno rilassante.

Dopo qualche minuto la Granger tornò a sonnecchiare vivacemente e lui, si permise di ripercorrere mentalmente gli avvenimenti del giorno prima.

Subito dopo cena aveva sentito il marchio nero pizzicare e un terrore freddo lo aveva avvolto.

Si era diretto fuori dalle mura mandando la cerva d'argento ad avvisare il preside e appena fuori i confini si era smaterializzato.

Si era completamente dimenticato della Granger una volta a villa Malfoy  dove Lucius lo aveva preso da parte.

Aveva notato subito del livido sulla mascella "È annoiato"

Severus aveva annuito con poca convinzione e schermando la mente era finalmente entrato nella sala del lord.

Il caos.

C'erano schizzi e pozze un po' dappertutto e dalla bocca di Nagini usciva un braccio umano.

Si sentiva rabbrividire e aveva represso a stento la voglia di vomitare.

"Severus.." aveva sussurrato il lord.

Lui si era inchinato ed era rimasto in ginocchio.

Per un attimo gli occhi rossi avevano cercato dietro di lui "La ragazza Severus?"

Lui aveva esitato "Non è venuta"

"E perché mai?" la sua voce era diventata fredda.

"Mi sono scordato di lei" per un momento Severus aveva creduto che lo stesse per uccidere.

Poi il Signore Oscuro aveva scrollato le spalle "Facile" aveva mormorato "È difficile ricordarsi di questi Sanguemarcio"

Severus aveva abbassato la testa "Gliela porterò la prossima volta"

"Com'è andata la prima notte?" Il lord lo avevano osservato attentamente.

In trenta secondi si era ritrovato a pensare a qualcosa.

Qualsiasi cosa.

"Non ho potuto"

"E come mai di grazia?"

"Il preside le ha fatto un controllo, se l'avessi presa con la forza se ne sarebbe accorto.. mi avrebbe cacciato" aveva detto piano.

"Ora è tua Severus, puoi farne ciò che vuoi con lei"

"Se non le è contrario.. pensavo di far scorrere qualche settimana in modo che i sospetti su di me.. si dissolvano" non si era mai ritrovato a pregare con la stessa intensità per il futuro della Granger.

Il lord aveva assottigliato lo sguardo ponderando ogni cosa "E sia, ma la voglio.. deflorata.. per la prossima volta"

"Signore?" Il panico lo aveva avvolto.

"Lucius mi ha detto della sua.. situazione"

In un angolo Lucius lo aveva guardato mimando un "Mi ha torturato"

"Severus capisco la situazione.." 'o no!' "Ma tu dovevi eseguire i miei ordini"

La bacchetta aveva puntato verso di lui e una scarica lo aveva colpito forte e dolorosa come poche volte.

Quanto era rimasto lì a tremare, senza che un sibilo uscisse dalla sua bocca?

Non lo sapeva e mentre le Cruciatus si era susseguite, lui si era sentito svenire.

"Lucius!" aveva gridato la voce fredda dell'Oscuro "Portalo fuori"

Il biondo si era affrettato dall'amico e lo aveva trascinato, zoppicando, fuori dalla villa "Non posso venire a Hogwarts, il prossimo sono io"

"Buona.. fortuna" il sangue gli aveva bloccato la gola.

Una pallina di catrame incastrata.

"Anche a te"

Con un colpo si era smaterializzato quasi finendo sopra al morbido soriano che l'aspettava sull'erba.

Si era accasciato sull'erba e mentre una Minerva preoccupata se ne andava correndo a chiamare aiuto, lui si era trascinato per corridoi sconosciuti a tutti verso le sue stanze.

Appena dentro gli occhi si erano chiusi e mugugnando era caduto sul pavimento da lì.. buio.

Scrutando di nascosto il profilo della Granger doveva aver capito che era rimasta per buona parte della notte alzata per lui.

La consapevolezza che lei lo avesse aiutato gli fece contrarre lo stomaco.

Un po' perché sentiva una certa vergogna per lo spettacolo che doveva aver visto in quei minuti e un po', in fondo all'animo.. sentiva di doverle qualcosa.

Le torture di quella sera non erano state tra le dieci peggiori della sua vita, ma erano bastate.

Tutte le volte però, se l'era sempre cavato da solo.

Sospirò dannando la Granger mentalmente che si era presa cura di lui.

Chiuse gli occhi tornando a stendersi.

Al suo risveglio Snape costatò che la Granger non era più a letto da un bel po'.

Nella stanza accanto sentiva lo sferzare di una piuma sulla pergamena quindi con lo spirito in qualche modo più tranquillo andò a lavarsi.

Sentiva l'acqua che gli bagnava il corpo scivolando lungo le sue spalle, sulla schiena, lungo le gambe.

Si vestì con il solito abito nero, cupo come la notte ed entrò nel salotto dove la bruna stava scrivendo qualcosa, probabilmente di trasfigurazione.

Sentendolo arrivare la giovane si voltò velocemente squadrandolo "Stai tranquilla" le disse maledicendosi. Stare tranquilla? Sul serio aveva detto di stare tranquilla ad una sua studentessa riguardo la sua salute?

Scosse la testa sedendosi di fronte a lei e tirando fuori da un cassetto i compiti di quelli del terzo anno.

"Granger, il Signore oscuro vorrà vederti" la sua voce bassa, funerea gli uscì fuori senza che lui potesse controllarla.

La ragazza alzò la testa verso di lui "Quando?"

"Non lo so" borbottò lui di contro "Anche domani se ci chiama"

La vide rabbrividire appena.

Forse per lei doveva essere una situazione molto più strana della sua.

"Qualunque cosa mi chieda di farti.. io-"

"Sì" annuì lei "Lo so, sarò obbligato a farlo"

Snape annuì e tornò a dedicarsi nervosamente al suo lavoro.

Le fiamme del camino scoppiettarono alzandosi di qualche metro e colorandosi di verde.

Snape non alzò nemmeno lo sguardo già sapendo di chi si trattava.

La Granger invece non si era ancora abituata alle comparse teatrali di Lucius.

"Buon giorno!" esclamò.

Rodholphus comparve dietro di lui. Gli occhi azzurri percorsero tutta la stanza saettando pericolosamente.

"Tienilo per te il buon giorno" ringhiò seccato.

"Siamo di cattivo umore vedo" apostrofò Lucius.

"Come mai qui?" domandò Severus calibrando appena la rabbia.

"Principalmente" borbottò Rodholphus amabilmente "Per vedere come stavi"

"Notevolmente romantico!" rimbrottò lui cupo "Sto bene, potete anche andarvene ora"

Lucius sorrise di risposta e si sedette sul divanetto "Abbiamo interrotto qualcosa?" il luccichio malizioso non piacque affatto al pozionista che si chiuse nel silenzio più gelido.

"A quanto pare no" sussurrò Rodholphus sedendosi a sua volta.

Snape vide sua moglie arrossire imbarazzata continuando a scrivere sulla pergamena.

"Quindi?" ringhiò ancora "Che volete?"

"Abbiamo delle novità" Lucius divenne serio tutto di colpo "A quanto pare il Signore Oscuro non ci sarà per le prossime due settimane, è in missione"

"In missione?" domandò burberamente.

"In missione" ripeté Lucius "Strano vero?"

Rodholphus annuì "Di solito non se ne va mai a spasso da solo, preferisce affidare i compiti a noi, ma questa volta.. era diverso"

Snape notò la Granger farsi immobile cercando di ascoltare tutto quello che poteva.

"Diverso?"

"Dopo che te ne sei andato via anche lui si è smaterializzato, non so dove ne perché, ha solo detto che non sarebbe tornato prima di giovedì prossimo"

Snape aggrottò la fronte "Deve essere qualcosa di importante"

"Lo è di certo, dato che si è portato via il suo maledetto serpente" confermò Rodholphus.

"Se, scoverà la persona o la cosa che sta cercando, probabilmente lo dirà ai suoi Mangiamorte, o almeno alla cerchia dei sette"

Hermione si voltò non trattenendo più la curiosità.

"La cerchia dei sette?"

Rodholphus si tolse le scarpe mettendosi a gambe incrociate sulla poltrona "Sette dei più fedeli, potenti e spietati Mangiamorte, non ch'è i maggiori influenti nel mondo oscuro dopo di lui"

Snape lo fulminò richiamandolo "Rodholphus!"

"Ognuno dei quali, ha capacità, ruoli e agganci del tutto diversi da quelli degli altri sei membri" aggiunse Lucius.

"E questi sette..?"

"Sono quelli a cui il Signore Oscuro riferisce più informazioni degli altri" le rispose Rodholphus.

"Silente lo sa?" la curiosità che vibrava fuori dalle sue labbra.

"Sì" rispose teso Snape, non molto sicuro di affrontare quell'argomento con una sua studentessa "Si Silente lo sa"

"E anche quelli dell'ordine?"

"Non tutti" ammise Snape "Anche lì, solo quelli più influenti, quando un informazione è contenuta in poche persone è più facile trattenerla e tu non dovresti fare queste domande, non sono cose che ti riguardano"

La ragazza lo fulminò "Stiamo parlando della sicurezza dei miei amici e del gruppo di amici simpatici di mio marito, credo siano anche affari miei!"

Rodholphus rise sguaiatamente "Sev azzittito!"

Lucius gli pestò un piede "Ha ragione lei, presto potrebbe averne a che fare, è giusto che sappia queste cose"

Snape ringhiò minaccioso del tutto contrario.

"Bene, mia cara" un brivido corse lungo la spina dorsale di Severus, un misto tra rabbia e gelosia e senza volerlo si ritrovò a pensare che la giovane di Lucius non era di certo, la ragazza apparteneva a lui e a lui soltanto.

Si riscosse dai suoi pensieri inorridito.

"Come si fa ad entrare nel gruppo?"

"Bisogna avere abilità o potenze magiche fuori dal comune" disse Rodholphus distendendosi.

"E chi sono?"

"Siamo io, Severus, Rodholphus, Bellatrix, Yaxley, Alecto e Rookwood"

"Questi ultimi due sono arrivati con la morte di Regulus Black e di Barty Crouch Jr." aggiunse Snape.

La Granger guardò i tre apprensiva "Quindi mi state dicendo che sono nella stessa stanza con tre dei sette più pericolosi Mangiamorte della storia?"

Rodholphus scrollò le spalle "Be', se la mettiamo così.. sì"

"Voi siete pazzi"

Snape distese un angolo delle labbra in un raro mezzo sorriso con cui la Granger rimase ammaliata.

Quindi tornò a correggere i compiti.

Lucius e Rodholphus presero la scacchiera mettendosi tranquilli a giocare, ogni tanto Snape rispondeva alle domande della Granger senza troppo astio.

Verso le sei e mezza Hermione decise di andare a trovare i suoi amici in Sala grande minacciando Severus che se si fosse mosso da lì per seguirla l'avrebbe ucciso.

Snape l'aveva guardata torvo, ma non aveva replicato.

Entrò nella Sala da pranzo con passo affrettato lanciando un rapido sguardo nella direzione di Silente e disponendosi esattamente di fronte a Ginny che la stava guardando malissimo.

"Dov'eri finita?" quasi gridò fuori di se.

"Stai calma" rispose lei irritata.

"Stare calma? Tu e lui" fece un cenno verso il posto di Snape nel tavolo dei professori vuoto "Non vi siete fatti vedere per tutto il giorno!"

"Non è colpa mia!" ribattè ancora più scocciata "Dopo ti spiego"

Ron la fulminò con lo sguardo spostandosi di più verso Dean.

Incontrò gli occhi della rossa che rispose con le sue stesse parole "Dopo di spiego"

Annuendo appena si apprestò a consumare la cena assieme a Ginny.

Quindi con fretta decisero di uscire dalla sala Grande per entrare nella Stanza delle Necessità.

Dentro scoprirono due divanetti comodissimi uno nero e uno bianco.

"Perché Nero?" domandò La rossa maliziosamente.

"Non lo so" borbottò facendosi comunque la stessa domanda.

"Ora spiegati" borbottò Ginny seria.

"Snape stava male, non potevo lasciarlo da solo" a confessare questo Hermione divenne dello stesso colore dei capelli della Weasley.

"Sta male?" chiese lei.

Hermione sospirò "L'ho trovato svenuto e sanguinante sulla soglia della porta, a quanto pare 'il Signore Oscuro era annoiato'" si stupì di aver ripetuto le stesse parole dell'uomo.

Ginny era bianca "Lui è andato..?"

"Sì, ieri" Hermione sorrise debolmente "L'ho trascinato fino alla doccia e gli ho disinfettato le ferite"

"Quindi l'hai spogliato!" esclamò ridacchiando la rossa

"Ginny!" Hermione la guardò male "Si può sapere che hai?"

"E sentiamo.. com'è sotto lo strato di vestiti neri?"

Hermione avvampò "Tonico" rispose semplicemente.

Ginny non insistette ed Hermione ne fu felice.

"Comunque stamattina si voleva alzare e anche prima voleva andare a cena, io l'ho minacciato"

Ginny spalancò la bocca "Minacciato?"

Hermione arrossì e abbassò lo sguardo "Già" poi si fece seria "Riguardo a Ron? Cosa ti ha detto?"

"Immagino che avrai già capito no?"

"È geloso" borbottò lei.

Ginny annuì sconcertata "Sì, molto" esitò "Herm, non ti devi per forza.. legare né con Snape né con Ron, non.. se non te la senti..

Sei sposata, ma rimane pur sempre un matrimonio combinato" sospirò appena "A Ron tu piaci, ma è meglio lasciar stare.. se ti piacerà ancora divorzierai da Snape"

"Nel mondo magico però i divorzi non sono visti di buon occhio e poi.. non mi sembra giusto lasciare Snape da solo

Non voglio nemmeno passare tutta la vita con lui"

Ginny sembrava comprenderla più di quanto non ammettesse "Si sistemerà tutto"

"Lo spero" la riccia si immerse nei propri pensieri "Lumacorno mi ha chiesto di aiutarti in Pozioni"

Ginny arrossì "Non vado molto bene in quella materia"

"È una cosa piuttosto comune"

"Mi daresti proprio una mano" esclamò Ginny.

"Domani ho le ultime ore libere tu puoi?"

Ginny annuì felice "Ci incontriamo in Sala Grande?"

La bruna sorrise "Ciao Furia"

"Ciao Miss Perfidia"

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1) "La cerchia dei sette" ehm.. sì un po' strana la cosa, ma mi è sempre piaciuto credere che sotto le allusioni di Snape e Di Silente riguardo al ruolo di spia si nascondesse un mondo intero.
Cerchia dei sette, mi piaceva l'idea di una cerchia di "vip".
Sette e non di più o di meno perchè secondo il simbolismo il 7 è considera il numero magico.
2)"Miss Perfidia" è un chiaro (spero) riferimento a Snape e alla sua costante malelingua.

Notte.

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