Dark Star...

By arianna43dddfv

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Dark Star - Il potere delle origini Kira ha poco più di diciotto anni. È stata adottata in tenera età da una... More

- 1 - dedica
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- 50 -
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- 53 -
- 54 -
- 55 -
- 56 -
- 57 -
- Epilogo -
Sequel

-33 -

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By arianna43dddfv

Kira


Il Re è pallido in volto, ha lo sguardo perso nel vuoto come sopraffatto da un'emozione dolorosa.

"Re Nathan, vuole sedersi? Si sente bene?" gli chiedo con delicatezza.

"Ti ringrazio, ma non è necessario. Piuttosto, andiamo avanti. Come ti dicevo, quel maledetto giorno mi recai da re Julian per chiedergli aiuto. Arrivai al castello e raggiunsi subito la sala del trono. Io e Julian eravamo talmente amici che non avevo bisogno di essere annunciato. Non appena varcai l'ingresso della sala li vidi. Erano avvinghiati l'uno all'altro, Julian e tua madre. Mi infuriai. Le mie urla risuonarono per tutto il regno di Eirene.

Orchidea mi guardò con disprezzo e senza replicare fuggì via. Julian restò in disparte, non ebbe neppure il coraggio di guardarmi negli occhi, sembrava sotto shock."

"Ha detto Orchidea? Allora, credo di aver già conosciuto sia lei che Julian." La mia voce trema per l'emozione. Se deciderò di credere a quest'assurdo racconto, dovrò accettare di essere figlia di una sirena.

"Sì, lo so. Purtroppo, hai già avuto modo di conoscere tua madre e re Julian." Lui mi scruta attentamente come a voler percepire ciò che provo.

"Re Nathan, per me non è facile credere a tutta questa storia. Non posso essere la figlia di una sirena e non ci credo." Il tono tremante della mia voce rivela lo stato di tensione nervosa in cui mi trovo.

"Ti prego, Kira. Lasciami finire e poi trarrai le tue conclusioni." Acconsento con un cenno della testa e lui prosegue. "Dopo qualche giorno, Orchidea venne qui al castello con l'intenzione di portati via con sé. Mi urlò parole spregevoli. Disse che voleva vivere con re Julian e che tu avresti abitato con loro. Non appena ti prese in braccio, la seguii infuriato. L'afferrai dai capelli e la costrinsi a lasciarti. Di lei non mi interessava più nulla, ma giurai a me stesso che non ti avrebbe avuta. Litigammo violentemente davanti a te. Piangesti disperata." Il Re prende fiato. Il suo sguardo invoca il mio perdono.

"È incredibile!" lo interrompo, "sono certa di aver sognato più di una volta la scena che lei mi ha appena raccontato." Lui mi studia. È incuriosito dalle mie parole, ma preferisco riportare la conversazione sul suo racconto. "Re Nathan, se quello che mi sta raccontando è vero, perché non ha voluto affidarmi alle cure di mia madre?"

"Perché volevo il tuo bene e il comportamento di Orchidea mi aveva appena confermato la dura realtà. Purtroppo, tua madre non amava nessuno. Per lei eravamo sono degli strumenti necessari per realizzare i suoi piani diabolici. Quella creatura è una grande manipolatrice. Desiderava portarti con sé solo perché intendeva plagiarti. Sperava di farti diventare una sua alleata. In tal modo, avrebbe evitato il rischio di averti un giorno come temibile nemica."

"Temibile?" sussurro.

"Sì, Kira. Lei ti temeva e ti teme ancora. È molto furba. Era consapevole delle tue potenzialità e voleva metterti fuori gioco soprattutto per sottrarti i poteri di Amantide."
"Non capisco. Che poteri? Chi è Amantide? Perché mai dovrei diventate nemica di colei che mi ha generato?"

Le mie molteplici domande lo costringono ad approfondire il racconto.

"Devi sapere che ogni discendente di stirpe reale nel momento in cui nasce possiede gli stessi poteri dei genitori. Inoltre, le creature magiche del mondo degli abissi in punto di morte possono trasferire i propri poteri ai reali cui sono devote. È questo che mi ha permesso di diventare il reale più potente degli abissi, sono tante le creature che per riconoscenza mi hanno donato la loro magia.

Tu, figliola, sei nata con i poteri di discendenza reale e con i poteri dalla fata Amantide; Amantide era una fata sirena molto speciale, morta per mano di tua madre. Era una creatura magica che deteneva i "Poteri del Sigillo", ovvero il potere di uccidere le creature maligne degli abissi, anche se immortali, e di relegarle in uno scrigno magico ben sigillato. Averla nel nostro regno era un grande privilegio.

Amantide era giovane, misteriosa e ancora inconsapevole della sua potenza. Gironzolava sempre per il regno con indosso abiti scuri e tetri. Era silenziosa e riservata, ma non mancava di sorridere alle creature più deboli. Al posto della tipica coda di pesce aveva due gambe perfette e possedeva delle eleganti ali nere con striate di bianco, e dello stesso colore erano anche i suoi lunghi capelli. Si tratteneva per ore a osservare le altre creature magiche. Aveva l'aria di voler imparare al più presto l'uso della magia. Questo mi portò a pensare che la fata avesse bisogno di un addestramento adeguato. Orchidea si offrì di condurla personalmente da un vecchio saggio che l'avrebbe aiutata a sviluppare al meglio i propri poteri. Io acconsentii e Orchidea fu libera di agire. Tese una trappola alla giovane Amantide, facendola torturare e uccidere. Tua madre fu spietata."

Lo interrompo, sono sempre più scettica.
"Re Nathan, possibile che lei non si sia accorto di nulla?"

"Assolutamente no! Purtroppo, ero così innamorato di Orchidea da fidarmi ciecamente di lei. L'amore mi rendeva debole. Non credo che riuscirò mai a perdonarmi questa debolezza e mai lascerò che un'altra donna mi renda cieco. Amantide fu una grande perdita per il regno di Thot e per tutti gli abissi. Era l'unica creatura ad avere quei poteri speciali, ecco perché Orchidea la temeva. Ma il potenziale di Amantide non andò perso. Benché tu fossi ancora nel grembo di tua madre, la fata riuscì a trovare il modo per trasferirti i suoi poteri. Questo mi venne rivelato dalla strega Bianca dopo la tua nascita. Tra poco ti parlerò anche di lei." Il Re fa una breve pausa per raccogliere le idee e resto ad aspettarlo con pazienza.

"Kira, mi dispiace dirti queste cose, ma la verità è che tua madre è sempre stata cattiva e io sono stato il primo a cadere nella sua trappola. Orchidea era bella e ammaliante. Mi soggiogò al punto da perdonarle comportamenti anche molto gravi. Come quella volta in cui cercò di avvelenarmi. Questo è accaduto poco prima che tu compissi un anno, quando lei era incinta del mio secondogenito, tuo fratello. Mi implorò di perdonarla sostenendo che la gravidanza le faceva agire in modo strano."

"Fratello?" sussurro, "mi scusi, ma mi sta dicendo che lei è stato avvelenato ma non è morto? Questa cosa non ha molto senso, non trova?"

"Ti accorgerai che questo mondo fantastico è molto più sensato di quello degli umani e, non temere, risponderò a tutte le tue domande. Kira, tu hai davvero un fratello. Lui è il mio secondogenito e si chiama Adam. Vive con Orchidea e tra poco ti dirò anche perché devi stargli lontano. Anche la storia del veleno è vera. Orchidea mi ha avvelenato ma non sono morto perché sono un reale purosangue e, in quanto tale, sono un immortale. Il veleno avrebbe potuto uccidermi solo se fossi stato un mezzo sangue, ovvero se avessi avuto un solo genitore di stirpe reale. Probabilmente la strega che ha ceduto il veleno a Orchidea non era bene informata." Sorride.

"Immortale? Allora, anch'io sarei immortale?" Sono sempre più incredula.

"Sì, tu sei un'immortale e come tutti i reali purosangue sei vulnerabile solo al cristallo di quarzo. Però devi sapere ancora altro. La situazione tra me e Orchidea peggiorò poco prima che tu compissi un anno. In quei giorni i miei validi consiglieri iniziarono ad avere sospetti sulla lealtà di Orchidea. Mi parlavano di continuo dell'albero genealogico di tua madre e secondo loro c'era qualcosa che non quadrava. Arrivarono a sostenere che Orchidea avesse origini maligne, che fosse figlia di una coppia di reali provenienti dagli inferi. Non gli credetti. Ero troppo innamorato di lei.

Tuttavia, le parole dei consiglieri giunsero alle orecchie di Orchidea e lei capì che non si sarebbe mai potuta impadronite della mia corona. Si rese conto che i miei consiglieri avrebbero continuato a metterle i bastoni tra le ruote fino a farmi rinsavire." Il Re mi guarda dritto negli occhi." Kira, il nostro regno è forte, ricco e ben organizzato. Abbiamo una buona schiera di consiglieri, di cavalieri e di amazzoni. Tutti molto devoti e attenti ai miei interessi e a quelli dell'intero regno. Quando Orchidea comprese tutto questo, pensò bene di cambiare il suo piano e di circuire re Julian. Julian ha sempre avuto un'indole molto docile e accondiscendente. Governava un regno giovane, privo di consiglieri e senza esercito.

Julian era un uomo d'onore e per me un grande amico, eppure non riuscì a resistere a tua madre. Non l'ho mai odiato per quello che ha fatto, conoscevo bene di cosa potesse essere capace Orchidea pur di raggiungere i suoi obiettivi. Tuttavia, anche la nostra amicizia finì quel maledetto giorno. E fu sempre in quel giorno che la malvagità di Orchidea si manifestò senza veli."

Il Re fa un'altra pausa, sembra in preda dello sconforto, ma voglio che continui.

"Re Nathan, la prego. Mi dica cos'è successo quel giorno."

"Certo. Scusami. Stavo cercando le parole giuste. Mi rendo conto che ti sto raccontando così tante cose che potrei confonderti le idee. Ebbene, quando tua madre capì che non sarebbe riuscita a portarti via da me, pretese di portare con sé Arcadia. Non potei impedirlo, ma la cosa mi rese subito inquieto. Devi sapere che Arcadia proviene dalla voragine stregata del mar Rosso e che un tempo era una potente e malefica strega. Era fuggita dalla sua terra dopo l'invasione dei violenti Vichinghi degli abissi e mi aveva chiesto asilo. Arrivò a Thor ferita e debole. Io l'accolsi contro il volere dei miei consiglieri. Ero certo che nel regno di Thot il suo cuore si sarebbe purificato e avevo ragione. Arcadia per decenni fu un punto di riferimento per le giovani fate del regno. Era lei a istruirle. Tuttavia, quando arrivò Orchidea il suo cuore entrò in confusione. Tua madre in alcuni momenti era capace di riesumare il marcio che c'era nel cuore di Arcadia." Il Re fa un sospiro profondo e continua. "Tornando a quel maledetto giorno, posso dirti che Arcadia ti lasciò malvolentieri e ancora più malvolentieri eseguì gli ordini di tua madre. Prima di uscire dal castello Orchidea le chiese di professare un diabolico sortilegio. Il viso della strega si fece pallido, ti guardava piangere e si struggeva dal dolore. In pochi attimi e sotto i nostri occhi, Arcadia ha affrontato una dura battaglia interiore, dalla quale ne è uscita invecchiata precocemente. Sul suo volto comparvero molteplici rughe e il corpo rinsecchì. Alla fine, il male ebbe la meglio e Arcadia professò la profezia richiesta da tua madre."

"Che genere di profezia?" chiedo di getto. L'ansia mi sta divorando.

"Ti racconterò tutto ma andiamo per gradi. Tua madre, che era incinta di Adam, chiese ad Arcadia di avvelenarle il ventre in modo da far nascere un mio secondogenito malvagio e incapace di provare amore. Profetizzò che Adam avrebbe provato l'istinto indomabile di neutralizzarmi, e, subito dopo, ti escluse dal mondo degli abissi; eri tra le mie braccia quanto Arcadia alzò il suo scettro magico e disse che per effetto della sua profezia tu saresti stata esiliata per l'eternità e relegata nel mondo degli umani, e che non avresti ricordato più niente di noi. Inoltre, come se questo non bastasse, ti depredò di tutti i tuoi poteri e li inglobò in un dark star, ovvero in un buco nero disperso negli abissi. Eri così piccola e innocente che subisti la sua dannata magia senza poter reagire, né io ebbi il tempo per contrastarla. Così tua madre riuscì a renderti innocua e a spezzarmi il cuore. Sapeva bene quanto tenessi ai miei figli, ai miei eredi. Nei giorni che seguirono cercai di comprendere dove potesse trovarsi il dark star. Speravo che, una volta individuato il buco nero, avrei trovato un modo per riportarti da me."

"Un dark star? Un buco nero?" bisbiglia, "che strana coincidenza. Ho sempre definito come un buco nero quel vuoto che sento nel cuore; quel maledetto buco che sembra aver ingoiato le mie origini. Ogni volta che mi sforzo di ricordare immagini, suoni e odori che possano riportarmi ai tempi prima dell'adozione il mio cuore accelera il suo battito e ne esco angosciata. Mi è stato spiegato che queste sensazioni sono del tutto normali per i bambini adottati. Ignorare le proprie radici può creare un vuoto che col tempo si impara ad accettare"
"Certo, per gli umani spesso funziona così ma nel tuo caso è diverso. La profezia ti ha sottratto i ricordi e i poteri, ma soprattutto ti ha strappato dal tuo habitat naturale. Come ti dicevo, lontano dal tuo mondo non avresti mai potuto conquistare un equilibrio perfetto.

Sarebbe come chiedere a un umano di adattarsi a vivere per sempre sott'acqua. Ad ogni modo, vagai per mesi tra gli abissi per cercare il tuo dark star, ma non lo trovai. Così, seppure a malincuore, decisi di chiedere aiuto alla strega Bianca. Quest'ultima apparteneva alla stessa stirpe di Arcadia e anche lei fuggì dalla sua terra per sottrarsi alle feroci razzie dei Vichinghi, ma non chiese asilo a nessun regno. Vive ovunque e da nessuna parte. Nessuno ha mai compreso l'indole della strega Bianca, io per primo. A volte compie dei gesti amorevoli, altre volte diventa spietata. Insomma, ha sempre avuto una doppia personalità. Ciò che è certo è che si diverte a creare profezie e sortilegi sempre ricchi di colpi di scena, come nel nostro caso."

"Vuoi dire che anche lei ha fatto una profezia su di me?" gli chiedo, mostrandomi sempre più impaziente. 

"Esatto! La strega Bianca in poche mosse riuscì a individuare dove si trovava il tuo dark star. Mi chiese di entrarvi per controllarne il contenuto ed ebbi la conferma di quanto professato da Arcadia. Il buco nero conteneva tutti i tuoi ricordi di bambina. Arcadia ti aveva sottratto l'immagine di ogni momento trascorso con me e con le creature del regno. Il buco nero aveva ingoiato anche i ricordi dei maltrattamenti che tua madre ti infliggeva a mia insaputa, e in ultimo individuai una sfera pulsante che conteneva tutti i tuoi poteri, compresi quelli di Amantide. Ne uscii stravolto. Mi fu subito chiaro che non ti saresti mai ricordata di me e che avresti vissuto in eterno una vita fragile e contro natura. Fu questa consapevolezza che mi spinse a chiedere alla strega Bianca di formulare una contro-profezia. In pratica, Bianca non poté annullare la profezia di Arcadia, ma ve ne affiancò una sua. Racchiuse tutto ciò che conteneva il buco nero dentro il cuore di un'umana e professò che questa sarebbe diventata la tua Guardiana e il custode della tua magia e dei ricordi di bambina. Attribuì alla Guardiana la possibilità di usare alcuni dei tuoi poteri, ma solo per proteggere te o se stessa. Abbiamo chiamato questa umana Dark Star. Grazie alla profezia della strega Bianca ebbi almeno la tranquillità di saperti sorvegliata. La Guardiana, giacché mortale, avrebbe potuto trasferire il suo ruolo ai propri discendenti. Infine, la strega volle la sua ricompensa. Ella mi disse che il prezzo da pagare era una piccola imprevedibile evoluzione della contro-profezia. Non immagini quanto fosse divertiva da questo dettaglio. Tra risate diaboliche, disse che, semmai un giorno tu avessi solcato questo mare a bordo della nave da crociera denominata Maree, il principe Adam avrebbe potuto appropriarsi dei poteri custoditi da Dark Star semplicemente ingerendo un po' del tuo sangue in presenza della Guardiana. La strega concluse dicendo che Maree era una nave che l'affascinava e che era da tanto che voleva coinvolta in una delle sue stravaganti profezie. Chissà cosa le frullava per la testa!'
Il Re interrompe il racconto e assume un atteggiamento riflessivo, mentre cerco di trarre le mie assurde conclusioni. 

"Re Nathan, se ho capito bene, lei mi sta dicendo che Orchidea vuole condurmi dal Principe, ovvero da mio fratello, per mutare la profezia? Questo significa che i reali di Lissa sono loro, che il regno di Lissa un tempo si chiamava Eirene e che Re Julian ha abbandonato il suo regno nelle mani di mia madre. Ho capito bene?"

"Esatto, ma aspetta. Prima di trarre tutte le tue conclusioni voglio finire di spiegarti."

Athos si avvicina a noi e interrompe re Nathan. L'unicorno alato sembra più agitato di me.

O

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