- 13 -

1.9K 216 192
                                    

Jessica


Osservo il capitano Vanni varcare la soglia della sua stanza con in braccio Kira. Il marinaio che è con lui lo segue, ci rivolge un sorriso di circostanza e chiude la porta. Vengo pervasa da un senso di impotenza che mi rende ancora più nervosa. Robert mi implora di restare calma mentre Andy balbetta a fatica di andare da Erik. Giro i tacchi e li seguo lungo i corridoi, reprimendo ogni commento. Non ho voglia di parlare!

In infermeria ci accoglie il dottor Albert che ci rassicura sulle condizioni di Erik. Il nostro amico sembra dormire serenamente e ha ripreso un buon colorito. Il medico indossa il solito camice bianco e questo mi spinge a porgli l'ovvia domanda.

"Dottor Albert, mi scusi, ma lei non è stato sospeso dall'incarico di medico di bordo?"
"Sì, è così. Tuttavia, la mia etica non mi consente di ignorare che questo ragazzo ha bisogno di cure. Abbandonerò il mio ruolo solo quando le condizioni di Erik si saranno stabilizzate. Nel frattempo, è anche possibile che Vanni rettifichi il suo ordine. Sono certo che il comportamento del capitano sia stato il frutto delle forti tensioni patite durante il salvataggio. Solitamente è ragionevole ed estremamente rispettoso dei protocolli. È un uomo leale e perfezionista. Tutto il suo equipaggio nutre una grande stima di lui."

Il dottore inizia a misurare la pressione di Erik mentre continua a raccontare.

"Dovete sapere che il capitano Vanni vive questa nave da crociera come se fosse casa sua; si preoccupa dell'equipaggio come se fosse la sua famiglia e tratta i turisti come preziosi ospiti da rispettare e proteggere. Gira voce che sia nato su una nave e che sia figlio d'arte, ma in realtà nessuno ne è certo. È così riservato che nessuno l'ha mai visto con parenti o fidanzate."

Guardo il dottore con fare scettico, in realtà continuo a credere che Vanni sia un esibizionista con manie di potere. Vorrei replicare alle parole del medico, ma il comportamento di Sarah attrae la mia attenzione. La nostra "solitamente acida" compagna di viaggio si avvicina a Erik e gli sfiora la fronte con dolcezza. Non riesco a reprimere un commento beffardo.

"Sarah, allora anche tu hai un cuore?"

Alle mie parole Erik apre gli occhi. Il nostro amico assume un'espressione dispiaciuta, mantiene il tono della voce molto basso e inizia a mugugnare qualcosa nella sua lingua d'origine. Sembra molto turbato.

"Erik, calmati! Guardaci! Va tutto bene, siamo tutti insieme nell'infermeria della nave da crociera," le dice Sarah con dolcezza.

Erik tiene la testa bassa come fosse in imbarazzo e ci rivolge al parola con voce tremante.

"Ragazzi, sono felice di vedervi. Voglio chiedervi subito scusa per avervi nascosto la verità. Come ho potuto agire in quel modo? Che Dio mi perdoni. Sono un vigliacco!" Il nostro amico parla a fatica, mentre le lacrime gli rigano il volto. È chiaro che è ancora sotto shock.

"Di che parli Erik? Tu sei un ragazzo magnifico. Non piangere," sussurra Sarah mentre gli accarezza la mano.

Improvvisamente, qualcuno irrompe nella stanza facendoci sobbalzare. È il vicecapitano Moore che avanza verso me e Sarah col suo consueto atteggiamento altezzoso.

"Chiedo scusa, signorine. Il capitano Vanni chiede di voi. Desidera che vi rechiate immediatamente nella sua cabina e vi invita a portare un cambio di abiti per Kira." Moore termina la frase ed esce frettolosamente dalla stanza senza neppure attendere la nostra risposta.

Avrei voglia di raggiungerlo nei corridoi per puntualizzare un paio di cose sui suoi modi sgarbati, ma il dottor Albert ci prega di non perdere tempo e di correre da Kira in modo da farle indossare quanto prima degli abiti asciutti; seguiamo il consiglio del medico e ci affrettiamo a recuperare i vestiti per Kira per poi raggiungere la stanza del capitano.

Vanni ci attende con impazienza davanti alla porta della sua cabina. Ha indossato dei bermuda sportivi, ma è ancora zuppo d'acqua.
"Grazie per essere venute," esordisce. I suoi modi sono tornati formali e impeccabili.
Vanni ci fa strada e ci conduce al divano sul quale è adagiata Kira. Il volto della nostra amica è pallido e le labbra hanno assunto un colore violaceo.

"Facciamo presto. Kira ha bisogno di stare al caldo," dico Sarah con apprensione.

"Ragazze, non temete," interviene il capitano, "la vostra amica tra poco starà bene.

Asciugatela e cambiatele i vestiti, nel frattempo approfitterò della vostra collaborazione per farmi una doccia calda."

Eseguiamo gli ordini del capitano. Asciughiamo Kira e gratamente le sue guance si colorano di un confortante colore rosa che ci fa tirare un sospiro di sollievo. Mi siedo accanto alla mia sfortunata amica e le accarezzo i capelli, mentre Sarah inizia a gironzolare per la stanza finchè non raggiunge la porta del bagno; quindi mi sorride con malizia e si abbassa per sbirciare dal buco della serratura. Resto incredula, ma la cosa mi diverte parecchio.

"Jessica, vieni a guardare!" bisbiglia Sarah, divertita dal suo gesto trasgressivo.

Sorrido di questa nuova versione di Sarah che non mi dispiace affatto, ma resto concentrata su Kira. C'è qualcosa in lei che non mi convince. I suoi capelli sembrano più lunghi e di un rosso più intenso, e dei nuovi tatuaggi le abbelliscono la pelle; dietro l'orecchio destro è comparso il disegno di un'appariscente medusa dalle tonalità cangianti, che si estende fin dietro al collo per cedere il passo al disegno di uno strano cavalluccio marino. Com'è possibile tutto questo?

Rifletto sull'assurda situazione, mentre contemplo Sarah che si diverte a commentare "lo spettacolo" che si svolge oltre il buco della serratura. È davvero buffa. Più lei è allegra e più io mi inquieto. Quello che sta succedendo ha dell'incredibile e incomincio a credere che...
D'un tratto la porta del bagno si apre. Sarah si sposta appena in tempo e si avvicina a Kira con aria "furba". Vanni ha indossato una divisa sportiva che lo fa sembrare ancora più giovane. Si avvicina e ci ringrazia per la collaborazione, mentre si smuove i capelli ancora bagnati e osserva la nostra amica con aria scrupolosa. Non posso negare che l'atteggiamento del capitano trasmetta un grande senso di responsabilità e questo mi fa sentire in dovere di chiedergli scusa.

"Capitano, mi dispiace se poco prima sono stata sgarbata. Ero molto preoccupata per Kira, ma adesso so che è in buone mani; quindi leviamo il disturbo in modo che lei possa riposare. Il mio nome è Jessica e lei è Sarah, se dovesse aver bisogno di noi ci chiami subito."
Vanni mi squadra dalla testa ai piedi. Il suo sguardo attento riesce a mettermi in imbarazzo. È dannatamente perfetto!
"Grazie, Jessica. In realtà, già conoscevo i vostri nomi e difficilmente mi scorderò di voi nei secoli a venire," conclude facendoci un occhiolino sdrammatizzante, mentre ci accompagna alla porta.

Lo seguo verso l'uscita, ma prima di varcare la soglia voglio togliermi una curiosità.
"Capitano, devo dire che in abiti informali sembra molto giovane? Posso chiederle quanti anni ha?"

Lui si irrigidisce e mi liquida con poche parole.
"Signorina Jessica, se vuole stabilire un rapporto amichevole con il sottoscritto cerchi di essere meno invadente. Adesso andate da Erik. Il dottor Albert mi ha scritto che chiede di avere accanto i suoi amici. Quanto prima porterò anche Kira."

Esco dalla stanza ancora più nervosa di prima. Le parole di Vanni mi hanno indispettita. Che razza di vacanza è mai questa?

Mentre percorriamo i corridoi, Sarah cerca di tirarmi su il morale raccontandomi i dettagli dello "spettacolo" a cui ha assistito. Non posso fare a meno di sorridere delle sue parole e di ammettere che il suo carattere incomincia a piacermi, ma nell'entrare in infermeria si prospetta un quadro tutt'altro che allegro.

O

Dark Star                                               IL POTERE DELLE ORIGINIOù les histoires vivent. Découvrez maintenant