<<Lui vi tradirà, questo lo sai vero?>>chiese Fandral incredulo del piano che stavano attuando Thor e la sua complice.
<<Non se io gli darò un ultimatum. >>disse la strega entrando nella stanza in cui erano riuniti i tre guerrieri, il dio del tuono, Lady Sif e Heimdall, poco dopo sarebbero andati alla cerimonia che si sarebbe tenuta in memoria di Frigga e delle altre vittime dell'attacco di Malekith.
<<Che diavolo è un ultimatum? >>chiese lo spadaccino, confuso per quella parola del gergo midgardiano.
<<Significa che lo metterò davanti ad una scelta. >>si spiegò la nipote del Supremo, addentando la mela rossa che teneva in mano.
<<Cosa intendi? >>chiese il tonante.
<<O me o la sua intenzione di tradirci. Lo conosco abbastanza da essere quasi sicura che stia tramando qualcosa e in questi casi bisogna scendere a compromessi quanto più si può.
Sono una spia, sono esperta in queste cose. Sembra folle ma potrebbe funzionare anche con uno come lui.>>disse la ragazza dai capelli color della luna.
<<Se però scendi troppo a compromessi, lui ti schiaccerà.Di nuovo. >>disse il figlio di Odino.
<<Non lo farà. >>disse l'agente Price. <<Almeno così spero. >>sussurrò poi, convincendo più se stessa che gli altri.
<<Lo so che il tradimento è un grosso prezzo da pagare, ma se non ci proviamo.. moriremo tutti. >>continuò per poi concludere lì il discorso,si sarebbero rivisti il giorno dopo, per ultimare gli ultimi dettagli per la tabella di marcia.
Pochi minuti più tardi uscirono tutti dal palazzo riunendosi insieme agli altri Asgardiani.
La città d'oro era illuminata dalle luci calde delle fiaccole alimentate dal fuoco rovente.
La gente riunita stava dietro ad Odino, Thor, gli amici di quest'ultimo e Lenya, i quali in prima fila riuscivano a scorgere da lontano-tra le onde del mare scuro-la barca su cui era adagiato il corpo della regina di Asgard, gli arcieri scoccarono le frecce incendiate e dopo i canti di veglia intonati dai cittadini, la cerimonia finì.
La strega si recò in cucina per prendere il vassoio della cena di Loki per poi recarsi verso le prigioni, intuendo che attendesse delle spiegazioni per gli eventi di quella mattina.
Scese le scale con il magone che si faceva strada nella sua coscienza, non sapeva cosa aspettarsi dalla lingua d'argento. Lo trovò seduto sul letto mentre leggeva un libro, faceva finta di non essersi accorto di lei.
Attraversò la barriera e in silenzio appoggiò il vassoio sul tavolino.
<<Tu e mio fratello avevate un piano. >>disse il corvino con tono irritato chiudendo di scatto il volume polveroso. Era arrabbiato, non tanto perché lei lo avesse raggirato ma perché non sopportava il fatto che fosse stata più furba di lui.
<<Perspicace. >>disse con tono di sfida la ragazza prendendo una fragola dal vassoio per poi addentarla.
<<Ora rispondi alla mia domanda. >>disse il gigante di ghiaccio avvicinandosi a lei con una calma che le faceva accapponare la pelle.
<<Sono tutto orecchie. >>rispose
Lenya attendendo che continuasse.
<<Anche nostro figlio era una messinscena? >>chiese il principe cadetto.
<<Non ti mentirei mai su una cosa del genere. >>rispose la donna cacciando indietro le lacrime, non capiva come osasse supporre una questione così tanto delicata.
<<E dimmi.. ieri sera sei venuta da me per portare a termine il piano di mio fratello.. o l'hai fatto perché mi ami? >>chiese a quel punto incastrando con un'abominevole intensità i suoi occhi smeraldini in quelli grigi e grandi della giovane donna di fronte a sé.
<<Io.. io sarei anche potuta andarmene se avessi voluto, avrei potuto fermarti, respingerti. Avrei potuto lasciarti solo dopo la morte di tua madre. Ma non l'ho fatto. Non l'ho fatto perché ti amo. >>soffiò tutto d'un fiato la ragazza, si stupì di ciò che aveva appena detto mentre il dio sogghignava compiaciuto,soddisfatto delle risposte che aveva ricevuto.
Per la prima volta nell'animo dell'agente Price, l'orgoglio aveva ceduto.
To be continued...