Love Lucifer - The Perfect An...

Von NoaWillfort

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Amy, una ragazza dal grande cuore con un passato molto complesso alle spalle. Una ragazza ibrido, nata da un... Mehr

Chi sono io?
Morgan
Lucifero
Ricordo
Misteri
Forse mi sono innamorata?
Che mi succede?
Delusione
Verità sul passato
La cena
L'allenamento
La caduta
Bacio
Desiderio di sangue
Passato
Incontro
Decisioni
Amicizia 2
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Sofferenza
Allucinazioni
Dolore e Morte
Senza Forze
Pensieri
La mia vera identità
Fratelli
Incantesimo Oscuro
Richiesta d'aiuto
Scoperte
Non lasciarmi
Viaggio
Menzogna o Verità?
Battaglia e Sacrificio
Risveglio
Incoronazione
Nascita
Finalmente felici dopo tanto tempo
Epilogo
Secondo Libro della Saga

Amicizia

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Von NoaWillfort

( Pow Amy )

Per una volta dopo tanto tempo mi svegliai serena, non feci nessun incubo e la mia mente era senza brutti pensieri. Guardai la sveglia ed erano le 16, ho dormito pesantemente per 3 ore. Feci un lungo sbadiglio e andai verso l'armadio per prendere dei jeans neri, una maglietta nera e delle scarpe da ginnastica nere, in seguito andai in bagno. Riempì la vasca con acqua e bagnoschiuma e accesi qualche candela alla lavanda. Mi immersi dentro la vasca e cominciai a pensare a tutto quello che mi era successo durante questi giorni e subito dopo pensai a lui, pensavo al Diavolo in persona. Non so bene cosa provo per lui, ma quando sono in sua compagnia sento il mio battito accelerare e le cosiddette farfalle nello stomaco, sensazione che non avevo mai provato in vita mia per qualcuno e non so davvero cosa fare.
Decisi di uscire dalla vasca, presi l'accappatoio e mi asciugai per bene.
Indossai i vestiti che avevo scelto e in seguito tornai in camera. Pensai un attimo su come passare il tempo dato che non avevo nulla da fare in camera. Potrei farmi un giretto per il castello sperando di non incontrare qualche demone antipatico, dato che il mio pensiero andò proprio sulla ragazza scorbutica e maleducata di ieri. Uscì dalla stanza con passo calmo e curioso, i corridoi sembravano tutti uguali a vista d'occhio, ma in un certo senso sapevo come tornare indietro dato che sentivo delle voci che mi indicavano la strada, forse sto impazzendo senza accorgermene. Mi ritrovai all'entrata dell'Inferno, le guardie mi fecero un'inchino e mi salutarono, io ricambiai il saluto. Non sapevo esattamente dove stavo andando dato che non conosco un'accidente di questo posto. Andai vicino a un laghetto non molto lontano dall'Inferno e vidi mio padre seduto sull'erba a fissare l'acqua. Mi sedetti accanto a lui e mi guardò con un piccolo sorriso sorpreso nel vedermi lì accanto a lui.

<< Amy come mai ti trovi qui? >> chiese lui tornando a guardare il lago.

<< Pura curiosità, voglio conoscere al meglio il posto in cui vivo adesso e sinceramente non so nemmeno io come sia arrivata qui >> dissi io guardando anch'io il piccolo laghetto che avevo di fronte.

<< Ricordi quando ti ho parlato di tua madre? Noi due venivamo qui... Lontano da tutti per stare assieme, era il nostro punto di ritrovo >> sorrise lui al ricordo di quei momenti meravigliosi.

<< Quindi è qui che vi siete innamorati? >> chiesi io con un sorriso, era impossibile non sorridere in sua compagnia.

<< Si. All'epoca era vietato uscire dal Paradiso soprattutto per tua madre, un Angelo del suo calibro aveva molti compiti da sbrigare e non poteva di certo uscire da casa quando voleva >>

<< Che tipo di Angelo è mia madre? >> chiesi io con curiosità dato che ancora sapevo poco di lei e della sua vita.

<< Non so se sei pronta per saperlo >> disse lui rivolgendo lo sguardo verso di me.

<< Padre come hai detto tu sono una ragazza forte e voglio sapere la verità, sopratutto se riguarda te e la mamma, >> dissi io tornando seria, dato che il mio umore era peggiorato improvvisamente.

<< Ne sei davvero sicura? >>

<< Assolutamente si, sono pronta >>

Dopo qualche minuto fece un sospiro e decise di parlare.

<< Come ben sai ero un Angelo che decise di seguire Lucifero, come all'epoca sono il suo consigliere e amico più fidato. Quando ho conosciuto tua madre con il tempo mi disse di chi era figlia e quale fosse il suo rango, purtroppo conosco bene suo padre, non mi aspettavo di certo che fosse proprio lui >>

<< E chi sarebbe? >> chiesi io con calma.

<< Il re degli'Angeli... Michele >>

Ricordai bene l'angelo del mio sogno, l'uomo che aveva deciso di sfidare Lucifero, l'uomo che aveva dato l'ordine di catturarmi... Quindi con quel nipotina intendeva proprio questo. Mi alzai da terra dando le spalle a mio padre, sentivo il suo sguardo puntato sulla mia schiena.

<< Figliola tra non molto ci sarà la cena, vai a prepararti >> disse lui con un sorriso carico di dolcezza.

Gli sorrisi e tornai a palazzo, aver saputo la verità proprio da mio padre mi rincuora, posso fidarmi di lui ciecamente. Tornando in camera cercai di farmi un idea dell'abito che avrei dovuto indossare, ho notato che durante la cena bisogna essere vestiti in modo elegante rispetto agli'altri pasti della giornata. Dovevo andare da Sheiva, forse poteva darmi una mano su questa banale decisione. Uscendo dalla mia camera ascoltai le voci che mi indicarono la strada e arrivai davanti la stanza.  Bussai alla porta e la vidi aprire. Mi fece un sorriso a trentadue denti e mi fece accomodare in camera sua.

<< Sapevi dove si trovava la mia camera? >> chiese lei sorpresa dato che non si aspettava di ricevere una mia visita.

<< Onestamente sento delle voci che mi indicano la strada, ancora non conosco molto bene il palazzo e quindi in un certo senso mi danno una mano, sai chi sono? >>

<< Anch'io all'inizio le sentivo, credo che sia merito del potere di Lucifero. A quanto so indicano solo la strada e non comunicano nient'altro >> disse lei alzando le mani in segno di non sapere nient'altro.

<< Come sei arrivata qui all'Inferno se posso chiedere? >> chiesi io con curiosità.

La vidi sorpresa dalla mia domanda, ma mi sorrise come sempre notando che non si era offesa per la mia domanda.

<< Vivevo in una piccola città non molto lontana da Londra. Una sera stavo passeggiando tranquillamente quando dei ragazzi mi aggredirono. Cercai di difendermi, ma ognuno di loro possedeva un coltello. Uno mi colpì velocemente allo stomaco visto che non facevo la brava e che non stavo alle loro regole, ma io senza pensare per via della rabbia presi il coltello che avevo in pancia e li uccisi uno a uno. Non so dirti da dove presi tutta quella forza, ma alla fine crollai a terra e mi ritrovai qui insieme ad altri demoni nuovi come me >>

<< Quindi sei morta alla fine... >> dissi io quasi in un sussurro.

<< Morire lentamente non è stato facile, odiavo qualunque essere umano per quello che mi avevano fatto e per quello che ho fatto io sono finita qui, ma ti confesso che mi va bene, non si sta tanto male in questo luogo come dicono >> disse lei con un sorriso per l'ultima cosa che aveva detto.

<< E i tuoi genitori? >>

<< A loro non gliene importava nulla di me, quando sono morta non hanno nemmeno pianto >>

<< Cavolo, io avrei ucciso anche loro >>

Incominciamo a ridere insieme per la mia battuta e in seguito mi sorrise di nuovo.

<< Sai sono contenta di averti raccontato tutto, si tratta di sfogo per me e avevo raccontato questa storia soltanto ad Asmodeus >>

<< Spero di non averti dato fastidio con le mie domande, ma in realtà sono molto curiosa >> dissi io grattandomi la nuca in segno di imbarazzo.

<< Ma no figurati, dalla prima cena ho capito che sei una ragazza fantastica e so che posso confidarmi con te liberamente senza essere giudicata >>

<< Anch'io penso lo stesso mia cara amica, ma dimmi un po' non è che tra te e Asmodeus c'è qualcosa? >>

La vidi diventare rossa alla mia domanda, mi sa che è proprio innamorata di lui.

<< Ecco non dirgli nulla però... Forse provo qualcosa per lui >>

<< Come immaginavo, lo avevo già capito da come vi guardate >> dissi io emettendo una piccola risata.

<< Si nota così tanto? >>

<< Naaah, i ragazzi sono così stupidi che non capiscono certe cose. Sai che ore sono per caso? >> chiesi io guardandomi intorno per cercare un orologio da qualche parte nella stanza.

Entrambe ci giriamo verso la sveglia che segnava le 19:00...

<< Cavolo Amy se non ci prepariamo ora arriveremo in ritardo >> urlò lei mettendosi le mani in testa.

Cavolo... E ora? Io non sapevo nemmeno che indossare e da mio padre avevo capito che avrei dovuto pensare da me e ora che faccio?

<< Facciamo così... Prendo quello che mi serve e ci prepariamo in camera tua, che ne pensi? >>

Feci segno di si con il capo. Prese tutto quello che le serviva e andammo in camera mia di corsa. Andai verso l'armadio e guardai la marea di vestiti che avevo, vidi Sheiva prendere un vestito e me lo diede.

<< Sono sicura che ti starà bene, prendi anche quei bei tacchi neri e corri subito a prepararti, io mi preparo qui >> disse lei facendomi l'occhiolino.

Ricambiai il suo gesto e andai in bagno. Mi feci una doccia veloce e indossai il vestito e mi guardai allo specchio, il vestito è di un rosso acceso, il top è completamente di pizzo e tutto il resto dell'abito è semplice. Indossai i tacchi neri e tornai in camera. Vidi Sheiva già pronta, indossava un vestito blu scuro semplice e delle scarpe con il tacco non troppo alte nere, posso solamente dire che è stupenda. I capelli li aveva lasciati sciolti come me e si era già truccata.

<< Vieni amica mia, ti trucco io >>

Mi mise eyeliner e matita nera, le sorrisi per ringraziarla. Uscendo dalla stanza incontrammo Asmodeus, notai subito che il sguardo cadde  immediatamente su Sheiva, rimase letteralmente incantato dalla sua bellezza.

<< Buonasera ragazze, tutto bene? >> chiese lui facendo un piccolo inchino in nostro onore.

<< Alla grande, ora andiamo a mangiare che sto morendo di fame >>

Asmodeus e Sheiva si misero a ridere, io li guardai in mal modo. Percorrendo la strada per la sala del trono notai i continui scambi di sguardi tra loro due, si vede che si amano davvero, spero che con il tempo possano confidarsi l'un l'altro e ammettere quello che provano. Arrivati a destinazione ognuno di noi si sedette al proprio posto, il mio sguardo venne catturato dalla presenza di Lucifero seduto al suo solito posto, rimasi incantata come al solito... È così dannatamente bello maledizione.

<< Una buona cena a tutti, che i camerieri servono la cena >> disse Lucifero con un cenno della mano.

Decisi di mangiare due cotolette e dei bocconcini di pollo con maionese. Notai che Lucifero era molto silenzioso questa sera, lo guardavo di continuo fin quando non venni beccata.

<< Non guardarmi in questo modo, mi farai sparire così >> disse lui accenando un piccolo sorriso.

<< Che stupido, mi sembra strano che tu sia molto silenzioso stasera >> dissi io prendendo un bocconcino di pollo per poi mangiarlo subito dopo.

<< Ho molti pensieri per la testa, adesso mangia tranquilla >>

Lo vidi alzarsi per poi andare via dalla sala, ma che aveva? Certo capire il diavolo non era facile, soprattutto per una novellina come me che nemmeno lo conosce bene. Mangiai tutto e feci due chiacchiere con Sheiva e Asmodeus, più tempo passavo con loro e più mi rendevo conto che erano delle persone stupende.

( Pow Lucifero )

Andai in camera mia dato che non avevo molto appetito, colpa della marea di pensieri che mi frullano in testa. Quando entrai vidi Lilim seduta nel mio letto che mi guardava con lussuria, alzai gli'occhi al cielo infastidito dalla sua presenza.

<< Che cosa vuoi? >> dissi io con tono seccato.

<< Voglio te mio Signore, vi desidero tanto >> disse lei con voce sensuale.

Si avvicinò a me per baciarmi, la lasciai fare senza oppormi. Se era per non pensare avrei passato un'ultima notte con lei.

( Pow Amy )

Uscì dalla sala del trono salutando tutti e andai verso la mia camera, ma improvvisamente mi accorsi di essere di fronte a quella di Lucifero dato che avevo sbagliato strada, ma da quello che udì in quel momento mi fece rivoltare lo stomaco... Sono sicura che in questo momento è in compagnia di  quella schifosa di Lilim, mi vennero le lacrime agli'occhi e corsi di fretta in camera mia... Non volevo che nessuno mi vedesse in questo stato, soprattutto per via di una persona che non ricambia i miei sentimenti, adesso li odio entrambi... Sia lei che lui...

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