The Holiday [IN PAUSA]

By tmsobooks

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Madison e Alycia: due amiche per la pelle. Un viaggio meraviglioso, la vacanza della loro vita. O forse n... More

Prologo
Capitolo primo
Capitolo secondo
Capitolo quarto
In PAUSA

Capitolo terzo

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By tmsobooks

I tre scesero dalla macchina: davanti a loro si estendeva una spiaggia di sabbia gialla e scintillante talmente grossa da sembrare infinita. Madison si avvicinò al bordo della scogliera su cui erano, che finia a picco sulla spiaggia.

"Ehm.. posso chiedere una cosa?"chiese Alycia guardandosi attorno confusa"Come facciamo a scendere senza fracassarci le budella? Perché, sapete, io tengo alle mie budella".

Dopo aver tolto tutte le tavole dal portapacchi, Jason fece strada alle ragazze.

"Benvenute alla spiaggia di Tamarama" disse mentre si faceva strada fra i piccoli cespugli presenti sulla scogliera. Talmente affascinate dal panorama, le ragazze non si accorsero di aver intrapreso la passeggiata asfaltata che costeggiava la spiaggia. Alcuni surfisti erano in acqua, sulle loro tavole, lontani dalla riva, in attesa della loro onda. Una figura con la stessa tuta che Jason aveva preso, si sdraiò sulla tavola e si mise a dare delle bracciate . si muoveva davanti all'onda, come giocando a "prendere" e quando l'onda lo "prese" lui in un attimo si alzò agilmente sopra il surf e iniziò a muoversi e a curvare sopra l'onda. Poi, in prossimità della spiaggia, perse velocità e si fermò, fino a che non cadde in acqua. Così fecero tanti altri surfisti: c'era chi si alzava ma rimaneva dietro l'onda, chi cadeva appena alzato, chi curvava continuamente, chi percorreva linee dritte e persino chi si muoveva sopra al surf mentre quest'ultimo andava, spinto dalla forza dell'onda.

Ad un tratto Jason si fermò e, Madison, assorta com'era dalla vista dei surfisti e dal panorama, per poco non lo investì. Notò che si erano fermati davanti ad un negozio con un'insegna stampata su cui si poteva leggere "Surf Shop". Jason spiegò loro che sarebbero entrati per noleggiare alle ragazze due "mute", le tute nere che Madison aveva visto indossare da quasi tutti i surfisti in acqua. Disse che servivano per sentire molto meno freddo quando si entrava e si usciva dall'acqua. Entrarono ugualmente nonostante la mini discussione nata dal fatto che Jason non aveva detto prima che c'era da pagare: le ragazze insistevano per prendere i loro portafogli e pagare loro.

"No, mi fa piacere essere il vostro insegnante per oggi e mi fa altrettanto piacere offrirvi le mute"questa fu la frase che fece zittire controvoglia le ragazze. Madison provò ad infilarsi la muta assegnatale dal commesso da provare, ma il materiale le si attaccava alla pelle, rendendole la prova infernale. Finì di mettersi la muta e uscì dal camerino, quando si vide allo specchio rimase sbalordita dall'aderenza della muta al suo corpo... era quasi imbarazzante! Ne provò altre finché non trovo quella giusta e lo stesso fecero per Alycia. Dopo aver noleggiato e indossato le mute, i tre scesero in spiaggia e Jason spiegò loro le basi per surfare. A sentirle dire da lui sembravano facili ma, "come per tutti i surfisti provetti", come diceva Jason, a Madison ed Alycia ci volle un bel po' per capire la dinamica del surf e per riuscire goffamente ad issarsi sopra ai loro spugnoni. Alla fine della loro prima session di surf, Madison capì che era molto faticoso, ma le onde ripagavano completamente la fatica. Era bellissimo volare sulle onde!!

Come a leggerle nel pensiero, Alycia esclamò:"Stancante ma meraviglioso".

"Vi va qualcosa da «Kenkes»?"chiese Jason rompendo il silenzio che si era creato. Il loro coinquilino spiegò che Kenkes era il pub dove si ritrovava spesso con i suoi amici dopo aver surfato. Le ragazze erano affamatissime, perciò non rifiutarono e così tutti e tre salirono in macchina diretti dal famoso Kenkes.

Jason posteggiò la macchina e le ragazze scesero. Kenkes era un locale che si trovava vicino a Bondi Beach e da cui si vedeva tutta la spiaggia. L'insegna era composta da pezzi di legno di colori diversi e un profumo aleggiava nell'aria antistante all'entrata del locale. Entrando, Jason iniziò a salutare amici a destra e manca, presentando e facendo conoscere alle ragazze i suoi amici. Quel bar sembrava frequentato solamente da surfisti. Dopo aver trovato un tavolo di loro gradimento ed essersi seduti, ordinarono e poco dopo arrivarono due altri amici di Jason, che si aggiunse al tavolo. Jason presentò alle ragazze Harry ed Amy, un ragazzo dai capelli talmente schiariti dal salino da apparire bianchi ed una ragazza alta e con un taglio mascolino e una tinta rosa chiaro. Anche loro avevano surfato quel giorno e quando iniziarono a parlare di com'erano le onde e delle evoluzioni usando dei nomi strani, Alycia e Madison persero il filo del discorso. Harry e Amy erano super simpatici, il problema era che le surfiste provette non capivano ancora un'acca del mondo del surf.

Mentre Amy era temporaneamente al bancone a parlare con altri amici e Alycia era in bagno, Harry ruppe il silenzio creatosi fra i tre chiedendo:"E' libera Alycia?"

"No"rispose Madison con una faccia spiacente. Vi era abituata: non era il primo ragazzo che le faceva quella domanda. Aveva appreso che rispondere che era occupata era meglio che spargere ai quattro venti la notizia che alla sua amica piacevano le ragazze. Un altro silenzio calò fra loro e Madison, imbarazzata, si mise a giocherellare con il suo bicchiere trasparente. Quando Amy tornò dalla sua chiacchierata appoggiò le sue mani ossute sul tavolo e propose ai tre di andare a fare un po' di surf insieme dopo pranzo.

"Che ne dite?" chiese Jason alle ragazze. Le interpellate ci pensarono su un attimo per poi rispondere che Alycia sarebbe andata, mentre Madison no.

"Tutto bene?"le chiese Jason.

"Sì, è solo che la surfata mattutina mi ha stremata"disse lei. Jason le fece un segno di comprensione con la testa e iniziarono ad ordinare il pranzo, per poi correre a preparare tavole e mute. Madison rimase seduta al tavolo in compagnia delle appetitose pietanze che avevano ordinato. Sotto al suo naso troneggiavano cinque piatti: una costellazione di cubetti di avocado accompagnati da una salsina scura e qualche scaglia di burro alla sua destra assieme ad un piattino colmo di biscotti ricoperti di cioccolato, le metà di due avocadi contornati da diversa uova strapazzate di fronte a lei, una tortina dal ripieno sconosciuto ma dall'impasto invitante al centro del tavolo, il classico piatto «Fish and Chips» e, infine, alla sua sinistra un «barbie», nient'altro che il barbecue italiano con l'unica differenza che, al posto delle mucche, nel piatto c'erano i canguri. Bleah, poveri canguri, pensò Madison. Gli altri quattro tornarono ed il pranzo ebbe inizio.

Terminato il pasto, si cambiarono e corsero in acqua sotto il battente sole del pomeriggio. Con i piedi sommersi nella sabbia, Madison rimase ad ammirare le spumose onde del pomeriggio di Bondi Beach.

Il mattino dopo...

Madison aprì gli occhi e si guardò attorno: come di consueto Alycia dormiva profondamente respirando con lenti movimenti del petto mentre la sveglia sul comodino alla sua sinistra segnava le sette. Ma quella mattina c'era qualcosa di diverso nell'aria e Madison lo percepiva. Provò a scendere dal letto, ma le gambe le gridavano il contrario. Si alzò, dolorante: ogni movimento che compiva corrispondeva ad un dolore in una parte del corpo diversa. Con fatica si infilò i pantaloni, si lisciò la maglietta del pigiama, infilò le ciabatte calde e uscì dalla camera. L'appartamento sembrava ancora regnare il sonno, ma quando sporse la testa in cucina scorse una chioma castano scuro all'estremità del tavolo.

"Buongiorno"disse Madison. Subito dopo si accorse che le era uscita una voce roca, quindi si schiarì la gola abbastanza imbarazzata.

"Buon giorno"le rispose una voce ancora più roca della sua. Jason alzò la testa dalla sua ciotola di cereali.

"Già sveglia? Sono solo le sette"disse stupito.

"Sono mattiniera"

"Volevo dirti che... mi è dispiaciuto, ieri, che rimanessi da sola sulla spiaggia"ammise Jason grattandosi il capo imbarazzato.

"Oh, non preoccuparti. Piuttosto a me è dispiaciuto che ti dovessi sorbire la ramanzina per colpa nostra"disse Madison.

"Non era assolutamente colpa vostra. Era mia"ribatté lui. Il pomeriggio precedente, al ritorno dall'ultima session di surf, Jason aveva dovuto fronteggiare un rimprovero per aver portato le due ragazze in una spiaggia in cui sarebbero potuto arrivare squali. In realtà, avevano scoperto le ragazze in seguito, gli squali potevano arrivare in qualsiasi spiaggia dalle acque calde, ma c'erano così tanti protocolli di protezione che non vi era assolutamente da preoccuparsi a tal punto da non entrare in acqua. Il problema era che le due turiste non lo sapevano fino al momento del litigio perché Jason si era dimenticato di informarle e così non avevano saputo cavarsela bene per assumersi un po' di colpe al posto del ragazzo.

Un silenzio super imbarazzante calò nella cucina. Madison si mosse fra gli scaffali aprendoli, chiudendoli e, talvolta, frugandoci dentro. Si preparò la sua colazione e prese posto al tavolo, di fronte a Jason.

"Come sono le onde oggi?"

"Harry dice grosso"rispose distrattamente guardando lo schermo del cellulare."Ma vedo che qua, qualcuno si interessa delle onde"osservò guardandola con sguardo furbo. Lei calò gli occhi sulla sua tazza, arrossendo lievemente. Rigirò il cucchiaio fra i cereali ancora qualche minuto, per poi dire:"Non voglio farmi gli affari tuoi, né voglio fare la parte della spia, ma non sembra che tu e tuo padre abbiate un rapporto meraviglioso. Vi ho sentiti ieri mattina". Jason la scrutò per un interminabile attimo con i suoi occhi grigi per poi dirle:"Routine. Niente di pericoloso. Io non sono un killer e lui non è un violento psicopatico. Se ci senti discutere non preoccuparti, è normale"rispose freddamente lui.

Un tonfo improvviso li fece sobbalzare.


Spazio autrice

Ciao lettori! Scusate se aggiorno solo a quest'ora, ma non ho avuto altri momenti migliori per farlo. Mi scuso anche per gli eventuali errori presenti nel testo, visto che ho finito di scriverlo poco fa e sono stremata.

By the way... chi shippa Jasdison/Madson (LOL, manca solo la "i" perché sia il suo nome e non quello della ship) come me??

Sì, voi scippatrici/scippatori di Jasdison meritate un biscotto! :-p

Per stasera è tutto! Spero che il capitolo vi sia piaciuto e buona notte!

@tmsobooks

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