Sangue Pirata: Alba Nera

By ShadowsKiller

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(1700 - mar dei Caraibi) "La Lacrima Del Sole" il diamante più prezioso del mondo; chiamato così dagli antich... More

Capitolo 1
Capitolo 2
capitolo 3
Capitolo 4
capitolo 5
Capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
IMPORTANTE
capitolo 20
COPERTINE
capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
ODIATEMI
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
SCHEDA RAPIDA DEI PERSONAGGI
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Epilogo
Sequel
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Capitolo 21

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By ShadowsKiller

Giá ... Cosa stava succedendo Jecky?
La verità è che nemmeno lei lo sapeva.
Aveva i sensi di colpa, dei terribili sensi di colpa che solitamente non le attanagliavano mai il cuore, ma misteriosamente ogni volta che si trattava di Ray questi venivano a galla, e non la lasciavano più andare.
Lo aveva venduto, lo aveva venduto all'uomo che più odiava al mondo senza pensarci due volte.

Continuava a ripetersi che non era colpa sua, che non avrebbe mai potuto saperlo, eppure quella voragine nello stomaco non intendeva andarsene.

Irina e Ray la guardavano in attesa di una risposta, ma lei non poteva dirgli la verità, no, non poteva.

-È che ..- sentì un groppo alla gola che le impedì di continuare la frase.
No,  non glielo avrebbe detto, in fondo non l'avrebbero mai saputo, dopotutto chi mai avrebbe più rivisto Jack White? Insomma, le probabilità che li trovasse erano una su un milione. Eppure, bisognava ammettere che il Diavolo Bianco aveva occhi e orecchie d'appertuto, come tutti gli altri Pirati Maestri d'altronde ...
Doveva muoversi, doveva prendere una decisione!

-Ray c'è una cosa che devo dirti ...- provò a concludere la frase, ma gli occhi verdi del ragazzo erano qualcosa di inspiegabile. Aveva già sofferto abbastanza non poteva dargli un altra delusione -Io ...

-Capitano! Tempesta, dritta davanti a noi!!- urlò all'improvviso la vedetta posta sopra all'albero maestro, allarmando i presenti.
Jecky tirò un respiro di sollievo, per ora era salva, ma il problema non era risolto, doveva ancora pensare a cosa fare.

Al sentire le parole della vedetta, i tre corsero a prua osservando, dritte davanti a loro, delle terribili nubi nere, che si avvicinavano velocemente alla Green Butterfly.

-Maledizione!!- urlò la Corsara -Tutti in coperta! Tutti gli uomini in coperta!!- continuò a gridare sbattendo il piede sul ponte della nave per svegliare la ciurma, ancora assopita nel sonno.

Irina corse al timone, facendo segno al suo secondo in comando, che aveva guidato la nave per tutta la notte, di spostarsi e lasciare il posto a lei.
In meno di un secondo, tutti gli uomini della nave corsero sul ponte -Presto, spiegare le vele! Dobbiamo provare a girargli attorno!- ordinò la giovane dagli occhi verdi, facendo roteare il timone fra le sue mani, cambiando così la rotta alla nave.

-No!- urlò all'improvviso Jecky -Siamo troppo vicini! Se cambiamo rotta ora, rischiamo di prendere venti e correnti sfavorevoli! La tempesta ci inghiottirà comunque, dobbiamo attraversarla!- fece la pirata, affiancata da Ray.
-Sei impazzita! Non siamo in grado di affrontare una tempesta del genere! Abbiamo molte più probabilità di sopravvivere se tentiamo di schivarla!- controbatté il capitano.

-Sbrigatevi a prendere una decisione, o qui finisce male!- esclamò Ray, osservando i fulmini cadere sul mare.

Jecky camminò dalla Corsara, e con tutta la sincerità che aveva nel cuore gli disse -Irina devi credermi! Conosco queste acque meglio di quanto tu possa pensare! Il vento è dalla nostra parte, e così anche le correnti, devi credere in me!

Il capitano della Green Butterfly la osservò scrupolosamente, aveva una luce speciale negli occhi, un luce che nemmeno lei sarebbe stata in grado di descrivere. Non era follia, era decisione, voglia di combattere, di agire, una fierezza che mai aveva visto nei volti delle giovani del suo tempo -E va bene Gazza Ladra, facciamo come dici tu ...- fece in fine la mora, guardando con determinazione la Regina dei Ladri.
-Ritirare le vele ciurma, e legatevi a qualcosa di solido! Affrontiamo la tempesta!- gridò la ragazza dai capelli corvini, mentre gli uomini della Green Butterfly, intimoriti obbedivano ai suoi ordini.

-Cosa devo fare?- le chiese poi la corsara, facendo fatica a mantenere la rotta a causa delle forti correnti.
-Mantieni la rotta, e cerca di non far affondare la nave!- rispose lei scendendo sul ponte.

-Voi tre- iniziò poi la bionda, indicando tre uomini a caso -Scendete nelle cabine e legate tutti i cannoni, fate in modo che non si muovano!

-Io prendo ordini solo dal mio capitano!- obbiettò uno di loro mentre la pioggia iniziò a scendere sulle loro teste.
-Muoviti stupido ammasso di molluschi rinsecchiti, e fai come ti ha detto la pirata!- intervenne Ray, afferrando l'uomo per il colletto della camicia, riuscendo a sollevarlo da terra con una sola mano.  Dopo quella minaccia i tre uomini obbedirono senza fiatare, sotto lo sguardo stupito di Black.

Era un pirata, eccome se lo era, Ray aveva il sangue che urlava "Mare, oceano e liberta!" e Jecky e ne accorse immediatamente.
-Grazie White!- sorrise sorpresa dal suo intervento.
-Dimmi che devo fare- fece il giovane, pronto ad obbedire ai suoi ordini.
-Assicurati che tutte le cime siano bene legate, e poi legati anche tu! A breve cominceranno le danze!

Il mare iniziò ad agitarsi, e più si avvicinavano alla tempesta, più le onde crescevano.
Il buio più assuluto lentamente li circondò, e forti venti iniziarono a soffiare con prepotenza.
Poi onde altissime iniziarono a far ondeggiare pericolosamente la nave, onde mastodontiche, che Jecky aveva visto solo rare volte assieme a suo padre.
L'acqua era ovunque, e Jecky a malapena riusciva a vedere, a causa della forte pioggia che le bagnava i capelli ed il volto.
Si stava aggrappando all'albero maestro, mentre con una mano si teneva il capello ben saldo sulla testa. La nave si muoveva a destra ed a sinistra, in alto ed in basso, in una continua ed incessante danza mortale.

-Gazza! Non riesco più tenere il timone!!- urlò Irina, che cercava inutilmente di mantenere la rotta.
-Resisti arrivo!-
Non fece in tempo a dirlo, che la Green Butterfly si ritrovò a cavalcare una gigantesca onda. La nave cadde in picchiata, facendo perdere l'equilibrio a molti uomini della ciurma, compresa la corsara, che presa contro tempo, cadde fuori dalla nave.

-Irina!!- l'urlo di Ray rimbombò per tutto l'Oceano, assieme a quello degli uomini della ciurma che si affacciarono dal cornicione della nave per vedere se il loro capitano stava bene.

A Ray si fermò il cuore; non vedeva più sua sorella. La cercò disperatamente fra le onde del mare, ma nulla, nessun segno di lei. Poi ecco, che fra le tenebrose acque, un piccolo puntino bianco sbucò fuori.
-Irina!!- continuò ad urlare il ragazzo, ma la giovane sembrava non dare segni di vita.

-Ray prendi il timone e rimettici in rotta!- esclamò all'improvviso Jecky, che nel frattempo si era legata una corda attorno alla vita.
-No! Dove pensi di andare!?- fece preoccupato come non mai.
-Fai come ti ho detto Ray White!!- lo rimproverò furiosa lei -E tieni questo!- continuò ad urlare, porgendo al Cacciatore il suo amato cappello -Liberate la caviglia!!- ordinò in fine la bionda ad uno degli uomini della ciurma, che obbedì senza esitare. La fune che issava una delle vele della nave venne sciolta, in modo da lasciare più corda alla pirata, che con un salto, salì sopra al cornicione della nave.

-No! Jecky non...- non riuscí a finire la frase che la giovane si buttò in mare aperto, sotto allo sguardo incredulo di tutta la ciurma.

-Forza Black!!- gridò uno degli uomini di Irina, osservando la figlia di Mangia Ferro nuotare in direzione del corpo del capitano.
-Salvala!- fece un altro.
-Vai Gazza Ladra!

Quelle esclamazioni risvegliarono Ray dal suo stato di shock, che senza perdere tempo  corse al timone, riportando la nave sulla rotta giusta.

Jecky sentiva la corrente portarla via, e le onde chiudersi sopra di lei, aveva quasi raggiunto Irina, quando l'onda più grande che avesse mai visto le si presentò davanti agli occhi.
Era finita, non sarebbe sopravvissuta a una tale forza della natura, con un ultimo sforzo, afferrò il braccio della corsara legandoselo dietro al collo ...
L'onda si chiuse sopra di loro, trascinando le due ragazze verso gli abissi.

-Noo!- urlò Ray, facendo superare alla nave la sua ultima onda.
Ormai il peggio era passato, la Green Butterfly era uscita illesa dalla tempesta ... ma a quale prezzo.
Ray corse sul ponte, con la fronte imperlata d'acqua e sudore, e con un magone nel cuore che nemmeno lui era in grado di descrivere.
-Presto tirate su la corda!!- urlò ormai in preda al panico.

-Signore ...- lo chiamò uno degli uomini della ciurma, tenendo fra le mani il cappio che aveva legato Jecky in vita: si era spezzato.

-No ...- sospirò, correndo verso il cornicione -Tu non sei morta, tu non sei morta!- bisbigliò fra se e se, scandagliando con gli occhi il mare ormai quasi piatto, tenendo ancora fra le mani il capello di Black.

-Infatti no idiota, sono qua sotto!!- fece all'improvviso una voce a Ray molto familiare.
Tutti si affacciarono verso la base della nave sbalorditi: la Gazza Ladra era aggrappata alla fune che reggeva la scialuppa, tenendo con un braccio il corpo di Irina.

L'urlo di giubilo della ciurma rimbombò per tutto l'Oceano, ma la cosa più bella fu lo smagliante sorriso che dipinse la bocca di Ray.
Erano salve! Entrambe! Si, Jecky aveva salvato la vita a sua sorella.
Una forte risata colorò la sua bocca, una risata felice, una risalta di gioia, una di quelle risate non faceva da tempo -Diavolo di donna!- gridò entusiasta il ragazzo -Presto tiratele su!!- fece poi, sempre più felice.

Gli uomini della ciurma lanciarono una corda alla ragazza, che velocemente la legò attorno a lei ed alla Corsara.
Irina era esausta, teneva a malapena gli occhi aperti. Tutto ciò che riuscì a fare fu aggrapparsi al collo della giovane vicino a lei, mentre i suoi uomini le trascinavano fuori dall'acqua.
In meno di un secondo le due si ritrovarono sul ponte, stremate dallo sforzo fatto e dalla forza delle onde del mare.
Tutti i presenti si catapultarono dal capitano preoccupati. Alla giovane vennero dati: una coperta per asciugarsi, dell'acqua potabile ed un cuscino su cui appoggiare la testa, per far riposare i muscoli stanchi.

-Non c'è di che, fate con comodo ...- sospirò delusa Jecky dal fatto che nessuno era accorso in suo aiuto. Si sdraiò sul ponte per respirare meglio, mentre il sole, ormai sorto da un pezzo, la riscaldava dal freddo dell'acqua dell'Oceano Atlantico.

Cosa aspettarsi? Dopotutto tutti la temevano. Nessuno si sarebbe avvicinato a lei, ad una pirata.

Poi un ombra sovrastò il suo corpo, completamente fradicio, Jecky aprì gli occhi ed un anziano signore dalla folta barba grigia, le si avvicinò porgendole la sua camicia. Non le disse nulla, niente di niente, semplicemente si limitò a coprirle il corpo, facendole un cenno con il capo come a volerla ringraziare.

Poi fu il turno di un altro marinaio, molto più giovane che porse alla bionda una brocca d'acqua potabile, che Jecky si portò immediatamente alla bocca.
-Vi ringrazio signorina Black, avete salvato il nostro Capitano- gli disse l'uomo.
-Grazie- fece un altro, porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
-Grazie Gazza Ladra!- esclamò un giovanotto dai capelli castani.
-Che belzebù non vi trovi mai!- fece un altro ancora.

(JECKY POV)
Non mi aspettavo questo.
Sono tutti così gentili ...
Hanno quell'espressione negli occhi ... quell'espressione dolce, di gratitudine. Un'espressione che solitamente nessuno mi rivolge.

Improvvisamente sento qualcosa coprirmi la testa, ed immediatamente mi volto verso colui, che bruscamente, mi aveva messo il mio amato cappello sopra ai capelli.

Ci fissiamo per un tempo che a me parve infinito, senza dirci nulla. I suoi occhi mi fanno capire tutto.
-Non c'è di che ...- faccio in fine, ridacchiando come mio solito.

Irina viene aiutata ad andare in cabina, ed io rimango sola con Ray; con i suoi occhi, con il suo sguardo, con tutto ciò che per dieci secondi, sotto alle onde del mare, ho temuto di perdere.  Ora lo so, non posso dirgli di ciò che ho fatto, no, non glielo dirò. Non lo farò soffrire.

Per qualche recondito motivo il mio sguardo cade sulle sue labbra, e non so nemmeno io cosa mi trattengono dal saltargli addosso.
Ma a cosa sto pensando!?
Jecky smettila!!

-Grazie per il cappello- sussurro in fine, facendo per andarmene.
Non posso restare un secondo di più,mi sta facendo male la pancia dannazione! Perché!?

-Puoi andare nella mia cabina se vuoi stenderti su ... un letto ...- mi paralizzio all'istante quando sento quelle ultime due parole.
Lo stesso letto su cui ci siamo baciati, lo stesso letto su cui mi ha pregato di dormire abbracciati.

-Grazie ma ...- avanti Jecky ritorna in te -Per il momento voglio solo una bottiglia di Rhum- rispondo svelta, dirigendomi verso la stiva.

(RAY POV)
La vedo andarsene dal ponte, con i vestiti ancora completamente fradici, ed un furbo sorrisetto stampato in viso.
L'ha veramente fatto?
Ha veramente salvato mia sorella?
Io credevo che si odiassero ...
A proposito sarà meglio andar a vedere come sta, non voglio che si prenda qualche malanno.

Mi dirigo verso la sua cabina, e quando apro la porta mi ritrovo la sua delicata figura immersa nelle coperte, con in mano un grande libro da leggere.
Mi avvicino a lei, che sembra neanche avermi notato, per poi adagiarmi comodamente sulla grande poltrona affianco al gigantesco letto matrimoniale.

-Dovresti riposare ... Invece di leggere Shakespeare- la rimprovero, togliendole il libro dalle mani, leggendo il titolo dell'opera -Romeo e Giulietta? Sul serio? Non ti facevo così romantica.

Mia sorella non cambierà mai, è sfuggita alla morte e pensa a leggere.

-Sai che non posso stare senza far nulla ... E non ho nulla di meglio da leggere per cui ... - sussurra questa, leggermente contrariata dalla mia azione.

Ha una strana espressione nel viso, la stessa espressione di chi ha visto un fantasma; non riesco a descriverla, è preoccupata, ma allo stesso incuriosita -Tutto bene ?- chiedo sospettoso.
-Non lo so ...- risponde lei, massaggiandosi la fronte con le mani.
-Cosa c'è?
-È che ... quando quella onda ci ha trascinate giù ... mi è parso di aver visto ...- balbetta di continuo, una cosa che non sopporto; non riesco a capire nulla dannazione!
-Mi è parso di aver visto una luce accecante provenire da Jecky ...- conclude lei tutto d'un fiato.

Una luce accecante!? Questa mi mancava -Sorella, sei solo scossa dall'accaduto ...
-Eppure pensaci bene; non esiste essere umano al mondo che possa sfidare madre natura in quel modo! Black ha letteralmente sconfitto l'Oceano! Non ti sembra strano ...?

"Strano". Perche quando sento questo parola mi ritrovo il nome della Gazza dappertutto.?
-Cara Irina, imparerai che con Jecky non esiste la normalità ...
-Sono seria Ray!
-Irina, non puoi affermarlo con sicurezza! Eri quasi in fin di vita dopotutto, dovresti ringraziarla invece di sospettare di chissà quali diavolerie ...

La vedo sbuffare per poi sollevare gli occhi al cielo -Ma certo che le sono grata ... mi ha salvato la vita ... ma ecco ... È così strana, ora capisco perché ti piace tanto.

Corrugo la fronte al sentire quelle parole.
Spero stia scherzando!
-Piacermi? Più che piacermi, diciamo che mi incuriosisce.
-E tu piaci a lei- mi risponde però questa, senza dare troppo conto alla mia parola.

Io piacere a lei? Tsk, sicuramente si sta soltanto divertendo un po a giocare al gatto ed il topo, ma non ha ancora capito con chi ha a che fare.
-Irina, non dire sciocchezze!!

-Spero per te che sia una sciocchezza Ray, quella giovane è il tuo esatto opposto: è solare, vivace, scherzosa, folle, piena di strampalate idee, una vera pazza! Mentre tu sei, così composto e serio, sono rare le volte in cui ti ho visto ridere ... Ma quando sei con lei tutto cambia, è come se vedessi il sole! Tu sei felice con lei. Sareste la sciagura dei sette mari insieme.

Io felice, con lei? Ammetto che è un soggetto alquanto buffo, ma non è così speciale per me!

-Riesce a tirare fuori il vero te- afferma in fine lei.
-Il vero me?
-Si ...

Il vero me. Ciò che sono ... già ultimamente non lo so più nemmeno io.

-Dov'è ora?- chiede all'improvviso mia sorella.
-Credo sia in giro per la nave a cercare del Rhum- ridacchio io, immaginandomi Jecky chiedere a tutti "Hai visto il Rhum?".
-Quando ha fatto di rifocillarsi, digli di venire da me, e portale dei vestiti asciutti. Dentro il mio armadio ci sono un po di cosette che dovrebbero starle bene ...
-Va bene sorella.

Ma guardala, ora è affettuosa come un cucciolo. Jecky riesce a cambiare anche un cuore di ghiaccio come lei.
Mi alzo dalla comoda poltrona per poi dirigermi verso l'armadio, afferrando un corsetto rosso ed un paio di pantaloni di camoscio.

-Ora riposa Irina, torno a trovarti più tardi ...- la saluto, baciandole dolcemente la fronte.

Faccio per allontanarmi dal letto, ma una mano sul mio polso mi blocca -Ray, lo so che da quando sono scappata da quel, quel, quel, " posto", non mi sono fatta viva. Lo so e mi dispiace. Avrei dovuto starti accanto, avremmo dovuto ricominciare insieme, sulla terra ferma. Avere una casa tutta nostra, e poi sposare i nostri rispettivi "amori", ma ...
-Tu appartieni all'Oceano ... lo so.
-Si. La mia nave per me è tutto: tu eri diventato un Cacciatore, e prima che diventassi una Corsara io ero una Pirata ... temevo che ...
-Potessi portarti al patibolo? Per quanto sia insensibile, no, non ci sarei mai riuscito.

La osservò intensamente negli occhi, e non posso far a meno di notare quanto sia cambiata.
Irina, mia bellissima Irina: cosa è successo ai tuoi dolci ed armoniosi occhi che quando eravamo bambini mi piacevano tanto. Cosa ti hanno fatto per farti diventare così ...
La sola idea che qualche maniaco dentro a quel bordello possa averti toccata mi fa arricciare la pelle.
Mio padre pagherà per ciò che ci ha fatto!
Pagherà, giuro. Quanto è vero che mi chiamo Ray White. 

-Ho dovuto ricominciare da capo. Volevo dimenticare tutto: il bordello, quei orribili uomini, nostro padre, la mamma e purtroppo anche te ... ma ho sbagliato, potrai mai perdonarmi?

Mi avvicino a lei e la stringo in un forte abbraccio. Saranno anni che non abbraccio mia sorella maggiore, anni che non sento il suo profumo ... quel profumo. Lo stesso di nostra madrr.
Lei si irrigidisce all'istante, ma bastano pochi secondi per sentire le sue braccia stringermi la schiena.

Non ci diciamo nulla. Niente di niente, ora le parole non servono.

Mi stacco dopo qualche secondo, osservandola negli occhi -Vorrei avere la stessa forza che hai avuto tu ...- sussurro in fine, uscendo senza dire altro dalla sua cabina.

Lo scenario che mi si pone davanti agli occhi, una volta raggiunto il ponte è dei più esilaranti. Jecky è stesa sul ponte con una bottiglia di Rhum fra le mani, a cantare una buffa canzone che sicuramente avrà sentito dagli uomini della ciurma.

-Salpiamo l'ancora yo-ho
E cerchiamo il tesoro mio amor
Domani te lo porterò
E per mare ne tornerò yo-ho...

È veramente ridotta così male!?
Questa ragazza non ha autocontrollo!
Non posso portarla da mia sorella in questo stato.

-Mi spieghi cosa stai facendo?- le chiedo esasperato, massaggiandomi la fronte.
-Non vedi? Nulla! Assolutamente, ed inequivocabilmente nulla!- borbotta lei ridendo come un'idiota -Uh guarda, che bel gabbiano!- starnazza, indicando con l'indice l'uccello bianco che sta volando sopra di noi

La ciurma la osserva stranita e divertita allo stesso tempo; una cosa è certa, è  sicuramente una giovane senza vergogna.

Sarà meglio che la porti via da qui, prima che pensi di essere un gabbiano e si lanci dal ponte.
-Forza alzati, ti porto a riposare ...- dico io, porgendole la mano.

-No!- controbatte però la bionda -Sto bene qui.
-Jecky, hai bisogno di riposo...
-No, io ora ho bisogno di non pensare! La,la,la! Sh, togli i ricordi!!- incomincia ad urlare stringendosi la testa fra le mani -Via, via, andate via!

È fuori controllo, non mi rimane altra scelta. Senza pensarci due volte la carico sulla mia spalla destra, come fosse un sacco di patate. 
Accidenti, pesa questa qui!

-Ehi!- prova a dimenarsi, ma ormai l'alcol ha fatto il suo corso -Chi ha capovolto il mondo? Dannazione Cacciatore mettimi giù! Aiuto mi sta importunando! Aiuto! Ehi, qualche brav'uomo può aiutare questa punzella in difficoltà!

Oh, signore dammi tu la forza!
Inizio ad incamminarmi verso la mia cabina, sotto agli sguardi indiscreti dei marinai -Tranquilli, è tutto nella norma.- rassicuro quei poveracci che si stanno subendo questa scena patetica.

Una volta raggiunta la porta sono costretto ad aprirla con un piede, siccome ho nella spalla destra Jecky e sull'altra mano i suoi vestiti di ricambio.

La lancio sul letto, e lei scoppia a ridere come fosse una bambina -Rifacciamolo!
-No, ora dormi!
-Non fare tanto il prezioso! Anche tu sei così quando sei ubriaco! E poi è mattina presto e non ho per niente sonno!

Com'è buffa, ha i capelli spettinati ancora bagnati dall'acqua ed il capello storto. La sua espressione è un insieme di ingenuità e divertimento, per la prima volta i suoi occhi mi sembrano ... dolci, quasi innocui.

-Sei carina da ubriaca sai?- constato divertito, appoggiandomi allo stipite della porta.

Cos'è quello che vedo sulle sue guance? Rossore? Nah, sicuramente è l'alcol.

-Tu invece sei bello sempre ...- continua a ridere balbettando ad ogni parola.
Lo ha seriamente detto!?
Ah,ah,ah.
Si. La preferisco da ubriaca.

Beh, a questo punto non vedo perché non possa divertirmi un po con lei.
-Sai comincia a fare caldo qua dentro- faccio io, slacciandomi la larga camicia bianca, mostrando il mio fisico.
-Si molto caldo!- esclama lei, cercando di non farmi notare che sta, ovviamente, guardando il mio addome.

Cammino verso di lei, con il busto completamente scoperto, sedendomi proprio affianco al suo corpo.
Stiamo facendo un gioco pericoloso, molto pericoloso, che normalmente è lei che inizia. Eppure non posso farne a meno. Lei è qui, davanti a me: le sue gambe, la sua schiena, le sue spalle, il suo collo, la sua bocca è tutto qui davanti a me.
È possedere un tesoro inestimabile, ma non poterne usufruire.

(JECKY POV)
Il suo profumo mi sta letteralmente mandando fuori di testa.
Dio mio, lo desidero ...
Si, eccome se lo desidero.

-Se vuoi posso aiutarti a spogliarti- mi sussurra in un orecchio iniziando a baciare il mio collo.

Non ci capisco più nulla ,cosa sta succedendo?
Ho i brividi, eppure sto sudando!

Alzo la testa verso l'alto per gustarmi appieno quelle dolci labbra carnose, ed un piccolo sospiro di piacere esce dalla mia bocca.
Sento chiaramente la sua bocca stringersi in un malizioso sorrisetto compiaciuto, ed io non posso far a meno di continuare a bearmi del suo tocco sul mio collo.

Perche non riesco a staccarmi? Dannazione!

-Promettimi che non lo farai mai più- mi sussurra nell'orecchio facendomi sobbalzare -Promettimmi che non mi farai mai più spaventare così tanto ...

Credo che si riferisca al mio straordinario, superbo e magistrale salvataggio ... ma quindi si è ... preoccupato un minimo per me ...

Sento sempre più caldo, non posso farcela, devo controllarmi: immediatamente prendo le distanze, e mi ritrovo i suoi meravigliosi occhi davanti alla faccia -Questo non posso prometteterlo Cacciatore... ma farò del mio meglio.

Il suo sorriso al sentire le mie parole mi lascia senza fiato -È già qualcosa.

I pensieri cattivi ora non ci sono più, strano, eppure credevedo che fossero ancora qui dentro -Mm molto strano- dico ad alta voce -Ehi? Non che vi voglia rivedere, ma come avete fatto ad andare via?- chiedo alla mia testa, bussando su di essa come fosse una porta.

-Ma. che. diavolo. stai...?-
-Shh!- zittisco il Cacciatore poggiandogli  un dito sulle labbra.
Come ci sono riuscita? Non ci sono più!! -Sono proprio spariti! Perdo più cose dentro alla mia testa che nella vita reale!

Lui scoppia ridere.
Ma cosa c'è da ridere!? Devo capire come accidenti ho fatto! Così la prossima volta so come affrontarli!

-Cosa hai perso?- chiede lui facendo fatica a respirare a causa delle risate.
-Qualcosa che volevo perdere già da prima, ma ora devo capire come ho fatto a perdere il perduto!
-E cioè?
-Dei brutti ricordi ...
-Beh sai ... quando stai bene in un determinato posto o con una determinata persona i brutti ricordi se ne vanno a volte ...

Che sia vero? Che sia merito suo?

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