1. I FELL IN LOVE: Mi sono in...

By VLove96

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VOLUME I Come si può detestare così tanto qualcuno da desiderarlo fino a questo punto? Emma ed Alex sono gli... More

Nuova copertina
Trailer
cast
Prologo ✔
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
CIAOOO
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Epilogo
Un nuovo inizio
Volume 3
Trailer Volume II
Trailer Volume III
Brokenheart - L'amore non conosce tempo

Capitolo 1

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By VLove96

UN ARRIVO NON TROPPO GRADITO



Quando odiamo qualcuno, 

odiamo nella sua immagine

qualcosa che sta dentro di noi.

- Hermann Hesse 



Emma

<<No, ti prego dimmi che è uno scherzo...>> supplico mia madre. <<No tesoro nessuno scherzo, si trasferirà qui per l'estate>> afferma lei. Non può essere vero...non può essere vero! La progenie di satana qui, negli Hamptons. Sono anni che non lo vedo. Dopo la laurea Andrea si è sposato con mamma, ci siamo trasferiti in un piccolo appartamento non troppo lontano dai nonni, e lui ha iniziato a lavorare come insegnante di lettere in un liceo. Quando sono arrivata alla fine dell'ultimo anno di medie, boom, gli arriva una proposta di lavoro a New York. A New York vi rendete conto! Io che ho sempre vissuto in un piccolo paesino dell'Italia e non ho mai fatto nemmeno una vacanza, all'improvviso mi sarei ritrovata a New York, a Manhattan! Quando ho appreso la notizia ero allo stesso tempo triste e felice. Triste perché non avrei più avuto le mie amiche, anche se con molte probabilità ci saremmo allontanate perché avevamo scelto scuole diverse, ancora più infelice perché non avrei avuto più li i miei adorati nonni. Ma ero anche felice, perché diciamocelo quale adolescente non vorrebbe andare a New York? Ok magari non trasferircisi ma andarci in vacanza, però ero davvero emozionata di lasciare il mio piccolo paesino e poi, cosa ancor più bella, mi sarei allontanata da Alessandro o meglio la progenie di satana. Alex è sempre stato un bambino rompipalle e attaccabrighe e con l'età non è migliorato affatto, mi ha reso letteralmente la vita un inferno. Ed ora, si trasferisce nella nostra casa delle vacanze negli Hamptons per l'intera estate. La zia Linda lo sbatte da noi perché pensa che: "grazie all'aiuto di Andrea e cambiando aria, possa mettere la testa apposto" a me pare che voglia solo rendermi la vita un inferno!

<<Ma non potevano sbatterlo in qualche centro di recupero o roba del genere?>> le domando. <<Senti Emma, Linda è la mia migliore amica e Alex è il nipote di Andrea, magari non eravate migliori amici da piccoli ma...>> alzo la mano per zittirla <<No, stop!Alt! non è che non eravamo amici, ci odiavamo proprio, lui ha reso la mia vita un inferno...>> esclamo. <<Oh Emma non fare la melodrammatica! Ora siete entrambi cresciuti e spero pure maturati, quindi smettila di fare la bambina!>> io farei la bambina! Lei sta per rovinarmi l'intera estate ed io farei la bambina! <<Ahh, come ti pare! Ma non credere che io diventi sua amica! Non lo sopporto e sarà già tanto se gli rivolgerò la parola!>> <<Emma sono passati anni dall'ultima volta che lo hai visto, sta passando un momento difficile, deve cambiare aria...>> <<Ok>> la interrompo. <<Ok?>> domanda incredula. Alzo gli occhi al cielo per la disperazione e ripeto che va bene.

Una settimana dopo eccolo li, davanti alla porta di casa mia e mamma e Andrea non ci sono. <<Dobbiamo subito tornare all'appartamento a Manhattan. Ci sono dei tubi che perdono, tu starai qui e sarai gentile con Alex>> queste sono le ultime parole che mi ha detto mia madre, prima di salire in macchina e mollarmi qui ad aspettare la progenie di satana. <<Ciao>> <<Ciao angelo!>> esclama con una faccia da schiaffi. Che faccia tosta! Se ne sta li, sullo stipite della porta, con quel sorrisetto tutte fossette a fissarmi dalla testa ai piedi. <<Allora mi fai entrare?>> "Assolutamente no! tornate in Italia e sparisci dalla mia vita!" Questo è quello che vorrei dire, ma mi limito a spostarmi dalla porta e gli faccio cenno di entrare. <<Wow, ve la passate davvero bene qui! Zio Andrea ha fatto un pacco di soldi!>> esclama guardandosi attorno. Si beh, non ha tutti i torti. La villa negli Hamptons è magnifica; è enorme, ha una piscina, ed ancora meglio ha una spiaggia privata! <<Già, accomodati...>> commento atona. <<Allora come va la vita angelo?>> domanda varcando la soglia. <<Per prima cosa smettila di chiamarmi angelo e secondo, andava meglio prima che arrivassi tu>> replico acida. <<Argh...hai tirato fuori le unghie angelo?>>. Cazzo! Già non lo sopporto! <<L'ultima porta a destra è la tua stanza. Vai pure a sistemarti...>> lo informo cercando di mantenere la calma. <<Ok, grazie..>> risponde facendomi l'occhiolino. <<Ah, già che ci sei rimanici e non starmi trai i piedi>> alza un sopracciglio, mi fissa per un istante, scoppia a ridere e poi se ne va. Fanculo!

La mattinata trascorre senza intoppi perché non lo vedo sino a l'ora di pranzo. <<Allora cosa c'è per pranzo?>> mi domanda spuntando in cucina. <<Non lo so. Fatti quello che ti pare, io non ho intenzione di cucinare per te>> replico finendo il mio toast. <<Beh l'ospitalità non è proprio il tuo forte eh?>> mi fissa per qualche istante poi, nota che lo sto fulminando con gli occhi, e scoppia a ridere. Irritante! <<Ok ok, se uno sguardo potesse uccidere, ora sarei sotto tre metri di terra...Senti scherzavo! So che non siamo mai stati amici,ma ora siamo cresciuti, che ne dici di ricominciare da capo?>> mi osserva per qualche istante, prima i pormi la mano. <<Piacere Alex>> mi fa un sorriso a trentadue denti e gli si formano due adorabili fossette...<<Fottiti!>> replico prima di girare i tacchi per andarmene nella mia camera. Chi cazzo si crede di essere? Secondo lui basta che si presenti qui con quei suoi occhioni verdi e quelle fossette, che cancello quello che mi ha fatto passare? Eh no caro! Proprio no! Infuriata cerco di calmarmi, quindi decido di prendere il telefono e chiamare David. Risponde dopo diversi squilli. <<Shhh, sono al telefono!...ehi amore!>> Chi cazzo c'è con lui? <<Ehi ciao, ti disturbo? Sei con qualcuno?>> domando irritata. <<No, nessun disturbo sono con... Andy...il mio compagno di corso >> replica incerto. <<Mmm,ok...senti ti andrebbe di passare da me, che so a farci una nuotata in piscina o a guardare un film?>> <<Si certo come no...ma che succede ti sento strana?>> Oh ma davvero? Niente! Non succede niente, si è solo presentato alla porta il mio peggior incubo e tu ti comporti in modo strano! <<Niente, è che...lascia stare. Senti mi manchi...ti va allora di passare?>> <<Mmm...ok,certo piccola. Il tempo di sistemare una faccenda e sono li da te>> <<Ok grazie! Ti amo!>> replico felice per il suo imminente arrivo. <<A tra poco piccola...>> mi saluta in modo distaccato.

Un ora più tardi mi ritrovo da sola in piscina, più incazzata che mai! Perché cazzo non è ancora arrivato David?! Gli ho scritto ma niente, l'ho chiamato ma niente... Ultimamente c'è sempre qualcosa che deve fare prima di potermi raggiungere. Stiamo insieme da tre anni ed è sempre stato un ragazzo adorabile, lui era il centro del mio mondo ed io ero il centro del suo... Ma in questi ultimi mesi è cambiato qualcosa...è sempre così distante. <<Ehi!>> esclama una voce roca. Oddio no! Ci mancava solo lui! Ma non gli avevo detto di rimanersene in camera? Mi giro per fulminarlo con il mio sguardo assassino. Mi fissa il coglione?! Si, mi sta proprio fissando! Che cazzo ha da guardare! <<Vuoi una foto? Dura di più!>> lo attacco infuriata. <<Oh beh, se proprio vuoi fartela e mandarmela non la rifiuto. Questo è il mio numero tre quattro...>> <<Stavo scherzando coglione! smettila di fissarmi!>> <<Oh beh peccato. Allora dovrò memorizzare ogni centimetro del tuo corpo angelo>> torna a fissarmi ed istintivamente porto le braccia al petto. Mi sento improvvisamente in imbarazzo e divento tutta rossa. Maledizione! Deve smetterla! <<Allora che fai? A parte diventare tutta rossa dall'imbarazzo>> domanda con un sorrisetto strafottente. Cazzo, l'ha notato! Non gli rispondo, ed a quel punto lui si gira, si tira via la maglietta e si sdraia con le braccia dietro la testa su una sdraio. Tutti i muscoli si tendono... Accidenti! Ha una tartaruga da infarto! <<Vuoi una foto?>> Ops! Si è reso conto che lo fissavo. <<Sto aspettando il mio ragazzo>> rispondo alla sua domanda precedente per nascondere l'imbarazzo. <<Ah si? Hai un ragazzo?>> <<Si da tre anni, Linda non te ne ha mai parlato?>> <<Non parliamo molto di te...>>. Che domanda del cazzo! Nemmeno noi parliamo di lui, mamma ed Andrea sanno quanto lo odio quindi evitano sempre l'argomento con me nei paraggi. Prendo il telefono e riprovo a chiamare David. Al terzo squillo risponde. <<Dove cazzo sei?>> vedo che Alex mi sta fissando con un sorrisino stupido stampato in faccia, quindi decido di rientrare in casa per di dirne quattro al mio suddetto ragazzo. <<shhh>> <<Mi hai appena zittita?!>> domando irritata. <<Cosa amore? No, non parlavo con te...senti... non ce la faccio a passare...>> replica distratto. <<Ma avevi detto che saresti passato...mi manchi...>> <<Anche tu mi manchi...ma proprio non ce la faccio...shhh...>> zittisce di nuovo qualcuno. Sento un casino in sottofondo e poi riattacca. Guardo incredula il cellulare. Mi ha davvero sbattuto il cellulare in faccia?! Più incazzata che mai torno in piscina, senza degnare di uno sguardo Alex mi riprendo il mio asciugamano e me ne vado in camera mia.

<<Non ci posso credere! Davvero ti ha sbattuto il telefono in faccia?!>> quando quella sera chiamo Abby, sono davvero incazzata con David perché non si è fatto più sentire dopo il fattaccio, niente chiamate, niente messaggi, niente di niente! <<Si! quello stronzo ha zittito per l'ennesima volta qualcuno e dopo avermi dato buca ha riagganciato, e poi stop! Silenzio stampa. Adios. Nada de nada. Non si è più fatto sentire!>> replico infuriata alla mia amica. <<È un fottuto coglione! Te l'ho sempre detto...>> sospiro <<Così non sei per niente di aiuto!>> <<Scusa lo so, ma è vero che è un coglione! State insieme da tre anni cazzo! e ancora niente s...>> la interrompo subito <<Che cazzo c'entra quello! Non siamo ancora pronti... non significa niente che stiamo insieme da tre anni...>> <<Oh ma sta zitta! Non siete compatibili sessualmente è questo il punto! Se li foste ogni suo bacio dovrebbe farti bagnare le m...>> mi tappo subito le orecchie!<<La vuoi smettere! Non è tutto una questione di sesso!>> <<Mah se lo dici te...comunque è un stronzo...>> <<Lo so>> lo sapevo, era da un po' che si comportava da tale. <<Senti, che ne dici se ti passo a prendere e ci andiamo a divertire da qualche parte?>> mi sprona la mia amica. <<Non lo so...non è che sia tanto in vena per i festeggiamenti...>> replico in tono stanco. <<Cazzate! Preparati, tra un ora sono da te!>> detto ciò butta giù. Scuoto la testa e guardo lo schermo del cellulare ormai nero. Qualche minuto dopo sento bussare alla porta. <<Si?>> due occhioni verdi e un viso da canaglia fanno capolino da dietro la porta della mia camera. <<Posso?>> domanda incerto. <<Che vuoi?>> rispondo acida. <<Rinfodera gli artigli angelo. Sono venuto ad avvisarti che Sara ed Andrea staranno via per tutta la settimana. Hanno provato a chiamarti ma avevi il cellulare occupato>> Oh ecco...com'è che si dice? Peggio di così non potrebbe andare? Me lo ripete sempre mia mamma, dice che lei se lo è sempre ripetuto più volte da giovane, specialmente quando ha scoperto di essere in cinta di me, però dice che la ruota gira, che io sono il dono più bello che l'universo poteva donarle e che da delle brutte cose prima o poi qualcosa di bello ne viene fuori. Beh lo spero! <<Si, ero al telefono con la mia migliore amica...>> <<Ah non con il ragazzo come si chiama?>> fa un sorrisetto. Che faccia da culo che ha! <<No faccia da culo!>> gli ringhio contro. <<Faccia da culo?>> domanda divertito ed inizia a ridere. <<Si progenie di satana, da ora in poi sarai faccia da culo!>> <<Sei per caso in quel periodo del mese?>> un altro sorrisetto. Non posso credere che l'abbia detto! Mi giro, prendo la prima cosa che mi capita in mano, che per sua fortuna è un peluche, e glielo lancio dritto in faccia <<Fuori coglione!>> gli grido contro. Dopo un'altra risatina gira i tacchi e si chiude la porta alle spalle. Coglione!

Mezz'ora dopo mi accorgo che devo iniziare a prepararmi se voglio essere almeno presentabile stasera, quindi prendo e vado in bagno a farmi una doccia. mentre sono sotto il getto d'acqua bollente sento qualcuno che entra in bagno. Ma che cazzo...<<Emma ti sta squillando il cellulare da venti minuti buoni!>> esclama Alex. <<Che cazzo ci fai in bagno! Fuori!>> gli grido contro portandomi istintivamente le mani al petto. Lo sento sghignazzare <<Non è nulla che non abbia già visto, e ti voglio anche ricordare che facevamo il bagnetto insieme...>> sento dei passi avvicinarsi alla doccia. <<Se solo provi a fare un altro passo ti cavo gli occhi! Hai capito!?>>. Altre risatine <<Stai calma, stavo solo posando il cellulare sul lavandino>> replica divertito. Sento che si allontana, un sospiro e poi la porta che sbatte. Rossa come un peperone e forse anche un po' eccitata, scosto la tenda per assicurarmi che sia uscito. Finisco di sciacquarmi, prendo l'asciugamano ed esco dalla doccia. Recupero il cellulare e spero di trovare finalmente una chiamata o un messaggio da David ed invece mi ritrovo una chiamata persa da mia mamma. "Emma ti sta squillando il cellulare da venti minuti buoni! Si come no! Voleva solo irritarmi entrando in bagno mentre facevo la doccia. Sospiro e richiamo mia mamma. <<Ehi tesoro, tutto bene? Spero che tu ti stia comportando bene con Alex...>> inizia. Certo sono io quella che si deve comportare bene! Argh! <<Certo mamma, come sta andando li con i tubi?>> domando cambiando discorso. <<Oh, lascia stare. Alex ti ha detto che per ora dobbiamo stare qua tutta la settimana?>>. Sbuffo <<Si, me lo ha detto...>> mormoro. <<Senti mi dispiace non essere li, ma non vi siete ancora uccisi, quindi ne deduco che le cose siano cambiate no?>> domanda incerta. Come no! Non ci siamo ancora uccisi perché ho altre cose per la testa! <<Certo mamma...>> sento dei rumori in sottofondo. <<Ora arrivo! Senti amore ora devo andare o sarà Andrea a ritrovarsi qualche tubo rotto!>> replica irritata. Sghignazzo, sono adorabili quando litigano. <<Va bene mamma, ci sentiamo>> <<ciao amore>>.

Esco dal bagno e mi fiondo in camera. Non voglio rischiare di incontrare Alex nel corridoio quando ho indosso solo uno striminzito asciugamano. Apro l'armadio e vado alla ricerca di qualcosa di decente, ma non troppo, non sono in vena per festeggiare stasera. Non ho ancora ricevuto nessun messaggio da David, dopo che mi ha dato buca e attaccato il cellulare in faccia. Inizialmente ero incazzata, ma ora inizio a preoccuparmi. Prendo il telefono e decido di mandargli un messaggio. Digito un "Ehi", niente di speciale, solo per vedere se è ancora vivo. Se non risponde però non lo sarà ancora per molto... No Emma stai calma, soffoca la fidanzata psicopatica dietro la facciata da angioletto. Penso tra me e me. Torno all'armadio e decido di mettere dei jeans skinny neri e una camicetta smaniata di quelle vedo non vedo, sotto ci metterò il reggiseno rosso di pizzo in pandan con i tacchi vertiginosi che mi ha regalato Abby un anno fa per il mio compleanno, ma che non ho ancora messo. Una volta vestita controllo il cellulare per vedere se David ha dato segni di vita. Niente... Mi casca l'occhio su l'ora. Cazzo è tardissimo! Mi affretto a fare un trucco semplice, eyeliner e rossetto rosso matte. Mentre mi metto il mascara sento suonare il campanello. Bene, se non voglio infilarmi questo aggeggio infernale nell'occhio devo fare con calma... Finito di mettere il mascara, mi infilo velocemente le scarpe, afferro al volo il cellulare e mi precipito giù per le scale, sperando di non spezzarmi il collo. Arrivata alla porta vedo che Alex è andato ad aprire. <<Hi!>> saluta la mia amica. La faccia che fa Abby appena vede che ad aprire la porta non sono stata io mi fa pisciare addosso dal ridere. Sembra una cagna in calore, dopo un momentaneo shock, la sua mascella è caduta e posso quasi vedere la bavetta che le scende dalla bocca. Ok beh, devo dire che non ha tutti i torti, Alessandro assomiglia a Douglas Booth ma con occhi verdi e un po' più di muscoli. E poi non avevo notato che non porta la maglietta, come abbia fatto a non notarlo proprio non lo so. Penso mentre lo osservo. Devo smettere di fissarlo prima che scenda a me la bavetta! Mi schiarisco la voce, visto che non mi avevano ancora notata, e vado alla porta. <<Hi!>> esclamo in inglese per salutare la mia amica. Tutti e due si girano a fissarmi. Gli occhi di Alex sono puntati sulla mia scollatura, ed iniziano a diventare più scuri. Ho le guance che vanno in fiamme. <<Ehi i miei occhi sono qui!>> gli dico sottolineando dove sono con un gesto della mano. Mi fissa negli occhi e sento che sto diventando tutta rossa, ma Abby interrompe il nostro scambio di sguardi. <<Who's this nice piece of beef?>> "chi è questo bel pezzo di manzo?" mi domanda la mia amica. Prima che possa rispondere lo fa lui. <<I'm Alex>> "sono Alex". <<È un piacere conoscerti Alex>> replica Abby con un sorrisetto da ebete stampato in faccia. <<Non sapevo sapessi l'inglese>> dico ad Alex. <<Sono esperto con le lingue>> replica con un ghigno stampato in faccia. <<Ci scommetto!>> ribatte Abby. È proprio un caso perso! <<Immagino... Bene andiamo Abby!>> mormoro avvicinandomi a lei. <<Dove andate?>> domanda curioso Alex. <<Ad una festa, lo sfigato del suo ragazzo le ha dato buca e riattaccato...>> gli do una gomitata nello stomaco e la spingo verso la sua macchina. << Abby! Andiamo! ci si vede Alex!>>.

Dieci minuti dopo arriviamo alla casa dove viene data l'ennesima festa da "confraternita americana" che si svolge ogni santa sera d'estate, anche se in case diverse. Il prato davanti alla casa è ricoperto di bicchieri e bottiglie di birra. C'è un sacco di gente, infatti per entrare dobbiamo oltrepassare un ammasso di persone. <<Ce l'abbiamo fatta!>> esclama la mia amica entusiasta. <<Già>> borbotto con poco entusiasmo, non vado matta per questo genere di feste, specialmente se sono in pensiero per il mio ragazzo. Ancora nessuno messaggio... <<Ehi la c'è Cole!>> ci avviamo verso di lui. Cole è il "ragazzo" di Abby, lo dico fra virgolette perché lei dice che le relazioni non devono per forza essere etichettate, ma bisogna cogliere l'attimo e divertirsi il più possibile finché si è giovani. Io non la penso proprio così, se si è trovata la persona giusta e con la quale si vuole passare il resto della vita perché farsela scappare per una botta e via? Ma io sono solo una stupida romantica, che cerca il suo Christian Gray. Si tutto il pacchetto... jet privato e frustino, da Jamie Dorian mi farei fare qualunque cosa. <<Ciao splendore!...Emma>> ci saluta Cole, con un sorriso smagliante appena vede Abby e la bacia. <<Ciao anche a te >> replica Abby dopo il bacio. Io gli faccio un cenno col capo. Dopo un paio di chicchere con degli amici di Cole ci sediamo su un divano che si è appena liberato. <<Allora, volete qualcosa da bere?>> ci domanda gentilmente. <<No grazie io devo guidare>> replica come una brava ragazza Abby. <<Nemmeno io, grazie>> io non devo guidare, ma non sono in vena. Tiro fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e controllo se ci sono messaggi. Niente... <<Ancora niente?>> mi chiede la mia migliore amica con un faccino preoccupato. Sembra una stronzetta, ma è proprio una ragazza dolce e si preoccupa sempre per me. <<Nada de Nada>> replico amareggiata. <<È un coglione, vedrai che prima o poi si farà vivo>> cerca di tirarmi su con queste parole. <<Si hai ragione...senti io vado a cercare un bagno...>> mormoro alzandomi. <<Ok, vuoi che venga con te?>> sta per alzarsi mentre me lo chiede. <<No, non preoccuparti. Stai pure qui con Cole, posso trovarlo da sola>> gli concedo un sorrisetto e mi allontano. Mi faccio strada tra la gente e finalmente trovo un bagno. C'è una coda infinita però, quindi decido di salire al piano di sopra per vedere se ne trovo uno libero. Dopo aver scansato altra gente riesco ad arrivare al piano superiore. Ci sono diverse porte, provo a bussare a quella più vicina, niente... Provo ad aprirla ma è chiusa a chiave. Tento con la porta successiva, ma appena sento dei gemiti provenire dall'interno mollo di scatto la maniglia. Oh ma dai! Come si fa a fare sesso nel letto di un estraneo con in corso una festa?! Mi passa di fianco una ragazza <<scusa sai per caso dov'è un bagno?>> mi fissa per qualche secondo. <<Mmm, si c'è quello padronale. ultima porta a destra>> biascica. Oh grazie al cielo! <<Grazie mille!>>. Mi fa un cenno col capo e poi continua con la sua camminata ubriaca. Ok, allora ultima porta destra... Busso per sicurezza, nessun rumore allora decido di aprire. Quello che vedo appena apro la porta mi lascia sotto shock per un paio di secondi. David, o meglio David tra le gambe di una rossa. Ecco qual'era la cosa che doveva sistemare... Anzi ecco chi doveva sistemare! Si gira di scatto e mi fissa negli occhi senza dire una parola. Mi pervade un senso di nausea, se non me ne vado subito rischio di vomitare. Mi giro dall'altra parte e sbatto la porta alle mie spalle. Mi blocco per un secondo, sperando che mi fermi e allo stesso tempo che non lo faccia. Non lo fa... Sento le lacrime salirmi agli occhi, scendo le scale di corsa. Sono indecisa se andare da Abby per chiederle di riportarmi a casa ma la vedo ballare con Cole, quindi decido di lasciare che almeno lei si diverta. Vado verso la cucina per uscire dalla porta sul retro e prendere una boccata d'aria.<<Ehi splendore!>> mi biascica un ragazzo biondino con gli occhi scuri. <<Vuoi un goccio?>> mi domanda sventolandomi davanti un bicchiere di birra. Blah! Non berrei mai dal bicchiere di uno sconosciuto chissà cosa può averci messo dentro. <<No grazie!>> lo liquido con un gesto della mano e mi allontano. Sul bancone vedo una bottiglia chiusa di Jack Daniel's. Beh, un goccetto non può che farmi bene, e poi è chiusa quindi nessuno può averla drogata. Mi avvicino alla bottiglia, la prendo ed esco dalla porta sul retro.

Alex

In questo momento odio i miei genitori. Ok, odiare è una parola grossa, ma perché cazzo mi hanno dovuto sbattere qua giù? Per qualsiasi altra persona andare in vacanza negli Hamptons sarebbe un sogno, ma per me è un incubo. Punto primo: a casa avevo le mie amicizie, si a causa di quelle amicizie mi hanno sbattuto qua, ma comunque a casa conoscevo gente; punto secondo: odio Emma Angela Diamanti. La odio davvero. La ragazza perfettina da cui sin da bambino mi dicevano di prendere esempio. Menomale che almeno con l'età è diventata gnocca se no non l'avrei proprio sopportata. Ha due tette da paura, un culo che...una bocca..mi piacerebbe davvero tappargliela quella maledetta bocca e un paio di idee le avrei anche, ma lasciamo perdere, la odio. Appena sono arrivato mio zio e Sara non c'erano, bella sfiga, almeno loro mi avrebbero trattato con educazione. Lei no, si è limitata a dirmi qual'era la mia stanza e di rimanerci. Simpatica cazzo! Davvero simpatica! Non avrò molto da fare tutta l'estate, ma mi divertirò il più possibile a rendergliela un inferno. A incominciare da oggi, è per questo che sono entrato nel bagno mentre faceva la doccia, sapevo che non lo avrebbe sopportato. Avrei dato volentieri una sbirciata, ma poi ripensandoci non mi è sembrato il caso. Ha detto di essere fidanza, mi dispiace davvero per lui, non vorrei essere nei suoi panni. Beh, forse quando se la scopa... Devo smetterla di fare questi pensieri, tanto non accadrà mai.

È passata da poco l'una del mattino quando sento sbattere alla porta. Immagino che sia Emma, non aveva dietro una borsetta quando è uscita e probabilmente sta sbattendo per irritarmi. Quando scendo le scale e vado ad aprire la scena che mi ritrovo davanti mi lascia un po' interdetto. C'è Abby insieme ad un tipo che tengono per le braccia una Emma ubriaca fradicia, non so manco se sia sveglia, svenuta o in coma... << Ma che cazzo...>> comincio a domandare, ma vengo interrotto. <<Puoi farci entrare?>> è Abby a parlare, è stravolta ed ha gli occhi lucidi ma sembra completamente sobria ed anche il tipo che è con loro. Sarà il ragazzo di Emma. Mi scosto dalla porta e li lascio entrare. << Mettetela sul divano, che cosa le è successo?>> domando guardando la scena che ho di fronte. <<Secondo te?>> è sempre la sua amica a parlare, con un tono abbastanza acido. La mettono sul divano, poi è il ragazzo a parlare. <<Piacere Cole, sono il ragazzo di Abby. Non sappiamo bene cose sia successo, si era allontanata per andare in bagno e poi è sparita. Quando siamo andati a cercarla era nel giardino sul retro e si era scolata una bottiglia di Jack>> mi informa. Non so che dire, punto primo: questo tizio non è il suo ragazzo. Ma poi che cazzo me ne frega a me se non lo è? Punto secondo: non mi sarei mai aspettato di vedere Emma ridotta così. È decisamente cambiata dall'angioletto che conoscevo. Vorrei quasi che i mie la vedessero e a quel punto vorrei proprio vedere se direbbero che è lei l'esempio che devo seguire. Punto terzo... Cazzo no! Sta per vomitare sul divano! Oltrepasso Abby ed il suo ragazzo e tiro su Emma prima che si affoghi nel suo stesso vomito, a quel punto mi vomita sulla maglietta. <<Ma che cazzo! Emma!>> esclamo schifato. <<s...sc...scusa...>> biascica. Almeno ora so che è viva. Tira su una mano e cerca di pulirmi la maglietta, la fermo in tempo e me la tolgo. <<Ferma...non fa niente>> la tengo per un polso perché non si regge in piedi. <<Sentite potete andare, me ne occupo io>> <<Sicuro? posso rimanere con lei se...>> non gli faccio finire la frase, per stasera ha già fatto abbastanza. Guarda come gli ha permesso di ridursi... <<Non preoccuparti ci penso io... Ah comunque piacere Alex>> dico rivolto a come si chiama...Carl, no Cole... vabbè a quello li. Mi fa un sorrisetto e poi prende la sua ragazza e si avviano alla porta. <<Quando si riprende dille che la passerò a trovare domani>> mi informa la sua amica. <<Va bene, buona notte>> mormoro sospirando. <<Notte>> mi rispondo entrambi. <<Bene Emma a noi due>>. Non dice una parola si limita a mugolare <<Ce la fai a camminare?>> le guardo i piedi, non ha più le scarpe. <<Mmmm>> fa un passo ed inciampa. <<Ok, non ce la fai...>> la prendo per la vita e me la metto sulle spalle <<Non vomitarmi sulla schiena per favore>> altri gemiti. Arrivato al piano superiore apro la porta della sua stanza e la metto a sedere sul letto. Ha tutta la camicetta sporca di vomito, devo togliergliela. <<Dobbiamo togliere la maglietta è sporca, ce la fai?>> le domando incerto. <<S...si>> biascica iniziando a staccare i primi bottoni. Mi avvio alla cassettiera per prenderle una canotta. Quando mi giro è sdraiata sul letto che si dimena perché è rimasta incastrata nella camicetta. Non riesco a trattenere una risata. <<Non così, devi prima sbottonare i bottoni>> le dico divertito. <<s...so...sono incastrata>> replica biascicando le parole. Mi avvicino al letto e la faccio alzare, poi le riabbasso la maglia <<Ecco qua>>. Inizio a sbottonarle il resto dei bottoni cercando di non guardarle il seno, quindi decido di guardarla in quei suoi bellissimi occhi grigi. Anche lei mi fissa. <<Che cos'ha lei che io non ho...>> inizia a dire ma non capisco di cosa stia parlando. Continua a fissarmi negli occhi <<cos'ho che non va?>> non so di cosa parli ma le rispondo comunque. <<Non hai niente che non va Angy, sei bellissima>> le mormoro. <<Allora perché non mi vuole, perché non si scopa me invece che quella zoccola!>> mi grida contro. Forse inizio a capire qualcosa, mi sa che parla del suo ragazzo. Ho finito con la camicetta quindi gliela sfilo continuando a guardarla negli occhi. <<Tu mi scoperesti?>> mormora <<Cosa?!>> domando strabuzzando gli occhi. Si avvicina di più, mi prende le mani e se le posa sul seno. Cazzo! Sono morbide e tonde... Stacco di scatto le mani e indietreggio. <<Senti sei ubriaca>> dico con tono tremante per l'eccitazione. <<Nemmeno tu faresti sesso con me! Che cosa cazzo ho che non va!>> inizia a gridare e delle lacrime le rigano il viso. Mi avvicino e l'abbraccio. Non so bene perché lo faccio ma sento il bisogno di consolarla e di proteggerla. <<Non hai niente che non vada, e se me lo chiedessi da sobria ti scoperei senza alcun dubbio>> la scosto e la guardo negli occhi. <<Non so cosa sia accaduto stasera, ma per un coglione del genere non ne vale la pena. Capito? tu sei bellissima Angelo, ad avere qualche problema è lui>> mi fissa per qualche instante e smettere di piangere. <<Devo vomitare>> se ne esce con una buffa smorfia. Scoppio a ridere. È un momento proprio romantico... <<Vieni andiamo in bagno>>.

Quando ha finito e si è sciacquata la riaccompagno in camera e le do due pastiglie di ibuprofene. <<Tieni manda giù, domani mi ringrazierai>>- Le ingoia senza tante storie e poi inizi a tirarsi giù i pantaloni. Ma che cazzo! Distolgo lo sguardo e vado a recuperare la canotta che avevo preso dal cassetto. <<Tieni metti questa>>dico mentre gliela lancio senza guardarla. Sento dei passi e poi una mano sulla schiena. È piccolina, quindi immagino si sia messa in punta di piedi prima di sussurrarmi all'orecchio: <<Grazie>>. Sento dei brividi in tutto il corpo, poi lei si allontana. Percepisco il frusciare delle coperte scostarsi e il letto cigolare. Mi allontano dalla sua camera e prima di chiudere la porta le dico: <<È stato un piacere Angelo. Buona Notte>>. Me ne vado in camera mia a dormire, anche se so già che per addormentarmi mi ci vorrà del tempo.

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