𝐌𝐲 π‚πšπ©π­πšπ’π§ 𝟐 ➣ ᴇʀᴇ...

Por sorridimiidolo

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Sequel di π˜”π˜Ί 𝘊𝘒𝘱𝘡𝘒π˜ͺ𝘯. Finito il primo anno scolastico, Eren torna a scuola dopo una lunga pausa di t... MΓ‘s

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 50.
Capitolo 51
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.
Capitolo 55.
Capitolo 56.
Capitolo 57.
Capitolo 58.
Capitolo 59. Finale
!!! Nuova storia !!!

Capitolo 4.

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Por sorridimiidolo

Eren's pov.

Mi svegliai sentendo un delicato bacio sulla fronte, aprii gli occhi assonnato e scombussolato da quel contatto.

"Buongiorno"
Mi sussurrò Levi all'orecchio provocandomi un leggero brivido.

Sorrisi appena cercando le sue labbra, di rimando mi afferrò il viso stampandomi un bacio.

"Buongiorno anche a te"
Dissi con un lieve sorriso mentre il mio sguardo continuò a fissare le sue morbide ed invitanti labbra.

Ero appoggiato sul suo petto con gli avambracci mentre lui mi circondò dolcemente il bacino.

"Com'è che non sono in camera?"
Chiesi ironico una volta essermi svegliato quasi del tutto.

"Sei crollato qualche minuto dopo che è entrato Farlan e ho preferito lasciarti qui"
Me lo disse giocando con delle ciocche dei miei capelli.

"Mnh... okay."
Risposi in un sussurro.
Chiusi nuovamente gli occhi abbandonandomi al suo tocco.
Mi spostò una ciocca più lunga dietro l'orecchio baciandomi la fronte.

"Dai, devi tornare in camera"
Disse ad un certo punto in tono più autoritario.

"Mnhn..."
Risposi in un grugnito.

"Sei rimasto il solito viziato comunque, eh?"
Disse stuzzicandomi.

Non riuscii a non trattenere un sorriso.
"Ti ricordo che sei tu a viziarmi"
Dissi di rimando abbozzando un sorriso scaltro.

"Hai ragione, dobbiamo cambiare qualcosa qui."

Lo guardai incuriosito con un sorriso colpevole, aspettando continuasse.

"Prima di tutto, non comportarti più come uno psicopatico lunatico."

Risi debolmente.
La cosa mi fece riflettere, avevo bisogno di tempo per ristabilizzarmi, e dovevo ammetterlo, avevo abbastanza paura dei miei comportamenti ultimamente.

"S-sì va bene"
Dissi ritornando alla realtà un po' troppo bruscamente.

"Poi, vedi di ubbidirmi"
Alzò leggermente un sopracciglio.

Distolsi lo sguardo imbarazzato ripensando al comportamento di qualche giorno prima.

"Vedo che hai capito, ti conviene"
Pronunciò le ultime parole in modo abbastanza malizioso.

Mi morsi il labbro.
"Mi conviene?"
Domandai cercando di imitare in modo ironico il tono del corvino.

"Non ho paura di lei, Signor Ackerman"
Ripresi, sempre più divertito.

Mi guardò scettico.
"Dovresti"
Si limitò a dire.

Iniziai a baciarlo senza pensarci due volte dopo tutte quelle provocazioni.
Mi sistemai sopra di lui continuando a baciarlo ininterrottamente.

"Non ho mai avuto realmente paura di te."
Sussurrai fra qualche bacio.

"No?"
Appoggió la sua fronte alla mia, il suo tono si addolcì.

"Mi fido ciecamente di te. So che non mi faresti mai del male intenzionalmente."

"Mh, riponi un po' troppa fiducia non credi?"
Disse stuzzicandomi.

Risi leggermente

"Ora vai, sul serio."
Finì poi, facendosi più serio.

"Devi fare qualcosa?"
Chiesi incuriosito.

"Sai la risposta."
Rispose in modo sbrigativo scostandomi.

Non sono affari tuoi.
Pensai nella mia mente, sì, era sicuramente quella la risposta.

Mi misi seduto guardando il corvino indaffarato a prepararsi.

Era davvero bello.
Mi sentii avvampare per i pensieri che mi alleggiarono in testa, pensieri evidentemente non appropriati in quel momento.

Il ragazzo mi puntò uno sguardo.
"Hai caldo?"
Chiese in tono monotono.

Scossi la testa evidentemente preso dall'imbarazzo puntando lo sguardo a terra.

Mi schiarii la gola.
"Ehm... dopo possiamo vederci?"
Gli proposi senza mai guardarlo in volto.

Il ragazzo si avvicinò alzandomi il viso con due dita dal mento, il mio sguardo imbarazzato contrastò col suo estremamente tranquillo.
Si morse delicatamente il labbro.

"Come vuoi."
Mi pizzicò delicatamente una guancia con due dita.

Gli sorrisi distogliendo lo sguardo, lo vidi sedersi affianco a me.

"Vuoi dirmi che ti prende?"
Chiese composto e a tratti dispiaciuto.

"N-no, cioè...-"

"A parole tue."
Disse ironico.

Roteai gli occhi al cielo.
"È che voglio stare con te. Il più possibile intendo."

Mi guardó.
"Solo questo?"

"Bhe, chiariamoci, se dopo và a finire che si fa altro a me va benissimo"
Continuai alzando le mani alle spalle.

Sorrise leggermente per quella frase forse un po' troppo diretta.
Mi scompiglió con una mano i capelli.

"Tu sei tutto scemo"
Mi stampó un bacio e sempre tenendo il viso vicino al mio disse "Ci vediamo dopo, contento?"

"Sì, ora sì"
Risposi sincero con un sorriso altezzoso.

Scosse leggermente il capo accennando un lievissimo sorriso.
"Moccioso, quel sorriso te lo bacerei per non so quanto"

Mi stampó un ultimo bacio per poi uscire dalla camera lasciandomi solo ed abbastanza accaldato.

Poco dopo decisi di andarmene.
I corridoi erano ancora pieni di ragazzi con in mano valige intenti a salutarsi animatamente.

Li superai velocemente raggiungendo la mensa.
Afferrai un vassoio che iniziai a riempire con brioche, un succo e un toast mezzo bruciato.

Questa è la sorte di chi arriva in ritardo caro Eren...

Vidi i miei amici ad un tavolo in fondo alla stanza.

"Ehi"
Accennai avvicinandomi.

C'erano solo i miei compagni di stanza con Marco e Mikasa.

Mi salutarono all'unisono, chi con cenni del capo, chi con un sorriso cordiale.
Presi posto affianco alla ragazza.

"Sei stato dal capitano stanotte?"
Jean prese la parola sollevando lo sguardo il giusto per guardarmi.

"S-sì."
Appoggiai i gomiti sul tavolo iniziando a mangiare a testa bassa per non incrociare lo sguardo di nessuno.

Evidentemente i ragazzi lo intuirono cambiando prontamente discorso.

Levi's pov.

Mi recai dal preside che mi consegnò tutti i documenti per organizzare la squadra di basket di quell'anno.

Una volta uscito gli diedi un'occhiata veloce, notando con mia sorpresa anche una nuova sezione "la squadra femminile"
Inarcai un sopracciglio.
Sperai vivamente di non dover essere l'allenatore di quelle mocciose inesperte.

Peggio non poteva andarmi.

Imprecai fra me e me.

Eren's pov.

Finita la colazione trascorsi tutto il resto della giornata con i ragazzi.

Raccontarono della loro estate, delle loro esperienze, feste, cazzate.
Me ne restai in disparte ad accennare un lieve sorriso ogni tanto per far vedere che fossi presente anche io, ma la verità era tutt'altra.

Al posto di festeggiare, viaggiare, godersi le vacanze, io me ne restai in uno stupido letto legato a fili e fili che mi trapassarono la pelle iniettandomi liquidi giorno e notte.

Un brivido mi trasalí.
Scossi lievemente il capo tornando alla realtà.

"Allora che ne pensi Eren?"
Avevano tutti lo sguardo puntato su di me.

"Mh?"
Domandai confuso.

"Ci stavi almeno ad ascoltare?"
Chiese Mikasa abbastanza nervosa.

"I-io, mi sono perso l'ultimo discorso, potreste ripetermelo? Ero... ero sovrappensiero."

Tutti i ragazzi si scambiarono occhiate preoccupate fra loro per poi riportare lo sguardo sul mio.

"Eren, sei sicuro di stare bene?"
Prese parola Armin guardandomi preoccupato.

"Perchè mi fate tutti questa domanda?! Sto bene, sto benissimo!"
Mi alzai dal tavolo raggiungendo la camera.

Sto bene sul serio?

Mi sedetti sul bordo del letto appoggiando i gomiti sulle ginocchia.

Ma che mi prende?
Pensai.

Venni interrotto da un messaggio.
Levi.

= Sei libero ora?

Mi si illuminarono gli occhi alla sola vista di quella frase.

= Anche troppo. Ci vediamo da qualche parte?

Il messaggio non tardò ad arrivare.

= Sì, preparati, ti porto fuori a cena.

Mi scappò inconsapevolmente un sorriso.
Fuori a cena?

Restai per un minuto buono a fissare la chat con un'espressione da ebete in viso.

Dovevo andare ad un appuntamento?

Spensi il telefono lasciandolo svogliatamente sul letto.

Mi diressi verso l'armadio optando per dei semplici jeans, forse un po' troppo stretti ed una camicia nera a maniche corte, non ero il tipo da cose eleganti.
Cercai di sistemarmi i capelli ed indossai delle semplici Vans basse e nere.

Mi stavo sistemando la camicia quando i miei compagni di stanza entrarono.

"Hei damerino, dove pensi di andare?"
Chiese Jean con un sorriso stampato sul volto, squadrandomi.

"Divertente Jean."
Gli risposi secco.

Il ragazzo scoppiò in una rumorosa risata.

"Senti Eren, per prima, ci dispiac-"
Iniziò Armin prima che lo interrompessi.

"Armin, lascia stare, nessun rancore."
Aggiunsi abbastanza sbrigativo e freddo.

"Dannato, ma che ti prende? Dov'è finito l'idiota allegro e spensierato dell'anno scorso?"
Domandò il castano appoggiato con una spalla al muro a braccia conserte.

Mi limitai a guardarlo.
"Jean, le persone crescono."

Stavo uscendo.
"Sì, forse hai ragione tu."
Aggiunse il castano accendendosi una sigaretta.

In effetti anche lui sotto un determinato punto di vista era cresciuto, o perlomeno cambiato.
Aveva iniziato a fumare ad esempio, per colpa mia.

Restai fermo fuori dalla porta a fissare il ragazzo con la sigaretta fra l'indice e il medio.

Fece uscire il fumo dal naso.
"Vedi di tornare"
Chiuse la porta.

Mi morsi l'interno della guancia.
Sì, eravamo tutti un po' cambiati, in bene o in peggio quello era da stabilire.

Chiamai il corvino al cellulare.

=Levi, dove ci incontria-

=Ti vengo a prendere io.

Non mi fece finire di parlare.

=Oh, ok... dimmi dove.

=Fatti trovare al cancello della scuola.

=D'accordo...

=Muoviti.
Chiuse la chiamata.

Mi incamminai verso il cancello che si trovava nel lato sud del college.

Non c'erano molti studenti fuori, ma d'altronde era sabato, e i ragazzi uscivano perlopiù in locali come discoteche o simili.

Ormai il sole era al capolinea e sprigionò i suoi ultimi raggi in un miscuglio di colori caldi che sfumarono sempre più al blu del cielo, nel quale ormai governava la luna.

Venni riportato alla realtà dal suono di un motore rombante di un'auto.

Spaesato mi guardai attorno per poi intravedere all'ingresso dei cancelli una
Mercedes nera.

Restai con la bocca semi aperta alla vista di quella meravigliosa vettura.

Il finestrino si abbassò.
"Sali?"

Mi morsi un labbro.

"Ti porto a fare un giro."
Aggiunse il corvino facendo rombare il motore.

Spazio Autrice.
Anxkemxkm.
No ok, non sono morta ragazzi, ve lo giuro.
Mi scuso tantissimo per non essermi fatta viva in questo periodo, ma ho avuto molte cose a cui pensare.
Perdonate la vostra Autrice c:

Notte tesori ♡

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