"adesso ci dovete spiegare cosa è successo" disse Hermione avanzando verso Harry per abbracciarlo.
Presto i ragazzi si riunirono per discutere: Percy iniziò a spiegare quello che era accaduto, tra una correzione e l'altra da parte di Annabeth, che facevano perennemente sbuffare il ragazzo.
"quindi..." disse Ron con fare titubante alla fine del discorso "mi state dicendo che noi stiamo andando dritti nel luogo in cui Luke si trova, dove probabilmente ad aspettarci ci saranno centinaia di mostri?"
"esatto" dissero Harry e Draco all'unisono guardandosi con fare sicuro.
"ah beh...In pratica la filosofia della mia intera vita" rispose nuovamente il ragazzo con un tono ironico, ma allo stesso tempo leggermente malinconico.
"ma perché Pisa?" chiese Piper che ancora stava tentando di trovare qualcosa che potesse aver senso in tutta quella storia.
Annabeth avanzò verso di lei per poi tornare indietro e ripetere il gesto più volte e, mentre gesticolava, disse "Si dice che Pelope, figlio di Tantalo e Dione, abbia fondato Pisa, oltre ad aver inventato i giochi Olimpici e aver dato il nome "Peloponneso" alla Grecia continentale.
Il mito racconta che Tantalo tagliò a pezzi il figlio Pelope, lo fece bollire in un calderone e ne servì le carni in tavola, per sfidare la chiaroveggenza divina"
"che padre modello" la interruppe Ron.
"sì beh non mi è mai stato simpatico" disse Grover guardando verso Percy che gli rispose con un sorriso complice, prima di tornare serio dopo l'occhiataccia da parte di Annabeth che sembrava si stesse sforzando molto per trovare delle informazioni utili.
"tutti se ne accorsero, tranne Demetra che assaggiò un pezzetto di spalla.
Gli dei, dopo aver confinato Tantalo nel..." si bloccò e riprese fiato, nonostante fosse solo un'evidente azione per nascondere il suo disagio nel pronunciare quelle parole "...nel tartaro e lanciato una maledizione alla sua stirpe, ricomposero il figlio Pelope e gli restituirono la vita.
Al posto della spalla mancante, gliene venne adattata una d'avorio; Poseidone..."
"oh finalmente" disse Percy sfregandosi le mani e mostrando un sorriso a trentadue denti "adesso la storia si fa interessante"
"Poseidone...Attratto dalla bellezza del ragazzo se ne innamorò"
"papà?" disse improvvisamente il figlio del mare, che ora aveva un'espressione sorpresa sul volto e la fronte aggrottata come se si rifiutasse di credere a quelle parole "di immortales, che cosa avevi bevuto?"
Annabeth si sforzò per non ridere "comunque...Il dio volle condurlo sull'olimpo, dove gli servì da coppiere.
Ben presto fu rimandato sulla terra, ma Poseidone rimase il suo protettore e gli donò dei cavalli alati.
Dopo diverse battaglie, Pelope chiese la mano della figlia del re d'Arcadia, che a quel tempo regnava su Pisa, ma il re non voleva che la figlia si sposasse poiché un oracolo aveva previsto la sua morte per mano del marito, così molto tempo fa aveva istituito dei giochi per i pretendenti della figlia con delle prove impossibili da superare.
Pelope, per amor della ragazza, partecipò alla gara e con l'inganno riuscì a vincere.
La fine del ragazzo non è mai stata rivelata, ci sono varie teorie sulla sua morte, ma nessuna di queste è certa"
"e tutto questo come potrebbe essere collegato a Luke?" chiese Hazel con lo sguardo pensieroso.
Annabeth ci pensò per qualche secondo "beh...Durante la guerra di troia, l'indovino Eleno rivelò ai troiani che, tra le altre condizioni, la città non avrebbe potuto essere conquistata se i Greci non si fossero impadroniti delle ossa di Pelope"
"mi stai dicendo che Luke sta cercando le ossa di Pelope?" la interruppe improvvisamente Jason, incrociando le braccia e mettendo in evidenza e braccia muscolose.
"beh potrebbe...Ma insomma, anche se le trovasse, che cosa ci potrebbe fare?" rispose Annabeth, anche se la frase era più una domanda per se stessa che per gli altri.
"io di sicuro non lo so" disse Leo improvvisamente "ma dobbiamo decidere la strada da prendere per andare a Pisa"
"Leo ha ragione" intervenne Hazel affiancandosi all'amico, cosa che provò un certa sorpresa nello sguardo di Leo, forse perché nessuno era mai d'accordo con le sue idee suicide "non è prudente stare qui fermi ancora per molto"
Il figlio di Efesto a quel punto si mise al centro del gruppo e mostrò una mappa leggermente sgualcita ai lati "qui è dove siamo noi" disse indicando un punto rosso segnato a pennarello "e qui è dove dobbiamo andare"
"potremmo volare e andare verso il nord Italia" azzardò Harry indicando con il dito la strada.
"non se ne parla" disse Annabeth secca "è troppo pericoloso per i semidei attraversare le alpi"
"allora potremmo volare fino alla Francia e da lì si va per mare" intervenne Hermione.
"ci sono i Pirenei in mezzo" disse a quel punto Grover puntandole un dito contro "è un NO categorico"
"allora che si fa?" disse Ron spazientito portandosi le braccia al petto e guardando i ragazzi con fare speranzoso che avessero una soluzione.
"credo che la cosa migliore da fare sia costeggiare il mare del nord fino alle colonne di Ercole e poi da lì si attraversa il mar mediterraneo" disse infine Annabeth lanciando qualche occhiata a Percy, che la osservava senza perdersi nessun movimento della ragazza.
"ottima idea" disse Jason a quel punto, il ragazzo si affiancò a Piper e intrecciò le sue dita in quelle della mano della ragazza, provocandole una sensazione di brividi dal fondo della schiena fino alle punte dei capelli.
"perfetto" esclamò Leo incamminandosi verso il timone della nave fischiettando allegramente.
I ragazzi si dispersero per la nave: erano tutti stanchi e provati per il viaggio che, a quanto pare, sarebbe durato un bel po'.
Piper e Jason, però, rimasero sul ponte a guardare il mare, abbracciati nel tentativo di confortarsi l'uno con l'altro.
"di nuovo qui è" disse Piper per rompere il silenzio che aveva avvolti i due e che le provocava una sensazione di serenità, ma allo stesso tempo di inquietudine.
"già..." disse Jason pensieroso "di nuovo a rischiare la vita"
"non sarebbe divertente se no" commentò Piper con un tono sarcastico.
"basta che dopo questa sia finita, niente più missioni, niente più mostri e profezie..." intervenne Jason girandosi per poterla guardare negli occhi.
Quegli occhi di un azzurro intenso da far invidia al cielo, quegli occhi in cui Piper si perdeva ogni volta che lo guardava: i lineamenti rigidi e duri, che però si abbinavano perfettamente con il carattere di Jason.
La figlia di Afrodite lo osservò ancora per qualche secondo, come se volesse godersi la scena per un momento prima di ritornare alla dura realtà di tutti i giorni.
"una bella vita monotona in cui i problemi maggiori sono su cosa mettersi per la festa" iniziò a fantasticare Piper.
Si immaginava lei e Jason che camminavano mano nella mano su una spiaggia in California, felici e spensierati, senza dover pensare a salvare il mondo all'età di soli sedici anni.
Piper a quel pensiero si intristì, perché sapeva che quella missione sarebbe stata difficile e non sapeva neanche chi sarebbe rimasto fino alla fine: la loro vita era appesa ad un misero filo prossimo a spezzarsi o ad esser spezzato dal primo che vi si imbattesse e questo pensiero era così difficile da comprendere che ogni volta le veniva mal di testa.
Pensare che qualcuno sarebbe potuto cadere nell'oblio più totale da un momento all'altro era una cosa così ingiusta quanto reale, pensare che da un momento all'altro Jason sarebbe potuto scomparire, portandosi con se un pezzo di Piper era un pensiero così doloroso quasi da essere un dolore fisico, che poteva sentire sulla pelle.
Jason si accorse, molto probabilmente, del velo di tristezza che aveva avvolto la ragazza perché le cinse le mani alla vita e la fece girare guardandola negli occhi e sorridendole.
Piper sentì un brivido che le percosse tutta la schiena, il suo sguardo passava continuamente dagli occhi intensi del ragazzo alle sue labbra, che avrebbe voluto baciare per il resto della sua vita senza mai considerarla un'azione monotona o di poca importanza.
"andrà tutto bene" disse il ragazzo con un tono calmo e dolce.
"lo spero.." disse lei continuandolo a guardare negli occhi e avvicinandosi sempre di più fino a sfiorare le labbra del ragazzo: quando si baciarono il mondo intorno a Piper sembrò girare.
Nonostante lo avesse baciato molte volte, ogni volta che succedeva, per Piper era come la prima volta, le gambe le tremavano leggermente e quasi le mancava il respiro, ogni volta che lui si staccava, una sensazione di nostalgia la invadeva.
E nonostante la situazione e il contesto, questo fu uno dei baci più belli che la ragazza ricordi perché con un semplice gesto la paura e la stanchezza sembravano esser sparite improvvisamente sparite.
I due ragazzi rimasero lì, mentre la nave solcava il mare del nord, avvolta nell'oscurità della notte.
SPAZIO SCRITTRICI
1000 visualizzazioni? MA WHAT??
Grazie mille veramente, siete fantastici e speriamo che, con l'andare avanti, la storia continuerà a piacervi.
Vorremmo fare discorsi filosofici e lunghi ma la scuola vuole ucciderci e i compiti ci chiamano, porco crono.
Grazie ancora per tutto and hope you enjoy the story and goodbye.
SERENA&SOFIA