Let's stop using words

Bởi miketta99

3.9K 116 84

-MIKANDY- Ci sono emozioni che nel tempo rimangono nel nostro cuore. Alcune sbiadiscono, altre si rinforzano... Xem Thêm

Per averne cura, devi sapere di cosa ha bisogno
Parole urlate nel silenzio

Per tenere a qualcosa, devi averne cura

1.6K 45 40
Bởi miketta99

Alle 7:05 la sveglia suonò, emettendo quel fastidioso rumore odiato da qualsiasi persona sulla terra.
Una mano, non esattamente aggraziata, andò a scontrarsi malamente contro quell'aggeggio digitale, tentando di spegnerlo.
In quel momento, la testa riccioluta di Mika sbucò dall'ammasso di coperte color blu mare, cercando di aprire gli occhi per non ricadere nel sonno, cosa altamente probabile.

Si mise lentamente a sedere sollevando il piumone, rabbrividendo all'improvvisa mancanza di calore presente fino a quel momento su di sè.
Si guardò attorno ancora intontito e il suo sguardo cadde sulla cagnolina color caramello che, acciambellata su sè stessa, dormiva ancora beata ai piedi del letto.
Decise di non disturbarla, lasciando almeno a lei il privilegio di dormire ancora un po'.

La parte affianco a lui era vuota, Andy sarebbe tornato da Atene quella sera dal suo viaggio di lavoro.
Si lasciò scappare uno sbadiglio e si stirò per sgranchire un po' le proprie membra.
Nell'istante in cui il trentunenne si alzò in piedi, una fitta alla tempia lo colpì, facendolo mugugnare.
Avanzò verso il bagno, giá rassegnato al mal di testa con cui avrebbe dovuto convivere durante quella giornata.
Subito si sciacquò il viso con dell'acqua fredda, bagnando qualche ricciolo disordinato sulla propria fronte.
Si stropicciò gli occhi e si asciugò il viso, andando subito al piano inferiore, per non essere tentato di tornare a dormire dal comodo letto a due piazze.

Dopo due caffè e un cornetto, Mika si stupì di essere in anticipo: alle 8:20 sarebbe dovuto essere ad una stazione radio londinese per un'intervista, ed erano solo le 7:50.
Il luogo dell'incontro era abbastanza vicino, il suo manager sarebbe passato a prenderlo non prima di dieci minuti.

Decise così di osservare quello scorcio di cittá visibile dalla finestra del suo soggiorno, da cui si poteva vedere il cupo cielo di Londra ricco di nubi. Probabilmente avrebbe piovuto di lì a poco, d'altro canto erano gli inizi di Marzo e il freddo persisteva ancora sulla capitale.

Lo affascinava quel clima: creava quell'atmosfera malinconica, quasi dolce che lui tanto amava. Perchè nella malinconia e nella tristezza lui trovava una strana bellezza, essenziale ai suoi occhi.

Poche persone camminavano per strada a quell'ora; un signore anziano passeggiava con il suo bastone tenendo sotto braccio il giornale, una ragazza invece stava correndo nervosa con il telefono all'orecchio, probabilmente per recarsi al lavoro.
Qualche passerotto saltellava sui tetti delle abitazioni difronte e le foglie degli alberi erano mosse da un leggero vento.
Quella normale quotidianitá era necessaria anche per lui ogni tanto.

Fù destato dai propri pensieri quando il campanello suonò. Non si era reso conto del passare del tempo, assorto com'era tra sè e sè.
Prese velocemente il cappotto e una sciarpa pesante ed uscì, per poi salire sull'auto che lo aspettava.


Come aveva previsto, iniziò a piovere abbastanza forte ; una volta sceso dalla macchina, tornato alla sua abitazione dopo il suo impegno, dovette correre per cercare riparo sotto la tettoia all'entrata.
Con le mani intorpidite dal freddo mise le chiavi nella toppa ed entrò, sentendo da subito il calore della casa avvolgerlo.

Una volta varcata la soglia e levatosi i vari indumenti messi per uscire, si diresse verso il caminetto per accenderlo.
Quando si chinò per mettere la legna al suo interno, sentì il rumore delle zampette di Melachi prodotto sul parquet. In men che non si dica si ritrovò la sua amata amica a quattro zampe difronte a sè, con la coda che scodinzolava felice del ritorno del suo padrone. Le fece qualche coccola per poi finire di accendere il fuoco, illuminando la stanza con qui toni caldi del rosso e dell'arancione delle fiamme.

L'intervista era stata relativamente breve, ma l'emicrania l'aveva resa più pesante del dovuto.
Stava per sedersi sul divano per rilassarsi un po', quando per la seconda volta in quella giornata suonò il campanello.
Leggermente scocciato, andò ad aprire la porta per poi trovarsi difronte niente meno che sua sorella, Yasmine.

《Ciao fratellone! Allora, pronto per metterti al lavoro?》.

Il ragazzo rimase per un secondo confuso a quell'affermazione, ma poi si ricordò: quella stessa mattina avrebbe dovuto continuare con Yasmine il proggetto per le illustrazioni del nuovo album.

《S-si certo, entra pure.》

Sua sorella avanzò nella stanza, capendo ovviamente la situazione.

《Te n'eri scordato vero? Dai, abbiamo un mucchio di cose da fare, sará meglio iniziare subito.》

Due ore più tardi, i fratelli avevano riempito l'intero tavolo da lavoro di colori a tempera, fogli, schizzi di prova, matite e altro materiale vario.

《...quindi pensavo di usare il rosso in questo punto, così le case dello sfondo potranno essere sui toni del giallo e far risaltare il tutto. Che ne dici? Mika, mi stai ascoltando?》

Il ragazzo non sentì nemmeno una di quelle frasi, impegnato com'era a fissare il vaso di fiori posato affianco alla finestra.

Come si potrebbe ben immaginare, il mal di testa non era per niente diminuito e il ricciolino aveva ormai rinunciato da un bel pezzo a tentare di capire qualcosa di quello che stavano facendo.

Yasmine schioccò le dita davanti al suo viso per catturare la sua attenzione e a quanto pare funzionò.

《Mh? Oh, si certo, direi che è perfetto così》rispose, pensando di apparire convincente.

《Eddai Mika, che ti prende? Mi sembra di parlare con il muro》

《Scusami, è che da stamattina ho questo odioso mal di testa e non riesco a concentrarmi. Prima che tu me lo chieda, sì, ho giá preso un'aspirina ma non fa ancora effetto...》

La ragazza sospirò, comprendendo.
Sapeva benissimo quanto potesse essere snervante lavorare in certi casi.

《Va bene dai, aiutami a mettere via tutto, per oggi abbiamo fatto, siamo giá a buon punto. Entro fine Marzo dovremmo aver terminato tutto.》

Mika sospirò di sollievo; dopo aver riordinato accompagnò la sorella alla porta.

《Cerca di riposare, vedrai che andrá meglio. Ciao fratellino, ci sentiamo ok?》

《Certo, a presto》 gli rispose il minore, dandole un veloce abbraccio.

Quando la ragazza se ne andò, Mika preparò un panino veloce per pranzo, diede dei croccantini a Mel e le riempì la ciotola con dell'acqua fresca per poi tornare in soggiorno.
La cagnolina, dopo essersi sfamata, con un balzo saltò sul divano quando il ragazzo ci si stese sopra; si accoccolò vicino alle sue gambe mentre Mika chiudeva gli occhi, godendosi il suo meritato riposo davanti al caminetto acceso in quel freddo pomeriggio.







Pioggia.

Ecco cosa c'era ad accogliere Andy un volta arrivato a Londra.

Era riuscito a finire il suo lavoro prima del dovuto, così ne aveva approfittato per prendere l'aereo con un anticipo di qualche ora.
Dopo più di una settimana era lì, davanti la porta di quella che ormai era la sua abitazione da anni.
Quando entrò, si stupì di trovarla quasi nel più totale silenzio, se non fosse stato per il lieve crepitìo proveniente dal focolare.

Non aveva avvisato Mika del suo ritorno anticipato, sperando di fargli una sorpresa, così pensò che il ragazzo potesse essere uscito.
Quando però avanzò nel soggiorno vide una scena che lo intenerì particolarmente: il suo compagno stava dormendo beatamente sul divano, rannicchiato su sè stesso, con Melachi accoccolata vicino alle sue gambe.

Il greco poggiò con cautela il bagaglio sul tappeto, cercando di fare meno rumore possibile; prese una coperta poggiata sulla poltrona affianco e la stese sul ragazzo addormentato.
Prima di allontanarsi si chinò su di lui e gli diede un leggero bacio sulla guancia, cercando di non disturbarlo.
Mika a quel tocco arricciò leggermente il naso, per poi nascondere maggiormente il viso nel cuscino continuando a dormire.
Il solito bambino, pensò Andy.

Un'ora più tardi, il biondino aveva terminato di disfare la sua valigia e stava sistemando le proprie videocamere nello studio.
Al piano di sotto, nel frattempo, Mika si era svegliato.

Solo dopo essersi alzato notò la coperta che era su di lui e la giacca di Andy appesa vicino all'entrata.
Facendo velocemente 2+2, iniziò a camminare a grandi falcate per la casa cercando il greco.
Si diresse al piano superiore facendo due gradini alla volta e giunto alla fine del corridoio il suo cuore iniziò a battere più forte: il suo ragazzo era in piedi, girato di spalle, al centro della stanza.

《Andy!!》

Il tempo di voltarsi e il biondo si ritrovò Mika tra le braccia.

《Cazzo, quanto mi sei mancato》disse il ricciolino.
Gli era letteralmente saltato in braccio.

《H-hey, ciao anche a te》 rispose ridacchiando, stringendolo forte a sè.
Tenne il corpo magro del ricciolino contro il proprio, affondando il viso nella sua spalla.
Sentire il suo dolce profumo lo fece sorridere ancora di più.
Si allontanarono quel che bastava per guardarsi negli occhi e l'unica cosa che potevano vedere l'uno nell'altro era felicitá.

Come delle calamite, le loro labbra andarono a incontrarsi delicatamente.
Fu un bacio ricco di amore, delicato oserei dire, nato da due cuori che erano stati distanti tra loro per quelli che sembravano anni.

《Quando sei arrivato?》 Domandò Mika, staccandosi e facendo sfiorare il loro nasi in modo giocoso.

《Qualche ora fa. Ti ho lasciato riposare, stavi dormendo come un ghiro》disse l'altro.

《Aspetta un momento. Tu non dormi mai il pomeriggio... Stai bene?》chiese Andy, leggermente preoccupato.
Mika si avvicinò ulteriormente a lui.
《Adesso sto benissimo》

Ed era straordinariamente vero.

Il suo malessere era totalmente scomparso nell'esatto momento in cui il calore delle braccia del biondo lo avvolse, assieme al suo profumo.
Un profumo familiare, di sicurezza.
Di amore.

Il loro amore.

Mika lasciò dei leggeri baci lungo il collo del biondo, tenendolo vicino a sè.
Andy si lasciò scappare un leggero sospiro a quel contatto che lo face impazzire. Affondò una mano nei riccioli dell'altro, mentre il moro si era spostato sulla sua mandibola e in fine di nuovo alle labbra.
I loro movimenti erano ricchi di desiderio, le loro bocche sembrava stessero danzando sulla musica più dolce.

Andy fece passare cautamente la lingua sul labbro inferiore del cantante, come richiesta di accesso.
L'altro non esitò un attimo e lasciò che la sua venisse in contatto con quella del biondo.
Anche se era passata solo una settimana, al ricciolino era mancato terribilmente e con un pizzico di malinconia lo stava dimostrando in quel bacio.

Quando si separarono avevano entrambi il respiro affannato.
Si scambiarono uno sguardo di intesa,
azzurro nel castano, ghiaccio nella foresta.
Il biondo prese per mano Mika e lo portò verso la camera da letto.




Era quasi ora di cena e i due ragazzi erano ancora stesi nel grande letto matrimoniale, accoccolati l'uno all'altro sotto il piumone.
Andy fissava un punto indeterminato della stanza, con un sorriso stampato in faccia.
Teneva un braccio sotto al capo e l'altro ad avvolgere la schiena di Mika, il quale era rannicchiato contro il suo petto.

Il moro lo avvolgeva con le sue lunghe braccia, aprofittando di quel momento di pace.
I due erano ancora senza vestiti, dopo aver fatto l'amore come la prima volta, avevano preferito non rovinare quell'atmosfera pacata senza dare segno di volersi alzare dal morbido giaciglio.

Nonostante la soffice coperta a coprirli, il ricciolino iniziava ad avvertire un po' di freddo.
Si strinse maggiormente a Andy, alla ricerca di calore, avvicinandosi se possibile ancora di più a lui.

Il greco a quel gesto sorrise intenerito: Mika gli sembrava un bambino piccolo, alla ricerca delle coccole. Quell'immagine era resa più reale dai suoi graziosi boccoli color cioccolato che ricadevano scomposti sulla sua fronte, dandogli un'aria fanciullesca.

Andy girò il volto verso il comodino alla sua sinistra per controllare l'ora: 19,06.
《Mika, che ne dici se ci alziamo? Una bella doccia e poi andiamo a cenare, mh?》

Come risposta ottenne solo un mugugnio sommesso da parte del moro, contro il suo petto.

《Non ho idea di cosa tu abbia detto, ma lo prendo come un si. Forza!》

Il biondo si alzò lentamente, cercando di far fare altrettanto a Mika, che non stava collaborando per niente.

Dopo svariati tentativi riuscirono nell'impresa e mezz'ora più tardi erano entrambi seduti a tavola a gustarsi il loro piatto di pasta al pomodoro.
Almeno, uno dei due lo stava gustando.

Il riccio stava cercando di mandare giù almeno qualche boccone, ma il suo stomaco era completamente chiuso.
Andy gli stava raccontando un aneddoto divertente su un vecchietto in aereoporto e cercò di prestargli attenzione, ma il mal di testa era tornato a farsi sentire.

《Oddio dovevi vederlo, la valigia gli era completamente scappata di mano e stava per crollare addosso a una signora!》 Disse tra le risate il biondo.

Mika forzò un sorriso, portandosi alla bocca un'altra forchettata di pasta.
Masticò lentamente e ingoiò quasi a fatica.
Posò poi le posate sul tavolo, rinunciando a finire la sua cena.
Andy non potè non notare la cosa, ovviamente.

《È il tuo piatto preferito, strano che tu non l'abbia giá finito in due secondi》 gli disse scherzando, per poi diventare più serio.

《Hey, stai bene?》 Chiese quindi leggermente preoccupato.

《Si, è che stasera non ho molta fame... È solo un po' di mal di testa》 rispose evasivo il riccio.

Posò i gomiti sul tavolo, congiungendo le mani fredde davanti a sè, nel tentativo di scaldarle un po'.

《Come vuoi tu.》

Andy sapeva che qualcosa non andava, ma preferì finire di cenare per vedere se Mika si fosse deciso a parlargliene.

Il trentunenne non voleva rovinare la serata, dopo giorni che non stavano assieme voleva godersi in santa pace del tempo con il biondo, senza problemi, ma a quanto pare non sarebbe stato così.
Andy nel frattempo aveva iniziato a sparecchiare.

Una volta sistemata la tavola, i due si recarono nel soggiorno.

《Ti va di vedere un film?》 Chiese Mika al biondo.

《Certo! Basta che non sia ancora Interstellar, lo avremo guardato almeno 7 volte》.

Mika gli diede un colpo leggero al braccio, sogghignando.

Prese un DVD a caso e lo inserì nel lettore, per poi andare a sedersi sul comodo divano color smeraldo, dove poco dopo venne raggiunto da Mel.

《Comunque lo abbiamo visto 8 volte》rispose un attimo dopo, ottenendo cuscinata in faccia da parte di Andy.
Una volta iniziato il film, Mika portò le ginocchia vicino al petto, circondandole con le proprie braccia.
Il greco nel frattempo aveva avvolto le spalle del riccio e lo strinse a sè.

I primi 15 minuti filarono lisci, ma poi Mika iniziò a sentire maggiormente la stanchezza della giornata, nonostante avesse riposato il pomeriggio.
Poggiò la testa sulla spalla del biondo, chiudendo un attimo gli occhi.
Il suo corpo venne scosso da leggeri brividi, che cercò di trattenere.
A quanto pare fallì miseramente, perchè Andy si girò verso di lui, posandogli le labbra sulla fronte.

《Mika, tu sei bollente! Quanto ancora volevi aspettare prima di dirmi che stavi male?》 Il suo tono non era particolarmente arrabbiato, anzi.

Era giá da un po' che si era accorto della situazione, gli stava parlando certamente per rimproverarlo, ma dalla sua voce traspariva solo un po' di preoccupazione con un misto di compassione.

Il ricciolino abbassò lo sguardo, iniziando a tormentarsi le mani poste sul suo grembo.

《Non volevo che ti preoccupassi, insomma... Volevo solo passare una bella serata con te, era... era da tanto che non stavamo a casa assieme...》

Andy capì al volo la situazione e un sorriso gli nacque spontaneo sulle labbra.

《Pensi davvero che stare male significhi rovinare la serata? Mika, a me basta stare con te, in qualsiasi caso. E poi la salute viene prima di tutto》gli disse, cercando di far incrociare i loro sguardi.

Il ricciolino continuava a fissare il tappeto, così Andreas gli si avvicinò ancora di più, posando due dita sotto il suo mento e facendogli alzare il viso.

《Non rovineresti mai nulla se siamo assieme.》

Mika sorrise a sua volta e annuì, per poi sospirare.
Era da anni che avevano una relazione, eppure a volte si ritrovava ad avere ancora timore di sbagliare qualcosa.

Un brivido più forte degli altri lo colpì, assieme all'ennesima fitta alla testa.
Si stropicciò gli occhi con i palmi delle mani, per poi posare il viso nell'incavo del collo di Andy, che nel mentre aveva spento la tv.

《Piccolo, andiamo di sopra, così puoi riposare.》

Mika si alzò lentamente e con poca voglia dal divano, sarebbe potuto rimanere abbracciato al compagno per ore.
Sentendo le sue lunghe gambe leggermente instabili, Andy fu subito al suo fianco, tenendolo saldo per la vita, evitando che cadesse.

Passo dopo passo raggiunsero il piano di sopra, dopo aver fatto con attenzione tutti gli scalini.
Mika si sentiva stanco come se avesse percorso chilometri e chilometri, così, una volta entrati in camera, Andy lo accompagnò al letto e lui si accasciò sul materasso.

《Torno subito, vado a prendere il termometro》 e detto questo, il biondo uscì dalla stanza.

Dopo meno di un minuto tornò con l'affarino di plasica bianca in una mano, mentre nell'altra aveva una pastiglia per la febbre.
Mika racimolò le sue forze e si tirò a sedere, poggiandosi alla testata del letto.
Bevve la medicina e poi cercò di slacciare con mani tremanti la maglia che indossava, per mettere il termometro.
Vedendolo in difficoltá, il greco lo aiutò con i piccoli bottoni, sorridendo nel vederlo così impacciato.
Posizionò il termometro sotto il suo braccio e poi si sedette al suo fianco sul bordo del letto, prendendo tra le sue mani calde quelle del riccio, leggermente tremanti.
Aspettarono alcuni istanti e poco dopo si udì nel silenzio della camera il famoso "bip bip".
Andy prese di nuovo il termometro e controllò i piccoli numeri comparsi sullo schermo.

《39,2°. Caspita, qualcuno qui si è preso un bel febbrone eh?》gli disse scherzando, nella speranza di sollevargli un po' il morale.
Mika sorrise timidamente, abbassando lo sguardo.

L' ennesimo brivido percose il suo corpo, così si stese lentamente sotto il morbido piumone alla ricerca di calore.
Il greco gli rimboccò per bene le coperte, per poi andare a stendersi dalla sua parte del letto.
Mika si era raggomitolato su sè stesso, solo la testolina riccia spuntava sul cuscino.
Andy lo avvolse tra le proprie braccia da dietro, portandolo più vicino a sè; sentiva i tremiti del corpo dell'altro, così lo strinse maggiormente, cercando di tenerlo al caldo; il petto di Andy ora aderiva totalmente alla schiena del ricciolino.
Il greco fece intrecciare le loro mani unite sullo stomaco del moro, accarezzandogli piano la pelle liscia del dorso.
Mika chiuse gli occhi, sentendosi avvolto amorevolmente dal corpo del suo compagno.
《Buonanotte Andy》gli sussurrò il ricciolino.
《Buonanotte piccolo. Se hai bisogno di qualcosa basta che mi svegli, okay?》.
Il moro annuì lievemente, per cadere poco dopo in un sonno profondo, arrendendosi alla stanchezza.

Andy si sporse sopra di lui e lasciò un bacio sulla tempia, per poi stendersi e lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo.


















SALVE!

Ecco qui il primo dei 3 capitoli che formano questa storia.

Ci ho messo un anno a pubblicarla, ora finalmente la mia piccolina sta nascendo e spero con tutto il cuore che vi possa piacere.

Ho adorato scrivere questo capitolo, che può sembrare abbastanza monotono, ma ho amato ancora di più i prossimi due, diciamo più... intensi.
Il bello deve ancora arrivare!

Aspetto curiosa come non mai i vostri pareri, e mi auguro di ritrovarvi anche le prossime volte.

Sono più emozionata di voi per pubblicare gli altri due capitoli hahaha ^-^

A presto ;)

Đọc tiếp

Bạn Cũng Sẽ Thích

72.4K 3.5K 62
quando incontri la persona giusta poi è così difficile lasciarla andare, diventa il tuo punto di riferimento, la tua casa, il tuo tutto.
229K 10.1K 61
Alice non è una di quelle ragazze che entra nella tua vita come un uragano. Lei entra i punta di piedi, abituata fin da piccola a non fare troppo rum...
NERVA Bởi Giulia C. Bassani

Khoa Học Viễn Tưởng

181K 201 4
«Se ti nascondi dietro un'apparenza troppo a lungo finisci per dimenticare chi sei. Non siamo l'armatura che portiamo.» ____________________________...
130K 4.4K 63
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...